INDAGINE DELLA METRICA DI UNO SPAZIO-TEMPO COMPLESSO PER DESCRIVERE LA PRECOGNIZIONE DEL FUTURO
Elizabeth A. Rauscher e Russell Targ
Tecnic Research Laboratory, 3500 S. Tomahawk Rd., Bldg. 188
Apache Junction, AZ 85219
bvr1001@msn.com, russell@targ.com
Abstract. Per oltre 100 anni gli scienziati hanno tentato di determinare la verità o falsità di affermazioni secondo le quali alcune persone sono in grado di descrivere e vivere eventi o informazioni bloccate alla percezione ordinaria. Per i passati 25 anni gli autori di questo documento, assieme con ricercatori in laboratori nel mondo, hanno fatto esperimenti nella visione remota. L’evidenza di questo modo di percezione o conoscenza diretta di eventi ed oggetti distanti, ci ha convinto della validità di queste affermazioni.
E’ stato largamente osservato che l’accuratezza e l’affidabilita di questa consapevolezza sensoria non diminuisce con la schermatura elettromagnetica e nemmeno con l’aumento nella separazione spaziale o temporale tra chi percepisce e l’obiettivo da descrivere. I fisici moderni descrivono tale connessione indipendente da tempo e spazio tra chi percepisce e l’obiettivo, come nonlocale.
In questo documento presentiamo un modello geometrico dello spazio-tempo, già largamente studiato nella letteratura tecnica della matematica e della fisica. La metrica octa-dimensionale è conosciuta come “spazio complesso Minkowski” e si è dimostrato compatibile con la nostra presente comprensione delle equazioni di Newton, Maxwell, Einstein e Schrödinger. Possiede anche l’interessante proprietà del permettere una connessione di distanza 0 tra punti nel complesso, che sembrano separati tra loro nell’osservazione ordinaria. Proponiamo un modello che descrive i principali elementi della parapsicologia sperimentale e allo stesso tempo è compatibile con la presente struttura della fisica moderna.
INTRODUZIONE
La ricerca scientifica nella percezione extransensoriale (ESP) ha fatto enormi progressi dai tempi della fondazione della The Society for Psychical Research nel 1882, nata grazie a un gruppo di studenti della Cambridge University. Il proposito della società era esaminare presunti fenomeni paranormali in modo scientifico – era la prima organizzazione di questo tipo nel mondo.
Ora nel ventesimo secolo, l’evidenza è divenuta schiacciante, i nostri pensieri e corpi possono essere influenzati direttamente dai pensieri di altre persone o da eventi e attività in un luogo distante e non conoscibili dalla percezione ordinaria.
Benchè non comprendiamo al presente i meccanismi dettagliati sottostanti alle abilità psichiche, sono stati eseguiti migliaia di esperimenti con successo in dozzine di laboratori nel mondo, stabilendo l’esistenza di una qualche forma di ESP.
Presentiamo qua un modello teorico per chiarire alcuni fenomeni sottostanti all’abilità di percezione remota, rimanendo in linea con la fisica moderna. Per esempio, il nostro modello concorda bene con le idee presentate nel recente libro di fisica “The Nonlocal Universe”, dove leggiamo, “..l’universo a livello di base potrebbe essere una vasta rete di particelle, che rimangono in contatto tra loro ad ogni distanza, (e) fuori dal tempo,” H.Stapp(1).
Questo documento parla della connessione tra la nostra consapevolezza e l’universo tramite l’uso delle nostre abilità psichiche. Queste abilità, conosciute collettivamente come psi, dalla parola Greca spirito (o anima), rivelano numerosi tipi di connessioni – mente a mente (telepatia), mente a corpo (guarigione a distanza), mente a mondo (chiaroveggenza), precognizione di eventi futuri e quella che alcuni mistici hanno chiamato unica mente.
Anche se siamo carenti nella comprensione della ESP, abbiamo appreso molto sulla sua psicologia e sulle procedure per far apparire questo fenomeno con affidabilità crescente in esperimenti di laboratorio. Per esempio, gli esperimenti di visone remota odierni, in cui possiamo spesso descrivere e vivere dei luoghi distanti migliaia di miglia, hanno dimostrato un’affidabilità statistica superiore di dieci volte di quelli eseguiti con le carte da J.B.Rhine, settanta anni fa alla Duke University.(2)
Questi nuovi risultati della percezione sono stati pubblicati su Nature da R.Targ e H.Puthoff(3) The Proceedings of the Institute of Electrical and Electronics Engineers, H.Puthoff e R.Targ(4), The Psychological Bulletin D.Bem e C.Honorton(5) The Journal of Scientific Exploration, J.Utts(6) e Proceedings of the AAAS, H.Puthoff, R.Targ e E.May(7).
Inoltre, studi a doppio cieco molto significativi sulla guarigione a distanza sono stati pubblicati su The Western Journal of Medicine e The Annals of Internal Medicine, F.Sicher e E.Targ(8) e W.Harris(9). L’evidenza di laboratorio da più di un secolo di ricerca parapsicologica, rende chiaro che noi a volte otteniamo informazione sul futuro, sul passato e su luoghi distanti, che non è disponibile con i mezzi ordinari o tramite la logica.
Questa osservazione della precognizione o della preconoscenza paranormale ha occupato i pensatori dal tempo dell’Oracolo di Delphi.
Comunque i mistici hanno saputo fin dai Veda Hindu del 2000 a.C. in India, che la “separazione è una illusione” e che la nostra coscienza trascende la nostra comprensione ordinaria sia dello spazio che del tempo. Nel The Sutras of Patanjali(10), del 400 a.C., ci vengono date istruzioni dettagliate per vedere a distanza e nel futuro, in modo incredibilmente simile alla pratica recente degli ultimi decenni nella ricerca ESP in laboratorio, come nello Stanford Research Institute (SRI International) e nel Engineering Anomalies Research Laboratory della Princeton University, grazie a R.Targ e J.Katra(11,12) e R.Jahn(13).
Con la pratica, le persone divengono sempre più capaci di separare il segnale psichico dal disturbo mentale della memoria, dell’analisi e dell’immaginazione. Gli obiettivi e i loro dettagli possono essere percepiti fino alla dimensione del mm. Inoltre abbiamo visto di continuo questa accuratezza e risoluzione degli obiettivi osservati a distanza senza limite di distanza.
Nel 1984 Targ ha organizzato un paio di esperimenti di visione a distanza di 10.000 miglia tra Mosca e San Francisco con la famosa guaritrice Russa, Djuna Davitashvili. L’obiettivo di Djuna era descrivere dove si sarebbe nascosto un collega del SRI a San Francisco in un momento specifico. Lei doveva concentrarsi verso seimila miglia a ovest e due ore nel futuro, per descrivere correttamente la sua locazione. Questi esperimenti riusciti sono stati eseguiti sotto il controllo dell’Accademia delle Scienze della USSR.
