Società segrete e ordini templari, conoscenza ed esperienze

Società segrete e ordini templari, conoscenza ed esperienzeQuando riflettiamo sullo scioglimento dell’ordine del tempio, siamo guidati a considerare l’esistenza del cosiddetto “Ordine Segreto”, cioè dire l’esistenza di una società esoterica il cui accesso fu consentito solo ad un’élite di confratelli.

La segretezza circondava le cerimonie, cerimonie il più delle volte descritte in modo assurdo (pur offrendo comunque una certa somiglianza con tutti i riti di iniziazione in uso in vari gruppi esoterici) come ben sanno tutti coloro che hanno attivamente partecipato ad esse e che fanno finta di non conoscerne il significato e che dimostrano, pertanto, l’esistenza di una tale organizzazione.

Chi ha considerato il Medioevo come barbaro e oscurantista avrà delle difficoltà ad accettare l’esistenza di una società esoterica all’interno dell’Ordine del Tempio.

E’ necessario ricordare che nel Medioevo fiorirono innumerevoli gruppi esoterici o società segrete sulla base della ricca tradizione esoterica dell’antichità.

Questi movimenti erano numerosi e vivi al l’epoca dei Templari nei secoli Xll e XIII. Ebbero origine da una serie di fonti:

  • dalla tradizione ebraica nella cabale;
  • dalle tradizioni gnostiche che furono fatte rivivere nelle correnti illuministiche;
  • dalla tradizione ermetica, che forni’ la ricerca agli alchimisti.

Non è un caso che in quel particolare periodo della storia si sviluppò la religione catara, che prendeva spunto da fonti antiche e ricche di elementi esoterici. La Chiesa ovviamente ha combattuto questi movimenti su cui non aveva alcun controllo. Numerosi scritti di vescovi, atti dei consigli, contengono molte recriminazioni contro società segrete e gruppi esoterici.

Al tempo delle crociate, iniziato in occidente nei circoli esoterici come la “Casa della Sapienza”, molti erano convinti che la Gnosi si trovasse in oriente tra bizantini, armeni, siriani e copti o che l’antica tradizione fosse preservata all’interno di alcune confraternite musulmane.

Tant’é che nel 1522 l’isola di Rodi fu assediata dai Turchi, condotti dal Sultano Soliman il Magnifico e, dopo una difesa memorabile, l’isola cadde sotto il suo potere. Ciò nonostante, la guarnigione fu autorizzata a lasciare l’isola con tutti gli onori di guerra; la guarnigione era composta dai cavalieri di Malta, teutonici, del Santo Sepolcro, di San Lazzaro ecc..

Nel 1523 i cavalieri trovarono rifugio sull’isola di Candia ed in altri luoghi.

Nel 1530 l’Imperatore Carlo V cedette l’isola di Malta ai cavalieri ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme.

La leggenda racconta che l’arrivo dei cavalieri dette inizio all’uso di parole d’ordine. La storia racconta inoltre che, per prendere possesso dell’isola, si accostarono alla costa con i loro galeoni remando; ogni remo era manovrato da due uomini: il remo nella mano sinistra e la spada nella mano destra.

Gli indigeni dell’isola, vedendoli avvicinarsi con queste navi da guerra, li salutavano tramite un porta voce che diceva in arabo “Es Salaam Aleikum”, che significa “Venite in pace?”.

L’anziano Ordine dei Perfettibili fu ispirato da quello di una civiltà, le cui origini affondano in tempi talmente lontani da essere considerata un mito già all’epoca degli antichi sumeri.

La famiglia progenitrice che si chiamava “Casa dei Padri”, ribattezzata in seguito “Ordine del Serpente”, ed ancora in seguito denominata “Fratellanza del Serpente“, pose le basi della civilizzazione moderna e fu depositaria di una scienza antichissima basata sulle conoscenze esoteriche ereditate appunto dalla “Casa dei Padri”.

