Un’inedita intervista al misterioso autore dei bestseller internazionali sul Transurfing. E se hai amato la trilogia, non perdere gli ultimi due nuovissimi libri de “Le Regole dello Specchio”
Sembrava impossibile intervistare Vadim Zeland, eppure Scienza e Conoscenza è riuscita nell’impresa. Vadim è stato estremamente disponibile e in questa intervista ci ha mostrato un lato nuovo di sé e del Transurfing. Il Transurfing è una tecnica, un’antico sapere di cui Vadim Zeland si considera un “ritrasmettitore”. L’insieme delle tecniche del Transurfing mira al raggiungimento da parte di ciascuno di ciò che egli desidera nella propria vita. In questo senso la realtà è vista come uno spazio delle varianti in cui ogni evento, ogni situazione, ogni dimanica è potenzialmente esistente e contemplata: sta a noi scegliere la linea della vita in cui la situazione che miriamo ad ottenere è già presente e realizzata. Importante notare come nel Transurfing si parli di “ottenere” e non di “raggiungere”: questo implica che non ci sia sforzo o inutile dispendio di energie nell’avere ciò che si desidera.
La trilogia del Transurfing scritta da Vadim Zeland (Lo spazio delle varianti, Il fruscio delle stelle del mattino, e Avanti nel passato) è stata pubblicata da Macro Edizioni nel 2009. Nel 2012 sono usciti, sempre per Macro Edizioni, due volumi di completamento della trilogia: La gestione della realtà e Le mele cadono dal cielo. Quello che più ci ha colpito nel parlare con Vadim Zeland è stata la sua descrizione del nostro possibile essere in armonia, in uno stato in cui “l’anima comincia a cantare e la ragione comincia a fregarsi le mani dalla soddisfazione”. La domanda più importante che dobbiamo farci è: “Come possiamo portare la festa nella nostra vita?”. Vadim ci aiuta a trovare la nostra risposta.
Com’era la tua vita prima della tua conoscenza del Transurfing? E Com’è ora?
Prima di conoscere il Transurfing ho praticato per tutta la vita l’anti-Transurfing: facevo esattamente l’opposto di quello che si dovrebbe fare. Le persone intelligenti imparano dagli errori degli altri, gli stupidi invece imparano dai propri. Da questo punto di vista avevo tutti i tratti caratteristici di un perfetto stupido. Probabilmente è proprio per questo che la Forza mi ha scelto per ritrasmettere quest’arcano sapere agli uomini contemporanei. Una persona intelligente ha solo una certa competenza relativamente a ciò che è giusto e a ciò che non lo è, in altre parole dispone di informazioni ma non ne ha preso coscienza. A differenza dell’intelligente, lo stupido, a seguito di ogni bernoccolo prende in testa, sente e capisce la sostanza degli errori che ha commesso e quindi alla fine ne possiede un’autentica conoscenza, profonda. Evidentemente solo uno stupido è in grado di diventare un conduttore del Sapere. Anche adesso a volte mi succede di perdere consapevolezza, e allora i pendoli mi fanno dondolare a meraviglia: ai picchi si alternano le cadute, come succede a tutte le persone normali. Non esistono personalità irreprensibili. Non è un caso che esista il motto “non guardare cosa fa il maestro ma ascolta cosa dice”. La differenza rispetto a prima è che i problemi e gli errori sono diventati molti di meno.
Vadim, sei a tutti gli effetti un personaggio misterioso. Della tua biografia abbiamo pochi squarci: un dato anagrafico che ti colloca attorno ai 45 anni di età e il tuo interesse per la fisica quantistica. Come mai tutto questo riserbo? La celebrità e la fama a livello personale sono un potenziale pendolo distruttivo che preferisci evitare?
La mia biografia non può e non deve essere di alcun interesse, perchè io non sono l’autore del Transurfing ma solo un mero “ritrasmettitore” di quest’arcano sapere. Sono d’interesse le personalità o le forze che mi hanno trasmesso questo Sapere, anche se suppongo che esse stesse non vogliano rivelarsi. Io mi sto avvicinando ai cinquant’anni. Prima del crollo dell’Unione Sovietica mi occupavo di ricerche nell’ambito della fisica quantistica, poi mi sono interessato di tecnologie informatiche e attualmente di libri. Vivo in Russia e sono di nazionalità russa. Il resto non ha importanza, come in fin dei conti anche queste poche notizie. Piu’ in generale posso dire che una larga fama non porta nulla di buono: quando la vita privata viene esposta al pubblico, cessa di essere tale. Per questo motivo faccio una vita riservata e non prendo parte a manifestazioni pubbliche.