Dieci anni prima, nel 1974, Targ e il collega Hal Puthoff dello SRI, hanno eseguito una dimostrazione delle capacità psichiche per la CIA in cui Pat Price, un collaboratore della polizia in pensione, descrisse i contenuti e le attività interne ed esterne ad un laboratorio per armamenti Sovietico negli estremi della Siberia – avendo solo le coordinate geografiche di latitudine e longitudine come riferimento. (Questo senza la cooperazione sul posto di una persona).
Questo esperimento ebbe un tale successo che i fisici Targ e Puthoff vennero forzati a sottoporsi ad una investigazione Congressuale per determinare se ci fosse una falla nella Sicurezza Nazionale. Chiaramente non venne trovata e la nostra ricerca sul funzionamento psichico venne supportata dal governo per altri quindici anni. Durante questi esperimenti allo SRI, Pat Price fece lo schizzo mostrato sotto a sinistra, per illustrare le sue impressioni mentali di una gru gigante che “vide” psichicamente andare avanti e indietro su una costruzione nel sito obiettivo.
I dati delle investigazioni formali e controllate dello SRI, erano statisticamente molto significativi (di migliaia di volte superiori di quanto atteso) per ogni serie di prove e sono stati pubblicati nei journals più prestigiosi del mondo, come Nature, The Proceedings of the Institute of Electrical and Electronics Engineers e The Proceedings of the American Academy of Sciencies, come suddetto.
Durante un esperimento, mentre uno di noi (R.Targ) lavorava con Pat Price allo SRI International, il collaboratore della polizia dalle grandi capacità psichiche non arrivò per la prova schedulata. Quindi, nello spirito del “lo show deve continuare”, io decisi spontaneamente di provare la visione remota.
Prima di questo, sono stato solo intervistatore e facilitatore per queste prove. In queste serie cercavamo di descrivere le attività giornaliere di Hal Puthoff mentre viaggiava per la Colombia nel Sud America. Non ricevevamo conferme fino al suo rientro e, quindi, non avevamo indizi su ciò che facesse. Io chiusi gli occhi e immediatamente vidi l’immagine di un aeroporto in un’isola. Lo schizzo sorprendentemente accurato che feci è visibile sotto. Apprendemmo da questa prova che anche uno scienziato può essere psichico, con un livello sufficiente.
Il proposito della presente investigazione è fare uso dei dati dalla percezione remota e dalla precognizione per dedurre i principi fisici e le leggi che governano il funzonamento paranormale. Una delle obiezioni più comuni all’esistenza della psi è che sembra in conflitto con le leggi della fisica, perchè non abbiamo ancora scoperto il meccanismo per tale trasferimento di informazione.
Nella nostra investigazione tentiamo innanzitutto di dimostrare la compatibilità dei fenomeni psi con le leggi e i contenuti della fisicia e quindi di sviluppare un modello teorico che descriva le proprietà nonlocali della psi. In questo documento presentiamo un modello teorico dettagliato che descrive le proprietà del fenomeno psichico, che abbiamo dimostrato essere in accordo col corpo principale della fisica.
Nello specifico, abbiamo esaminato uno spazio complesso octa-dimensionale Minkowski che è compatibile con le basi della meccanica quantistica, col formalismo di Maxwell e la teoria della relatività. Questo è un puro modello geometrico formulato in termini di coordinate di spazio e tempo, in cui ognuna delle coordinate tri spaziali e mono temporale viene espansa nelle sue parti reale e immaginaria – ottenendo un totale di sei coordinate spaziali e una temporale, E.Rauscher(14), C.W.Kozameh e E.T.Newman(15) e E.T.Newman et al.(16,17).
La metrica di questo complesso octa-spaziale è una misura del modo in cui qualcuno si muove fisicamente o psichicamente lungo una linea mondiale nello spazio e nel tempo. Questo movimento può essere mondano come incontrare domani un amico alle 16:00 all’angolo della 42ma strada a Broadway o cosmico come sperimentare l’unità oceanica con l’universo.
Essenzialmente, la visione remota in tempo reale richiede l’abilità per la consapevolezza dell’individuo, di essere contigua con un obiettivo specifico in un luogo distante.
Questa abilità di accedere nonlocalmente all’informazione o produrre un effetto, richiede che la distanza tra il soggetto e l’obiettivo possa essere zero. In modo simile, per la precognizione un soggetto è contiguo in consapevolezza con l’evento futuro che viene percepito. L’octa-spazio complesso qua descritto può sempre fornire un percorso o una linea mondiale nello spazio e nel tempo, che connette il vedente all’obiettivo remoto, in modo che la sua consapevolezza sperimenti distanza spaziale e/o temporale uguale a zero nella metrica.
Sembra che per la coscienza possa esserci o non possa esserci separazione, a seconda della propria intenzione. Benchè questo documento affronti principalmente la fisica sottostante alle abilità psichiche, pensiamo che sia evidente che queste abilità siano fondamentali alla nostra comprensione della stessa coscienza. Infatti, il funzionamento psi può essere il mezzo usato dalla coscienza per rendersi conosciuta nel mondo fisico interno ed esterno e alla nostra consapevolezza.
BASI SPERIMENTALI
Il fatto che il futuro possa entrare nella nostra consapevolezza in un tempo precedente indica che non comprendiamo bene sia la causalità di ogni giorno e la natura del tempo e dello spazio che diamo così tanto per scontata. L’esistenza della precognizione è un problema serio per la scienza contemporanea, così come per coloro che interpretano la propria esperienza in termini di tempo lineare, ma noi consideriamo che i dati siano schiaccianti. I sogni precognitivi sono l’evento psichico più comune che avviene nella vita della persona media.
Questi sogni ci danno un indizio degli eventi che vivremo in futuro. Infatti, si può dire che i sogni precognitivi sono spesso causati dall’esperienza che vivremo davvero in futuro. Se una persona sogna dei veicoli che passano sotto la propria finestra e quindi si sveglia la mattina dopo e osserva una processione funeraria guidata da un veicolo che scende lungo la strada, potremmo dire che la notte precedente il sogno è stato causato dall’esperienza di aver visto i veicoli la mattina seguente. Questo è un esempio del futuro che influenza il passato. Esiste una mole enorme di evidenze per questo tipo di avvenimento, che citeremo sotto.
Quello che non può accadere, crediamo, è che un evento futuro modifichi il passato. Sembra che nulla nel futuro possa fare in modo che qualcosa di già avvenuto e conosciuto come tale, non sia accaduto. Questo è il cosiddetto paradosso dell’intervento, illustrato dall’esempio teorico in cui una persona, nel presente, uccide sua nonna nel tempo in cui era bambina e quindi lei stesso cessa di esistere.
Questo tipo di paradosso è interessante, ma non ci sono evidenze del suo accadere. I dati suggeriscono fortemente che, benchè una persona possa vedere sua nonna nel passato e ottenere informazioni sul passato, non ci sono possibilità di intervento fisico. La teoria della Relatività definisce questo un ciclo temporale chiuso ed è strettamente escluso. Questi punti sono discussi in modo approfondito nella monografia di Robert Brier, Precognition and the Philosophy of Science: An essay on backward causation(18).