Filosofia, teosofia, teurgia, scienza, politica ed alfabeto, che favorirono lo sviluppo di tutte le civiltà, derivano appunto dalle loro conoscenze.

Fratellanza da non confondere con quella deviata dei Moriah che si chiamava “Ordine dell’Antico Serpente” o dal verde culto del serpente create per confondere le cose, ai fini di schiavitù e dominio.

Il medesimo equivoco che portò gli autori della bibbia a scambiare appunto l'”Ordine dell’Antico Serpente” con la “Fratellanza del Serpente”.

Ur-Nammu re di Ur, Akkad e Sumer fondarono il loro sistema culturale su tutti quei codici e quelle leggi che ispirarono le generazioni successive. Ur-Nammu é anche considerato il costruttore delle primissime Ziggurat, che sarebbero ispirate nelle forma ai leggendari edifici dei Padri.

La “Fratellanza del Serpente” civilizzò la razza umana insegnandole l’agricoltura, la medicina ed in seguito salvandola addirittura dal diluvio universale; il serpente é nato per essere il simbolo della conoscenza e non del male come poi venne strumentalizzato.

Questa verità era ben conosciuta dai Sumeri, tant’é che nei loro miti distinguevano due culti del serpente:

  • quello di ENLIL il signore dell’aria il distruttore;
  • quello di ENKI il signore della terra il Salvatore, che aveva come scopo quello di aiutare ogni individuo ad evolversi ed a migliorarsi per mezzo della conoscenza di cui é depositario.

In seguito la “Fratellanza del Serpente” dovette nascondersi sotto vari nomi, operando in segreto a causa di ingiustificate persecuzioni perpetrate a suo danno dei regnanti del tempo allarmati dai principi di uguaglianza che venivano insegnati dai membri; visti come una minaccia rivoluzionaria, in grado di indebolire il loro potere, tali regnanti adottarono ogni mezzo di repressione anche attraverso la religione.

La “Compagnia di Ormus” ha sempre insegnato che tutti gli uomini sono uguali e che l’umanità deve elevarsi e progredire verso una forma di società sempre migliore per approdare ad un modello di collettività dove regnino pace, uguaglianza, libertà ed armonia; in particolare ha sempre sostenuto che solo migliorando ogni singolo individuo si può migliorare l’intera società.

Il fine della “Compagnia di Ormus” non é quello di dominare l’umanità, bensì quello di favorire l’elevazione di ogni individuo fino a condurlo sulla strada dell’illuminazione, che ispirerà poi azioni di giustizia ed equilibrio, creando una società che consideri primario il benessere spirituale e materiale dell’umanità.

Non credete a tutto ciò che vi viene detto, ascoltate il vostro istinto e fatevi sempre un’idea vostra, la conoscenza, la gnosi vi renderà liberi.

Ritualità del Secretum Templi – Magnum Magisterium dell’ordine del Tempio

Il postulante viene fatto entrare in ciò che simboleggia «IL GIARDINO DELL’EDEN»: lo Spirito abitante nella materia, la specie fu vegetale, l’uomo verde; poi le sue ramificazioni, i fasci nervosi, sentirono la linfa vitale salire e prendere vigore, sradicando le radici dalla terra per divenire un uomo eretto. Questa risalita viene simbolizzata dal serpente della resurrezione.

Il maresciallo va verso la porta del tempio per ricevere il segno e la parola d’ordine.

Le Grand Marechal esclama: Es Salaam Aleikum? (venite in pace?)

Il candidato risponde: Aleikum Es Salaam (noi veniamo in pace)

Le Grand Marechal replica: Wa’ha Aleikum Es Salaam (allora venite in pace).

Fratello, noi vi riceviamo in questa caverna al centro della terra che simbolicamente rappresenta la vostra discesa nelle profondità del vostro «io», comunemente chiamato «ego». Caro amato fratello voi avete già incontrato questo serpente, che posizionato davanti a voi simbolizza la vanità colpevole dell’immaginazione esaltata allo sguardo di se stessi e dei propri desideri, il principio che giustifica l’esaltazione immaginativa, il principio del male, «principe del mondo» come descritto nel nuovo testamento.

