Ci chiediamo se, sulla terra, esista davvero un vento di etere. Alcuni spiegano per esempio il fallimento dell’esperimento di Airy con la presenza di un vento di etere.
Spieghiamo ancora brevemente in cosa consiste l’esperimento di Airy lo avevamo già analizzato nell’articolo “L’aberrazione astronomica sulla Terra piatta“. Egli sapeva che doveva inclinare leggermente il telescopio per vedere una stella. Era convinto che questa inclinazione fosse necessaria a causa del movimento della Terra. Quindi riempì il telescopio di acqua. Essendo ora il mezzo più denso, pensava che la luce dovesse avere una velocità inferiore.
Questo è il motivo fondamentale per cui il raggio luminoso proveniente dalla stella non dovrebbe essere in grado di raggiungere l’occhio dell’osservatore, pensava Airy. Egli ipotizzava che il raggio di luce avrebbe impiegato una frazione infinitesimale di tempo in più a causa dell’acqua per raggiungere l’occhio. Nello stesso momento, ragionava, la Terra si muoveva alla velocità di 30 km / s. Quindi il raggio di luce non sarebbe riuscito a raggiungere l’occhio dell’osservatore.
Come dato di fatto, va notato che un raggio di luce attraversa una certa flessione nell’acqua con un angolo di qualche entità calcolabile mediante la legge di Snell. Airy ha ripetuto molte volte questo esperimento, ma non riuscì mai a rilevare alcuna differenza, sia che il telescopio fosse pieno o meno pieno d’acqua. Era sempre in grado di vedere la stella.
Questa sarebbe la prova, qualcuno potrebbe dedurre, che ci sia un vento di etere che trascina il raggio di luce nell’aria e nell’acqua. In realtà il fallimento di Airy non è causato da un vento di etere ma è dovuto al fatto che la Terra è ferma e non esiste quindi l’aberrazione astronomica. Si veda l’articolo in cui ne abbiamo parlato.
Anche l’esperimento di Michelson Morley non è riuscito a rilevare, con l’utilizzo di un interferometro, la presenza di un vento di etere. Come affermato dagli scienziati main-stream, un tale vento avrebbe dovuto avere la velocità di 30 km / s, pari cioè alla velocità del movimento di rivoluzione della Terra attorno al sole. Non si è rilevato alcun vento di etere semplicemente perché la Terra non orbita attorno al sole.
Il fallimento di Airy dunque non può essere attribuito ad alcun vento di etere. Anche l’esperimento di Michelson ha dimostrato che un tale vento non esiste. È dunque comunemente accettato il fatto che non esiste un vento di etere sulla Terra. Addirittura la fisica odierna rigetta completamente l’idea stessa di etere. Comunque, è davvero così?
Consideriamo, ancora una volta, il vero significato dell’esperimento di Michelson Morley. Questo esperimento è stato considerato la prova esaustiva della non esistenza dell’etere. Nel 1881 Michelson, per verificare l’esistenza dell’etere, decise di misurare la velocità della luce in diverse direzioni, usando un interferometro.
L’interferometro consente di dividere un raggio di luce in due parti. Due raggi viaggiano e seguono due percorsi perpendicolari. Successivamente vengono riuniti su uno schermo e formano figure di interferenza. Orientando l’interferometro in diverse direzioni Michelson avrebbe dovuto registrare un cambiamento nelle frange di interferenza. Michelson, tuttavia, non registrò alcun cambiamento coerente con il movimento della Terra attorno al sole. Questo è stato interpretato come la prova della non esistenza dell’etere.
La conclusione logica era che l’etere non può avere un moto relativo alla Terra. Ma come ormai tutti sappiamo, non c’è movimento relativo perché la Terra non si muove attorno al sole alla velocità postulata di 30 km / sec. Essa non si muove proprio. Tuttavia, qualcosa di più deve necessariamente esistere. Analizzando la forza di gravità siamo riusciti a stabilire un modello basato sull’etere: una distribuzione non uniforme di etere produce un campo di forza che è un vento di etere verticale verso il basso.
Ecco il problema. Il vento di etere soffia su un piano verticale e non su quello orizzontale. Più avanti aggiungerò e spiegherò il fattoche esiste anche un vento orizzontale ma di entità diversa da quella che si aspettavano Michelson e Morley. L’esperimento di Michelson Morley ha quindi correttamente rivelato che la Terra non ruota attorno al sole. Questa considerazione è la conseguenza del fatto che non è stato misurato alcun movimento relativo della Terra con l’etere su un piano orizzontale. D’altra parte, un esperimento condotto su un piano verticale potrebbe rivelare un cambiamento nelle frange di interferenza dovuto all’etere in movimento.
