Il pensiero?
Materia non convenzionale
Intervista con John Hagelin
a cura di Cate Montana (What the Bleep)
tratta da Scienza & Conoscenza n. 18 ott.-dic. 2006
Il fisico quantistico John Hagelin ha di recente visitato l’Italia. Ha infatti tenuto prima a Roma, poi alla Triennale di Milano una conferenza dal titolo creatività-coscienza-cervello a fianco del neurofisiologo prof. Fred Travis e del noto regista David Lynch. Hagelin è direttore dell’unione globale degli scienziati per la pace. Questa intervista abbina le informazioni dei più recenti sviluppi in seno alla teoria delle stringhe con ampie speculazioni – profondamente scientifiche e ben radicate nella natura del pensiero – sulla meditazione, i corpi sottili, i viaggi astrali e altro ancora.
Esplorando il mondo misterioso della materia e dell’energia oscura, ci troviamo di fronte a “una forma completamente trascendentale e non manifesta di energia e di materia” che può essere uguagliata al Vuoto biblico.
Indagheremo ora, invece, qualcosa di presente nei regni manifesti chiamata materia di settore nascosta.
Quanto nascosta è la materia di settore nascosta? Molto nascosta. Bisogna essere ben ferrati nella teoria delle stringhe per averla sentita almeno nominare. Fortunatamente, mentre stavamo esaminando le centinaia di pagine di trascrizione che abbiamo compilato per il secondo film del Bleep, ci siamo imbattuti in un breve accenno alla materia di settore nascosta come un potenziale “universo di pensiero” proprio in una delle interviste al Dr. John Hagelin. Tale è stato l’interesse destato che siamo tornati da lui a fargli delle domande – e come siamo contenti di averlo fatto!
All’inizio questa intervista è un po’ tecnica. Non mollate. Porta, infatti, il luoghi molto interessanti.
WTB – La materia di settore nascosta è la stessa cosa della materia oscura? È collegata all’energia oscura? O è completamente diversa?
Hagelin – Sono tre cose totalmente indipendenti.
Allora com’è che la teoria delle superstringhe apre la possibilità a una sfera del pensiero, che si dice sia chiamata materia di settore nascosta?
Beh, devo iniziare dicendo che questa indagine sulla materia di settore nascosta in relazione alla sfera del pensiero è speculativa ed è principalmente opera mia. Detto ciò, le teorie delle superstringhe – in pratica – prevedono tutte la presenza della materia di settore nascosta, che per molti aspetti è simile alla materia familiare, formata di particelle e forze, e per altri aspetti, minori, può essere diversa. Ciò che rende nascosta la materia di settore nascosta, è che, almeno nell’interpretazione comune, interagisce con la materia di settore osservabile o materia comune, solo attraverso la sua influenza gravitazionale.
Se questo fosse veramente il punto, tale materia nascosta sarebbe quasi irrilevante per il nostro mondo di materia ordinaria, perché l’interazione gravitazionale tra qualsiasi cosa è normalmente troppo debole per assumere un qualche interesse. Del resto, ci sono eccezioni in quantità a tale affermazione. Se la materia di settore nascosta si aggrega in pianeti e stelle, potrebbe avere un forte effetto gravitazionale su di noi. O, se la materia di settore nascosta si aggrega attorno al sole a causa dell’attrazione gravitazionale del sole stesso, o si aggregasse attorno alle galassie a causa dell’attrazione gravitazionale delle galassie stesse, quella materia di settore nascosta si aggiungerebbe alla forza di gravità del sole; si aggiungerebbe alla forza di gravità delle galassie.
Ci sono circostanze, perciò, nelle quali l’interazione con la materia di settore nascosta attraverso la forza di gravità potrebbe essere d’interesse. Detto ciò, la materia di settore nascosta diventa veramente interessante quando riconosciamo che la prima premessa, ovvero che interagisca con noi solo in modo gravitazionale, è generalmente falsa. Oltre alla sua interazione gravitazionale, la materia di settore nascosta può avere, e spesso ha su di noi una debole influenza elettromagnetica. Eppure anche come debole influenza elettromagnetica, forse mille volte più debole della normale influenza elettromagnetica, è lo stesso miliardi di volte più potente della forza di gravità. Preso atto delle sue interazioni elettromagnetiche nei confronti della materia comune, la materia di settore nascosta diventa molto più affascinante.
Perché l’hai definita “la sfera del pensiero”? O tale riferimento si rifà alla sfera del pensiero solo potenzialmente?
