Ralph Ring è un brillante tecnico che ha passato la sua gioventù negli anni ’50 e nei primi anni ’60, lavorando a stretto contatto con Otis T.Carr. Con l’aiuto del suo piccolo team, Carr, che è stato discepolo del grande inventore Nikola Tesla, ha costruito diversi dischi volanti, funzionanti..prima che la loro sperimentazione venisse forzatamente bloccata da agenti governativi.
In un grandioso esperimento, Ring ha fatto da co-pilota in un disco di 45 piedi, coprendo una distanza di 10 miglia e arrivando a destinazione istantaneamente. Ring ora ha 71 anni e racconta la sua storia al Project Camelot, che per la prima volta la diffonde.
“Devi sempre lavorare con Madre Natura. La forza non è mai necessaria. Le leggi dell’universo fisico sono davvero semplici.”
Ralph Ring, intervistato da Kerry Cassidy, Agosto 2006
“Stai assumendo che i mezzi ET siano prodotti con nostra tecnologia…Molti anni fa, abbiamo fatto lo stesso errore e ci sono serviti anni per correggerlo e ripartire dai progetti. La loro tecnologia non è simile alla nostra…Siamo partiti da zero e abbiamo imparato i loro principi della dinamica, fisica, ecc.. Il mezzo ET venne prodotto con tecnologia ET. Questo mezzo venne costruito molti anni prima che sviluppassimo il volo. Loro usavano un diverso principio della fisica che noi ancora non comprendiamo pienamente..ho lavorato su questo progetto per 12 anni e a volte mi definisco stupido perchè cerco di confrontare il mezzo con la nostra tecnologia. Farlo è stupido, come tutti quelli che hanno lavorato sul mezzo per anni hanno dovuto capire.”
Fisico dei Laboratori Nazionali di Los Alamos, citato in Esenzione dal Disclosure, di Robert Collins
“I piloti…sapevano che stavano andando molto veloci, ma così veloce che vedevano cose ferme nel tempo…All’inizio i nostri piloti non potevano interfacciarsi col mezzo. La Forma di Vita Aliena corresse il problema con tre dita sul pannello. Quindi l’onda formata e la nave iniziò a cooperare e a generare il sollevamento..”
James Jesus Angleton (CIA), citato da Esenzione dal Disclosure, di Robert Collins
“Il veicolo era semplicemente una estensione dei loro corpi perchè era legato al loro sistemi neurologici..”
Col.Philip J.Corso, Il giorno dopo Roswell
“La mia macchina volante non avrà ali o propellenti. Potreste vederla a terra e non indovinereste che sia una macchina volante. Sarà capace di muoversi a volontà nell’aria in ogni direzione in perfetta sicurezza.”
Nikola Tesla, intervistato nel The New York Herald Tribune, 15 Ottobre 1911
Project Camelot ha il privilegio di trovarsi con Ralph Ring, un dotato tecnico dalla grande dote intuitiva, che alla fine degli anni ’50 e nei primi anni ’60, ha lavorato in modo stretto con Otis T.Carr, allievo del grande inventore Nikola Tesla. Prima di incontrare Carr, Ralph ha lavorato col famoso oceanografo Francese, Jacques Cousteau e ha passato un periodo lavorando in una organizzazione di ricerca finanziata dal governo, chiamata Advanced Kinetics.
Bill Ryan del Project Camelot ha parlato con Ralph per oltre 12 ore nel loro primo incontro, in Marzo 2006. E’ stato geniale, carismatico, gentile e pieno di vita per i suoi 71 anni. La storia che ha raccontato è stata avvolgente.
In essenza, il racconto è come segue. Carr e un piccolo gruppo di ingegneri e tecnici, uno dei quali era Ralph, ha costruito un disco volante, alimentato da elettromagneti rotanti in congiunzione con un numero di piccoli e ingegnosi componenti simili a condensatori, chiamati “Utroni”. E’ stato costruito un certo numero di prototipi, diversi in dimensione, da modelli sperimentali di pochi piedi in sezione, a mezzi in grado di trasportare passeggeri, di 45 piedi in diametro. I piccoli dischi volarono con successo o sparivano persino completamente, andando persi e Ralf ha testimoniato di aver co-pilotato, con altri due piloti, il mezzo più grande per una distanza di dieci miglia, attraversandola istantaneamente.
