Traduzione dall'inglese di Anna Maria Piantanida
Gli studiosi della materia osservano che l'animale unicellulare chiamato ameba non ha occhi. La sua percezione dell’ambiente è limitata principalmente ad oggetti sensibili con i quali viene in contatto. Gli Annelidi (i vermi) sono capaci di reagire a cambi in intensità luminosa e i pesce-stella hanno semi-occhi sulle punte delle loro pinne che possono rispondere ad una diversa illuminazione con segnali diversi, ma non hanno dispositivi per la formazione di immagini.
Gli occhi degli insetti possono percepire la luce ed il buio, la direzione ed il moto, ed in qualche caso la dimensione, ma non possono mettere a fuoco, oggetti a distanze diverse (anche se parti diverse dell'occhio possono essere adatte per vedere cose vicine o lontane). L'abilità della messa a fuoco è perfezionata nei cefalopodi (i polipi), pesci ed anfibi, con lo sviluppo dell'abilità di variare la distanza della lente dalla retina, che abilita l'occhio a focalizzare sulla retina immagini d’oggetti a distanze diverse.
L'abilità della messa a fuoco si è ulteriormente perfezionata nei serpenti e nei vertebrati superiori con lo sviluppo dell'abilità, di variare la forma della lente, per mettere a fuoco, oggetti a distanze diverse. Con la capacità di migliorare la messa a fuoco, viene migliorata la capacità di avere diversità visive. Anche se mosche e lombrichi non mostrano nessun’abilità nel distinguere dimensioni, farfalle, scarafaggi, tartarughe, uccelli, pulcini, cani, procioni e scimmie, hanno dimostrato abilità nel distinguere forme piatte e diverse.
Negli uccelli, mammiferi e uomini, i nervi ottici attraversano parte del cervello così che ogni retina manda fibre nervose ad entrambi gli emisferi del cervello. Così i campi visivi dei due occhi combaciano. Le due prospettive lievemente diverse dei due occhi, danno insieme, l'aspetto della dimensionalità degli oggetti visti. In alcuni mammiferi gli occhi sono messi così lontano ai lati della testa che il campo sul quale entrambi gli occhi possono vedere lo stesso oggetto è molto piccolo.
Anche in animali nei quali l’apposito nervo e la struttura dell’occhio permette la visione stereoscopica, l'abilità di usare questa struttura può essere limitata. Gli uccelli possono distinguere forme piatte, ma non identificano forme diverse. Topi e ratti mostrano difficoltà nel giudicare le distanze degli oggetti (per scegliere l’oggetto più vicino), o saltare su oggetti a distanze diverse. Negli uomini, in ogni modo, l'abilità di vedere chiaramente i vari oggetti in un ambiente e percepire le loro distanze è ben sviluppata.
Poiché l'ameba è consapevole soltanto di se stessa e delle cose con le quali entra in contatto, noi possiamo dire che la sua percezione di spazio è essenzialmente la percezione di un singolo punto, che è una percezione zero-dimensionale. La transizione da uno stato di percezione ad un altro è graduale, così che alcune forme intermedie non possono essere chiaramente né in uno stato né in un altro.
L'annelide e la stella-pesce, hanno caratteristiche di percezione zero-dimensionale (la loro inabilità di percepire qualsiasi cosa, a meno che entri in contatto coi loro corpi), ma alcuni trascurano la conoscenza di un’evoluzione che si può sviluppare come consapevolezza simultanea di punti separati all'interno dei loro corpi. Gli insetti che hanno sviluppato l'abilità di percepire la direzione (ma non la dimensione o la forma) hanno la percezione di un contorno che è unidimensionale.
Essi possono vedere qualche cosa al di fuori di se stessi e decidere di muoversi verso o lontano da esso. Quegli insetti che percepiscono la dimensione ed il riconoscimento della forma, iniziano ad avere la percezione di una superficie, che è una percezione bi-dimensionale. Questa percezione bi-dimensionale è ulteriormente sviluppata e raffinata in pesci, anfibi, rettile, uccelli e mammiferi. Uccelli e mammiferi che hanno la capacità di visione stereoscopica, ma ancora hanno difficoltà nel distingue forme solide, sono in una transizione da una percezione bi-dimensionale ad una tridimensionale. Gli uomini hanno l'abilità di percepire cose di forme e distanze diverse. Essi possono percepire simultaneamente lunghezza, ampiezza, ed altezza, e così hanno la percezione tridimensionale.
I chiaroveggenti fanno osservare che lo Spirito, guida e dirige la costruzione dei corpi e così il corpo abitato da un Spirito, ha uno stretto rapporto con lo sviluppo dello Spirito. Lo Spirito che ha un solo grado di consapevolezza, non ha bisogni e così non costruirebbe un corpo con capacità di percezioni tri-dimensionali, né potrebbe farlo funzionare così efficacemente. Uno Spirito che è capace di formare immagini mentali tri-dimensionale, si sentirebbe insoddisfatto in un corpo incapace di avere percezioni tridimensionali e così procederebbe a costruire queste facoltà nel suo corpo. Così, noi possiamo concludere, che generalmente la dimensionalità dell’abilità della percezione è uguale alla dimensionalità con la quale la mente è capace di formare delle immagini (qualche eccezione può sorgere durante stadi di transizione.)
