– Statistiche e propaganda
Quanti statunitensi muoiono realmente ogni anno a causa dell’influenza? Chiedetelo alla American Lung Association. Meglio ancora, leggete il loro rapporto dell’agosto 2004, dal titolo “tendenze della mortalità e morbilità di polmonite ed influenza”. Tale rapporto proviene dalla Research and Scientific Affairs Epidemiology and Statistics Unit; in fondo al documento, la fonte elencata è il National Center for Health Studies, “Rapporto sulle statistiche definitive sulla Mortalità, 1979-2001”.
Preparatevi ad avere delle sorprese, in particolare perché gli US Center for Desease Control (CDC) continuano a strombazzare qualcosa come 36.000 decessi annui causati dall’influenza. Come un meccanismo ad orologeria, anno dopo anno negli Stati Unite 36.000 persone muoiono a causa dell’influenza. Una malattia killer. Attenti! Fatevi somministrare il vaccino ogni autunno. Non aspettate. Potreste cadere stecchiti per la strada!
Segue il numero complessivo dei decessi riportati nel rapporto (dal 1979 al 1995, le statistiche sono state pubblicate ogni due anni): 1979: 604; 1981: 3.006; 1983: 1.431; 1985: 2.054; 1987: 632; 1989: 1.593; 1991: 1.137; 1993: 1.044; 1995: 606; 1996: 745; 1997: 720; 1998: 1.724; 1999: 1.665; 2000: 1.765; 2001: 257.
Non mi credete? Ecco la pagina web da consultare: comments-hookah-oversight.pdf
Andate a pagina nove del documento; poi iniziate a scorrerlo sino a quando arrivate alla tabella decessi per influenza come categoria separata.
Tommy Thompson, capo degli Health and Human Services degli USA, ha recentemente dichiarato che il 91% delle persone che muoiono ogni anno negli Stati Uniti a causa dell’influenza è costituito da individui di età pari o superiore ai 85 anni.
Quindi potreste dedicarvi a qualche operazione aritmetica e calcolare quante persone sotto i 65 anni muoiono realmente ogni anno a causa dell’influenza. Ma non importa. Le statistiche non elaborate per tutte le età sono abbastanza basse. Alquanto basse. Decisamente basse.
Vi rendete conto di cosa sta accadendo? Potete accedere al mio archivio, leggere articoli recenti sull’argomento e trovare le mie contestazioni nei confronti di coloro che affermano con superficialità, “Beh, mmmh, vedete, ehm, l’influenza spesso induce la polmonite e questo è il motivo per cui dobbiamo starci così attenti. I decessi da polmonite sono numerosi, mmmh, bla, bla, bla…”.
Una frode bella e buona, gente. I CDC se ne stanno con un banchetto all’angolo di una strada e ci sono imbonitori che vanno in giro ripetendo la cifra di 36.000 decessi, mentre gli agenti pubblicitari delle pubbliche relazioni gestiscono l’angolo del vaccino. La folla diventa inquieta. Un uomo grida, “Dov’è la mia iniezione di vaccino antinfluenzale? Moriremo tutti!”. Intanto, a Capitol Hill, il Congresso sta approntando una misura che garantirà ai produttori di vaccini introiti annuali da miliardi di dollari, indipendentemente dalle dosi rimaste inutilizzate.
Ora che emerge un quadro molto più chiaro dei decessi annuali per influenza negli USA, è del tutto naturale riconsiderare la questione dei vaccini. Tolta di mezzo l’isteria sull’“elevato numero di decessi” e sul “pressante bisogno di assumere il vaccino”, con cosa abbiamo realmente a che fare? La risposta è pubbliche relazioni. Si usa artificiosamente la propaganda per gonfiare le statistiche sull’influenza e in tal modo attirare la gente negli ambulatori e in ospedale per farsi somministrare il vaccino. Ma che dire a proposito dei vaccini? Quanto sono sicuri ed efficaci?
Da lungo tempo allerto le persone sui pericoli dei vaccini, in particolar modo per gli infanti e i bambini, in cui sistemi immunitari non sono in grado di fronteggiare i molti contaminanti e conservanti tossici presenti nei vaccini stessi. Vi sono altri motivi per i quali anche gli adulti dovrebbero evitarli. Ora, per la prima volta, un ex insider dell’industria dei vaccini ha accettato di parlare dei loro pericoli.
