Quella che andremo a raccontare oggi è fatto storico ben accertato ma poco pubblicizzato. Trattasi dell’Operazione Paperclip, da alcuni ribattezzata come il ‘’il patto col diavolo degli Usa’’.
Ma di cosa si tratta nello specifico? Andiamo a vederlo insieme. E’ il lontano 1945 e il mondo è devastato dalla guerra. La Germania nazista è ormai collassata dietro gli attacchi degli Alleati e già si profila un nuovo assetto mondiale che vedrà contrapporsi Usa e Urss. In tutto questo pandemonio, si va anche a configurare l’inizio del celebre processo di Norimberga, per punire e condannare coloro che si erano macchiati di crimini di guerra.
Fin qui, tutto in ordine con ciò che abbiamo studiato nei libri di storia. Ma è a questo punto che prende vita l’Operazione Overcast, poi ribattezzata Paperclip.
In mezzo alla maceria di una Germania annientata, gli statunitensi non avevano trovato solo folli proclami razzisti o piani di dominio globale. Tra le carte del Reich vi erano infatti molteplici progetti scientifici, medici e ingegneristici di altissimo livello. Gli scienziati tedeschi erano infatti all’avanguardia in molteplici campi di studio, tanto da sorprendere gli statunitensi stessi.
Questi ultimi, avendo compreso le potenzialità di questi uomini, e avendo ben chiaro che il prossimo nemico si trovava ad est, non ci pensarono due volte a reclutarli tra le loro fila. Ingegneri, dottori, chimici, fisici, militari persino, tutto faceva brodo quando in ballo vi era la supremazia tecnologica.
L’Operazione Paperclip ebbe inizio nello stesso 1945, con una spasmodica ricerca di ogni scienziato nazista che avesse una qualche valenza per i progetti americani.
In tutto, dal 1945 al 1959, vennero reclutati oltre 1600 scienziati nazisti, alcuni di questi salvati anche dal processo di Norimberga. Molti di questi scienziati diedero un contributo enorme allo sviluppo tecnologico degli States, dalle sopracitate V2 che poi diverranno missili a lungo raggio, sino alla guerra batteriologica e chimica. Andiamo a vederne i più celebri e controversi. In cima alla lista vi è ovviamente il padre della Nasa e della missilistica moderna: Wernher von Braun.
Von Braum era un celebre scienziato nazista, ideatore delle famigerate V2, i primi missili a lungo raggio mai concepiti. Membro di spicco delle SS, von Braun fu tra i primi ad essere reclutato nell’operazione Paperclip. Si deve a lui, infatti, la nascita della moderna Nasa, nonché la possibilità degli Usa di partecipare alla corsa allo spazio durante la Guerra Fredda. Per i suoi grandi meriti scientifici venne addirittura premiato dal governo americano e oggi un busto in suo onore si trova fuori dal Marshall Space Flight Center.
Tuttavia, von Braun non era esente da crimini di guerra. E’ accertato e ben noto che la sua creazione, le V2, abbiano causato almeno 20.000 vittime tra i civili, soprattutto a Londra. Come se ciò non bastasse, il noto scienziato era solito prelevare prigionieri nei campi di concentramento nazisti, con lo scopo di farli lavorare sino alla morte per i suoi progetti missilistici. Si stima che almeno 5.000 prigionieri morirono di fatica, fame e stenti a causa sua. Nessun processo venne però mai intentato contro di lui, né lo stesso membro delle SS finì mai a Norimberga. Per gli Stati Uniti era troppo importante, pertanto lo protessero da ogni accusa.
Se von Braun è considerato il padre della Nasa e dei missili moderni, potremmo certamente dire che Arthur Rudolph ne è la ‘’madre’’. Secondo solo allo stesso Von Braun, Rudolph diede un contributo fondamentale sia alla Nasa sia alla creazione dei moderni missili militari, continuando a lavorare spalla a spalla con il suo superiore Von Braun. Nel suo caso però, le accuse di crimini di guerra non vennero coperte, o meglio non fino alla sua morte. Nel 1983 Rudolph, dietro la spinta delle pesanti accuse a suo carico per la morte di prigionieri, fu costretto a rinunciare alla cittadinanza americana, per poi partire verso la Germania. Nonostante i suoi crimini fossero ben noti, non venne però mai condannato.