Carr era seriamente intenzionato a portare il suo mezzo sulla Luna. Comunque, due settimane dopo l’esperienza di Ralph, il loro laboratorio venne forzatamente chiuso da agenti del governo e tutti i files e la documentazione vennero confiscati. Il gruppo venne forzato a dividersi e il progetto non venne completato. Costernato e frustrato, Ralph acquistò un terreno in Arizona, dove costruì una casa futuristica a forma di disco, che come dice, era incredibilmente efficiente a livello energetico e, poi realizzò, di decenni avanti rispetto al suo tempo.
Il lavoro di Carr è stato registrato in diversi posti, ma i dettagli sono relativamente scarsi. Un rispettato fisico, nella ricerca di sistemi energetici alternativi e con una sostanziosa organizzazione alle spalle, ha detto a Bill Ryan che “non ha fatto ricerche su Otis Carr, perchè le sue affermazioni sembravano troppo strane.” Pochi ricercatori sono però consapevoli che uno del team degli ingegneri di Carr, è ancora vivo. Il Project Camelot è fiero di raccontare la storia di Ralph Ring e rilascerà una video intervista con lui nelle prossime settimane.
Ricordando gli eventi della fine degli anni ’50, al lavoro giorno e notte con Carr, Ring insiste che la chiave era lavorare con la natura. “Risonanza”, enfatizzava ripetutamente. “Devi lavorare CON la natura, non contro di essa”. Ha descritto come, quando i dischi venivano alimentati e raggiungevano una particolare velocità di rotazione, “..il metallo diventava gelatinoso. Potevi premerci il dito dentro. Smetteva di essere solido. Cambiava lo stato della sua materia, che era come se non fosse più di questa realtà. Questo è l’unico modo con cui posso descriverlo. Era misterioso, una delle sensazioni più strane che abbia mai sentito.”
Com’è stato lavorare con Carr? “Era un genio senza dubbio. Tesla ha riconosciuto la sua qualità immediatamente e gli ha insegnato tutto quello che sapeva. Era ispirato e, come Tesla, sembrava conoscere esattamente cosa fare per far funzionare qualcosa. Era un uomo privato e anche dal pensiero molto metafisico. Penso che il fatto che non fosse stato istruito formalmente in fisica, lo abbia aiutato. Non era costretto da nessun preconcetto. Pazzesco come suona ora, era determinato a volare sulla Luna e credeva veramente di poterci riuscire. Io gli credevo. Tutti gli credevamo”
Il mezzo ha volato? “Volare non è la giusta parola. Attraversava le distanze. Sembrava non servisse tempo. Ero con altri due ingegneri quando abbiamo pilotato il mezzo da 45 piedi per dieci miglia. Pensai di non essermi mosso, pensai che il volo fosse fallito. Sono rimasto completamente stordito quando abbiamo realizzato che eravamo tornati con campioni di roccia e piante dalla nostra destinazione. Fu un grandioso successo. E’ stato come un teletrasporto.
“Era di più, come se il tempo fosse stato distorto in qualche modo. Abbiamo percepito di essere stati nel mezzo per circa 15 o 20 minuti. Ci è stato detto dopo di essere stati cronometrati con cura e che siamo stati nel mezzo non più di 3 o 4 minuti. Non ho ancora una completa idea di come abbia funzionato. Lo abbiamo costruito esattamente in accordo alle istruzioni di Carr. Tutto doveva essere perfetto…tutto doveva esserlo o lui disse, non avrebbe funzionato: una specie di stato simbiotico tra l’uomo e la macchina.
“L’Utron era la chiave di tutto. Carr disse che accumula energia per la sua forma e la concentra e risponde anche alle nostre intenzioni coscienti. Quando abbiamo usato la macchina, non abbiamo utilizzato alcun controllo. Siamo entrati in una specie di stato meditativo e tutti e tre abbiamo concentrato le nostre intenzioni sull’effetto che volevamo ottenere. Sembra ridicolo, lo so. Però questo è ciò che abbiamo fatto e che ha funzionato. Carr era finito su qualche principio che non è compreso, in cui la coscienza si unisce con l’ingegneria per creare un effetto. Questo non lo puoi scrivere in equazioni. Non ho idea di come sapesse che avrebbe funzionato. Ma ha funzionato.