“Dr. Mark Randall” è lo pseudonimo di un ex ricercatore di vaccini, il quale ha lavorato per molti anni nei laboratori delle principali aziende farmaceutiche e dei National Institutes of Health del governo statunitense; attualmente è in pensione e, pur con riluttanza, ha accettato di parlare con noi. A mio avviso la sua testimonianza concorda con tutte le altre dichiarazioni che ho esaminato negli anni passati.
L’intervista che segue è importante non solo in virtù dell’approfondita conoscenza del Dr. Randall riguardo alla pericolosità dei vaccini, ma anche per la sua testimonianza relativa alle dinamiche interne e alle coperture fra il governo e l’industria dei vaccini – le due entità che continuano a cercare di rassicurare la popolazione statunitense in merito alla loro credibilità. L’ampio estratto che segue è forse il migliore compendio scritto dei riscontri a sostegno dell’argomentazione contro le vaccinazioni.
da Nexus n. 63 – nexusedizioni.it
– Intervista con un ex ricercatore, di vaccini Dr. Mark Randall
Domanda: (Jon Rappoport): Lei un tempo era convinto che i vaccini fossero ciò che contraddistingueva una valida medicina.
Dr. Mark Randall: «Esatto. Ho contribuito ad elaborare alcuni vaccini. Non dirò quali».
D: Per quale motivo?
Dr. Mark Randall: «Intendo tutelare la mia privacy».
D: Quindi lei ritiene che se uscisse allo scoperto potrebbe avere qualche problema?
Dr. Mark Randall: «Ritengo che potrei perdere la mia pensione».
D:Su quali basi?
Dr. Mark Randall: «Non ha importanza. I personaggi in questione dispongono di vari modi per causarti problemi, se una volta eri “parte del Club”. Conosco una o due persone che sono state tormentate e poste sotto sorveglianza».
D: Tormentate da chi?
Dr. Mark Randall: «L’FBI».
D: Sul serio?
Dr. Mark Randall: «Certamente. L’FBI ha utilizzato altri pretesti. Anche l’IRS può farsi vivo».
D: Con buona pace della libertà di parola.
Dr. Mark Randall: «Io facevo “parte della cerchia interna”. Se ora iniziassi a fare dei nomi e a muovere accuse specifiche contro alcuni ricercatori, potrei ritrovarmi in un mare di guai».
D: Ritiene che la gente dovrebbe disporre della facoltà di decidere se sottoporsi o meno alla somministrazione dei vaccini?
Dr. Mark Randall: «A livello politico, senz’altro. A livello scientifico, la popolazione ha bisogno di essere informata, in modo da poter scegliere a ragion veduta. Affermare che la possibilità di scelta è positiva è una conto, ma se l’ambiente è intriso di falsità, in che modo si può operare una scelta? Inoltre, se l’FDA (Ente statunitense preposto al controllo alimentare e farmacologico, ndt) fosse diretta da persone oneste, questi vaccini non conseguirebbero i brevetti; verrebbero analizzati minuziosamente».
D: Alcuni storici della medicina sostengono che il declino generale delle malattie non è stato determinato dai vaccini.
Dr. Mark Randall: «Ne sono a conoscenza. Ho ignorato a lungo il loro lavoro».
D: Per quale motivo?
Dr. Mark Randall: «Perché temevo quello che avrei scoperto. Lavoravo nel settore dell’elaborazione dei vaccini e i miei mezzi di sussistenza dipendevano dal mantenimento di quell’impiego».
D: E poi?
Dr. Mark Randall: «Ho condotto ricerche per mio conto».
D: A quali conclusioni è giunto?
Dr. Mark Randall: «Il declino generale delle malattie è stato determinato dalle migliori condizioni di vita».
D: Quali?
Dr. Mark Randall: «Acqua più pulita. Sistemi fognari efficienti. Nutrizione. Alimenti più freschi. Una diminuzione della miseria. I germi possono trovarsi ovunque, ma se si è sani non si contraggono le malattie altrettanto facilmente».
D: Come si è sentito al termine delle sue indagini?
Dr. Mark Randall: «In preda alla disperazione. Ho compreso che stavo lavorando in un settore fondato su un cumulo di menzogne».
D:Alcuni vaccini sono più pericolosi di altri?
Dr. Mark Randall: «Esatto. Ad esempio i vaccini trivalenti DPT (pertosse-difterite-tetano, ndt) E MMR (morbillo-parotite-rosolia, ndt). Tuttavia alcuni lotti di un vaccino sono più pericolosi di altri lotti del medesimo vaccino. Per quanto mi riguarda, tutti i vaccini sono pericolosi».