Missili e aeronautica non erano però gli unici campi in cui gli scienziati nazisti potevano dire la loro. In campo medico spiccano nomi come Erich Traub, Huberts Strughold e Kurt Blome.
Erich Traub era celeberrimo virologo nonché nazista convinto. Alle dirette dipendenze di Himmler, capo delle SS, Traub lavorò nei laboratori tedeschi per la creazione di armi biologiche da usare in guerra. Traub era un teorico della guerra biologica tramite vettori. In poche parole, credeva che gli insetti (mosche, pulci e zanzare) fossero un ottimo metodo per introdurre agenti patogeni in territorio nemico per decimarne la popolazione. Le sue teorie trovarono gran sostegno sotto il presidente Truman che lo adoperò in vari laboratori negli Usa. Sarà solo decenni dopo che verrà a galla l’utilizzo di questo tipo di armi batteriologiche nella guerra di Corea, crimine per il quale nessun americano è mai stato perseguito. Come se non bastasse, Traub diverrà, sul finire della sua vita, consulente per l’UN in merito all’utilizzo di armi biologiche nelle guerre del Terzo Mondo e del Medio Oriente, in pratica oltre il danno la beffa.
Il secondo nome è quello di Huberts Strughold. Biologo e scienziato provetto, Strughold lavorò a lungo negli Usa, spesso a capo di laboratori scientifici che avevano come scopo lo studio degli effetti dello spazio aperto sul corpo umano. Fu solo dopo la sua morte che i suoi crimini vennero a galla. Durante il suo servizio sotto il Reich, Stughold aveva condotto vari esperimenti su cavie umane. In particolar modo nel campo concentramento di Dachau dove era solito testare l’assenza prolungata di ossigeno a soggetti ancora vivi. Tra questi, particolarmente brutale, fu un suo studio condotto su 6 bambini epilettici.
L’ultimo, ma non per importanza, è Kurt Blome. Quella di Blome è forse tra le più controverse di tutte le storie degli scienziati nazisti arruolati dagli Usa. Anch’egli esperto dottore, nonché estimatore della guerra biologica tramite vettori, lavorò a lungo insieme a Traub. I crimini di Blome, tuttavia, erano ben noti e documentati e pertanto venne condotto dinnanzi alla corte di Norimberga per rispondere delle proprie azioni. Gli Usa però non avevano intenzione di rinunciare ad una mente tanto brillante, pertanto lo ‘’salvarono’’ letteralmente dalla condanna, pilotando la sentenza della corte per poi condurlo al sicuro in America.
Blome era noto per aver testato direttamente nei campi di sterminio i suoi insetti vettori, portando allo scoppio di vere e proprie epidemie tra gli internati. Come se ciò non bastasse, i suoi studi erano volti anche verso l’utilizzo di gas velenosi con i quali compiere veri e propri stermini. Rifornito abbondantemente dall’industria IG Farben (da cui deriverà in seguito la moderna Bayern) Blome non si farà scrupoli ad usare tali gas nei campi di concentramento, soprattutto Aushwitz, producendo vere e proprie ecatombi tra i prigionieri.
Questi sono solo alcuni degli scienziati salvati dall’Operazione Paperclip. Molte delle conquiste che oggi diamo per scontate, frutto del mondo libero, sono in realtà state partorite da scienziati nazisti o, come nel caso di Von Braun, membri importanti delle SS.
Il loro contributo allo sviluppo degli Usa è senza alcun dubbio vitale. Oggi gli States non sarebbero quelli che conosciamo senza l’apporto di questi uomini. Ovvio che, nel loro caso, la convenienza ha avuto la meglio sulla giustizia visto che molti di questi furono fautori di veri e propri crimini contro l’umanità.
Fa comunque impressione pensare che molti eventi storici portano in segreto la firma di questi uomini. Basti pensare all’iconica foto del primo uomo sulla Luna. Di quel momento tutti ricordano la bandiera americana che sventola fiera sul nostro satellite. Ecco, su quella bandiera in realtà, volenti o meno, svetta anche un piccola svastica nazista in sfondo rosso…