“Ho perso il conto del numero di persone che si sono rifiutate di credere a quanto è accaduto. Non ne parlo più molto. Non è divertente essere derisi e ridicolizzati. Però l’ho descritto esattamente come è avvenuto. Un giorno qualcuno costruirà il disco come abbiamo fatto e avrà la stessa esperienza. Tutti questi stampi esistono ancora. Oggi, si potrebbe fare tutto con circuiteria digitale e in stato solido, non servirebbero parti in movimento.
Bill Ryan ha lasciato Ralph con la promessa di portare le informazioni nelle mani di qualcuno che potesse comprenderle e quindi duplicare gli esperimenti condotti da Carr e dal suo team. Ralph e Bill Ryan hanno accettato di lavorare insieme per portare il progetto a divenire realtà. Poco dopo, Ralph è andato in ospedale per una operazione di routine per il rimpiazzo del ginocchio. Accidentalmente ha ricevuto un trattamento errato ed è quasi morto tre volte. Al momento di scrivere (Luglio 2006) si è ripreso recentemente, molto fragile, dalla terapia intensiva, ma è determinato a raccontare la sua storia. Prima di questo è stato in perfetta salute per 71 anni.
Questo è esattamente il motivo dell’esistenza del Project Camelot.
Materiale su Otis Carr correntemente di pubblico dominio:
In accordo a Otis Carr, “Ogni veicolo accelerato ad un asse di rotazione relativo alla sua massa inerziale attrattiva, immediatamente diviene attivato dalla free-energy-spaziale e agisce come forza indipendente…Abbiamo mostrato che un corpo carico, accelerato ad un asse di rotazione relativo alla sua massa attrattiva inerziale, indica una polarità in ogni data direzione.
“L’ago punta, dice, in su, verso l’apice del corpo. Montalo mentre il corpo ruota, col suo mandrino, su altra piattaforma e ruota questa piattaforma su un mandrino, quindi se la controrotazione è più grande della rotazione inerziale del corpo, un ago sulla seconda piattaforma punterà in basso, mentre il primo ago punta in alto, indicando completa relatività di polarità. Quando l’esatta controrotazione combacia con la rotazione in avanti, il corpo perde interamente la sua polarità e diviene immediatamente attivato dalla free-energy (tensore stressante nello spazio) e agisce come forza indipendente…Il suddetto assemblaggio di masse cariche controrotanti, diviene senza peso e sfuggirà all’attrazione immediata delle forze gravitazionali.”
Il motore di Carr aveva solo due parti in movimento, come due coperture rotanti, una sull’altra, ognuna ruotante in direzione opposta. Carr affermava che “quando la controrotazione coincide con la rotazione in avanti, un corpo perde la sua polarità….e crea una specie di forza indipendente. Questo fa sì che la massa controrotante, sfugga al pieno effetto dell’influenza gravitazionale.”
Risultati similari, riguardanti alle apparenti proprietà antigravitazionali di oggetti rotanti, sono stati mostrati da diversi ricercatori come, il più notevole, l’eminente ingegnere Britannico Prof. Eric Laithwaite, che ha dimostrato un’apparente perdita di peso in un sistema sigillato contenente un dispositivo composto da giroscopi rotanti e portato all’attenzione della comunità scientifica per studiare il fenomeno. E’ interessante che la descrizione “gelatinosa” dello stato alterato del metallo solido, ottenuto sotto specifiche inusuali condizioni, sia stata riportata anche dal ricercatore John Hutchinson ed è parte della storia sull’Esperimento di Philadelphia.
In accordo con Carr, il suo veicolo venne davvero completato nel 1947, ma al tempo era incapace di generare interesse per esso. Carr affermò che il cuore della sua astronave sarebbe stato una grande batteria, che avrebbe ruotato alla velocità della parte esterna del mezzo e che si sarebbe ricaricata col solo moto. Carr proseguì dichiarando che tale batteria, di qualsiasi dimensione, potrebbe essere usata per dare energia a grandi impianti di produzione elettrica, per alimentare un’automobile, riscaldare una casa o dare energia a qualsiasi macchinario o dispositivo.
