Inviata da skorpion75
Un gruppo di ricercatori del King College di Londra ha sottoposto 800 bambini tra i 13 e i 14 anni ad una serie di test per misurare la loro comprensione di concetti scientifici astratti quali volume, densità, quantità e peso. I risultati, confrontati con quelli di un simile esercizio eseguito nel 1976, hanno riservato una brutta sorpresa:
In una prova conosciuta come la prova del pendolo appena poco più di uno su dieci ha raggiunto il punteggio più alto che richiedeva un “più alto livello di pensiero,” un calo significativo dal risultato del 1976 di uno su quattro.
In una seconda prova, che ha valutato l'abilità di pensiero matematico, uno su cinque ragazzi aveva ottenuto i più alti punteggi nel 1976 mentre la cifra dallo studio più recente è stata soltanto di uno su 20. Ma il successo medio è risultato simile in adolescenti da entrambe le generazioni.
Il professor Michael Shayar, che ha condotto lo studio, crede che il declino nelle capacità intellettuali sia accaduto durante gli ultimi 10 – 15 anni e potrebbe essere un risultato dei programmi nazionali di studi che fanno esercitare i bambini su test così come i cambiamenti nelle attività di svago dei bambini, come un aumento nei giochi elettronici e nelle ore alla televisione. Ora, non c'è dubbio che i programmi educativi statali non siano esattamente il metodo ideale per coltivare l'intelligenza nei bambini, e che anzi siano uno strumento perfetto per livellare le differenze verso il basso, ma pare che per gli ingegneri sociali d'oltremanica questo non sia abbastanza. Infatti, sempre in Inghilterra, si sta pensando ormai da diversi mesi di fluorizzare l'acqua, come accade in America, mentre a Sheffield già lo si aggiunge al latte che le scuole offrono agli alunni.
Lo scopo, naturalmente, è umanitario: proteggere i denti dei bambini meno abbienti, nonostante le proprietà di protezione dalla carie del fluoro rimangono ancora largamente disputate. In compenso, ad essere invece provati da una lunga serie di studi sono gli effetti collaterali di questo agente chimico, che anche in piccole dosi si accumula nell'organismo. Leggiamo da una ricerca americana del febbraio di quest'anno:
“Sappiamo che l'eccessiva ingestione di fluoro abbassa i livelli dell'ormone tiroideo, cosa particolarmente critica per le donne con ipotiroidismo infraclinico; bassi livelli materni della tiroide interessano avversamente lo sviluppo neurologico fetale,” segnala un prestigioso comitato di scienziati e professionisti del settore medico-sanitario in una Dichiarazione di Consenso Scientifico sugli agenti ambientali connessi con i disordini nello sviluppo neurologico.
Studi da essi esaminati ed altri collegano il fluoro alle anomalie del cervello e/o ai deficit di quoziente d'intelligenza.
“La domanda è quale livello di esposizione provoca gli effetti nocivi ai bambini. La preoccupazione primaria sono gli itinerari multipli dell'esposizione, dall'acqua potabile, dagli alimenti e dai prodotti di cura dentale, che possono provocare un'esposizione cumulativa al fluoro sufficiente per causare effetti sullo sviluppo,” scrivono.
Gli autori avvertono che “date le gravi conseguenze del LDDs [inabilità dell'apprendimento e dello sviluppo], un approccio precauzionale è consigliato per proteggere i più vulnerabili della nostra società”. Ma tali preoccupazioni non sembrano turbare i funzionari di governo britannici, irremovibili nella loro “guerra alla carie” che promette ai cittadini un futuro di sorrisi splendenti a trentatré denti. Che ci sarà da ridere, con questi chiari di luna, non si sa, ma dato che risus abundat in ore stultorum possiamo a buona ragione immaginare che l'istupidita umanità del futuro sarà – finalmente – felice e sorridente. I nostri benefattori lavorano per questo.
Fonte: http://gongoro.blogspot.com/2008/10/una-risata-ci-seppellir.html