D:Per quale motivo?
Dr. Mark Randall: «Per vari motivi. I vaccini coinvolgono il sistema immunitario umano in un processo che tende a compromettere l’immunità stessa; di fatto possono provocare la malattia che si presume essi prevengano».
D: Perché ci propinano statistiche che sembrano dimostrare che i vaccini hanno avuto un enorme successo nello sradicare le malattie?
Dr. Mark Randall: «Perché? Per dare l’illusione che tali vaccini siano utili. Se un vaccino elimina i sintomi visibili di una malattia come il morbillo, tutti presumono che il vaccino sia un successo. Tuttavia, al di là delle apparenze, il vaccino può danneggiare il sistema immunitario stesso; e se induce altre malattie – poniamo, la meningite – questo fatto viene dissimulato, poiché nessuno crede che il vaccino possa fare una cosa del genere. La connessione viene trascurata».
D: Si dice che il vaccino contro il vaiolo abbia sradicato tale malattia in Inghilterra.
Dr. Mark Randall: «Già. Ma quando si esaminano le statistiche disponibili, il quadro che ne risulta è differente».
D: In che senso?
Dr. Mark Randall: «In passato, in alcune città inglesi, abitanti che non erano stati vaccinati non contrassero il vaiolo. In altre località persone che erano state vaccinate furono colpite da un’epidemia della malattia. Fra l’altro il vaiolo era già in fase di declino prima dell’introduzione del vaccino».
D: Quindi lei sta dicendo che ci hanno propinato una storia falsa.
Dr. Mark Randall: «Esattamente. Si tratta di una storia che è stata inventata per convincere la gente che i vaccini sono invariabilmente sicuri ed efficaci».
– Contaminazione da vaccini
D: Lei ha lavorato in laboratori i cui canoni di purezza sono di primaria importanza
Dr. Mark Randall: «Il pubblico è convinto che questi laboratori, questi impianti di produzione, siano i luoghi più asettici al mondo. Questo non corrisponde alla realtà. La contaminazione si verifica di continuo e nei vaccini vengono introdotte scorie di ogni genere».
D: Per esempio, il virus della scimmia SV40 nel vaccino antipolio.
Dr. Mark Randall: «Be’, in effetti è accaduto. Ma non mi riferisco a questo. LSV40 è finito nel vaccino antipolio perché tale vaccino veniva preparato utilizzando cellule renali di scimmia. Sto parlando di qualcos’altro. Le effettive condizioni di laboratorio, gli errori, quelli dovuti a negligenza. L’SV40, che in seguito fu rilevato nei tumori cancerosi…questo è quello che definirei un problema strutturale; era una parte accettata del processo di produzione. Se si utilizzano reni di scimmia, si spalancano le porte a germi la cui presenza in quei reni non è nota».
D: D’accordo, ma accantoniamo per un momento tale distinzione fra diversi tipi di agenti contaminanti. Nei lunghi anni di lavoro con i vaccini quali agenti contaminanti ha rilevato?
Dr. Mark Randall: «Bene. Le farò qualche esempio delle cose in cui mi sono imbattuto personalmente, ed anche di quanto accaduto ad alcuni mie colleghi. Ecco una lista parziale. Nel vaccino contro il morbillo Rimavex abbiamo rilevato la presenza di virus dei polli; nel vaccino antipolio la presenza di acanthamoeba (acantameba, ndt), una cosiddetta ameba “mangia-cervello”, nonché di citomegalovirus della scimmia. Virus schiumoso della scimmia nel vaccino antirotavirus. Virus del cancro aviario nel vaccino MMR. Vari microrganismi nel vaccino nel vaccino contro l’antrace. Ho riscontrato la presenza di inibitori di enzimi potenzialmente pericolosi in vari vaccini. Virus di anatra, cane e coniglio nel vaccino anti-rosolia. Virus della leucosi aviaria nel vaccino antinfluenzale. Pestivirus nel vaccino MMR».
D: Mi dica se ho capito bene. Si tratta di agenti contaminanti che non sono interni ai vaccini.
Dr. Mark Randall: «Esatto. E se si cerca di calcolare quali danni questi agenti contaminanti sono in grado di provocare, be’, in realtà non lo sappiamo, poiché sono stati eseguiti pochissimi test, o addirittura nessuno. Come alla roulette; si corrono dei rischi. Inoltre nel complesso le persone non sanno che alcuni vaccini antipolio, anti-adenovirus, anti-rosolia, anti-epatite A ed anti-morbillo sono stati fatti con tessuto fetale umano derivato da aborti. Di tanto in tanto in questi vaccini mi è capitato di trovare quelli che ritenevo frammenti batterici e virus della polio, che potrebbero essere derivati da tessuto fetale.