Dalla nostra ricerca abbiamo scoperto che per sapere se un sogno è precognitivo, bisogna riconoscere che non sia causato dal residuo mentale del giorno prima, dai propri desideri o dalle ansietà. Abbiamo scoperto invece, che i sogni precognitivi hanno una chiarezza insolita, ma spesso contengono anche materiale bizzarro e non famigliare.
Gli esperti dei sogni amano parlare di “chiarezza preternaturale”. Ancora, questi non sono sogni sull’avverarsi di desideri o sulle proprie ansie. Per esempio, se una persona non è pronta ad un esame e sogna di fallirlo, non considereremmo questa una precognizione. Dall’altra parte, se una persona ha fatto centinaia di voli senza problemi e quindi fa un sogno spaventoso di un incidente aereo, allora potrebbe riconsiderare i propri piani di viaggio.
Si potrebbe chiedere, “Come posso sognare di finire in un incidente aereo, se poi non lo vivrò?” La risposta è che una persona sogna di un vero incidente e quindi lo drammatizza includendosi all’interno.
Per esempio, un supervisore del governo sul lavoro dello SRI fece un vivido sogno in cui era in un incidente aereo e quindi dopo aver cancellato il proprio volo, vide un incidente aereo a breve distanza il giorno seguente. Dato che avrebbe dovuto essere in quell’aereo, non ebbe problemi a inserirsi nell’aereo nel suo sogno la notte precedente. Diremmo che lo spaventoso incidente che vide nel pomeriggio, è stata la causa del suo sogno precedente. Questa è chiamata retro-causalità e può essere la base di molta precognizione.
E’ evidente che la precognizione avviene e dai dati di laboratorio consideriamo importante notare che è efficace e affidabile come l’ESP in tempo reale (R.Jahn e B.Dunne)(19). Questi dati sperimentali da Princeton, dimostrano che la performance psi non è una funzione della distanza temporale.
Un esperimento ben condotto riguardante la visione remota a distanze continentali, ha dimostrato che la qualità del funzionamento psichico è la stessa se a distanza di una carreggiata stradale o di mezzo mondo – è indipendente dalla distanza spaziale. In una di queste serie, la vedente d’esperienza e antropologa Marilyn Schlitz, pianificò di replicare i nuovi, al tempo, esperimenti di visione a distanza dello SRI.
Voleva condurre gli esperimenti di visione remota a distanze molto superiori di quelle pubblicate in qualsiasi documento dello SRI. Per fare questo esperimento, ottenne l’aiuto del suo amico Elmar Gruber, uno parapsicologo Europeo che viaggiava in Italia(20). Ogni giorno per dieci giorni nel Novembre del 1979, Schlitz, a casa a Detroit, nel Michigan, avrebbe tentato di descrivere il posto a Roma in cui si sarebbe trovato Gruber alle 11:00 AM tempo di Michigan. Gruber invece fece una lista di 40 diversi luoghi obiettivo a Roma.
Questi includevano sia siti al chiuso che all’aperto in parchi, chiese, l’aeroporto, musei, l’arena sportiva, gli Scalini Spagnoli, ecc.. Poteva Schlitz a 3000 miglia di distanza, descrivere l’obiettivo di ogni giorno con sufficiente accuratezza da permettere in futuro di veder combaciare la descrizione giornaliera con l’obiettivo di quello stesso giorno?
Inoltre, lei poteva farlo senza ricevere chiarimenti per l’obiettivo di ogni giorno nel tentativo di investigarli psichicamente? Un esempio preso da una delle visioni remote della Shlitz che ebbe successo è trascritto di seguito:
Percorso di volo? Luci rosse. Forte profondità di campo. Elmar sembra distaccato, freddo…esterno. Vedo il cielo scuro. Ventoso e freddo. Qualcosa spara sopra.. Non una casa privata o altro di simile – qualcosa – una struttura pubblica…
Lui era fermo a distanza dalla struttura principale, anche se poteva vederla. Poteva essere in un parcheggio o campo connesso alla struttura, che identifica il posto. Voglio dire un aeroporto, ma sembra troppo specifico. C’erano attività e persone, ma nessuna vicina a Elmar. Infatti, l’obiettivo era l’Aeroporto Internazionale di Roma, dove Gruber è rimasto fermo su una collina a lato del terminal.
Le trascrizioni della Schlitz e le descrizioni di Gruber dei suoi nascondigli vennero inviate a Hans Bender, un ricercatore Tedesco che giudicò l’esperimento. Cinque giudici esaminarono il materiale e il loro lavoro era quello di andare in ognuno dei dieci siti obiettivo. In ogni sito leggevano i commenti di Gruber sulle sue attività nel posto. Sempre sul posto i giudici decidevano quali delle trascrizioni della Schlitz fossero le migliori per quel particolare sito, quale fosse la seconda migliore ecc.
I risultati rivelarono che su dieci trascrizioni della Schlitz, sei combaciavano correttamente all’obiettivo che Gruber visitò il giorno della creazione della trascrizione. La probabilità che questo accada è inferiore a 6 su 10.000.
Questo esperimento venne incluso nel libro di K. Ramakrishna Rao, The Basic Experiments in Parapsychology(21) che è come la “Hall of Fame” per gli esperimenti di parapsicologia. Dalla prima pubblicazione nel 1974 del protocollo per la visione remota(3), sono avvenute almeno 23 replicazioni di successo di questo lavoro, in laboratori di varie zone del mondo(22).
In un sommario di dati da ricerche che va dal 1935 al 1989, per quella che chiamiamo preconoscenza paranormale, Charles Honorton e Diane Ferari studiarono 309 esperimenti di precognizione eseguiti da 62 investigatori(23). Più di 50.000 partecipanti sono stati coinvolti in oltre 2 milioni di test. Il 30% di questi studi erano statisticamente significativi nel dimostrare che le persone possono descrivere eventi futuri, mentre solo il 5% era atteso dal caso. Questo da un significato che supera 10^20 su uno. Questo corpo di dati offre una forte evidenza che conferma l’esistenza della conoscenza del futuro.
Un’esame di laboratorio molto approfondito della precognizione è stato condotto da Robert Jahn, Brenda Dune e Roger Nelson della Pricenton University negli anni ’80(24). Condussero 227 esperimenti formali di visione remota in cui a un vedente veniva chiesto di descrivere le proprie impressioni di dove uno dei ricercatori si sarebbe nascosto in un dato tempo futuro preselezionato.
Scoprirono, con loro sorpresa, che l’accuratezza della descrizione era la stessa, sia che il vedente dovesse guardare ad ore, giorni o settimane nel futuro. La significanza statistica generale degli esperimenti si allontanava dal caso di 1 su 10^11! Le scoperte del gruppo di ricerca di Princeton sono tra le migliori evidenze della realtà della precognizione. In laboratorio, sappiamo che se mostriamo un’immagine spaventosa ad una persona, ci sarà un cambiamento significativo nella sua fisiologia.