L’immagine del serpente si è formata lentamente nello spirito degli uomini, precede il cristianesimo ma, al posto de l’«avversario» che ha potuto prendere nell’antico testamento, contrariamente lui appariva come un grande Dio nella Fenicia o a Cartagine, presso gli Ophites e gli Esseni.

Secondo la Gnosi, non è più l’incarnazione del male, ma il portatore della rivelazione, l’incarnazione dello Spirito di Luce, dunque di Cristo in lotta contro il Dio nero che introdusse il male nel mondo. Gli Hierophantes, i Druidi, i Messicani si nominano «figli del serpente», i saggi egizi si associarono nella «fratellanza del serpente» e Gesù raccomandò ai suoi apostoli di imitare il serpente.

Senza dubbio l’uomo internamente deve spogliarsi della sua vecchia pelle per diventare figlio della saggezza; deve penetrare nella terra. Il rettile esce dalla protezione dei crepacci del suolo per passare ad un nuovo stato nell’oracolo di Pythia.

Questo serpente che esce dalla terra simbolizza il fuoco vitale racchiuso nella materia. Il serpente rappresenta il sangue di Dio dislocato (Uranus) che ritorna alla terra e la fertilizza. Ma dal sangue di Dio mutilato risorgono dei giganti con le gambe di serpente e teste di rettili. Il serpente, emanazione della luce, rappresenta l’elevazione come manifestazione cosmica, deve riguadagnarsi il cielo.

La caverna figura, nei miti originari, come rinascita ed iniziazione di numerosi popoli. Intendiamo per caverna i luoghi sotterranei o rupestri, con soffitto a volta, più o meno scavati nella terra o nella montagna. La grotta, simbolo dell’inconscio e dei suoi pericoli, è una zona sotterranea ai limiti dell’invisibile dove dimorano e appaiono i mostri. Simbolo della matrice materna originale è nelle viscere della terra (caverna) che tutto si sviluppa.

Matrice, caverna, vi riporta alla sorgente, alla vostra origine, al luogo dove potete estrarre indefinitamente. La caverna-matrice è in analogia con la fucina del vulcano Hephaistos, dove le numerose transmutazioni del metallo danno una forma riuscita. Dentro di essa si nascondono le cose in attesa, in gestazione, per una rinascita.

La caverna rappresenta la nostra grotta interiore, che noi dobbiamo esplorare per conoscerci meglio.

Un grano non può germogliare se non viene piantato nella terra.

La grotta contiene il pozzo sacro che rappresenta l’acqua, elemento di cui è fatto il 90% del corpo dell’uomo. Queste acque, correlate alla madre cosmica, devono essere trasmutate in fuoco nella simbologia alchemica.

La caverna è dunque propizia ad una seconda gestazione, quella dell’uomo spirituale.

L’uscita della cripta verso la luce del giorno è allora assimilabile alla nascita, alla via spirituale. È per questo che noi vi invitiamo ad un viaggio simbolico verso la luce degli uomini prestando le vie spirituali ed i cammini iniziatici, i quali come Dante vi porteranno alla beatitudine.

Perché all’inizio era il verbo, ed il verbo era vicino a Dio, ed il verbo era Dio.

Noi, come ambizione, non abbiamo altro  che quella di condividere con voi le differenti vie culturali, filosofiche e spirituali che concorrono alla costruzione di ciascuno di noi e di scoprire le vie della metafisica che elaborano la realtà della comprensione esoterica della Gnosi.

Le Grand Marechal conduce il cavaliere all’altare, facendolo prima passare davanti alle quattro porte dell’esoterismo Sufi:

  • Seriat – il cammino da seguire;
  • Tarikat – la retta via;
  • Ma’rifet – la conoscenza;
  • Hakikat – la verità.