Quando si va alla ricerca di agenti contaminanti nei vaccini, è possibile imbattersi in materiale realmente sconcertante. Si sa che non si dovrebbe trovare lì, ma non si sa esattamente che cosa si ha per le mani. Ho trovato quello che credevo fosse un minuscolo “frammento” di pelo umano, ed anche di muco umano. Ho trovato quello che si può definire soltanto “proteina estranea”, il che potrebbe significare pressoché qualsiasi cosa, ovvero proteine derivanti da virus».
D: I campanelli d’allarme stanno suonando ovunque.
Dr. Mark Randall: «Come pensa che mi sia sentito? Rammenti che questo materiale confluisce nel sangue senza passare attraverso una qualsiasi delle normali difese immunitarie».
D: Che accoglienza hanno ricevuto le sue scoperte?
Dr. Mark Randall: «Fondamentalmente del tipo “Non farci caso; non ci si può far nulla”. Nella produzione dei vaccini si usano vari tessuti animali, ed è qui che entra in gioco questo genere di contaminazione. Naturalmente non cito nemmeno le sostanze chimiche standard, quali formaldeide, mercurio e alluminio, che vengono deliberatamente immesse nei vaccini [come conservanti]».
D: Queste informazioni sono decisamente sbalorditive.
Dr. Mark Randall: «Già, e sto citando soltanto alcuni dei contaminanti biologici. Chissà quanti altri ce ne sono, altri che non troviamo perché non ci viene in mente di cercarli. Se per fare un vaccino si utilizza tessuto di, diciamo, un volatile, quanti possibili germi possono essere presenti in esso? Non ne abbiamo idea. Non abbiamo idea di quali potrebbero essere, né di quali effetti potrebbero avere sugli esseri umani».
– False supposizioni sulla sicurezza dei vaccini
D: A parte la questione della purezza?
Dr. Mark Randall: «Abbiamo a che fare con l’erronea premessa di base relativa ai vaccini: ovvero che intrinsecamente stimolano il sistema immunitario per creare le condizioni dell’immunità dalla malattia. Questa è una premessa scorretta. Non funziona così. Si presume che un vaccino “crei” anticorpi che, indirettamente, offrono protezione contro la malattia. Tuttavia il sistema immunitario è assai più esteso e più complicato degli anticorpi e delle loro relative cellule “killer” ».
D: Il sistema immunitario è…?
Dr. Mark Randall: «Sì, l’intero organismo. Più la mente. Si potrebbe dire che è tutto sistema immunitario. Questo è il motivo per cui, nel mezzo di un’epidemia, è possibile trovare individui che restano sani».
D: Quindi il livello generale di salute è importante.
Dr. Mark Randall: «Più che importante. Vitale».
D:In che modo vengono presentate in modo falsato le statistiche relative ai vaccini?
Dr. Mark Randall: «In tanti modi. Ad esempio, immaginate che 25 persone cui è stato somministrato il vaccino contro l’epatite B si ammalino di epatite. Bene, l’epatite B è una patologia del fegato, tuttavia vi sono molte cose che è possibile definire patologie del fegato. Si può cambiare la diagnosi, di conseguenza si è nascosta la causa fondamentale del problema».
D: Questo accade?
Dr. Mark Randall: «Di continuo. Deve accadere, visto che i medici presumono automaticamente che i soggetti che assumono i vaccini non contraggono le malattie dalle quali si presume siano ora protetti; e questo è esattamente quello che i medici presumono. Vedete, si tratta di un ragionamento circolare, un sistema chiuso che non ammette errori. Se una persona che assume un vaccino contro l’epatite contrae l’epatite stessa o qualche altra malattia, l’ipotesi automatica è che questo non abbia nulla a che vedere con il vaccino».
D: Negli anni in cui lavorava nel settore dei vaccini, quanti medici ha incontrato che abbiano ammesso che i vaccini erano un problema?
Dr. Mark Randall: «Nessuno. Alcuni [ricercatori che lavorano nelle aziende farmaceutiche] hanno messo privatamente in discussione ciò che stavano facendo; ma non si sono palesati pubblicamente, nemmeno all’interno delle loro aziende».
