Scoperta su Marte una zona più favorevole alla vita

Il Giornale Online

L'ha trovata «Mars Reconnaissance Orbiter», e' la «Fossa del Nilo», ricca di carbonati e altri minerali legati alla presenza dell’acqua

Su Marte hanno trovato una regione «più ospitale» e quindi più favorevole alla vita. Gli occhi elettronici della sonda Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa in orbita attorno al Pianeta Rosso hanno identificato un’area dal nome suggestivo «Fossa del Nilo» ricca di carbonati e altri minerali legati alla presenza dell’acqua. Insieme dimostrano come la caratteristiche geologiche della zona fossero 3,5 miliardi di anni fa meno acide rispetto ad altri luoghi e quindi più favorevoli ai processi biologici. Materiali analoghi erano stati rinvenuti solo occasionalmente e in quantità minime in altre zone mentre ora costituiscono la base geologica delle rocce.

LA FOSSA DEL NILO – La Fossa del Nilo è un’articolata formazione lunga 666 chilometri all’estremità del bacino di Iside, una vasta area di 1500 chilometri di diametro. Nelle prime epoche della sua vita Marte possedeva una spessa atmosfera di anidride carbonica che intrappolava il calore e rendeva l’ambiente marziano molto simile a quello della Terra nelle prime epoche della sua evoluzione. Per questo gli scienziati ritengono che sul Pianeta Rosso in quelle condizioni dovrebbe essersi sviluppata la vita almeno nelle forme unicellulari. Ed è quello che si va cercando con le spedizioni spaziali della Nasa.

Buona parte dei componenti dell’anidride carbonica atmosferica delle origini si dovrebbe ritrovare nel suolo per effetto della deposizione. Ma non è questo il caso. «Anche se non abbiamo trovato i tipi di carbonati che possono essere precipitati dall’antica atmosfera – spiega Bethany Ehlmann della Brown University di Providence che ha presentato il risultato al congresso della società geologica americana – abbiamo raccolto la prova che non tutta la superficie marziana aveva subito un’acidificazione attraverso le piogge 3,5 miliardi di anni fa come era stato ipotizzato. Noi abbiamo individuato almeno una regione che era potenzialmente più ospitale alla vita rispetto al resto del globo».

Giovanni Caprara

Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_dicembre_20/marte_acqua_giovanni_caprara_2bd67f62-ce64-11dd-a9e5-00144f02aabc.shtml