Dopo aver fatto ulteriori ricerche, ho scoperto che un simile esperimento è stato fatto. Nel 2009 lo scienziato tedesco Martin Grusenick ha dimostrato sperimentalmente l’esistenza dell’etere. Usando un interferometro, egli ha rivelato chiaramente la presenza di un vento di etere orientato verticalmente rispetto alla superficie della Terra. Grusenick inventò un interferometro molto simile a quello usato da Michelson nella sua esperienza. Pensò di mettere in rotazione la piastra dell’interferometro attorno ad un asse parallelo alla Terra. In questo modo la piastra, essendo perpendicolare alla superficie, avrebbe rilevato un cambiamento nelle frange di interferenza.
Paul Laviolette ha citato questo esperimento come prova della validità della sua teoria degli eteroni. La mia unica annotazione è che Laviolette crede che la Terra sia un globo. Nel suo modello eterico, crede che esista un particolare eterone G che determini la forza di gravità. Laviolette afferma che esista una formazione continua di eteroni o gravitoni di G (come sono chiamati nel modello standard). Provengono dai normali eteroni che riempiono lo spazio. Egli postula che, nella materia condensata, vi sia una formazione meno accentuata di eteroni G.
Ciò provocherebbe una diversa concentrazione di etere e un conseguente vento verticale di etere. Devo essere grato a Laviolette, Eulero e a tanti altri pensatori che si sono prodigati nello sviluppare una linea di pensiero diversa da quella comunemente accettata. Hanno brillantemente aperto la strada alla comprensione della gravità attraverso la nozione di un vento verticale che la genera.
Devo solo aggiungere una piccola correzione alla loro teoria in quanto la Terra è piatta e loro non lo sapevano. Abbiamo ipotizzato che ci sia una cupola sulla Terra che abbia una sensibile differenza di potenziale rispetto alla superficie della Terra. Questa potrebbe essere la causa di un accumulo di etere vicino alla cupola e la conseguente creazione di un campo di forza costituito da un vento di etere.
Questa è la mia spiegazione della gravità: un vento verticale di etere generato dallo stress elettrico nello spazio tra la cupola e la Terra. In realtà, impareremo che questo vento verticale nasce come conseguenza di un vortice di etere.
Questo vento di etere è formato da eteroni normali o, come dice Laviolette, da eteroni G cioè gravitoni? Ulteriori studi forniranno sicuramente la risposta. Abbiamo compreso tutto su questo vento eterico? Assolutamente no. In realtà, molti scienziati durante il diciannovesimo secolo furono d’accordo nel dire che tutti i movimenti sono movimenti di etere.
Che dire del sole e della luna? Si muovono sulla loro traiettoria a spirale a causa di un vortice di etere? Tutto ciò che sappiamo finora è che l’esperimento di Michelson Morley non ha rivelato un vento orizzontale. Tuttavia, dobbiamo notare che questo esperimento non è riuscito a misurare uno specifico movimento di etere avente velocità di circa 30 km / s sulla superficie terrestre. L’esperimento era stato ideato per misurare proprio quella velocità.
Questo è la presunta velocità della Terra intorno al sole. È anche il movimento della Terra che genererebbe le stagioni. Su un modello di Terra piatta, le stagioni nascono dal moto del sole tra i due tropici su una traiettoria a spirale conica.
Tra i tropici, abbiamo una distanza di 6660 km che il sole percorre in un anno su e giù. La velocità del sole in questa direzione è quindi:
questa è una velocità molto bassa rispetto a 30 km / s. Quindi capiamo perché Michelson fallì nel misurare un vento di etere. Nel calcolo, ho considerato un anno di 360 giorni. Il moto del sole, tuttavia, non è solo quello annuale, ma anche quello diurno. Probabilmente un vento di etere sostiene il movimento diurno dei corpi celesti. Calcoliamo la velocità, che ovviamente cambia con il raggio.
Quindi possiamo provare il calcolo considerando il raggio dell’equatore pari a 11100 km. La circonferenza è 11100 ∙ 2 ∙ pi = 66600 km dove 2pi sono sei come già sapete, dal momento che sicuramente state leggendo il mio libro con attenzione. Il sole percorre questa circonferenza in 24 ore. Così noi abbiamo una velocità di:
questa è già una buona velocità anche se è molto più bassa dei 30 km / sec che descriverebbero il moto di rivoluzione della Terra attorno al sole.
Un interferometro potrebbe mai rivelare l’esistenza di una tale velocità? Un tale esperimento potrebbe rivelare un vento eterico che spinge il sole. Mostrerò in un ulteriore articolo che la risposta dovrebbe essere sì. E sarà una considerazione dell’effetto Sagnac e dell’esperimento di Michelson Gale.
Michele Vassallo è un ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprì il movimento emergente degli American Flat Earthers, si sentì stupito e affascinato. Presto si rese conto che la Terra non poteva essere un globo. Nonostante il fatto che gli argomenti venuti alla ribalta fossero e siano ancora incompleti e contengano molti errori, il concetto generale di una terra piatta sembra assolutamente degno di indagine.
Tra le sue migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della terra piatta e una nuova visione della natura della luce.
E’ coautore del libro “The real measures of the (flat) Earth” edito da Aracne editore e del blog “rifugiatidipella.com“. Dal 2019 produce materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube “earthmeasured”.