Lo riferisce uno studio del NOAA (National Oceanic Atmospheric Administration): i cambiamenti climatici non hanno nulla a che vedere con la formazione di uragani. Anzi dovrebbero diminuire almeno del 30% nei prossimi anni. A discapito dell’intensità che nelle proiezioni risulta di una forza devastante.
Gli scienziati hanno usato modelli di simulazione degli uragani osservando i cambiamenti climatici che si sono avuti nell’oceano Atlantico per verificare l’influenza del riscaldamento e dei gas a effetto serra fino alla fine del 21esimo secolo. Le superfici marine atlantiche e tropicali sono aumentate dal secolo scorso e sono state misurate dal 1950, ma la connessione con l’aumento degli uragani non sembra convincere gli scienziati.
Il nuovo studio, dunque, suggerisce che nell’Atlantico l’impatto del riscaldamento globale sulla nascita di nuovi uragani è pressoché nullo.
Ciò che ne è influenzata, invece dai cambiamenti climatici, come diversi orientamenti del vento o aumento dell’umidità è l’intensità degli uragani. Dunque, il rischio reale, è come riferisce Tom Knutson a capo della NOAA e autore dello studio, che vi sia piuttosto un aumento delle intensità degli uragani lungo le coste bagnate dall’Atlantico, piuttosto che un incremento del numero di uragani. [/size=12]
Fonte: ecoblog.it