La loro pressione sanguigna, frequenza cardiaca e resistenza cutanea cambierà. Questa reazione di combattimento o fuga viene chiamata “risposta orientante”. All’Università del Nevada, il ricercatore Dean Radin ha dimostrato che questa risposta orientante viene anche osservata nella fisiologia di una persona, pochi secondi prima di vedere l’immagine spaventosa.
Nel libro di Radin The Conscious Universe, descrive esperimenti bilanciati a doppio cieco, che mostrano che se qualcuno sta per vedere scene di violenza e orrore, il suo corpo si difenderà dall’insulto, ma se uno sta per vedere un’immagine di un giardino fiorito, allora raramente avverrà tale forte reazione anticipatoria(25). La paura è molto più facile da misurare fisiologicamente rispetto all’estasi. Potremmo dire che questo è un caso in cui la percezione fisica diretta di una immagine, quando avviene, causa una risposta fisica unica in un tempo antecedente.
Ancora, in questo protocollo di ricerca, il futuro influenza il passato. Ci è famigliare l’idea di una premonizione, in cui qualcuno sa interiormente di qualcosa che avverrà in futuro – solitamente qualcosa dal significato emozionale. Esiste anche l’esperienza chiamata presentimento, in cui si ha una sensazione interiore, una profonda sensazione che qualcosa di strano sta per avvenire. Un esempio sarebbe il fermarsi improvvisamente lungo la strada, perchè ci si sente “strani”, per poi vedere un vaso che cade da una finestra e atterra ai propri piedi – invece che sulla propria testa. Questo sarebbe un presentimento utile.
Uno studio su un presentimento più lungo nel tempo è stato eseguito dallo parapsicologo William Cox negli anni ’50. Voleva sapere se le persone usassero le proprie abilità precognitive per evitare incidenti(26). W.F.Cox condusse un’investigazione di 28 incidenti ferroviari tra il 1950 e il 1955. Scoprì che in ogni caso poche persone presero i treni che subirono l’incidente, rispetto a quante presero treni che non ne subirono. Vennero analizzati i dati per quanto riguarda le condizioni meteo e le corse nei gorni, nelle settimane e nei mesi precedenti e seguenti.
Con probabilità maggiori di 100 a 1, sembra che centinaia di persone si siano svegliate la mattina e per qualche ragione, conosciuta o meno, abbiano desciso di non prendere il solito treno. Quindi, sembrerebbe che una persona non deve vivere un futuro che sembra non attraente o pericoloso, perchè questo appaia nei suoi processi subconsci. E’ più probabile precognizzare un futuro possibile piuttosto che produrre un grosso cambiamento nel risultato precognizzato.
Consideriamo una analogia col fiume del tempo: Se Huckleberry Finn scendesse lungo il fiume Mississippi, potrebbe determinare se si muove verso l’Arkansas o New Orleans, mettendo solo un dito nell’acqua vorticosa, se fosse abbastanza lontano dalla fine del flusso. Ciò che qua è richiesta è l’intenzione o l’informazione, non necessariamente l’energia. Se fosse già nel delta che porta a New Orleans, servirebbe un miracolo per arrivare in Arkansas.
Noi viviamo in una ragnatela dello spazio-tempo, in cui il futuro è un attrattore che tira il presente verso di sè. Dato che la nostra consapevolezza è nonlocale, il passato può anche agire come tale attrattore. Sembra che l’universo non possa essere causale nel senso solito. Questo dice che il futuro sarebbe già determinato, fino al punto da far riuscire la nostra precognizione. Questo può indicare che non perdiamo il nostro libero arbitrio.
Piuttosto possiamo usare la nostra informazione premonitoria per prendere decisioni più informate su quello che dovremmo fare. Noi proponiamo che l’utilizzo della nostra abilità di portare la nostra consapevolezza tra il quadri-spazio locale e l’octa-spazio nonlocale sia ciò che porta al nostro concetto di libero arbitrio. L’aggiuntiva informazione precognitiva e psi ci permette di scegliere e vivere una diversa linea. L’esistenza della psi crea per noi un mondo di conseguenze dinamiche che dipendono dal nostro stato di consapevolezza, es. sia nel quadri-spazio che nell’octa-spazio.
ALCUNI MODELLI TEORICI E I LORO LIMITI
Nei recenti anni sono stati proposti modelli fisici per descrivere le abilità psichiche, per riconciliare i dati psi con la corrente comprensione e interpretazione della fisica moderna. Douglas Stokes ha riassunto ed esaminato più di quaranta modelli teorici dei fenomeni psi. Ha categorizzato questi modelli e discusso le obiezioni fisiche e le inadeguatezze psi di ognuno dei modelli presentati.(27)
Ci riferiamo brevemente ai più interessanti tra i proposti, come le onde a frequenza estremamente bassa (ELF), le onde elettromagnetiche avanzate e le particelle più veloci della luce dette tachioni. Iniziando negli anni ’20 la visione prevalente diceva che le abilità psichiche fossero un tipo di comunicazione radio tra le menti. Questo venne simulato dal libro molto letto, Mental Radio, dell’autore visionario Upton Sinclair(28).
Nel suo libro (che include una prefazione favorevole di Albert Einstein) Sinclair descrive gli esperimenti di alto successo nella comunicazione mente a mente che ha eseguito in cooperazione con sua moglie, psichica, Mary Craig, mostrando la forza auto-evidente di centinaia di immagini combacianti tra quelle degli obiettivi di Sinclair e le risposte disegnate da sua moglie.
La metafora della radio mentale è ancora con noi oggi, più di settanta anni dopo la pubblicazione del libro di Sinclair, anche se è ben compreso che le onde radio perdono la propria intensità col quadrato della distanza dalla fonte e tale caduta non è stata osservata nei dati psi sperimentali. Inoltre i nostri dati dallo SRI mostrano chiaramente che l’accuratezza e l’affidabilità della visione remota sono ugualmente significative sia dall’interno che dall’esterno di una gabbia di Faraday schermata.
Negli anni ’60 e ’70 c’era molto interesse nei fenomeni psi in USSR. Il distinto fisico Russo I.M.Kogan ha avanzato il concetto per cui la trasmissione di informazione in condizioni di schermatura sensoriale, verrebbe mediata da onde elettromagnetiche a frequenza estremamente bassa (ELF) nella regione della lunghezza d’onda di 300-1000 km. L’idea è che per distanze di separazione inferiori a 1000 km., il percipiente sarebbe ancora nel campo di induzione (campo vicino) della fonte e quindi la caduta di forza del segnale sarebbe inferiore all’inverso del quadrato.(29)
Benchè questo modello abbia ricevuto ripetute investigazioni – riguardo ad ammissibili bit rates e propagazione di segnale – fallisce nel fornire una spiegazione per la psi precognitiva, che come abbiamo affermato ha la stessa affidabilità ed efficacia della percezione psichica in tempo reale.
Questa apparente inversione del tempo, in cui l’evento della percezione sembra precedere la causa o gli stimoli, è spesso vista come paradossale. Comunque, nella teoria elettromagnetica ordinaria, dobbiamo essere cauti e non scartare automaticamente le soluzioni matematiche che suggeriscono la reversibilità del tempo.