Il 15 Aprile 1959 si è tenuto un lancio in Oklahoma, con centinaia di invitati, ai quali fu detto che un prototipo di disco si sarebbe alzato per 400-600 piedi da terra. Dopo un ritardo di diverse ore, venne fatto un annuncio per cui il lancio sarebbe stato rimandato per un cuscinetto difettoso. Comunque, si venne a sapere che Carr era finito in ospedale per 8 giorni con una emorragia polmonare, in aggiunta al fatto che, in un test di prova preliminare, l’accumulatore sviluppò una infiltrazione che sparse mercurio per tutto il meccanismo interno.
Le affermazioni di Carr attirarono l’attenzione del Governo USA alla fine degli anni ’50. Il Maggiore Wayne Aho, ex Ufficiale dell’Intelligence dell’Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, annunciò che avrebbe portato il mezzo sulla luna il 7 Dicembre 1959, che il viaggio sarebbe durato 5 ore, che sarebbe rimasto in orbita 7 giorni prima di tornare. Il mezzo di 45 piedi di diametro che avrebbe usato, pesava 30 tonnellate ed “era alimentato dal motore Utron”.
Il 2 Giugno 1960, Carr disse ad un pubblico di 300 persone che è stata una “infida dichiarazione dei fatti dire o inferire che (la OTC Enterprises) stia venendo in California per alzare denaro in stock”. La U.S. Securities and Exchange Commission ha fatto ingiunzione contro Carr, ordinandogli di cessare la vendita di stock non registrati. Apparve pubblicità negativa in varie forme e ci furono suggerimenti di improprietà, senza alcuna prova. La stampa gli si rivoltò contro.
Nel Gennaio 1961, il Procuratore Generale di New York, Louis J.Lefkowitz, affermò che Carr avesse truffato 50000$ e più tardi il True Magazine lo etichettò come falsificatore. Di seguito, il suo laboratorio venne derubato e distrutto e il gruppo di ingegneri ebbe l’ordine di dividersi e di non rientrare in contatto. Non si sa cosa accadde a Carr e al suo prototipo..ma non volarono ancora. Si è saputo che Carr era un uomo malato. E’ morto a Gardenville nel 2005.
Intervista: “Long John” Nebel (WOR Radio, NY) con Otis Carr e Norman Colton (29 Ottobre 1957):
LJ (“Long John” Nebel): In base alla scheda qua, il prezzo pagabile alla consegna, senza ulteriori spese in anticipo e includendo , arriva a 20 milioni di dollari. Unità aggiuntive identiche si trovano sulla stessa scheda per 4 milioni di dollari l’una. Sono molti soldi! Il mio nome è Long John e questo lo chiamiamo “the Party Line”.
Immagino vi chiediate di cosa parlo per 20 milioni di dollari. Beh, ho avuto pochi sponsor e abbiamo venduto poche cose, ma non ho la O.T.C. Enterprise Inc di Baltimora, nel Maryland, come sponsor, però loro hanno qualcosa da vendere. Principalmente, un’astronave circolare è disponibile per 20 milioni di dollari. Abbiamo parlato di dischi volanti nel programma per diverse volte. Stanotte mi sembra di avere due seri cittadini che rappresentano la O.T.C Enterprises e in accordo a tutte le brochures, tutti i libretti, tutto quello che abbiamo davanti e credete a me, abbiamo una pila di cose davanti, inclusi modellini funzionanti e con tutto il resto del materiale. Sono spinto a credere a quest’uomo e a credere che riguardi i dischi volanti.
Gli uomini a cui mi riferisco sono Otis T.Carr, Presidente e Norman Evans Colton, Direttore della Sales Engineering. Questi gentiluomini sono associati con la O.T.C. Enterprises e parleremo con loro stanotte, sulla possibilità di costruire un mezzo che possa andare su Venere, sulla Luna, su Marte, al costo di 20 milioni di dollari. Dopo aver ottenuto il primo, i restanti non costeranno molto, circa 4 milioni di dollari l’uno. Abbiamo con noi questa mattina Ben I. e Mel Saloney. Parleranno molto con tante persone e spero che chiamerete alcuni amici e vicini e direte loro che, se sono interessati ai dischi volanti, questa è una notte in cui dovrebbero stare con noi.
Mr.Carr, tempo fa un ascoltatore mi inviò una brochure rilasciata dalla O.T.C. Enterprises. E’ una brochure molto bella; sicuramente è molto ispirante e quando ho letto l’offerta di questa astronave disponibile per 20 milioni di dollari, sono rimasto colpito e l’ho detto alla radio ed evidentemente qualcuno a contattato il vostro Direttore della Sales Engineering, Mr.Colton e lui ha contattato noi ed ecco perchè lei è qua questa mattina.