D: Quale è stata, per lei, la svolta decisiva?
Dr. Mark Randall: «Avevo un amico il cui figlio morì dopo un’iniezione di DPT».
D: Ha svolto delle indagini in merito?
Dr. Mark Randall: «Sì, in via informale. Ho scoperto che prima della vaccinazione il bambino in questione era assolutamente sano. La sua morte non aveva alcuna motivazione, salvo la vaccinazione. Ciò suscitò i miei primi dubbi. Naturalmente desideravo credere che il bambino avesse ricevuto un’iniezione scadente da un lotto scadente tuttavia, esaminando più a fondo la questione, scoprii che in quel caso specifico la cosa non si poneva in quei termini. Continuai ad indagare sino a scoprire che, diversamente da quello che pensavo, i vaccini non vengono testati in modo scientifico».
D: Cosa intende dire?
Dr. Mark Randall: «Per esempio, non vendono eseguiti studi a lungo termine con l’impiego di un gruppo di controllo. In parte intendo dire che non si svolge alcuna approfondita e corretta visita di controllo, tenendo in considerazione il fatto che, con il passare del tempo, i vaccini possono indurre vari sintomi e gravi problemi che non rientrano nella gamma della malattia contro la quale i soggetto è stato vaccinato. Ancora una volta, si presume che i vaccini non provochino problemi, quindi per quale motivo qualcuno dovrebbe prendersi la briga di controllare? Oltre a tutto questo, in base alla definizione di reazione al vaccino si afferma che tutte le razioni avverse si verificano a breve distanza dalla somministrazione del vaccino stesso. Tuttavia questo non ha alcun senso».
D: Perché non ha senso?
Dr. Mark Randall: «Il vaccino ovviamente agisce nell’organismo per un lungo periodo di tempo dopo la somministrazione. Una reazione può essere graduale, così come il deterioramento. I problemi neurologici possono svilupparsi nel corso del tempo e in varie condizioni, anche secondo un’analisi convenzionale. Allora per quale motivo non potrebbe valere altrettanto per i vaccini? Se l’avvelenamento chimico può verificarsi in modo graduale, perché non potrebbe accadere proprio questo nel caso di un vaccino contenente mercurio?».
D: Questo è quanto da lei scoperto?
Dr. Mark Randall: «Sì. Per la maggior parte del tempo si ha a che fare con correlazioni. Le correlazioni non sono perfette. Ma se avete 500 genitori i cui figli hanno sofferto di danni neurologici nell’arco di un anno dopo aver assunto un vaccino, questo dovrebbe essere sufficiente a far avviare un’approfondita indagine».
D: Lo è stato?
Dr. Mark Randall: «No. Mai. Questo aspetto dice subito qualcosa di preciso».
D: Ovvero che…?
Dr. Mark Randall: «Coloro che svolgono le indagini non sono realmente interessati ad analizzare i fatti, danno per scontato che i vaccini siano sicuri. Quindi, quando indagano, assolvono invariabilmente i vaccini. Dicono, “il vaccino è sicuro”. Ma su cosa basano tale valutazione? Su definizioni e idee che escludono automaticamente qualsiasi condanna del vaccino stesso».
D: Esistono numerosi casi in cui una campagna di vaccinazione non ha avuto successo, in cui alcuni soggetti hanno contratto la malattia contro la quale erano stati vaccinati.
Dr. Mark Randall: «Già, gli esempi sono numerosi. E le prove vengono semplicemente ignorate, tenute in scarsa considerazione. Gli esperti dichiarano, sempre che dichiarino qualcosa, che si tratta di casi isolati ma che, nel complesso, il vaccino si è dimostrato sicuro. Se tuttavia si sommano tutte le campagne di vaccinazione in cui si sono verificati danni e malattie, si comprende che non si tratta affatto di casi isolati».
– Interessi contrastanti
D: Quando ancora lavorava nel settore dei vaccini, ha mai discusso con i suoi colleghi le tematiche che stiamo affrontando?
Dr. Mark Randall: «Sì».
D: Cosa è successo?
Dr. Mark Randall: «Mi è stato intimato in varie occasioni di starmene tranquillo, con la chiara indicazione che sarei dovuto tornare al mio lavoro accantonando i miei dubbi. In alcuni casi ho riscontrato paura. I miei colleghi cercavano di evitarmi, percependo che correvano il rischio di essere etichettati come “colpevoli per associazione”. In fin dei conti, comunque, rigai dritto, mi assicurai di non crearmi problemi».