Per esempio, nel testo di teoria elettromagnetica scritto da J.A.Stratton, egli discute delle cosiddette onde avanzate e delle loro sorprendenti conseguenze. Stratton scrive:
Il lettore ha senza dubbio notato che la scelta della funzione f(t-r/c) è molto arbitraria, dato che l’equazione di campo ammette anche la soluzione f(t+r/c). Questa funzione ovviamente porta ad un tempo avanzato, implicando che il campo può essere rilevato prima di essere generato dalla fonte. La catena familiare di causa ed effetto è quindi invertita e questa soluzione alternativa deve essere scartata essendo logicamente inconcepibile.
Comunque, l’applicazione dei principi di “causalità logica” offre condizioni molto insicure in questioni come queste. Faremo meglio a limitarci alla teoria dell’azione ritardata, per il solo fatto che questa soluzione da sola è conforme ai presenti dati fisici. (30) Tale cautela è giustificata, dato l’esempio, nei primi anni ’20, dello sviluppo di Dirac di una descrizione matematica dell’elettrone relativistico. Anche questa ha portato due soluzioni, una che è stata scartata come inapplicabile fino alla scoperta del positrone da parte di Carl Anderson nelle foto in camera a nube del 1932.
L’onda avanzata, come la particella tachione proposta dal fisico Gerald Feinberg, è un trasportatore di informazione che sembra viaggiare più velocemente della luce(31). Questo potrebbe permettere ad una persona di sperimentare un evento distante prima che il corrispondente segnale di luce la raggiunga, questa sembrerebbe una precognizione paranormale. Il guadagno di vantaggio temporale sarebbe solo di un nanosecondo per piede di distanza, mentre i dati della precognizione mostrano che gli eventi sono frequentemente descritti e sperimentati ore o giorni prima dell’avvenimento.
L’onda avanzata o tachione fornirebbe un avviso di un’ora, solo per eventi a distanza di 10^9 miglia o superiore. Tutte le descrizioni della psi tramite onde elettromagnetiche o radio soffrono di queste stesse limitazioni. In base ai limiti dei modelli suddetti, abbiamo investigato un modello geometrico del funzionamento psi, evidenziato nella sezione seguente. L’approccio geometrico è molto coerente con l’affermazione del fisico John Archibald Wheeler per cui la nostra comprensione della fisica “verrà dalla geometria e non da altri campi”.
INTRODUZIONE ALLA FISICA DELLA NONLOCALITA’
La fisica della nonlocalità è fondamentale per la teoria quantistica. La ricerca più eccitante nella fisica quantistica corrente è l’investigazione di quella che il fisico David Bohm chiama interconnessione-quantica o correlazioni nonlocali.
Prima proposta da Einstein, Podolsky e Rosen (EPR) nel 1935 come evidenza di un difetto nella teoria quantistica e poi formulata come prova matematica da J.S.Bell, è stato sperimentalmente e ripetutamente dimostrato che due quanti di luce prodotti da una singola fonte e viaggianti alla velocità della luce, in direzioni opposte mantengono la loro connessione e ogni fotone è influenzato da quello che accade al suo gemello, a kilometri di distanza. (A. Einstein, B. Podolsky, and N. Rosen (32), J.S.Bell (33) S. Freedman and Clauser (34) A. Aspect, P. Grangier, and G. Roger(35).
John Clauser ha descritto recentemente le sue impressioni agli autori, su questi esperimenti sulla nonlocalità. Ha detto che gli esperimenti quantistici sono stati fatti con fotoni, elettroni, atomi e persino Bucky balls di 60 atomi di carbonio. Ha detto che può essere impossibile tenere qualsiasi cosa in una scatola. Bell enfatizza, “nessuna teoria della realtà compatibile con la teoria quantistica può richiedere che eventi spazialmente separati siano indipendenti”.
Vale a dire, la misura della polarizzazione di un fotone determina la polarizzazione dell’altro fotone nei loro rispettivi siti di misurazione. Questa sorprendente coerenza tra entità distanti è detta nonlocalità. Nello scrivere in merito alle implicazioni filosofiche della nonlocalità, il fisico Henry Stapp dell’Università della California a Berkeley afferma che queste connessioni quantistiche potrebbero essere la “scoperta più profonda in tutta la scienza”.(36) La nonlocalità è una proprietà sia del tempo che dello spazio.
Il concetto di nonlocalità ricorda molto i dati relativi con i gemelli identici, separati alla nascita e allevati a parte, che mostrano notevoli similarità nei gusti, negli interessi, nei coniugi, nelle esperienze e nelle professioni, ben oltre quello che si può ragionevolmente spiegare col loro comune DNA. I dati dalla ricerca sui sogni come in Experiments with Time di J.W.Dunne(37) e dalla ricerca sulla visione remota dallo SRI e Princeton, forniscono evidenza che le nostre menti hanno accesso ad eventi in posti distanti – e nel futuro o nel passato.
Immanuel Kant afferma che lo spazio e il tempo sono modalità della percezione umana e non attributi del mondo fisico. Queste modalità sono filtri potenti di nostra invenzione e spesso limitano la nostra esperienza. Noi sappiamo dai dati sperimentali sulla ricerca psi nel nostro laboratorio allo SRI, che un vedente può concentrare la propria attenzione su un luogo specifico ovunque sul pianeta (o fuori) e descrivere in modo affidabile cosa vi si trova, H.Puthoff e R.Targ(3).
Noi sappiamo, anche, che il vedente non è legato al tempo presente. Nella fisica contemporanea chiamiamo questa abilità di concentrare l’attenzione su punti distanti nello spazio-tempo, consapevolezza nonlocale. Dai dati dei passati 25 anni, noi crediamo che un vedete a distanza esperto possa rispondere a qualsiasi domanda che abbia una risposta su eventi ovunque nel passato, presente o futuro. David Bohm sostiene che abbiamo frainteso molto l’illusione della separazione nello spazio e nel tempo.
Nel suo libro di fisica, The Undivided Universe, disinnesca questa illusione scrivendo della interconnessione-quantistica di tutte le cose.(38) Bohm dice: “Le caratteristiche essenziali dell’ordine implicato sono, che l’intero universo è in qualche modo avvolto in tutto e che ogni cosa è avvolta nell’intero”. Questa è l’affermazione fondamentale della metafora dell’ordine olografico dell’universo.
Dice che, come un ologramma, ogni regione dello spazio-tempo contiene l’informazione su ogni altro punto nello spazio-tempo. Questa metafora è ispirata dalle indicazioni della nonlocalità nel teorema di Bell. E i nostri dati indicano che questa informazione è disponibile alla nostra consapevolezza. Bohm continua:
…tutto questo implica una interezza profonda, in cui i lati mentali e fisici partecipano molto vicini tra loro. Similmente, l’intelletto, l’emozione e l’intero stato del corpo sono in un simile flusso di partecipazione fondamentale. Perciò, non esiste reale divisione tra mente e materia, psiche e soma. Il termine comune psicosomatico risulta in questo modo fuorviante, in quanto suggerisce la nozione Cartesiana di due sostanze distinte in un qualche tipo di interazione.