Prima di parlare su questa particolare astronave che lei vuole produrre, vorrei farle un paio di domande. Uno: lei crede nella possibilità che i dischi volanti arrivino su questo pianeta, il pianeta Terra, da altri pianeti?
OTC (Otis T.Carr): Crediamo che ci siano oggetti elettrificati non identificati nei cieli. Ne abbiamo visti tre in tre diverse occasioni.
LJ: Lei dice di averne visti tre, Mr.Carr? Li ha visti in aria? Stavano in sospensione su un posto particolare?
OTC: In aria, andavano ad altissima velocità ed erano sicuramente elettrificati, perchè abbiamo lavorato sullo stesso principio per molti anni e riconosciamo quello che abbiamo visto.
LJ: Quando dice elettrificati, quale altro tipo, se possiamo usare la parola piatti questa mattina in modo che molti ascoltatori possano capire, quali altri tipi di piatti possono esistere oltre a quelli elettrificati, possono esisterne di alimentati a carburante, Sir?
OTC: Potrebbe essere, seguendo i principi ora conosciuti nella nostra atmosfera. Ci sono diversi modi in cui un mezzo circolare può essere usato, come il principio helo e i getti nell’area vicino all’alluminio, il bordo principale. Nei tre differenti casi che abbiamo avvistato nel 1951 e 1952, si trattava sicuramente di mezzi elettrici ed erano molto simili a quello che abbiamo progettato.
LJ: Dice il sistema “Helo”?
OTC: Corretto. Ogni sistema a rotazione circolare che può usare una propulsione come quella jet, produrrebbe un mezzo volante.
LJ: In che modo la vostra invenzione è diversa dagli oggetti volanti non identificati che avete visto?
OTC: Non lo sappiamo, non potendo esaminare gli oggetti che abbiamo visto a grande velocità, non possiamo dire con certezza che fossero simili ai nostri, ma il principio sentiamo che è lo stesso. Il nostro progetto utilizza la gravità, l’elettromagnetismo e la forza elettromotrice e un campo relativo per ottenere la sua operatività.
LJ: Non ho capito una singola parola della sua ultima frase. Senza entrare nel tecnico può spiegarlo in modo più semplice?
OTC: Usiamo dire che sfruttiamo un emettitore elettrificato. Un cuore di potenza centrale. Lo chiamiamo “accumulatore”. In un certo senso è una fabbrica. Si tratta di una cella di immagazzinaggio, un accumulo di tali celle che fornisce una forza elettromotrice allo stesso modo in cui ogni batteria conosciuta produce forza elettromotrice.
LJ: E’ questo che tiene nella sua mano?
OTC: Corretto.
LJ: Può descriverlo?
OTC: Questo è un oggetto dimensionale. E’ stato progettato con le dimensioni dello stesso spazio. Diciamo che è la vera forma geometrica dello spazio, perchè è completamente rotondo e completamente quadrato. Ora in questa superficie sono tutti rotondi ma se lo mostriamo così le superfici sono quadrate. E’ stato provato scientificamente in laboratorio, che l’unità di massa davvero più piccola della materia mai fotografata al microscopio elettronico, è quadrata.
Questo è stato scoperto negli ultimi mesi. Noi lo abbiamo saputo per anni e abbiamo applicato questo principio ad un sistema elettrificato, il cuore di potenza del veicolo spaziale. Ora ciò che lo rende diverso e unico rispetto ad una batteria, è il fatto che questo è un pezzo di un meccanismo che ruota. Le nostre batterie sono oggetti inanimati posizionati in un punto inerziale e quindi la forza elettromotrice viene condotta da fili verso un oggetto animato.
LJ: Mi lasci interrompere un momento, cercherò di descriverlo ulteriormente. Assomiglia a due coni di gelato uniti sulla parte larga, ma l’angolo è più largo di quello dei coni gelato. Ci sono una serie di fessure che sembrano fatte per ospitare ingranaggi.. Corretto?
OTC: No, questi servono come “principi di turbina”. Sono “canali reattivi”. In atmosfera il flusso di aria aiuta la rotazione.
LJ: Questo è uno dei componenti di alimentazione, è la batteria?
OTC: Questo è il cuore di potenza centrale.
LJ: Genera elettricità?