Tale materia è un buon candidato per un mondo-pensiero – o un mondo di pensiero – numero uno: a causa delle sue dettagliate proprietà, un vasto soggetto sul quale possiamo ritornare. Numero due: perché abbiamo bisogno di una spiegazione fisica per il pensiero. Abbiamo bisogno di un qualcosa, quando ci si guarda dentro nel profondo, per connettere il cervello fisico con il campo unificato di consapevolezza. E il campo unificato della consapevolezza esiste alla dimensione super-unificata di 10 alla meno 33 cm, che è molto al di sotto della dimensione nucleare.
Ti riferisci alla scala di Planck?
Sì. E se quella è la sfera della consapevolezza, e sono sempre più innumerevoli le ricerche a suggerire la possibilità che definitivamente lo sia – si tratta del campo unificato, la scala di Planck. Abbiamo bisogno di un qualcosa che connetta la consapevolezza al cervello fisico e ai neuroni; per fornire una connessione tra quello che è un organo molto macroscopico, il cervello – e persino i neuroni e il DNA dentro ai neuroni … con la microscopica scala di Planck.
Ti riferisci al lavoro di Roger Penrose con Stuart Hameroff?
Sì, c’è un legame. Roger Penose, infatti, fu tra i primi ad insinuare che il fenomeno che chiamiamo consapevolezza potrebbe in definitiva essere un fenomeno di scala di Planck. Ecco la connessione. Ha lavorato su certi meccanismi che aiutano a renderlo plausibile. Non credo sappia della teoria delle superstringhe e della materia di settore nascosta. Potrebbe esserne alquanto eccitato. La materia di settore nascosta ci dà, in molti modi, una connessione tra la consapevolezza ed il cervello fisico, e questo, di nuovo, richiederebbe una scala di forze molto, molto corte. E sono le proprietà della materia di settore nascosta che la rendono un legame davvero naturale tra la fisica dell’infinitamente piccolo e la sfera della consapevolezza, e la fisica macroscopica del cervello.
Bisogna che tale connessione esista, perché la consapevolezza è intimamente connessa con la percezione sensoriale, i nostri organi di movimento, e l’attività del cervello umano. Però, la consapevolezza fondamentalmente non è creata dal cervello. Può essere riflessa dal cervello, modulata dal cervello, ma non creata. Non secondo la mia comprensione, e non secondo l’esperienza diretta di quello che è la consapevolezza nei secoli, specialmente ora, in questa generazione, con la rinascita della meditazione. E l’abbondanza di ricerca sulla meditazione, l’esperienza della consapevolezza stessa, afferma che è fondamentale nella creazione e trova la sua fonte ultima in questo campo unificato di intelligenza alla base della mente e della materia. Questa è l’esperienza diretta.
Un numero sempre crescente di prove dà supporto al ruolo fondamentale della consapevolezza nell’universo fisico. Ora che arriviamo a comprenderla come il campo unificato, dovremmo comprendere la mente. Dovremmo capire il pensiero, che è il vero collegamento tra la pura e astratta consapevolezza e il cervello fisico.
La materia di settore nascosta ha delle meravigliose proprietà che si prestano a fornire un tale collegamento tra la piccolissima sfera della consapevolezza e la più macroscopica sfera del cervello. Una delle chiavi di tali proprietà si chiama invariabilità di dimensione. E l’invariabilità di dimensione è un elemento interessante della materia di settore nascosta. L’invariabilità di dimensione significa, in pratica, che la grandezza non conta. Questo non è vero nella fisica comune. E non è vero per le grandissime particelle in generale. Qualsiasi cosa fatta di comune materia non ha un’invariabilità di dimensione.
Possiamo prendere un essere umano ed ingrandirlo fino a 10 volte la nostra altezza, 10 volte la nostra larghezza e 10 volte la nostra profondità, e si potrebbe pensare che, insomma, come faremmo a saperlo [se succedesse]? Se ingrandissimo gli alberi, ed ingrandissimo la nostra casa ed ingrandissimo il nostro letto, come potremmo mai sapere di essere 10 volte più grandi? Beh, lo sapremmo. Alla fine crolleremmo sotto il nostro stesso peso. Perché il nostro peso – ecco una spiegazione basilare – il nostro peso cresce al cubo della nostra altezza. La resistenza delle nostre ossa, però, cresce solo al quadrato della lunghezza e della larghezza dell’osso.
