Sembra ormai dimostrata l'esistenza di una relazione tra l'esposizione ad antiparassitari e l'insorgenza della malattia. Lo studio su Bmc Neurology
L'esistenza di una stretta relazione tra l'insorgenza del Parkinson in tarda età e l'esposizione ai pesticidi sembra confermata. A sostenerlo sono i ricercatori del Duke University Medical Center e del Centro di Eccellenza per la ricerca sul Parkinson dell’Università di Miami, in uno studio pubblicato su Bmc Neurology.
I neurologi statunitensi hanno preso in considerazione oltre 300 malati che non hanno familiarità per il Parkinson, e più di 200 loro parenti. Attraverso interviste telefoniche, è stato possibile stabilire se le persone erano state esposizioni a pesticidi, se avevano vissuto o lavorato in fattoria e se avevano bevuto acqua controllata o meno.
Sulla base delle risposte fornite, i ricercatori hanno concluso che chi è esposto a erbicidi e insetticidi, soprattutto organoclorurati e organofosforici, vede aumentato il rischio di sviluppare il morbo di circa una volta e mezza.
“Ulteriori studi su questi e altri antiparassitari possono portare all’identificazione dei processi biologici responsabili dell’insorgenza del Parkinson”, ha dichiarato Dana Hancock, principale autore dello studio. Secondo i ricercatori, è un insieme di fattori, genetici e ambientali, a causare la malattia.[/size=12]
31 marzo 2008
FONTE: galileo.it