Sono passati 75 anni da quando fu isolata per la prima volta, e 70 da quando ‘prese’ il Nobel, ma la vitamina C non ha ancora finito di svelare i suoi segreti, anzi. Ogni anno 60 studi e 400 articoli ne scoprono nuovi effetti benefici, che ormai spaziano dalla classica prevenzione delle malattie da raffreddamento alla terapia delle malattie cardiovascolari alle proprietà contro l’anemia e il diabete.
“Della vitamina C conosciamo bene le caratteristiche chimiche, sappiamo come viene assorbita e come si comporta nell’organismo – spiega Michela Barichella, responsabile del Servizio Dietetico dgli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano – ma sulla conoscenza di molte delle sue proprietà terapeutiche i primi studi sono appena apparsi in letteratura, e c’é ancora molto da fare”.
Il primo successo di questa piccola molecola fu contro lo scorbuto (da cui il nome scientifico di acido ascorbico dato alla vitamina), una malattia che colpiva soprattutto i marinai che non mangiavano per lunghi periodi frutta e verdura. Il primo test clinico fu condotto nel 1747 da un chirurgo della marina reale inglese, James Lind, su 12 membri dell’equipaggio affetti da scorbuto a cui fece assumere un composto particolare: sidro, acido solforico, aceto, spezie ed erbe, acqua di mare, arance e limoni, individuando nelle ultime due quelle terapeutiche.
Nel 1921 il composto antiscorbutico venne denominato vitamina C e nel 1932, venne isolato e cristallizzato da Joseph Svirbely e da Albert Szent-Gyorgyi.
Nel 1934 Walter Norman Haworth e Tadeus Reichstein riuscirono a sintetizzare la molecola in laboratorio. Nel 1937 Haworth, per questo risultato, vinse il premio Nobel per la chimica.
Adesso l’attenzione non è più su malattie dovute alla carenza di vitamina come lo scorbuto – continua Barichella – ma sulle potenzialità che può avere dal punto di vista terapeutico.
Ad esempio ci sono studi che hanno dimostrato che la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro, permettendo fra l’altro di ‘estrarre’ anche quello delle verdure che normalmente non è disponibile. Questo permette di contrastare la perdita di questo metallo connessa con il ciclo mestruale o con la gravidanza. In particolare, l’anemia post parto sembra essere connessa con la depressione, che può quindi essere prevenuta assumendo la vitamina. Anche l’assorbimento del calcio, minerale la cui perdita è causa dell’osteoporosi, è facilitato dall’acido ascorbico”.
Uno dei più grandi sostenitori della vitamina C è stato Linus Pauling, premio Nobel per la Chimica nel 1954 e per la Pace nel 1962, che si diceva convinto che questa molecola fosse capace di difendere l’organismo da quasi tutte le malattie. Alcune delle sue predizioni sembrano confermate dagli studi più recenti: ” Risultati promettenti – conferma la nutrizionista – ci sono persino nella protezione da alcuni tumori, anche se devono ancora essere confermati da studi più vasti”