Nell’universo olografico di David Bohm, esiste una unità di coscienza, una “mente collettiva superiore”, senza confini di spazio o tempo. Nella prossima sezione di questo documento presentiamo un modello matematico che descriva tale universo interconnesso. Bohm continua descrivendo il famoso “esperimento della scelta ritardata di Wheeler”.
Scrive che si possono progettare esperimenti che “mostrano che, secondo la teoria quantistica, la scelta di misurare una o l’altra di una coppia di variabili complementarie in un dato tempo può apparentemente influenzare lo stato fisico delle cose per periodi considerevoli di tempo prima che tale decisione venga presa”. Tali variabili complementarie sono tipicamente momento e distanza o nell’esperimento di Wheeler si riferiscono alla natura duale di onda e particella della luce, come osservato nell’apparato per l’interferenza con due fessure.
DESCRIZIONE DELLA METRICA OCTA-SPAZIALE
Il proposito della nostra investigazione è fare uso del corrente database sugli esperimenti di percezione remota e dedurre i principi rilevanti e le leggi che governano il funzionamento paranormale. Una delle obiezioni comuni all’esistenza delle abilità psichiche è che sembrano in conflitto con le leggi della fisica. In ciò che segue, dimostriamo la compatibilità dei fenomeni psichici con le leggi e il contenuto della fisica e sviluppiamo un modello che ben descrive le proprietà della psi.
In fisica, chiamiamo questo “principio di corrispondenza”, così che nel modellare la psi non creiamo un modello in conflitto con le leggi fisiche osservate. Ipotizziamo che i dati della parapsicologia possano persino informarci utilmente su alcune delle domande correnti nella fisica moderna.
Abbiamo affrontato specificamente le seguenti aree della fisica: prima i principi maggiori della fisica e la loro relazione e riconciliazione con i fenomeni fisici; secondo, l’esame delle geometrie dalle coordinate iper-dimensionali complesse riguardanti la risoluzione delle domande sulla precognizione e causalità e terzo, abbiamo sviluppato un profondo modello fisico delle proprietà della nonlocalità esibite nella psi.
E’ determinato che il modello dell’octa-spazio complesso non solo dimostra la consistenza della precognizione con la causalità, ma mostra anche una relazione fondamentale tra le equazioni di Maxwell, la teoria quantistica e la relatività generale (E.A. Rauscher (39,40), E.P. Newman(41)). Il cosiddetto paradosso EPR sembra essere anche fondamentalmente relazionato alla nostra immagine spazio-temporale ed è certamente un esempio di nonlocalità in fisica.
Il completo successo delle leggi di Newton e di Coulomb si verifica solo nel caso dell’interazione di due corpi. I problemi con tre corpi sono risolti primariamente tramite approssimazione. In modo simile le leggi di causa ed effetto sono definite imprecisamente eccetto che nei casi più semplici. E’ molto più appropriato descrivere l’effetto che un evento ha sull’altro, indipendentemente da quale sembri avvenire prima nel tempo.
L’elevarsi del sole ha un grande potere esplicativo riguardo l’aumento di traffico lungo il ponte, ma sarebbe ovviamente incorretto dire che il sole sia stato la causa del traffico. Vengono usati tre maggiori principi universali per determinare la struttura e la natura delle leggi fisiche e agiscono come costrizioni ai fenomeni fisici.
Questi sono l’invarianza di Poincaré e il suo corollario, l’invarianza di Lorentz, (che esprime l’indipendenza spazio-temporale delle leggi fisiche in diverse cornici di riferimento), l’analiticità, (un’affermazione generale di condizioni causali nello spazio complesso) e l’unitarietà (che può essere relazionata alla conservazione delle quantità fisiche come l’energia o il momentum).
Dato che non è evidente che l’energia occupi un ruolo nella nonlocalità dei fenomeni psi, l’unitarietà non viene affrontata in questo documento. Questi principi si applicano ai fenomeni microscopici e macroscopici. La descrizione quantistica delle particelle elementari ha portato alla formulazione del principio di analiticità nel piano complesso di momento, G. Chew.(42) Le geometrie complesse occupano un ruolo vitale in molte aree della fisica e ingegneria.
L’analiticità riguarda la maniera in cui gli eventi sono correlati tra loro nella metrica dello spazio-tempo – questa è la causalità. Quando applichiamo questo principio critico al complesso octa-dimensionale dello spazio possiamo riconciliare la psi – in particolare la precognizione – con la fisica, senza vìolare la causalità. E’ stato matematicamente dimostrato che le equazioni di Newton, Maxwell, Einstein e Schrödinger sono coerenti con lo spazio complesso octa-dimensionale qui descritto. E.T. Newman, (15) Rauscher(43).
La causalità quantistica, differentemente dalla certezza classica, è limitata dal ben conosciuto principio di indeterminazione di Heisenberg. I sistemi quantistici devono obbedire alla sovrapposizione per gli stati attualizzati e non-attualizzati. Questa caratteristica probabilistica, Ψ*Ψ, porta alla natura stocastica o statistica della misurazione quantistica. J.S. Bell sostiene che questa natura stocastica tiene ogni volta che la teoria quantistica si applica sperimentalmente e la nonlocalità esiste come espressa nel suo teorema.
L’universalità di questo principio è definito il teorema di completezza della meccanica quantistica e porta all’universalità della nonlocalità. La misura del successo in un esperimento di psi è anche determinata in termini di criterio stocastico. I metodi statistici sono applicati rigorosamente per analizzare la frequenza di successo in ogni ricerca psi.
Il principio delle connessioni nonlocali nella teoria quantistica è stato applicato a kilometri di distanza, come descriviamo, N. Gisin et al (44,45). Eugene Wigner ha affermato che può esserci una microscopica nonlocalità che viene dallo spazio complesso Minkowski che può produrre una descrizione metrica della teoria quantistica, che al presente non ha tale descrizione (Wigner, 1981 comunicazione privata). Noi chiamiamo questa natura stocastica fondamentale e nonlocalità universale, causalità stocastica.
Ovvero, gli eventi sono aggregati statistici delle loro molte cause, piuttosto che l’effetto diretto di una singola causa o catena causale lineare. Questo principio può spiegare perchè la psi non ha sempre successo e anche perchè i processi quantistici sono solo predicibili statisticamente.
Comunque, a dispetto della sua natura statistica, la meccanica quantistica è in grado di predire con successo la lunghezza d’onda ottica della luce emessa in spettri di transizioni atomiche, precisa a otto cifre significative. Qua presentiamo una breve descrizione del nostro modello octa-spaziale. Lo spazio metrico complesso include le tre reali dimensioni di spazio e l’usuale dimensione di tempo e include anche tre dimensioni immaginarie di spazio e una dimensione immaginaria di tempo.
Questi componenti immaginari di spazio e tempo sono quantità reali moltiplicate per il numero immaginario i=(-1)^½. La proprietà interessante di i è che i^2=-1, un numero reale. Quindi in uno spazio complesso, il quadrato di una distanza immaginaria diviene una distanza negativa al quadrato. Nell’octa-spazio, i componenti reali comprendono gli elementi dello spazio definito da Einstein e Minkowski.