Scrivi di non aver imparato il Transurfing ma che questo “sapere” ti è come “giunto, arrivato”: pensi che la tua conoscenza della fisica quantistica abbia diciamo “agevolato” la trasmissione di questo sapere?
Dipende da cosa s’intende per conoscenza. Se si intende erudizione, allora sono un perfetto ignorante. Se invece si intende la capacita’ di risolvere problemi, allora forse sì. Cerco di non sovraccaricarmi di informazioni superflue, perchè la testa non è un bidone della spazzatura. L’istruzione di base non mi ha dato molto, anche se credo che nella vita niente accada per caso: ogni gradino porta a quello che si finisce per raggiungere. Ritengo che la mia “scuola” fondamentale sia l’abitudine ad osservare i fenomeni che si producono nella realtà e di trarne le relative conclusioni.
Per quale motivo stai divulgando il Transurfing?
Ricevo molte testimonianze di lettori che affermano l’importanza del Transurfing e l’aiuto concreto che questa tecnica offre nel migliorare la qualità del quotidiano. Ognuno ottiene risultati diversi, e riceve quello che ha ordinato: un lavoro, uno stipendio più alto, un’automobile, un appartamento; c’è chi trova la propria metà, chi si libera da complessi e fastidi… Peccato che molti non sospettino neppure quanto i loro desideri possano essere semplici da realizzare; peccato che non sappiano quanti percorsi efficaci e praticabili per raggiungere i propri fini esistano. Si deve fare in modo che la gente sappia.
Definisci il Transurfing come una tecnica molto potente: lo stesso Transurfing potrebbe trasformasi, secondo te, in un pendolo?
Il Transurfing è diventato un pendolo già da molto tempo. È un esito inevitabile: quando un gruppo di persone comincia a pensare in un unica direzione, le “onde mentali” di ognuno si sovrappongono, e nell’oceano di energia si formano strutture energetiche d’informazione invisibili ma reali, i pendoli. Non si può dire che i pendoli siano forze malvage. Essi assomigliano piuttosto a piante-parassite o a programmi pseudo-vivi che, essendo interni alla struttura, ne determinano il comportamento. I pendoli esistono nel mondo sottile come sovrastrutture che incombono sopra ogni tipo di comunità umana, che si tratti di famiglia, scuola, azienda o stato. Nella maggioranza dei casi i pendoli sono distruttivi perchè aspirano a sottomettere le persone alla loro volontà e a togliere loro energia. In questo senso il pendolo del Transurfing è costruttivo e indirizzato contro tutti gli altri pendoli.
Reality Transurfing – Le Regole dello Specchio – Libro
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Ragione e anima, conscio e inconscio. Secondo il Transurfing in questa coppia di opposti dobbiamo lasciare più spazio ad anima e inconscio?
Le decisioni devono essere prese in una situazione di unità di anima e ragione e non a partire solo da vaghi presentimenti o, al contrario, esclusivamente sulla base di ragionamenti logici. Sia il primo che il secondo percorso, affrontati singolarmente, possono portare ad errori. Ma se sentite con il cuore e con la mente che state agendo correttamente significa che è proprio così. Il fatto è che l’attenzione della ragione, di norma, è influenzata dall’esterno e per questo passa la maggior parte del tempo letteralmente in uno stato di sogno ad occhi aperti.