D: Se i vaccini sono effettivamente nocivi, per quale motivo vengono somministrati?
Dr. Mark Randall: «Tanto per cominciare, non c’è alcun “se”. Sono nocivi. La questione di complica allorquando si tratta di decidere se danneggiano quei soggetti che sembrano non manifestare alcun danno. Poi si ha a che fare con il tipo di ricerca che dovrebbe essere eseguita, ma non lo è affatto. I ricercatori dovrebbero indagare con l’intento di scoprire una sorta di mappa, o schema di flusso, che indichi con precisione come si comportano i vaccini nel momento in cui penetrano nell’organismo. Questa ricerca non è stata condotta. Quanto al motivo per cui vengono somministrati, potremmo starcene qui seduti due giorni a discutere tutte le ragioni. Come lei ha detto molte volte, la gente a motivazioni diverse a seconda dei diversi starti della società: denaro, timore di perdere il proprio impiego, desiderio di vincere i punti brownie, prestigio, riconoscimenti, promozioni, frainteso idealismo, abitudine a non porsi domande e così via…».
D: Il furore scatenatosi per il vaccino contro l’epatite B sembra essere una buona strada da percorrere.
Dr. Mark Randall: «Sì, ritengo che sia così. Affermare che i bimbi devono assumere i vaccino e, immediatamente dopo, ammettere che un soggetto contrae l’epatite B tramite rapporti sessuali e condivisione di siringhe, be’, è una giustapposizione ridicola. Le autorità mediche cercano di mettersi al riparo dichiarando che ogni ano negli USA 20.000 bambini contraggono l’epatite B per “cause ignote”, e che questo è il motivo per cui ogni bambino deve essere vaccinato. Contesto la cifra di 20.000 casi e i cosiddetti studi a sostegno».
D: Andrew Wakefield, il medico britannico che ha scoperto la connessione fra vaccino MMR ed autismo, è da poco stato rimosso dal suo incarico presso un ospedale londinese.
Dr. Mark Randall: «Già. Wakefield ha reso un grande servizio. Le correlazioni da lui individuate fra vaccino e autismo sono sbalorditive…».
D: So di un noto personaggio di Hollywood il quale, dopo aver dichiarato che non assumerà vaccini, sta commettendo un suicidio professionale.
Dr. Mark Randall: «Hollywood è legata in modo assai stretto al cartello medico. A monte vi sono varie ragioni, una delle quali è semplicemente che un attore famoso è in grado di fare un’enorme pubblicità ogniqualvolta afferma qualcosa. Nel 1992 ero presente alla sua manifestazione contro la FDA nel centro di Los Angeles. Uno o due attori parlavano contro la FDA. Da quell’episodio in avanti, è stato difficile trovare un attore che si sia in qualche modo espresso pubblicamente contro il cartello medico».
D: Quali sono gli umori e la predisposizione mentale di base all’interno dei National Institutes of Health?
Dr. Mark Randall: «I vari soggetti sono in competizione per accaparrarsi gli stanziamenti destinati alla ricerca. L’ultima cosa che desiderano è sfidare lo status quo. Sono già invischiati in una guerra interna per quel denaro, non hanno certo bisogno di ulteriori guai. Si tratta di un sistema molto isolato; dipende dalla nozione secondo cui, in generale, la medicina moderna consegue grandi successi su tutti i fronti, quindi ammettere problemi sistemici in qualche area significa suscitare dubbi a riguardo dell’intero settore. Si potrebbe comunque ritenere che i NIH siano l’ultimo posto a cui qualcuno dovrebbe pensare per organizzare manifestazioni di protesta, nondimeno è vero proprio il contrario.
Se cinquemila persone sono arrivate lì richiedendo un resoconto sugli effettivi vantaggi del sistema di ricerca, chiedendo di sapere quali reali vantaggi per la salute sono derivati, a beneficio del pubblico, dai miliardi di dollari buttati che sono affluiti in quell’istituto, be’, allora questo potrebbe rappresentare l’inizio di qualcosa, potrebbe scoccare una scintilla. Con altre manifestazioni si potrebbe avere ogni sorta di ricadute; i ricercatori, alcuni di essi, potrebbero iniziare a far trapelare informazioni».
D: Una buona idea.
Dr. Mark Randall: «Persone che sostano nei pressi degli edifici per quanto consentito loro dalla polizia. Persone in giacca e cravatta, in tuta e scarpe da ginnastica, madri e bambini. Persone benestanti e persone povere. Persone di tutti i tipi».
