Esiste un regno sotterraneo che, sfidando le teorie che parlano di un sottosuolo incandescente, si sviluppa fino al centro del pianeta? Perché molte leggende antiche sembrano confermare che la terra sia cava?
Sono passati secoli ormai da quando si è scoperto che la nostra Terra è sferica. Da allora ci insegnano che, secondo l'”ipotesi” più accreditata fatta dal geologo svizzero Eduard Suess, il nostro pianeta è composto in prevalenza da silicio e alluminio all’esterno, cioè la crosta, da silicio e magnesio all’interno del mantello e nichel e ferro nel nucleo centrale.
Già, fino ad oggi sono ancora ipotesi considerando non abbiamo perforato la crosta per più di 12 km: e che secondo un altro geologo, Victor Moritz Goldsmith, la disposizione era opposta.
Comunque ai nostri giorni nuovamente si continuano a fare le più disparate ipotesi sulla densità della Terra, ma se questa teoria, tra l’altro diffusa nel lontano 1907 fosse giusta, dal punto di vista della fisica, della chimica e dell’astrofisica la Terra dovrebbe avere una massa così densa e pesante, addirittura più del Sole, da attrarre tutti gli altri corpi del sistema solare. Recentemente si è ipotizzato che la Terra sia cava , cioè, vuota all’interno, con un nucleo non solido e ferroso ma una sorta di piccola stella centrale composta da plasma e gas.
Questa stella avrebbe creato intorno a se una specie di bolla che la separerebbe dal mantello e dalla crosta creando un immensa cavità all’interno del pianeta. Questa rivoluzionaria teoria trova riscontro anche nelle leggende di molti popoli antichi del pianeta, tra cui tibetani, indiani, egiziani, greci e ancora popoli dell’Asia minore, delle Americhe e Cina. E’ presente in tutti gli scritti delle loro tradizioni e parlano di un misterioso mondo sotterraneo popolato da civiltà evolute. Queste genti sono simili a noi esseri umani benchè vibrino su piani dimensionali diversi.
Sono persone libere e non conoscono bene e male, molti di loro vivono e agiscono in superficie in mezzo agli esseri umani per il loro bene. Leggende o esiste un fondo di verità? Le ricerche fatte da alcuni studiosi sembrano confermarlo. Tra questi, l’esploratore polacco Ferdinand Ossendowski nel 1923, in un suo viaggio in Asia, affermò di aver avuto delle informazioni fondamentali da parte di alcuni Lama e di un principe mongolo di nome Ciultun Bejli.
Queste informazioni descrivevano un regno sotterraneo, un mondo fatto di lunghissime gallerie che sono situate principalmente sotto tutta l’Asia nelle zone del Tibet, in Mongolia, sotto il Deserto del Gobi e che si estendono poi per il mondo intero le cui varie entrate, ben occultate, si trovano in diversi luoghi del pianeta; questo sarebbe il famoso regno sotterraneo di Agharti.
Esistono tante storie che narrano di questo misterioso popolo che vivono nella Terra cava, Iniziati governati dal Re del Mondo, il mitico sovrano di Agharti.
Di tutto questo ne parla anche Platone, gallerie che corrono all’interno della terra, i celebri Campi Elisi. Ossendowski raccontò di aver sentito un Lama dire che tutte le caverne sotterranee dell’America sono abitate da antiche civiltà che scomparvero sotto terra. I due grandi oceani del mondo un tempo furono dei continenti e quando questi scomparvero i loro abitanti si trasferirono nel mondo sotterraneo.
Ciò fa presumere che questi si riferisse ai leggendari continenti di Atlantide e Mu le cui genti non sarebbero tutte estinte ma ancora oggi esisterebbero nascoste in queste gallerie sotterranee illuminate da una particolare luce verdastra. La capitale di questo regno si chiama Shamballa, famosa perché ricercata da tanti esploratori, perfino Hitler si mise alla caccia di questa città allo scopo di riuscire a comunicare con il Re del Mondo.
Ma trovare le entrate di questo mondo pare proprio che sia impossibile perché solo agli iniziati e illuminati è possibile vedere le entrate. Si dice che i luoghi principali di accesso si trovino ai poli, mentre altre entrate siano collocate nel deserto del Gobi, in Mongolia, tra le montagne del Tibet, nelle caverne del Kentuky, nel Mato Grosso in Brasile, sotto la grande piramide di Cheope o forse la Sfinge. Altre ancora in centro e sud America e addirittura in Italia, sul monte Epomeo a Ischia.