Sono le porte della nuova città santa di Ezechiele (48-30) che aprendosi su altre dodici portano all’uomo perfetto, l’adamo primordiale. L’obiettivo è quello di raggiungere la Gnosi o la conoscenza di Allah (tradotto letteralmente anche in «notre dame»! La luce.)

Le Grand Prélat inizia la preghiera: Dio eterno, padre possente e misericordioso, tu che ti prendi cura sempre di coloro che ti cercano da tutto il loro cuore, che hai pietà della debolezza umana e perdoni chi si pente sinceramente dei suoi errori, esaudisci le nostre preghiere in favore del tuo servitore questo nuovo cavaliere, che desidera dedicarsi alle opere per la gloria del tuo santo nome, al sostegno ed alla divulgazione della fede e che cerca di rendersi utile con tutte le sue forze al sostegno della famiglia umana.

Fai che, con il tuo aiuto, rispetti sempre nel suo cuore e pratichi la tua santa religione, che la difenda, la faccia rispettare con i suoi discorsi, con le sue azioni, con i suoi esempi, fai che possa contribuire nell’ordine al perfezionamento dei suoi confratelli, che riconduca a te attraverso la sua carità, coloro che hanno il dolore di ignorarti, di dimenticarti o di allontanarsi da te. Che resti fedele nel compiere gli impegni assunti, di soccorrere in base alle sue possibilità i poveri, gli infelici, e tutti coloro che avranno bisogno della sua assistenza.

Distribuisci su di lui i tuoi doni celesti, chiarisci il suo spirito, infiamma il suo cuore del fuoco del tuo divino amore che penetri e fecondo tutto, al fine che possa lui stesso raggiungere la vita eterna.

Tutti insieme: AAAAAA-MEN !

In virtù dell’autorità trasmessaci dagli eredi del gran maestro Jean Marc Larmenius, in nome di San Giovanni Battista, santo patrono dei cavalieri, e di San Giovanni l’Evangelista, patrono degli iniziati, che Notre Dame Maria Maddalena vi protegga!

Noi ci inginocchiamo davanti al Padre di tutto, dal quale viene tutta la paternità al cielo e sulla terra, affinché ci fortifichi in virtù della ricchezza della sua grazia, per il suo spirito nell’uomo interiore, e che il vero Cristo sia per la fede nel tuo cuore fortificato e ben solido, affinché con tutti gli Eletti ed i Santi tu comprenda quello che c’è di largo, di lungo, di alto e di profondo nella scienza superiore e nell’amore del vero Cristo. Affinché tu sia colmo di Dio in sovrabbondanza.

Le Grand Prélat: PRIIIIII-ONS

Dio eterno e possente, creatore, santificatore e dispensatore di tutte le cose, ascolta le nostre preghiere, abbi la bontà di benedire e santificare tutti questi onorabili abiti del nostro ordine, affinché quando ne sarà vestito per usarli tra noi per la gloria del tuo santo nome, non trascuri nulla di ciò che ti farà piacere durante tutto il corso della sua vita temporale. Benedici, noi ti preghiamo, tutte queste cose, affinché quando verrà cancellato dalle cose terrestri, abbia condotto una vita senza macchie, possa sembrare nella tua divina presenza decorato di virtù di cui è l’emblema e ricevere i beni che la tua infinita misericordia ci fa sperare.

Tutti: AAAAA-MEN !

Ti consegniamo questo gioiello che è il segno della redenzione verso il Cristo, il rosso della croce patente è il simbolo universale del fuoco, dell’amore divino ed anche quello del sacrificio. Le quattro braccia della croce rappresentano le virtù cardinali di forza, prudenza, temperanza, giustizia che voi avete imparato a conoscere prima di bussare a questa porta.

Le sue otto punte rappresentano le otto beatitudini, delle quali queste virtù ne sono la forza e che furono insegnate da Gesù il Cristo sulla montagna.