D: Che dire del potere distruttivo combinato di vari vaccini che vengono somministrati ai bambini di questi tempi?
Dr. Mark Randall: «Si tratta di una parodia e di un crimine. Su tale argomento non sono stati condotti veri studi approfonditi. Ancora una volta, si dà per scontato che i vaccini siano sicuri e che quindi qualsiasi quantità di vaccini somministrati congiuntamente sia altrettanto sicura. Tuttavia la verità è che i vaccini non sono sicuri, di conseguenza il danno potenziale aumenta quando se ne somministrano molti in un arco di tempo breve».
D: Poi abbiamo la stagione dell’influenza autunnale.
Dr. Mark Randall: «Già, come se questi germi fluttuassero dall’Asia negli USA soltanto in autunno. Il pubblico accetta questa impostazione; se capita ad aprile, è un brutto raffreddore, se capita ad ottobre, allora è influenza».
D: Si rammarica di aver lavorato per tutti questi anni nel campo dei vaccini?
Dr. Mark Randall: «Sì. Ma dopo questa intervista, il rammarico è diminuito. Lavoro seguendo altre strade; fornisco informazioni a determinate persone quando ritengo che costoro le useranno in modo appropriato».
– L’onere della prova e la necessità di studi sulla sicurezza dei vaccini
D: Cosa vorrebbe che il pubblico comprendesse?
Dr. Mark Randall: «Che l’onere della prova nello stabilire l’efficacia e la sicurezza dei vaccini è a carico di coloro che li producono e ne autorizzano l’uso da parte del pubblico. Solo questo. L’onere della prova non è a carico mio o vostro e, per tale prova, servono studi a lungo termine adeguatamente preparati, nonché estese visite di controllo. Bisogno intervistare le madri e prestare attenzione a quanto esse dicono sui loro bambini, nonché cosa accade a questi ultimi dopo la vaccinazione. Servono tutte queste cose».
D: Le cose che attualmente sono assenti.
Dr. Mark Randall: «Sì».
D: Onde evitare confusione, vorrei riesaminare ancora una volta i problemi di salute che i vaccini possono provocare – quali malattie, in che modo ciò accade…
Dr. Mark Randall: «Fondamentalmente stiamo parlando di due potenziali esiti nocivi. Il primo è che il soggetto contragga dal vaccino la malattia da cui si presume il vaccino debba proteggerlo poiché, tanto per cominciare, una qualche versione della malattia è presente nel vaccino stesso. Il secondo esito è che il soggetto non contrae quella malattia ma, in qualche momento successivo, ne sviluppa un’altra indotta dal vaccino. Quest’altra malattia potrebbe essere l’autismo – quello che viene definito tale – o un’altra ancora, come la meningite; il soggetto risulterebbe quindi mentalmente disabile».
D: Esiste un modo di mettere a confronto la frequenza relativa di tali differenti esiti?
Dr. Mark Randall: «No, in quanto le viste di controllo sono scarse. Possiamo solo fare delle supposizioni. Se, data una popolazione di centomila bambini che assumono il vaccino contro il morbillo, lei chiede quanti di essi sviluppano altri problemi a causa del vaccino stesso, le rispondo che non è possibile fornire alcuna riposta affidabile; questo intendo dire. I vaccini sono una superstizione; con le superstizioni non si ottengono fatti che si possano utilizzare ma solo storie, la maggior parte della quali destinate a rafforzare la superstizione stessa.
Nondimeno dalla molte campagne di vaccinazione siamo in grado di ricostruire un resoconto che rivela alcuni aspetti assai inquietanti. Alcuni individui hanno subito danni, danni reali, potenzialmente profondi e talvolta letali, danni che, diversamente da quanto siamo stati indotti a credere, non sono limitati a casi sporadici. Negli Stati Uniti esistono gruppi di madri che stanno testimoniando casi di vaccini infantili ed autismo, che si stanno facendo avanti, anche nei convegni. Stanno essenzialmente cercando di colmare le lacune create dai ricercatori e dai medici che voltano le spalle a tutta la questione».
D: Lasci che le ponga una domanda. Ipotizziamo di portare un bambino a, diciamo, Boston, di allevarlo con alimenti sani, di fare in modo che si tenga in forma ogni giorno con un’adeguata attività fisica e che viva circondato dall’amore dei genitori e, infine, di non somministrargli il vaccino contro il morbillo; quale sarebbe il suo stato di salute rispetto ad un bambino medio della stessa città che si alimenta in modo scorretto, guarda cinque ore di televisione al giorno e assume il vaccino contro il morbillo?