Questa è una rappresentazione quadri dimensionale di quello che ci è stato insegnato sui triangoli rettangoli a scuola, il famoso teorema di Pitagora.
Questo dice che il quadrato della distanza tra gli angoli del triangolo rettangolo opposti all’angolo di 90° (l’ipotenusa) è uguale alla somma dei quadrati degli altri due lati. Questa distanza quando misurata nello spazio complesso Minkowski è ancora rappresentata dai quadrati dei lati dell’ora triangolo complesso iper-dimensionale.
Questo spazio espanso è costruito in modo che ogni dimensione reale sia accoppiata con la sua controparte immaginaria. Nello spazio complesso, per ogni ipotenusa che definisce la distanza spazio-temporale tra due punti, possiamo sempre trovare un angolo apice del triangolo, in modo che la somma dei quadrati dei lati, x^2+(iy)^2 può essere zero. Perciò nello spazio-tempo complesso Minkowski, si può sempre trovare un percorso di distanza zero che connette due punti sul piano reale.
Lo spazio metrico standard Minkowski è costruito in modo che tutti i componenti spaziali siano reali. Però, il quadrato del componente temporale differisce di -c^2, che è formulato da ictRe, portando un componente – c^2 tRe^2. Costruendo l’immaginario quadri-spazio “specchio”, ogni componente spaziale ha un componente ixIm, portando al componente al quadrato -xIm^2.
Il corrispondente componente temporale è +c^2 tIm^2. Questa è la base su cui l’octa-spazio permette apparente separazione spaziale e temporale zero. Il numero più basso di dimensioni che ha la proprietà di nonlocalità è che è coerente con l’invarianza di Poincaré o di Lorentz è di otto dimensioni.
In questo spazio, ogni distanza spaziale fisica ha una controparte temporale immaginaria, in modo che ci sia una separazione spaziale zero nello spazio dimensionale superiore.
Noi ipotizziamo che questo percorso è quello a cui la consapevolezza accede nella visione remota in tempo reale. Come per ogni reale separazione temporale fisica, esiste una separazione spaziale immaginaria come controparte che sottrae a zero nella metrica, permettendo alla consapevolezza di accedere ad informazione precognitiva. Ovviamente la nonlocalità non richiede che il sole e la terra siano congruenti o coincidenti tra loro.
Questo perchè lo spazio fisico ha l’attributo dei campi di forza e l’impenetrabilità della materia, che dominano la maggioranza dei processi fisici. Questa proprietà porta l’aspetto della località del mondo fisico che ci è familiare.
Però, come abbiamo descritto sopra, non tutti gli aspetti del mondo fisico obbediscono a questa località, come nel caso dell’esperimento del teorema della nonlocalità di Bell.
Quindi, sia la nonlocalità che la località sono proprietà coesistenti del mondo fisico. L’universo fisico non è completamente locale o nonlocale, ma ha entrambi gli attributi, a seconda del fenomeno osservato. Questa è una manifestazione di quadri-logica, che descriviamo nella prossima sezione.
Come fa la coscienza ad accedere a questo spazio dimensionale superiore?
Noi crediamo che lo faccia tramite il processo dell’intenzionalità, che è fondamentale ad ogni processo orientato ad un risultato, incluso il recupero di memoria. Infatti, l’universalità della nonlocalità è proprio lì, riempendo tutto lo spazio e il tempo. Ovvero, è disponibile per averne accesso quando lo si vuole. Riguardo alla causalità, gli eventi che sembrano determinati nell’ordinario quadri-spazio, possono essere più suscettibili all’operazione del nostro libero arbitrio nell’octa-spazio complesso. Nello spazio complesso, la catena causale è multi-valore piuttosto che lineare, offrendoci accesso ad un numero di possibilità maggiore.
QUADRI-LOGICA E NONLOCALITA’
Certi apparenti paradossi possono non essere risolvibili nella cornice della logica bi-valore Aristoteliana. Questo sistema di logica è basilare nel pensiero analitico occidentale. Altri sistemi di logica sono stati suggeriti da testi Buddisti come ThePrajnaparamita. Lex Hixon(46). Nel secondo secolo AD, l’insegnante Buddista Nagarjuna ha introdotto un sistema quadri-logico (R.P.Hayes (47), J.L. Garfield (48) e R.Targ (49)) in cui affermazioni sul mondo possono essere (1) vere, (2) non vere, (3) sia vere che non vere e (4) non vere e non non vere (che per Nagarjuna era il caso usuale).
Il sistema quadri-logico sembra piuttosto fuori dalla considerazione e dal pensiero occidentale. Un simile paradosso in fisica che potrebbe trovare soluzione nella quadri-logica o almeno una espansione delle restrizioni della bi-logica è il cosiddetto paradosso onda/particella.
Questo può essere risolto o meglio compreso nel contesto dei principi della quadri-logica. Si sa bene che, sotto le condizioni di varie disposizioni sperimentali, la luce mostra proprietà sia di onda che di particella.
Però, cosa avviene se, fosse la natura essenziale della luce?
Questa domanda può non essere gestibile con la logica usuale e può essere meglio affrontata dalla quadri-logica o qualche forma di sistema logico espanso. Possiamo dire, per esempio, che la luce è (1) un’onda, (2) non un’onda, (3) sia onda che non onda o più correttamente, (4) non un’onda e nemmeno non onda. Altro esempio molto interessante da considerare è il famoso “paradosso del gatto di Schrödinger”.
La chiave a questo paradosso è la sovrapposizione lineare nella meccanica quantistica, che afferma che l’inosservato gatto nella scatola è la somma di due funzioni d’onda, (Ψvivo + Ψmorto), che rappresenta sia condizioni di vivo che di morto. Chiaramente questa affermazione non è coerente con la bi-logica, ma sembra formulata in termini di tri e quadri-logica. Noi ipotizziamo che gli spazi dimensionali superiori, come l’octa-spazio complesso possano richiedere la quadri-logica almeno per certe circostanze.
Nello specifico, trattando le condizioni di causalità, troviamo che certe relazioni di causa ed effetto possano essere gestibili con la logica Aristoteliana nel quadri-spazio ordinario, ma fenomeni come la precognizione, possono sembrare paradossali quando avvengono nell’octa-spazio.
Per esempio, sembra che il futuro di una persona non sia determinato e nemmeno non determinato, a seconda che la sua consapevolezza abbia o meno accesso all’octa-spazio. Potremmo affermare che un possibile futuro, che è stato preconosciuto, non sia vero o non vero nella quadri-logica dell’octa-spazio.
Nell’ordinario quadri-spazio, l’evento preconosciuto deve essere sia vero o falso, come descritto in bi-logica, creando un apparente paradosso. Il passaggio del tempo determina la verità o falsità di un evento futuro preconosciuto e questo appare come analisi statistica standard che misura i possibili risultati futuri. Quella che abbiamo chiamato “causalità stocastica” è osservata come tale in bi-logica nell’ordinario quadri-spazio. Il modello octa-spaziale, che coinvolge superiori gradi di libertà, rispetto al quadri-spazio, può permettere quello che usualmente è chiamato “libero arbitrio” in questo spazio, che può apparire come precognizione “deterministica” accurata nell’ordinario quadri-spazio.