Ad una creatura con una coscienza zero-dimensionale, il mondo consiste nel nulla, ma è il solo punto del quale esso è consapevole. Qualsiasi cosa che penetri dall’esterno, quel punto esce dal nulla e quando ne esce, sembra cessare di esistere. Se tale creatura potesse muoversi lungo la superficie di, diciamo, una foglia, diverrebbe consapevole di un punto dopo l’altro sulla foglia. I punti che aveva lasciato, possono, per lui, essere il futuro. Ma noi, con la nostra capacità di vedere l’intera foglia, potremmo vedere il passato ed il futuro della creatura zero-dimensionale con uno sguardo.
Ad una creatura con una coscienza uni-dimensionale, il mondo è uni-dimensionale. Nulla esiste per essa, all’infuori di quello che è posto lungo la linea della quale è consapevole. Se qualsiasi cosa penetra questa linea, sembra entrare nell’esistenza della creatura uni-dimensionale. Se qualsiasi cosa lascia questa linea, sembra uscire dall’esistenza. Se tale creatura muove il suo punto di vista, diciamo, girando la sua testa, vedrà in molte direzioni consecutivamente. Il suo percorso di percezione traccerebbe una linea attorno al panorama (come una linea disegnata su una fotografia). Nuovamente noi, con la nostra visione multi-dimensionale, saremmo capaci di vedere tutto in una volta ciò che la creatura uni-dimensionale considererebbe passato e futuro.
Ad una creatura con coscienza bi-dimensionale, il mondo appare bi-dimensionale, come una fotografia. Tale creatura concepisce solamente un piano d’esistenza. Se vede una casa e vede qualcuno aprire la porta della casa ed uscire, alla sua coscienza quella persona appare uscire dal nulla. Se fa un giro attorno ad una casa, a lui, la casa sembra continuamente cambiare la sua forma e caratteristica, anche se noi, con la nostra visione multi-dimensionale vediamo la casa come se avesse una forma continua.
La coscienza zero-dimensionale vede il mondo come fosse zero-dimensionale, ma ciò non fa il mondo zero-dimensionale. La coscienza uni-dimensionale vede il mondo come fosse uni-dimensionale, ma ciò non fa il mondo uni-dimensionale. La coscienza bi-dimensionale percepisce il mondo come fosse bi-dimensionale, ma ciò non esclude la possibilità dell'esistenza di dimensioni più elevate.
Nota che quando noi, con la nostra coscienza tridimensionale, vediamo il mondo di una coscienza dimensionale più bassa, noi possiamo fare apparire cose che sembrano uscire dal “nulla” o scomparire nei loro mondi e noi possiamo vedere il loro passato e futuro tutto in una volta. I chiaroveggenti mostrano queste capacità, in relazione al nostro mondo tridimensionale. Loro possono far si che le cose appaiono o scompaiono quando loro lo vogliono, ed essi possono vedere passato e futuro (e per questo motivo sono chiamati profeti).
Gesù Cristo era capace di procurare pane e pesci in vita quando c'erano molte persone che avevano bisogno di cibo, e scomparire da una folla senza essere visto, ed Egli dimostrò ripetutamente che Lui sapeva chi avrebbe incontrato, Lui ed i Suoi discepoli, prima che d’incontrarli. Vedi, per esempio Matteo. 14:13-21, Luca 4:28-30, Giovanni 8:59, Matteo 17:24-27, Matteo 20:18-19, Matteo 26:20-25 e 31-35, e Luca 5:1-11. Così è ragionevole mettere in relazione la visione dei chiaroveggenti con una visione quadri-dimensionale. Dal momento in cui la creatura con percezione zero-dimensionale deve sviluppare i propri occhi e la struttura nervosa prima di poter percepire uno o due o tre dimensioni, così anche i chiaroveggenti dicono che noi dobbiamo sviluppare il corpo pituitario e la ghiandola pineale in organi di percezione, prima di poter percepire la quadri-dimensione e le dimensioni più alte.
Paolo, nella sua lettera agli Efesini (3: 14-18) scrisse: “Io piego le mie ginocchia al Padre… che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e così radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità.” Noi tutti lavoriamo per il giorno in cui la coscienza di Cristo entrerà nei nostri cuori, così che noi saremo sufficientemente pieni d’amore e meriteremo di comprendere la quarta dimensione ed ottenere tutti i poteri che accompagnano questa comprensione.
Fonte: http://www.rosacroceoggi.org/rays/19scienzaereligione.htm