Per gli iniziati sono anche le otto direzioni nei due orienti dell’universo cosmico creato dal Divino. L’Aquila è la rappresentazione simbolica di San Giovanni, è lui che riceve direttamente le emanazioni di Dio senza bruciarsi. I salmi ne fanno anche un simbolo della rigenerazione. Le sue ali piegate disegnano la croce.

Le Grand Prélat: PRIIII-ONS

Dio eterno e possente, Padre celeste, sorgente ineffabile di tutto il bene, unico dispensatore della divina verità, getta uno sguardo favorevole su questa famiglia di cavalieri che ti adora da un cuore puro, e che si é dedicata alla difesa ed alla promulgazione della fede per l’amore e la gloria del tuo santo nome, sii propizio ai nostri auguri, affinché essi ci conducano alla salvezza.

Oh! tu che sei la via, la via e la verità, proteggici nella tua bontà, donaci la luce, l’intelligenza della verità e dell’amore costante del bene; infiamma i nostri cuori del fuoco sacro della carità, inonda la nostra anima di questa dolce pace che tu hai portato al mondo, benedici i nostri desideri in favore di quelli che non ti apprezzano ed i nostri sforzi per il sostentamento dei poveri e degli infelici, affinché i nostri cuori gustino i frutti di una santa gioia e rendici degni di condurre attraverso la tua divina misericordia alla vita eterna.

Le Grand Orateur esclama: Servite e difendete costantemente la vostra religione attraverso le vostre usanze, i vostri discorsi e i vostri esempi, non usate la violenza nei confronti di chi vaga o uno zelo esagerato con chi spinge ben più di che non illumina, lamentano nel vostro cuore l’errore in cui sono incappati. Cercate di portarli alla verità attraverso una dolce persuasione; non perdetevi in discussioni dogmatiche con i vostri fratelli, insegnategli ad amare ed a imitare il nostro redentore. Diventate utili tanto quanto la vostra ricchezza, il vostro talento ed il vostro stato particolare ve lo permetteranno, non agire è colpevolezza, la divina provvidenza ha segnato il vostro posto, effettuate dunque fedelmente i doveri, lavorando alla felicità degli altri, aumenterete la vostra perfezione.

Le Grand Senechal prende la parola: Custodire il tesoro nascosto dello Spirito è arrestare le cose umane, quello che noi chiamiamo «hesychia». Questa purezza ci tiene lontani da tutti i piaceri, accende sempre più forte il desiderio dell’amore di Dio. «Nicetas Stethatos».

Certi hanno ipotizzato la colpevolezza dell’Ordine del Tempio, altri la sua innocenza, altri ancora una storia talmente denaturata che ne ha impoverito il vero significato come la sua santa origine, i suoi exploits, le sue opere alchemiche ed occulte; sarebbe comunque dovuto essere annientato da alcune abili manovre per oscurare, per renderlo irriconoscibile.

In realtà, l’Ordine, al tempo di Filippo il Bello, non aveva bisogno di dare spiegazioni. Niente di più, rispetto al nostro secolo, della difesa dalle accuse reali o inique che furono o sono tutt’ora mosse contro di lui.

Società segrete e ordini templari, conoscenza ed esperienze
Domizio Cipriani

L’Ordine nacque per una volontà divina e si dissolverà al suo tempo; anche se fosse andato in altro modo, in altri luoghi e purificando la sua milizia, che possa mantenere vivo e trasmettere il deposito che gli era stato affidato. Fino a che il tempo sia infine compiuto, affinché possa risorgere sotto un’altra veste un’entità spirituale capace di fare risplendere le opere del Divino.