Supponiamo ad esempio che stiate comprando qualcosa in un negozio. La commessa vi dice quanto vi stia bene un determinato vestito, come vi dona, e cerca in ogni modo di convincervi a fare l’acquisto. O magari succede che vi convinciate da soli di questa necessità. Prestate molta attenzione nel cercare di capire in quale direzione stanno andando i vostri pensieri mentre vi state provando un qualche capo d’abbigliamento. La ragione cerca di trovare argomenti a favore dell’acquisto del vestito. È proprio la sua funzione: costruire catene di conclusioni logiche per far si che tutto combaci. Mentre state prendendo una decisione lavora solo la vostra ragione. Analizza i pregi e i difetti, imposta la sua concezione in modo tale da essere razionale e convincente, e al contempo allunga l’orecchio per sentire l’opinione dei presenti. La ragione è talmente inghiottita da questo processo da non prestare la minima attenzione alle sensazioni dell’anima. In questo senso la ragione dorme profondamente. Se quando siete in un negozio dormite e cedete infantilmente all’insistenza della ragione, accade spesso che, una volta arrivati a casa, riscuotendovi, capite che l’acquisto è stato fatto invano. E forse allora vi potete ricordare che, sullo sfondo delle convinzioni infiorettate dalla ragione (o dalla commessa), da qualche parte, nel profondo dell’anima, c’era una vaga e appena percettibile sensazione di oppressione. Proprio questo senso di disagio dell’anima vi segnala che c’è qualcosa che non va. Con l’anima e con il cuore sentite che la ragione si sta sbagliando, ma non le attribuite importanza: per questo bisogna prestare attenzione alle sensazioni con maggiore assiduità e impegno.
Ancora sull’anima: ne Lo spazio delle varianti scrivi che l’anima non ha difetti, e che è la ragione ad “appicciare” all’anima qualità negative. Ne consegue che tutti nasciamo perfetti, buoni, potenzialmente felici e che il Transurfing ci aiuta a ritrovare questo perduto stato di grazia?
Qui il discorso non riguarda tanto l’anima, quanto il fatto che il vostro mondo è come voi pensate che esso sia. Il mondo riflette come uno specchio l’atteggiamento che avete nei suoi confronti. La vita è un gioco in cui il mondo pone ai suoi abitanti sempre lo stesso enigma: “Ebbene, indovinate. Come sono io?”. E ognuno risponde in conformità alle proprie rappresentazioni: “sei aggressivo”, o “sei aperto”, o ancora “sei contento, triste, amichevole, ostile, felice, sfortunato”. Ma ecco dove sta il punto: in questo gioco a premi vincono tutti. Il mondo è d’accordo con tutti, e si mostra al cospetto di ognuno nella forma che gli è stata ordinata. Se una persona è convinta che in questo mondo il meglio sia già stato venduto, per questa persona rimarranno effettivamente solo gli scaffali vuoti. Se invece pensa che sia necessario fare una lunga fila e pagare caro per ottenere una buona merce, andrà senz’altro cosi. Se le aspettative sono pessimistiche e cariche di dubbi, si avvereranno immancabilmente. Se una persona si aspetta di scontrarsi con compagnie ostili, i suoi presentimenti si realizzeranno. D’altra parte, basta che un uomo si lasci invadere dall’innocente pensiero che il mondo ha messo da parte per lui tutto il meglio che c’è, perchè anche questo, chissa perchè, si avveri. Uno strampalato, ignaro del fatto che tutto si ottiene con fatica, può un giorno ritrovarsi per puro caso di fronte a un banco appena rifornito di merci fatte quasi apposta per lui, e magari scoprire che proprio quel giorno il primo cliente ottiene tutto gratis. E mentre sta lì a ricevere la merce, alle sue spalle si forma già la coda degli altri, fermamente convinti che i “realia” della vita sono molto piu’ tetri e che gli stupidi hanno semplicemente fortuna. Se però questo fortunato strampalato, in seguito a uno scontro con i “realia” della vita, dovesse cambiare il proprio atteggiamento verso il mondo, la realtà cambierebbe di conseguenza, e potrebbe farlo sbattere, con la sua “reale” visione del mondo, alla fine della coda.
Secondo il Transurfing abbiamo tutti la possibilità di ottenere ciò che desideriamo, il meglio per noi. Come possiamo individuare i nostri desideri più veri e profondi, quelli che possono portarci alla realizzazione della nostra anima?
Per definizione, il fine di una persona è ciò che trasforma la sua vita in una festa. Rompersi la testa nel tentativo di “calcolare” il proprio fine per vie logiche è assolutamente inutile. La soluzione deve arrivare da sola, nell’unità dell’anima e della ragione, quando l’anima comincia a cantare e la ragione comincia a fregarsi le mani dalla soddisfazione. Affinchè la soluzione arrivi occorre proiettarsi in testa la diapositiva della propria festa e osservare la realtà. Come vi immaginate “la festa della vostra vita”? Disegnate costantemente quest’immagine nei vostri pensieri. A un certo punto scoprirete che, improvvisamente, vi vengono offerte nuove possibilità, vi vengono aperte nuove porte, quelle che vi porteranno alla festa. Oltrepassate queste porte e continuate a proiettare nella vostra testa la diapositiva, continuate ad osservare. Parallelamente dovreste allargare i vostri orizzonti, andare dove non siete mai andati, guardare quello che non avete ancora visto. Arriverà il momento in cui l’anima individuerà, tra i tanti aspetti della realtà, il Suo. Allora si riscuoterà e voi lo sentirete.