OTC: Corretto. Questa è una cella per immagazzinare elettricità. In operatività genera elettricità e allo stesso tempo emana forza elettromotrice. Questo è il sistema di potenza centrale della nostra astronave.
LJ: Posso dire che, aprendolo sembra forato dall’interno, direi..è circolare, l’interno, quando le due parti sono messe l’una sull’altra e si incastrano, la cavità interna è circolare.
OTC: E’ una sfera, si. Ogni unità è una semisfera. Chiamiamo il centro di questo, la dimensione più grande, l’equatore e chiaramente si contrae ed espande in ogni lato. E’ l’unione di due sezioni coniche, ecco cosa è. Due sezioni ad angolo retto e diciamo che è la dimensione dello spazio e abbiamo mostrato il motivo.
LJ: Siamo al 29 Ottobre 1957…Questo è il paragrafo nelle copie delle vostre brochures, che descrive il sistema di propulsione che avete sviluppato e mostrato al Presidente Eisenhower e alla Commissione dell’Energia Atomica. Avete ricevuto risposta?
OTC: Sappiamo che hanno ricevuto il materiale.
LJ: Oltre a questo vi hanno valutato per ciò in cui avete contribuito?
OTC: No, non abbiamo ricevuto alcuna valutazione.
LJ: Non pensate che sia un pò strano?
OTC: Si, lo penso.
LJ: Potete spiegarlo in qualche modo?
OTC: Ho una mia idea. Chiaramente non posso darne sostanza. Per dare la mia opinione, abbiamo un veicolo molto sicuro che non è dispendioso, non brucia la sua energia in pochi secondi, porta energia con sè, può lasciare l’atmosfera terrestre e tornare con il pilota, può essere anche usato nell’atmosfera. Può viaggiare facilmente come altri sistemi di strasporto aereo, da qua a Baltimora o da qua alla luna. Certamente non costa come i sistemi a razzo. Il carburante è molto meno costoso e quindi offriamo ad un mercato economico che al momento non è fattibile, non sappiamo. Questa è una delle nostre opinioni.
Ben: Mr.Carr. Ho dato un’occhiata ai testi che ci ha fornito. Ho notato una formula matematica che mi incuriosisce, -0/+0=0. La prima volta che ho visto un -0 è stato in una equazione matematica nel lavoro di Einstein. Mi chiedo se può parlarmene di più e su come ci è arrivato.
OTC: L’equazione si riferisce alla formula del nostro accumulatore elettrico Utron, questo è il nome che abbiamo dato al nostro sistema di potenza centrale. Nelle operazioni sui nostri modelli funzionanti e nel controllare i nostri esperimenti, abbiamo dovuto trovare la formula che spieghi la ragione per l’azione e la reazione che stavamo ottenendo.
Nell’esplorare la natura e nello studiare il grande lavoro del Dr.Einstein sulla relatività, siamo arrivati su questa formula di correlazione lineare. Quando studiamo la correlazione lineare nella forma geometrica, dobbiamo avere un punto di partenza e questo è il punto. Da qua si espande attraverso la sezione e il cerchio. La matematica, l’unico modo in cui possiamo esprimerlo, è nel simbolismo dello zero X (0x) e questa formula ci porta al punto. Noi affermiamo che questo sia la vera teoria del campo unificato nella pratica fisica.
Ben: La cosa che mi chiedo….è come siate arrivati al concetto di -0.
OTC: In un seguente studio del Dr.Einstein e lo abbiamo contattato e abbiamo avuto la grande fortuna di avere avuto suggerimenti da lui una volta, abbiamo imparato che tutte le misurazioni del tempo e dello spazio devono considerarsi relazionate all’osservatore e che quindi non ci sia una equazione fissa, perchè lo stesso osservatore diventa in qualche modo il fattore “-” e quindi non si può avere una quantità fissa di ogni dato numero, per quanto ho capito.
Ora in forma fisica, abbiamo un’altra cosa. Abbiamo lavorato per un tempo considerevole con Nikola Tesla e abbiamo partecipato a sue conferenze sulla sua idea dell’onda sinusoidale e sui principi elettrici e sul vero valore della corrente alternata e dei sistemi idroelettrici, sviluppati dal suo grande genio. Ci sono venute altre ispirazioni e finalmente siamo arrivati a questa formula.