Le cose, quindi, non crescono in scala alla rinfusa. Gli esseri umani hanno la loro dimensione ideale, non potremmo essere molto più grandi, non potremmo essere molto più piccoli, semplicemente non potrebbe funzionare. Lo stesso con gli insetti. Hanno una dimensione caratteristica, e non si può semplicemente fare un insetto gigante come si faceva nei film dell’orrore negli anni ’50 e sperare che il poveretto sopravviva.
Le cose hanno una misura o dimensione naturale nel nostro mondo di grandi particelle giganti. Questo, però, non è il caso nel regno del settore nascosto,. E la fisica del settore nascosto – i suoi meccanismi, la sua meccanica – è tutta a invariabilità di dimensione. Che significa che la dimensione delle cose semplicemente non conta? Significa che si potrebbe avere un meccanismo o un fenomeno nel settore nascosto che interagisce con il cervello, e può essere della grandezza del cervello o di un neurone. Si può avere un’interazione tra la materia di settore nascosta e la materia cerebrale.
Quello stesso meccanismo potrebbe letteralmente, e lo farebbe, restringersi fino alle dimensioni di un punto. La stessa dinamica potrebbe avvenire alla dimensione di un punto, al contrario di questa dimensione più macroscopica e fornire questa specie di ponte di invariabilità di dimensione tra la fisica delle grandi dimensioni nel cervello e la fisica microscopica della scala di Planck. Perciò fornisce una connessione naturale tra il grande e il piccolo trascendendo, completamente le dimensioni.
Questo è un tantino tecnico, ma è un punto importante. Aiuta a descrivere perché la dimensione non conta. E l’altra cosa è, per i meditatori e altri che l’hanno sperimentato, o persino lo sperimentano regolarmente, che noi abbiamo una speciale fisiologia sottile; talvolta è definita corpo mentale, talvolta corpo sottile, o corpo astrale. Abbiamo un veicolo fisico più sottile legato a noi che, in certe circostanze, si può muovere indipendentemente dal corpo. E quel veicolo contiene la nostra consapevolezza. È come un contenitore di consapevolezza, un contenitore o veicolo per il pensiero.
E con questo potete viaggiarci. Potete imparare a sviluppare l’abilità di lasciarvi alle spalle il vostro corpo fisico e entrare in quello sottile – non è qualcosa che raccomando. Seppure, in certe circostanze avviene spontaneamente. Non è una capacità particolare che vale la pena di coltivare, e ha persino i suoi piccoli rischi. E’ però un’esperienza conosciuta, e certamente anche una mia esperienza. E’ per questo che posso parlarne con una sicurezza empirica basata sull’esperienza, o esperimento. C’è un corpo più sottile di quello che chiamiamo “corpo fisico” e è intimamente associato con quello che chiamiamo pensiero, o mente. E nel momento che vi capita di fare tale esperienza, specialmente se siete un fisico o un ingegnere, dovete chiedervi: “Questo, di che cosa è fatto?”
E presto vi troverete a scartare le solite possibilità. È fatto di luce? No. Quella sarebbe una naturale prima supposizione perché è, in un certo senso, un veicolo luminoso e traslucido. La luce, però, non resta unita. Non si può avere una palla di luce appiccicosa. La luce si disperde in ogni direzione. Non ha la capacità di aderire in quello che si definisce un solitone, o pezzo, o veicolo di qualche sorta. Quindi non è luce – e di certo non forza di gravità, e nemmeno la forza nucleare forte o debole, perché quelle sono forze a raggio limitatissimo. E alla fine esaurisci le possibilità, e ti rendi conto che abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo. Magari, qualcosa di nuovo che appare alquanto complicato. Probabilmente non è solo un tipo di particella o un tipo di forza, ma uno stato aggregato di forze e particelle … proprio come gli atomi sono tenuti assieme da fotoni di luce, elettroni, protoni, neutroni e particelle.
Quindi, un esame relativamente elementare delle caratteristiche di base di questo corpo sottile, o corpo di pensiero, rivela che è formato di materia non convenzionale. E allora la fisica a quel punto si fa avanti e limita le possibilità a una. Quella possibilità è la materia di settore nascosta. Perché, non è nient’altro. Quando si arriva alla materia di settore osservabile, quando si arriva al mondo delle forze e particelle che formano la materia osservabile, sappiamo ciò che sono. E sappiamo che non ce ne sono altre.