Dr. Mark Randall: «Naturalmente sono implicati diversi fattori, tuttavia scommetterei sul migliore stato di salute del primo bambino. Se dovesse ammalarsi di morbillo all’età di nove anni, probabilmente sarebbe in una forma assai più leggera di quella potenziale del secondo bambino. Punterei sul primo bambino in ogni caso».
D: Per quanto tempo ha lavorato nell’ambito dei vaccini?
Dr. Mark Randall: «A lungo, per oltre un decennio».
D: Guardando al passato, è in grado di ricordare qualche buona ragione per affermare che i vaccini sono efficaci?
Dr. Mark Randall: «No, non lo sono. Se avessi un figlio adesso, l’ultima cosa cui acconsentirei sarebbe la vaccinazione. Se vi fossi costretto, mi trasferirei dal mio stato, cambierei cognome, mi renderei irreperibile assieme alla mia famiglia. Non dico che si arriverebbe a questo. Esistono modi di scansare il sistema con eleganza; in ogni stato è possibile beneficiare di esenzioni adducendo motivazioni di ordine religioso e filosofico. Se tuttavia si arrivasse ad un punto critico, prenderei la misure necessarie».
D: Ad ogni modo, vi sono ovunque bambini che assumono i vaccini e sembrano godere di ottima salute.
Dr. Mark Randall: «La parola chiave è “sembrano”. Che dire di tutti quei bambini che non riescono a concentrarsi quando studiano? E di quelli che di tanto in tanto hanno accessi d’ira? Che dire dei bambini che non sono in possesso di tutte le proprie facoltà mentali? So che questi disturbi sono determinati da varie cause, ma fra queste vi sono i vaccini. Personalmente non correrei il rischio, non ne vedo il motivo e, francamente, non vedo nemmeno il motivo di consentire al governo di avere l’ultima parola in proposito. In base alla mia esperienza, la medicina del governo è spesso una contraddizione in termini. O si ha l’una, o si ha l’altro, ma non entrambe le cose».
D: Così arriviamo al terreno di gioco uguale per tutti.
Dr. Mark Randall: «Esatto. Permettere a coloro che vogliono i vaccini di ottenerli, e a coloro che dissentono di rifiutarli. Ma, come ho detto in precedenza, non vi può essere un terreno di gioco uguale per tutti se il terreno è infestato da menzogne. Quando poi sono implicati i bambini, sono i genitori a prendere le decisioni ed essi hanno bisogno di una potente dose di verità. Che dire di quel bambino di cui ho parlato prima, morto a causa di un’iniezione di DPT? In base a quali informazioni hanno agito i suoi genitori? Le posso dire che erano informazioni pesantemente influenzate, non corrispondenti alla realtà dei fatti».
D: I professionisti di pubbliche relazioni del settore medico, di concerto con la stampa, intimoriscono i genitori delineando loro scenari spaventosi di quanto accadrà se ai loro figli non verranno somministrati i vaccini
Dr. Mark Randall: «Fanno in modo che rifiutare un vaccino sembri un crimine, equiparando la cosa all’essere dei cattivi genitori. Tale prassi si può contrastare con una migliore informazione. Opporre resistenza alle autorità è sempre una sfida e soltanto voi siete in grado di decidere se farlo o meno; decidere è una responsabilità che compete al singolo. Al cartello medico piace scommettere, scommettere che la paura prevarrà».
Nexus edizione italiana n. 63 Anno XII (Agosto-Settebre 2006) – Nexus Edizioni; pag. 23; Traduzione di Ric Bosco
Note su Jon Rappoport:
– Lavora da 20 anni come reporter investigativo indipendente. Le sue ricerche indipendenti hanno riguardato politica occulta, cospirazioni, sanità alternativa, controllo mentale, cartello medico, simbologia e soluzioni al problema della conquista del pianeta da parte di élite occulte. Nel 1996 Jon ha dato l’avvio al Grande Boicottaggio contro otto colossi corporativi della chimica: Monsanto, Dow, DuPont, Bayer, Hoechst, Rhone-Poulenc, Imperial Chemical Industries e Ciba-Geigy. Il boicottaggio è ancora operativo. Laureato in Filosofia presso l’Amherst College, Massachusetts. (Biografia tratta da Nexus n.63)