Il fatto che i templari fossero appartenuti ad un Ordine trascendente, in preparazione al regno dello Spirito, cercando un modello di vita esoterico e essoterico per esprimere la loro dignità silenziosa, la loro equità, la loro carità a guidare ognuno con sforzo e costanza verso una vita superiore, non sembrerebbe soddisfare una salita verso un obiettivo sublime che qualcuno, nel nostro secolo, ricerca ancora attraverso la preservazione del loro spirito ed attraverso atti trascendenti d’amore.

I cavalieri del Tempio, non possono rivendicarsi essotericamente che di queste opere perché non usarono per tali opere che un ideale spirituale, cavalleresco e sociale, il che fa perdurare la loro memoria in questo secolo.

Certo, i Templari erano dei Giovanniti, ma nel medio evo nessuno poté trovare nell’evangelista più rappresentazioni dello Spirito che negli altri autori di tavole sinottiche.

Jean è stato il promotore di un cristianesimo mistico usato anche dalle anime contemplative e poteva di conseguenza ispirare un simbolismo che esprimeva e trasmetteva degli insegnamenti, i più sottili.

Le Grand Prélat: PRIIIII-ONS

Dio eterno e possente che tieni gli uomini sotto la tua santa guardia, noi ti preghiamo per i nostri fratelli presenti ed assenti e principalmente per chi è malato e nella pena delle avversità, degnali della copertura della tua divina protezione.

Dirigi il loro pensiero, le loro volontà, le loro azioni alla tua più grande Gloria, a vantaggio del genere umano, per condurli alla felicità presente e futura. Conserva, noi ti preghiamo, quelli che ci sostengono, che tramite te siano illuminati su tutto quello che gli interessa conoscere per la loro vera felicità e quella del nostro popolo della terra.

Rendi degni anche noi dell’illuminazione ed insegnaci, affinché noi possiamo conoscere, rispettare e praticare fedelmente le tue sante e divine verità e quelle che ci condurranno alla vita eterna.

Conclusioni dell’autore:

Ordini templari e società segrete, conoscenza ed esperienzeVi ringrazio di essere arrivati al termine di questa lettura, ringrazio tutti quelli che mi hanno motivato ad intraprendere questa avventura e ringrazio sopratutto le persone che mi hanno ostacolato, perché proprio da loro mi è arrivata questa motivazione dirompente anticonformista per verificare con i miei occhi la vera gnosi, la vera conoscenza che ci renderà liberi!

Il percorso iniziatico è alla portata di tutti coloro i quali sono pronti ad intraprendere un nuovo percorso di conoscenza attraverso la saggezza, anche coloro i quali non hanno ancora avuto l’ardire di intraprenderlo.

Conoscenze ed esperienze che mi hanno portato a scrivere il mio libro TEMPLAR ORDER – Domizio Cipriani


– Domizio Cipriani è gran Priore Magistrale del Principato di Monaco dell’Ordre des Templiers de Jerusalem e Sénéchal del Priorato di Sion.

Vive a Milano fino ai ventinove anni, portando avanti l’attività di famiglia nel settore edile, ma alla soglia dei trent’anni lascia il capoluogo lombardo per trasferirsi nel Principato di Monaco.

Dopo aver fondato su suolo monegasco alcune società con le quali collabora ancora oggi come consulente finanziario internazionale, nel 2010 ha avuto l’onore di riattivare l’Ordine dei Templari di Monte Carlo.

Da sempre attratto dalla ricerca della gnosi e della verità, quest’incarico gli ha cambiato la vita, permettendogli di acquisire una linea guida universale di cui potersi fidare per impostare le sue azioni nel mondo, occupandosi di opere umanitarie e creando un’accademia di studio per trasmettere agli altri le proprie conoscenze attraverso la quarta via.

Durante il suo percorso ha avuto la possibilità di incontrare molti maestri che lo hanno aiutato a maturare e a sperimentare le profonde emozioni in grado di porlo quotidianamente in armonia con gli universi invisibili attorno a lui. Ha quindi deciso di scrivere questo libro per condividere le riflessioni maturate durante il cammino di crescita da lui intrapreso.