Ben: Avete trovato questa formula, Mr.Carr?
OTC: L’ho trovata con l’assistenza di Mr.Colton nella valutazione. Mr.Colton ricerca pesantemente in tutto il lavoro che faccio e collaboriamo in modo stretto. Anche Mr.Shea ha collaborato con me nella ricerca.
LJ: Mr.Carr, quando è stata creata la O.T.C?
OTC: …nel 1955.
LJ: Da quanto tempo prima era associato con Mr.Shea e Mr.Colton?
OTC: Non prima, sono venuti con me da quel momento.
LJ: Eravate interessato a questo prima del 1955?
OTC: Siamo partiti, uso il “noi” editoriale, col progetto nel 1937. Le nostre ricerche sono iniziate nel 1937. Stavamo producendo modelli nel 1938. Nel 1942 abbiamo trovato i principi di base.
LJ: In altre parole, 18 anni prima di questo anno, avevate in mente la possibilità che si potesse sviluppare un tipo di mezzo per andare nello spazio? Corretto?
OTC: Vero.
LJ: Sperate con questa astronave, se riuscirete a produrla, di arrivare su altri pianeti?
OTC: Sfuggire all’immediata attrazione gravitazionale della Terra e alla pesante atmosfera, ci permette, come fanno ora i nostri satelliti, di entrare in un sistema di energia libera universale. Hanno la velocità di 18000 miglia per ora, più o meno, senza spesa di energia. Ora ogni energia annessa, li manderebbe in un’orbita ad alta velocità che li spingerebbe ulteriormente nello spazio…Questo è molto facile da fare. Sentiamo che la nostra astronave gradualmente sfuggirà all’atmosfera terrestre e quindi potremo ottenere velocità quasi inimmaginabili nel raggiungere altri sistemi gravitazionali e per la luna non servirebbero più di cinque ore.
LJ: Cinque ora da Baltimora, nel Maryland.
OTC: Corretto.
LJ: Quante persone potete trasportare?
OTC: In quella che abbiamo, da 45 piedi in diametro, possono stare tre persone comode.
LJ: Quale tipo di equipaggiamento avrete a bordo?
OTC: Su questo mezzo si può viaggiare come in un aereo pressurizzato. Non abbiamo il problema degli scudi per il calore.
LJ: Cosa dice sulla velocità?
OTC: Non abbiamo bisogno di barriere termiche perchè il sistema elettromagnetico crea uno schermo protettivo nel mezzo che ci permette di superare il problema senza conseguenze per gli occupanti. Possiamo alzarci molto lentamente e una volta fuori dall’atmosfera, possiamo accelerare a velocità tremenda fino a velocità della luce.
LJ: Sono interessato al sistema di atterraggio del mezzo, una volta sulla luna. Dimentichiamo un minuto la luna, se partisse da questo pianeta dall’aeroporto di Baltimora, dove atterrerebbe sir?
OTC: Ancora a Baltimora?
LJ: Si.
OTC: Molto semplice, possiamo volare a bassa velocità, 100 piedi per minuto o meno e possiamo appoggiarci gentilmente, perchè la nostra nave sfrutta i sistemi universali. Questa è una velocità relativa della massa inerziale attrattiva, diviene più leggera relativamente all’attrazione inerziale. Individualmente non p leggera, ha lo stesso peso di prima, ma quando raggiunge il punto relativo, diviene un sistema indipendente come lo è un pianeta.
LJ: A questo punto abbiamo un’attrazione gravitazionale, sir?
OTC: Nessuna.
LJ: Cosa accade agli occupanti?
OTC: Stanno perfettamente.
LJ: Voglio dire se si trovano sul soffitto?
OTC: Per nulla. Avranno la stessa sensazione di pressione o peso che hanno ora, perchè ci manterremo più vicini possibile alla pressione atmosferica della terra a livello del mare, dentro il mezzo.
LJ: Questo diventa tecnico per me, Mr.Carr, mi scusi se sono stupido e ignorante nel porre le domande. Ho l’impressione che l’unica ragione per cui sto seduto sulla sedia, sia l’attrazione gravitazionale.
OTC: Abbiamo circa 14 pounds per cm2 nella nostra atmosfera. Siamo stati capaci di essere sigillati fuori da tale condizione e di creare artificialmente la pressione atmosferica nella cabina. Lo facciamo nei sottomarini. Allo stesso modo possiamo farlo nel nostro mezzo.