Come possiamo imparare ad essere in armonia, leggeri, abili equilibristi sul filo della vita?
Tutto nella vita si sistemerà, se si seguiranno abitualmente i principi del Transurfing. Ma occorre prendere come base uno dei principi chiave, che, se non da subito, vi condurrà nel tempo a chiarificare le situazioni confuse: vivere in conformità al proprio “credo”. Vivere in conformità al proprio “credo” significa formulare chiaramente per se stessi i principi vitali che si intendono osservare e comportarsi in conformità ad essi, senza nessuno sdoppiamento. Per esprimersi in termini tecnici, il “credo” è la messa a fuoco di anima e ragione in un’immagine nitida. Quest’unità vi rende arbitri della vostra realtà: non avrete motivi di temere, non avrete nulla da difendere, nulla da nascondere, nulla di cui preoccuparvi. Otterrete con facilità ciò che vorrete. Non vi tormenteranno più i dubbi sul vostro comportamento.
Per liberarvi dell’ansia rispetto a quella parte della realtà che non siete in grado di cambiare, basterà accettarla. E sarà solo allora che questa scomoda realtà vi lascerà in pace. Che significa accettare? E perchè in questo modo ci si può liberare di problemi ossessionanti? Perchè quando accettate la realtà, cessate automaticamente di agitarvi e preoccuparvi. Fino a quando questo aspetto della realtà vi tocca, non “lo mollate” e lo trasmettete allo specchio. Lo specchio, ovvero la realtà, rispecchia sempre l’immagine dei vostri pensieri. Occorre ricordare che la realtà è il riflesso del vostro pensiero-forma. Se nello specchio si osserva un quadro sconnesso significa che bisogna correggere l’immagine. È tutto molto semplice: basta avere un proprio “credo” integrale e nella vita tutto andrà come deve. Non vi deve preoccupare il pensiero di come il “credo” raddrizzerà la vostra realtà. Quando l’immagine è priva di incrinature, l’immagine riflessa si normalizza da sola. Come avere un proprio “credo”? A questo fine occorrerà ridurre le proprie azioni e i propri pensieri a un denominatore comune. Dico quello che penso e penso quello che dico. Quello che è nei pensieri è anche nelle azioni, e viceversa, quello che è nelle azioni è anche nei pensieri. Bisogna porre fine allo sdoppiamento tra anima e ragione. Vivere cosi è più facile e semplice: ci si sgrava subito di tutti i pesi possibili, dei potenziali superflui. Bisogna smettere di contorcersi, ingannare, mentire (soprattutto a se stessi), compiacere i manipolatori. Provate a fare cosi e vi convincerete da soli. Vi piacerà. Diventerete una personalità carismatica e sarà il mondo a girarvi intorno. Tutto si sistemerà al posto giusto.
Molti lettori italiani stanno già aspettando con impazienza l’uscita del secondo e del terzo volume della trilogia. Chi non ha resistito sta leggendo la versione inglese e ravvisa, nel secondo volume (intitolato Il fruscio delle stelle del mattino), profonde similitudini con la visione del mondo sottesa al famoso film Matrix: come commenti questa interpretazione del tuo libro?
Il nostro mondo si sta veramente trasformando in “matrix”. In linea generale, per inserire una persona in una “matrix” basta avvolgerla in una rete di dipendenze. In questi ultimi anni si è creata un’enorme massa di nuove dipendenze: il cibo è diventato mangime e causa di obesità e di tantissime altre patologie; la realtà virtuale del computer ha creato video e internet-dipendenza; senza i telefoni cellulari la gente si sente affetta da solitudine e angoscia. La cosa più spaventosa è che l’individuo, schiavizzato dal sistema, non solo perde la libertà di scelta, ma comincia a volere proprio quello che è conveniente per il sistema. Cosi si organizza la “matrix”. E voi pensavate che fosse fantascienza? La fantascienza ha di norma la tendenza a trasformarsi in realtà, e questa tendenza col tempo sta accelerando.
Traduzione di Vera Bani