Fondamentale a questa spiegazione di tale materia collegata al pensiero, o forse, persino quale sostanza dei nostri corpi di pensiero, è il bisogno di quel corpo di pensiero fatto di materia di settore nascosta di interfacciarsi, in qualche modo, con il nostro cervello fisico. Come avviene? Come si intensifica quella connessione, o persino in che modo si sfrutta quella connessione per sviluppare rare abilità?
Beh, poiché la materia di settore nascosta è elettricamente carica, benché debolmente – chiamiamola carica elettricamente in modo frazionale – non ha la carica elettrica di un elettrone o protone, ma qualcosa come un millesimo di quello. Ciò significa che si attaccherà in modo lasso, elettrostaticamente, alla materia comune. Proprio come un qualcosa che ha una piccola carica elettrica, come un pezzo di plastica carico di elettricità statica aderirà alla mano o alla vostra maglia.
Ci nutriamo di cibo. Respiriamo aria, ma consideriamo ora quei cibi che sono pieni di materia organica. E questa stessa materia organica avrà probabilmente attaccate a sé piccole quantità di materia di settore nascosta. E così il corpo potrebbe accumulare materia di settore nascosta. Potrebbe persino concentrare materia di settore nascosta in diversi organi, nel cervello. Questo è speculativo, ma sto insinuando, possibilmente, che quelle che noi chiamiamo strutture subcorticali o gangli basali, cose come la ghiandola pituitaria, l’ipotalamo, ecc. potrebbero facilmente concentrare quantità di materia di settore nascosta che si agganciano al nostro DNA, o forse persino si agganciano alla sinapsi neurale.
Una volta che abbiamo la materia di settore nascosta “incrostata” sopra, o incorporata nella nostra ghiandola pituitaria ad esempio, quella stessa materia, che si è concentrata nella ghiandola pituitaria, scruterà direttamente nel mondo del settore nascosto. Perché essere fatti di materia di settore nascosta, che contiene cariche di settore nascoste analoghe alla carica elettrica, interagirà elettromagneticamente.
Ma non al normale fotone del nostro mondo osservabile, particelle, luce, la forza dell’elettromagnetismo – ma ad un fotone di quel settore, che è una forza analoga nel mondo del settore nascosto che noi sappiamo che c’è e deve esserci.
È un altro tipo di luce. E’ essenzialmente come la nostra luce, ma non rilevante per il nostro mondo. È un tipo di luce diversa che è rilevante per questo mondo di pensiero; rilevante per il mondo del settore nascosto. E se abbiamo materia di settore nascosto incrostata sul nostro cervello da qualche parte, allora quella può scrutare direttamente nel mondo di settore nascosto attraverso il fotone di quel settore, che può vedere tutto nel “mondo nascosto” come noi vediamo con i nostri occhi fisici il nostro mondo. A patto che il nostro sistema nervoso concentri ed accumuli materia di settore nascosta, attraverso questo tipo di materia, ha una finestra in questo mondo di pensiero.
Allora, in sostanza, risuoneremo alla sua frequenza? Perché il nostro sistema ne è impregnato fino al punto di risonanza?
Sì, ben detto. Tecnicamente, potrei affermare che le frequenze potrebbero essere le stesse del nostro mondo. Ma non è tanto la frequenza del fotone il punto, è l’identità … quale tipo di fotone. Un fotone che vede la normale carica elettrica? O il fotone tipo del settore nascosto che vede solo cariche di settore nascoste? Perciò quello che hai detto è corretto. Voglio dire, il mondo della frequenza potrebbe non essere esattamente quello. … Significherebbe che se i nostri corpi di settore nascosto fossero semplicemente attaccati ai nostri corpi fisici attraverso un collegamento elettrostatico, quel legame si potrebbe facilmente interrompere – proprio come si può tirar via un pezzo di plastica statica dalle dita. E potrebbe muoversi indipendentemente. E potrebbe certamente riattaccarsi. Potresti essenzialmente portar via la tua mente con te e riportarla indietro.
Queste sono idee ancora in evoluzione, consistenti con quello che sappiamo della fisica e del regno del pensiero. E uno dei forti motivi perché questa ricerca continui è per eliminazione; di base si tratta della mancanza di una comprensione alternativa su ciò che il pensiero è. Come poter connettere il sottostante mondo della consapevolezza con la scala di Planck, e il mondo fisico del cervello e dei processi cognitivi; e come comprendere di che cosa è fatto questo corpo di pensiero universalmente sperimentato?