Ma è probabile che altri ingressi si trovino in prossimità dei tanti luoghi megalitici del mondo come Stonehenge, Angkor Vat, o l’Isola di Pasqua. Questo spiegherebbe l’esistenza dei grandi templi e l’assenza invece delle città che dovrebbero circondarli. Infatti non si spiega perché in tutti questi grandi siti archeologici siano rimasti soltanto i templi, mentre delle antiche abitazioni neanche le fondamenta; dove viveva tutta la gente? Di certo non nei templi.
E se pensiamo alle piramidi di Giza, erano veramente dei monumenti funerari? E soprattutto la civiltà Maya, dove è sparita all’improvviso senza lasciare traccia? E gli scheletri o le loro tombe, dove sono? Tutto ciò fa pensare che questi grandi monumenti altro non fossero che enormi centrali energetiche allo scopo di fornire energia per il mondo sotterraneo, monumenti tecnologici in grado di canalizzare la corrente cosmica di natura magnetica conosciuta con il nome di Vril e irradiata attraverso lo Zed, che è posto all’interno della piramide di Cheope.
Lo Zed è un enorme torre raffigurata in molte pitture egizie: conosciuto anche come “la colonna vertebrale di Osiride”, serviva probabilmente a diffondere energia più o meno come i nostri tralicci dell’alta tensione. Anche tra gli eschimesi esistono storie che narrano di una grande apertura a nord e dei loro antenati che compirono un viaggio in una terra paradisiaca. Questa terra era illuminata perennemente e non esistevano notti, il clima sempre mite e c’erano grandi fiumi e laghi che non ghiacciavano mai.
Alcuni indios dell’Amazzonia raccontano che all’inizio del XX secolo entrarono in queste grotte camminando per almeno quindici giorni prima di arrivare fino all’interno. Nel percorso era presente un forte vento che soffiava per cinque giorni verso l’esterno e cinque verso l’interno come se si trattasse di una sorta di respiro della Terra. C’erano uomini grandi fino ai 3-5 metri. Più scendevano in profondità e più continuavano a perdere peso, come se mancasse la forza di gravità.
Raccontavano che volavano leggeri come astronauti al punto che dovevano aggrapparsi alle pareti. Arrivati poi al centro dove ritornava la gravità, era sempre giorno, il sole splendeva rossastro e non vi era mai notte. Quando poi raccontarono tutto ai conquistatori inglesi, gli uomini del regno sotterraneo arrabbiati con loro fecero crollare l’entrata delle gallerie, nascondendole per sempre.
Pare che queste gallerie siano collegate alle correnti magnetiche sotterranee che da millenni gli uomini dicono scorrere sotto la superficie del pianeta e usata a fini esoterici. Una mano a chiarire il mistero ce la dà la mitologia.
Tutte le culture antiche parlano di una leggendaria Età dell’Oro in cui tutti gli uomini vivevano in pace ed erano in possesso di grandi conoscenze. Questi popoli decisero poi di trasferirsi nel mondo sotterraneo con l’avvento del Kali-Yuga, un’epoca fatta di male, confusione e materialismo, la stessa epoca in cui ancora oggi viviamo. In questo regno non esiste il male, le sue genti hanno raggiunto un alto grado di conoscenza , di tecnologia e progressi scientifici e di spiritualità.
Probabilmente questo regno non è costituito solo da gallerie, ma appunto anche da immense cavità dentro il mantello in cui ci sono città, campi, grandi fiumi dove oltre a esseri umani coabitano molti animali estinti tra cui anche creature preistoriche. Altri esploratori raccontano dell’esistenza di enormi concavità da dove forse provengono gli Ufo, dischi volanti con motori alimentati dall’energia del Vril, i cui occupanti di origine extraterrestre vivevano ancora prima che arrivasse l’uomo. Gli altri popoli che ci abitano invece sono di origine terrestre.
Secondo i monaci tibetani il Re del Mondo oltre ad essere il sovrano del regno di Agharti, è anche l’essere più antico ed evoluto della Terra.
Egli solo ha la facoltà di parlare faccia a faccia con gli dei. Dicono che di tanto in tanto faccia la sua comparsa sul mondo di superficie. Le sue ultime apparizioni risalgono al 1890 al monastero di Narabanchi, nel nel 1923 in Siam e nel 1937 a Delhi e infine secondo i monaci riapparirà quando giungerà il tempo di guidare l’umanità buona contro gli esseri malvagi.
La Terra andrà in contro a una purificazione e si evolverà fino a raggiungere dimensioni superiori. Il Kali-Yuga finirà: gli esseri di Agharti si mostreranno in superficie per celebrare la nuova era in cui tutti gli uomini alla fine conosceranno la verità e saranno liberi.
Antonella Verdolino