L’informazione aggiuntiva percepita tramite la consapevolezza dei sensi dell’octa-spazio, permette superiori livelli di libertà di scelta, in modo che ciò che può apparire deterministico dato il fenomeno precognitivo, può non essere deterministico nello spazio octa-dimensionale superiore. Aggiuntivi “livelli di libertà” possono permettere un concetto di libero arbitrio più ampio o globale; uno in cui superiore informazione e consapevolezza permettono maggiore scelta.
Questo sta a significare che ciò che sembra deterministico come condizione, può avere superiori “livelli di libertà” o di scelta nell’octa-spazio. La consapevolezza precognitiva può permettere scelte aggiuntive in modo che condizioni di e/o possano esistere per periodi temporali nell’octa-spazio prima di divenire fisse come questo o quello nel quadri-spazio. Se una persona ha accesso alla psi tramite l’esistenza di spazi dimensionali superiori, allora ha superiori opportunità di incrementare consapevolezza e le opzioni e quindi maggiori scelte nel libero arbitrio.
Metafisicamente, invece che strisciare lungo la linea temporale quadri-spaziale a 1sec/sec, una persona può espandere la propria consapevolezza e apprendere come risiedere fuori dalla linea temporale.
Per avere accesso agli eventi nonlocali nell’octa-spazio complesso, la linea del quadri-spazio diviene un punto di consapevolezza, utilizzando i componenti immaginari aggiuntivi.
Quindi, possiamo vedere che la causalità si manifesterà tramite l’apparente passato e futuro, che spingono sull’apparente presente. Vivere nell’octa-spazio garantisce che la nostra consapevolezza sia governata dalla quadri-logica, le due cose sembrano inseparabili. La quadri-logica direbbe che non siamo liberi e non liberi. L’intenzionalità e il proposito ci permettono di manifestare il nostro libero arbitrio e superare le apparenti limitazioni deterministiche del quadri-spazio.
Noi sperimenteremo il libero arbitrio o il determinismo nelle nostre vite, a seconda delle nostre intenzioni e della nostra consapevolezza.
La nostra orientazione e la nostra prospettiva nell’octa-spazio ci permettono sempre di trovare un percorso di distanza zero e spesso ci informano in modo utile sul futuro.
FORMALISMO DELL’OCTA-SPAZIO COMPLESSO
(ndt. per questa parte rimando il lettore al documento originale Speed Of Thought pag.17-23)
CONCLUSIONI
Sembra che esista una modalità di percezione umana con cui si possa accedere agli eventi nello spazio-tempo distante. Il fenomeno della percezione remota può implicare, in un certo senso, che spazio e tempo non siano costrutti fisici primari. Nelle parole di Albert Einstein, 1941, “tempo e spazio sono modalità con cui pensiamo e non condizioni in cui viviamo”. Similmente A.S. Eddington (1923) disse, “il tempo è un costrutto mentale della nostra coscienza privata…i fisici costruiscono il concetto di un tempo mondiale da una stringa di istanze soggettive”.
La natura fondamentale della nonlocalità è espressa nell’universo tramite la fisica quantistica, così come i fenomeni psi e nella universalità della coscienza. Abbiamo sviluppato e presentato un modello teorico, lo spazio complesso Minkowski, che esprime l’aspetto nonlocale della nostra realtà osservata. Non solo questo modello descrive i dati per la psi, ma è anche coerente con il corpo principale della fisica come la comprendiamo al presente.
Col divenire più forte e coerente dei dati sulla psi, abbiamo l’opportunità di costruire modelli fisici che possano descrivere queste osservazioni sempre meglio. Il database della psi e le proprietà fondamentali della nonlocalità in fisica, ci portano inesorabilmente alla conclusione che la velocità del pensiero è trascendente rispetto ad ogni velocità finita. Dato che la precognizione avviene con lo sperimentare l’evento precedentemente alla sua apparente causa, la velocità del pensiero sembra istantanea o qualsiasi altra velocità scelta.
La velocità del pensiero è quindi indefinita in metri per secondo. Dato che la coscienza può accedere all’octa spazio complesso come se fosse contiguo, le distanze spazio-temporali sono non-esistenti per la consapevolezza mente a mente o mente a obiettivo, la separazione della coscienza è una illusione. I dati convincenti sulla precognizione fanno sembrare che il futuro sia determinato in modo inalterabile.
Questo punto di vista fatalista dice che la nostra consapevolezza si muove inesorabilmente lungo la linea temporale alla frequenza di un secondo per secondo. Però, questa apparente limitazione del nostro libero arbitrio è solo una percezione quadri-spaziale. Noi crediamo che lo spazio iperdimensionale descritto qua aggiunga ulteriori livelli di libertà, che sono disponibili alla nostra consapevolezza, permettendoci di avere maggior accesso a possibili futuri.
Noi riconosciamo che ogni ontologia è deperibile e che un giorno potremmo scoprire che lo spazio complesso Minkowski non sia il modello migliore per la psi. Comunque, confidiamo che rimarranno due fattori: che questi fenomeni non sono il risultato di una trasmissione energetica, ma piuttosto sono una interazione della nostra consapevolezza con uno spazio-tempo iperdimensionale nonlocale in cui viviamo.
Dobbiamo ri-esaminare i nostri concetti di tempo e causalità e di determinismo. La simmetria del tempo parziale e la retro-causalità sembrano necessarie per spiegare la precognizione e la nostra abilità a muoverci avanti e indietro nel tempo. Nel complesso octa-dimensionale esterno possiamo evitare i problemi dei cicli chiusi simil-temporali e degli ora multi-valore (ndt closed timelike loops and multi-valued nows).
Certamente, la natura della psi riguarda il nostro accesso mentale e la nostra consapevolezza della verità. Nascono anche problematiche etiche in merito alla verità dalla ricerca sperimentale e teorica qua presentata e in molti altri insegnamenti. Se in effetti esiste solo uno di noi qua nella consapevolezza, dovremmo sempre scegliere compassione sopra la “giustizia”, dato che possiamo sempre riconoscere la compassione, ma è spesso difficile discernere la giustizia dall’ingiustizia. Ecco perchè la pratica della compassione e l’insegnamento che la separazione è una illusione (nonlocalità) sono sempre assieme nei testi Buddisti. La compassione segue logicamente dalla vita in un universo nonlocale.
RICONOSCIMENTI
Gli autori desiderano esprimere la loro gratitudine al Dr.Dean Brown, per i suoi contributi inestimabili alla posizione ontologica presentata nel documento e a Mike Coyle per la sua diligenza nel trovare riferimenti difficili da scoprire per la nostra ricerca.
Articolo originale pdf espresearch.com/SpeedOfThought.pdf
Ringraziamo Russell Targ per il permesso accordato
Traduzione a cura di Richard
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