Il signoraggio bancario è tra i fenomeni più discussi in campo politico, economico e finanziario. I più hanno concentrato la propria attenzione sugli aspetti macroeconomici, sottovalutando le problematiche “politiche” alla base del fenomeno così come configurato oggi.
La crisi internazionale ha indotto l’utente medio ad una maggiore attenzione verso fenomeni macroeconomici troppo spesso semplificati in maniera approssimativa. Ecco come leader di movimenti politici che sino a ieri si erano occupati di ben altra materia, oggi discutono di spread , signoraggio ed altri fenomeni alquanto complessi, con una preoccupante (apparente) disinvoltura. Proprio sul fenomeno del signoraggio occorre fare il punto della situazione, essendo un meccanismo storico, discusso e discutibile e che oggi tuttavia ci offre la possibilità di dare un senso compiuto a diversi fatti ed accadimenti emersi negli ultimi anni. Come spiegato in maniera molto precisa da Wikipedia il signoraggio può essere definito come ” il flusso di risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi “. Siamo in presenza di un fenomeno storicamente utilizzato già dai feudatari (da qui il termine signoraggio) per creare moneta e titolarità sui redditi. Abbattiamo dunque il primo luogo comune: non è il frutto di logiche speculative di gruppi internazionali, quanto piuttosto uno strumento di politica economica a disposizione degli Stati.
Il signoraggio si lega in maniera stretta al concetto di inflazione. Infatti l’emissione di moneta , laddove non controllata, può causare fenomeni di iper inflazione. Basti pensare alla cosiddetta iper inflazione weimariana, quando al termine della Grande Guerra, fu addebitata alla Germania dai Paesi vincitori , il costo della guerra. La Germania per assolvere il debito emise una grande quantità di carta moneta con i risultati che la Storia documenta in maniera puntuale. Di fatto il signoraggio è una tassa sulla coniazione di moneta. In Europa però abbiamo un passaggio ulteriore in virtù della natura privata delle Banche Centrali che partecipano la Banca Europea. La stampa di carta moneta demandata al sistema bancario può avvenire in contropartita ad obbligazioni statali collocate sul mercato aperto. E’ dunque possibile stampare la moneta per comprare debito incassando così di fatto (ricordiamo che parliamo di privati….) la differenza tra il costo della produzione materiale del denaro ed il tasso di interesse collegato al debito pubblico acquistato.
Quando la Banca Europea incassa il quantum, lo distribuisce a sua volta nei vari Stati tra le Banche partecipanti. La distribuzione vede una tassazione da parte dello Stato di appartenenza con il delta che resta a disposizione dell’Istituto Bancario privato. Addirittura in alcuni stati , dove non è prevista tassazione, l’intera somma entra a disposizione delle singole banche centrali. Una leva finanziaria dunque sia per gli Stati che per i banchieri, in grado di finanziare gli apparati più complessi. Una vera e propria fonte di finanziamento costante e manifesta abusata da tutti i Paesi industrializzati e non. Qualsiasi ipotesi fantasiosa relativa a complotti e ipotetiche lobby cospiratrici è priva di qualsiasi supporto macroeconomico di riferimento.
Il problema assume invece una rilevanza “politica”. Dagli accordi di Bretton Woods in avanti, le Banche Centrali ed alcune organizzazioni come l’Organizzazione Mondiale per il Commercio ed il Fondo Monetario Internazionale, hanno assunto un ruolo centrale nella finanza internazionale, senza che alla base delle stesse vi fosse alcuna legittimazione democratica, propria dei soli Stati sovrani. Il principio che vede la Banca Centrale indipendente dal Governo fa si che questa sia completamente autonoma con un potere “de facto” di immenso rilievo. E’ questo il problema reale alla base del signoraggio e che pochissimi sino ad ora hanno affrontato, preferendo lanciare ipotesi fantasiose e non corrispondenti alla realtà.
Il signoraggio è un problema di democrazia prima ancora che macroeconomico. Esistono business acclarati e giustificati, ruoli sovranazionali creati dai Governi e oggi non più controllabili che mettono a serio repentaglio la democrazia globale. Soltanto un intervento “politico” può ricondurre il fenomeno nel quadro delle politiche macroeconomiche che se ben gestite possono essere leva di sviluppo reale per l’Unione Europea e l’economia mondiale.
Leonardo Lasala