Com’è che possiamo avere un contenitore che trasporta la nostra soggettività o consapevolezza e che si può muovere separatamente dal corpo fisico – un’esperienza che è stata riportata, veramente, in ogni regione ed in ogni cultura nel mondo. Queste esperienze, se ci si guarda dentro, non si possono ignorare – forzano un ripensamento su che cos’è il pensiero. Non si possono “spazzare” queste anomalie lasciandole sotto il tappeto, per sempre – benché ci sia una naturale tendenza a farlo. E se vuoi capire che cos’è il pensiero nel contesto di quello che sappiamo essere le leggi della fisica, inclusi gli ultimi sviluppi nella super-unificazione basati sulle superstringhe, si è veramente forzati nella direzione della materia di settore nascosta.
Uno dei motivi per i quali il progresso in questo campo è stato così lento è che ci sono veramente così pochi teorici delle stringhe, qualcuno in grado di pensare – voglio dire persone familiari con quello che è successo nella fisica, specialmente nell’ultima decade, interessate a fenomeni quali la consapevolezza. Il sovrapporsi di queste due comunità – chiamiamole la comunità della consapevolezza e quella della fisica – è così raro ancora; e per comunità della fisica intendo quegli scienziati che lavorano nei settori d’avanguardia della comprensione di come l’universo funziona e di che cosa è fatto, quella sovrapposizione è così piccola che il progresso in questo campo è certamente stato impedito. Forse ci sono persone eccellenti, come Bill Tiller.
Sfortunatamente, sono pochissimi quelli che hanno un’attuale comprensione dell’universo com’è conosciuto oggi. La gran parte di quello che oggi conosciamo dell’universo si è in realtà imparato nell’ultima decade. Il che significa che al momento non ci sono molti collaboratori e sviluppi in questa materia.
Box note
Chi e chi?
Roger Penrose PhD – (1931 – Colchester, Gran Bretagna. Ha studiato all’University College School di Londra e al St. John’s College di Cambridge. Si è laureato in fisica a Cambridge nel 1957. Dal 1973 insegna matematica presso l’Università di Oxford. Nel 1998, per i suoi studi sulla struttura dell’universo ha ricevuto il premio Wolf, il maggior riconoscimento mondiale per la matematica. I suoi libri disponibili in italiano sono: La mente nuova dell’imperatore, Ombre della mente, La strada che porta alla realta` – editore Rizzoli
Stuart R. Hameroff MD – (1947 – Buffalo, New York) Fisico e ricercatore, professore emerito, direttore del dipartimento di anestesia e psicologia, direttore del Centro Studi per la Consapevolezza all’Università dell’Arizona, Tucson – consciousness.arizona.edu, quantumconsciousness.org
Penrose e Hameroff hanno elaborato una teoria della consapevolezza dove viene ipotizzato che la consapevolezza umana potrebbe essere il risultato di fenomeni quantistici ancora ignoti che avrebbero luogo nei microtuboli (strutture cellulari di natura proteica) e che rientrerebbero in una nuova teoria capace di unificare la teoria della relatività di Einstein con la meccanica quantistica.
Wiliam Tiller PhD – Membro dell’Accademia Americana di Scienze Avanzate, professore emerito della Stanford University’s Department of Materials Science. Ha pubblicato più di 250 articoli scientifici e diversi libri, tra pubblicazioni tecniche e divulgative. Negli ultimi 30anni inoltre si è applicato in modo approfondito in sperimentazioni e studi teoretici nel campo della psicoenergetica che a suo avviso diventerà una parte molto importante della fisica di domani. L’ultima sua fatica: Some Science Adventures with Real Magic – Pavier – tiller.org
Cate Montana è direttore del The Bleeping Herald e una scrittrice freelance del Pacific Northwest. Giornalista professionista da 18 anni è correntemente specializzata in tematiche sulla consapevolezza, la fisica quantistica, la salute alternativa, le culture native. E’ raggiungibile ai seguenti indirizzi: cate@whatthebleep.comIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo or stellar@ywave.comIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo . E’ direttore della rivista on line – The Global Intelligencer – theglobalintelligencer.com dedito a dare un contributo per creare un futuro cosciente e sostenibile. The Bleeping Herald è una rivista on line che ha avuto inizio nel 2005 in risposta alle innumerevoli richieste di info legate all’uscita del film What the BLEEP Do We Know e, come potenziale forum, per articoli e discussioni a tema relativi al nostro mondo che cambia. www.whatthebleep.com e www.whatthebleep.com/mailings .
– John Hagelin (wikipedia.org) – Il Potere Universale della Pace