Oltre a permettere di definire cosa sono il bene e il male, i principi dell’etica spirituale stimolano a oltrepassare questa suddivisione. Il loro scopo più profondo è quello di farsi trascendere. Come tutti i principi, anch’essi sono limitati all’intelletto, ma a differenza di molti altri, sollecitano a superarlo. In questo senso, si tratta di un insieme di idee che mirano a far trascendere ogni concetto. Soltanto liberandosi dall’attaccamento a ogni convinzione si può Amare dinanzi a ogni concetto.
Solamente chi è libero da ogni nozione[6] può comprendere il profondo valore dell’etica spirituale. Altrimenti, anche il suo principio fondamentale può essere uno strumento per ostacolare la spiritualità. I principi dell’etica spirituale sono potenziali indicazioni, non sono la via, che è sempre la consapevolizzazione. Farsi condizionare beneficamente dai suoi principi, può essere un’ottima guida iniziale per consapevolizzarsi, anche per sostituire un’etica di bassa qualità, con una di alta qualità.Per maturare integralmente bisogna però trascendere la conflittualità bene-male.
[6] Libero nel senso che nessuna idea turba il Vuoto mentale, l’Amare.Se i concetti dell’etica spirituale sono appresi senza la necessaria consapevolizzazione, possono facilmente trasformarsi in impedimenti, perché possono stimolare l’attaccamento:
– a se stessi (individuo);
– al “se stessi” (identità immaginata);
– al bene, ma anche al male;
– alla suddivisione non illuminata in bene e in male;
– al mercanteggiare con il bene – faccio del bene così otterrò del bene;
– ai frutti dell’azione – semino bene così raccoglierò del bene;
– all’identità immaginata di tipo morale, umanitario e spirituale e
– alla spiritualità.
Si tratta di fenomeni che protratti e non trascesi, denotano che invece della consapevolizzazione è in atto la concettualizzazione della stessa, cioè che la maturazione spirituale è stata mendacemente “sostituita” dalla concettualizzazione priva di consapevolizzazione. Per divenire qualitativamente bisogna focalizzarsi sulla maturazione della consapevolezza, ma senza attaccamento e senza che i concetti di bene e di male la condizionino nocivamente.
Maturando, ci si avvicina a trascendere la suddivisione bene-male: facendo ciò che è effettivamente bene, si può trascendere i concetti di bene e di male. Chi non Ama ha bisogno di guide, di valori etici e di concetti sul bene. Chi Ama è la Guida, il Valore e il Bene di per sé.
Per diminuire l’attaccamento ai concetti di bene e male, è utile che l’intelletto consideri in modo illuminante che:
– l’attaccamento a queste idee potenzia il funzionamento dualistico dell’intelletto, il che crea conflitti, anche perché potenzia l’immaginaria separazione dagli altri e da Dio;
– la Reale Identità non cambia, a prescindere dal fatto che si faccia il “massimo del bene” oppure il “massimo del male”, che si stimoli la maturazione della consapevolezza oppure che si ostacoli, che si maturi del tutto oppure minimamente;
– la Coscienza Originale (Divina), si perpetua sia attraverso ciò che può essere interpretato come maggior male, sia tramite quello che è può essere definito come maggior bene;
– non esiste né il male assoluto né il bene assoluto. Soltanto Dio Sussiste Assoluto. Inscindibili dal tempo-spazio, il bene e il male possono essere soltanto relativi;
– i concetti di bene e di male sono spesso associati a quelli di giustizia e di ingiustizia. Secondo un certo modo di determinare che cos’è la giustizia, il mondo potrebbe sembrare pieno di ingiustizie.
Invece, vige la massima giustizia. Ogni avvenimento è un aspetto del riconoscersi dell’umanità attraverso se stessa. In questo senso, sarebbe una “vera e propria ingiustizia” se non fosse così. Le menti creano il destino. Gli avvenimenti sono primariamente il risultato della “materializzazione” di emozioni e idee, attraverso le quali l’umanità crea e conserva se stessa. Questo non significa che non bisogna tendere a migliorare la qualità dei processi collettivi, anzi. Per farlo in modo veramente efficace è necessario aumentare la qualità delle proprie emozioni e idee.
Produrre emozioni e idee nocive crea un mondo infernale. Amare ed esprimere concetti in funzione dell’Amare stimola la creazione di un mondo Paradisiaco. Nella loro sostanza, i problemi dell’umanità non sono una questione di ingiustizia, ma del non tendere ad Amare. Le “ingiustizie” sono sostanzialmente il prodotto di processi emotivi e intellettivi non sufficientemente illuminati, una conseguenza naturale dello stato inNaturale degli individui. Il mondo di individui Naturali sarà un mondo di costante Pace e Amore, come lo è (qui-ora) il mondo di chi è Divenuto del tutto.
Andrea Pangos
andreapangos@gmail.com
Fonte: http://www.andreapangos.it/andreapangos.it/Articoli/Voci/2011/5/12_Trascendere_i_concettidi_bene_e_male.html