LJ: In altre parole, sotto il mare, dove può stare un sottomarino, non c’è attrazione gravitazionale, sta dicendo questo?
OTC: Esiste attrazione gravitazionale tutto il tempo, ma stiamo parlando dell’atmosfera per persone che occupano una unità sigillata.
LJ: Diviene necessario mantenere gli occupanti nella posizione che desiderano.
OTC: Assolutamente, perchè nel vuoto sono alla mercee della velocità.
LJ: Cosa accadrebbe, sir, se ci fosse uno strumento in grado di eliminare l’attrazione gravitazionale in questa stanza?
OTC: Diverreste in un certo senso molto galleggiante e non è una novità, ma non ha certamente effetti disastrosi sull’umanità.
LJ: Rimarrei in posizione?
OTC: Potreste, ma ogni movimento vi sposterebbe da essa.
LJ: Gli oggetti rimarrebbero in posizione?
OTC: Finchè non vengono portati in altro movimento. Ogni movimento li farebbe galleggiare.
LJ: Ho una matita, se la tengo in aria con le dita e la lascio, questa cadrebbe per l’attrazione gravitazionale.
OTC: Vero.
LJ: Se avessimo la condizione detta prima, lasciando la matita, rimarrebbe in aria?
OTC: Vero, starebbe lì.
LJ: Credo che lei stia dicendo di poter creare un campo gravitazionale artificiale nel corpo dell’astronave, anche senza alcuna gravità al di fuori di essa?
OTC: Esattamente.
LJ: Questo è frutto della batteria che ho provato a descrivere, che ruota e produce la sua influenza gravitazionale?
OTC: Si, questo è l’inizio della risposta alla sua domanda: abbiamo condensatori a placche ed elettromagneti come parte del sistema. Ora questo è controrotatorio, gli elettromagneti ruotano in una direzione e l’accumulatore, le batterie ruotano nell’altra. Le placche ruotano in congiunzione con la batteria, così abbiamo una rotazione oraria e antioraria. Ora il terzo sistema è la cabina che mantiene l’equipaggio. Questa non ruota, è fissata per il fatto che i due corpi stanno ruotando in senso contrario. Quindi il sistema porta il mezzo a sfuggire all’attrazione gravitazionale. Il mezzo in sè, per questo sistema, ha una gravità interna, perchè ha lo stesso peso che aveva all’inizio.
LJ: Cosa carica la batteria?
OTC: Parte elettrochimicamente come le altre batterie, ma abbiamo un sistema rigenerativo unico. Siamo in grado, per la prima volta in nostra conoscenza, di usare l’elettricità atmosferica come sistema di ricarica. Questo è parte del principio operativo del mezzo.
LJ: Dice di usare l’elettricità atmosferica. Cosa accade quando non c’è atmosfera?
OTC: Abbiamo sistemi elettrochimici per ottenere tutta l’energia di cui abbiamo bisogno e abbiamo un sistema rigenerativo simile a bobine che ricaricano questa batteria, allo stesso modo in cui una batteria si ricarica nell’automobile, con un generatore.
LJ: Quello che avete fatto è costruire la prima macchina a moto perpetuo.
OTC: Non c’è nulla di perpetuo nella nostra macchina. Le energie che le permettono di funzionare sono perpetue. Non puoi distruggere la materia, non puoi distruggere l’energia. Il flusso molecolare è perpetuo ed è stato provato in laboratorio. E’ stato provato che la stessa elettricità è immortale. Quando togliamo la resistenza possiamo creare una scarica di elettricità e continuerà a operare, quindi abbiamo energia perpetua. Nessuna macchina che possiamo concepire di costruzione umana sarebbe perpetua, ma parliamo di free energy. E’ autoenergetica, una vera macchina che si autoalimenta.
Ben: Su questa formula, dove usate metodi algebrici convenzionali?
OTC: No, non lo facciamo, parzialmente convenzionali, ma stiamo unendo vere forme spaziali. Siamo arrivati a equazioni soddisfacenti che possono essere dimostrate.
Ben: Le leggi fisiche su cui lavora la vostra invenzione, sono esponibili in termini matematici?
OTC: Possibile, ma non dirò di esserne qualificato. Siamo soddisfatti da questa formula.
Ben: Bene, è come dire +4/-4=4.
OTC: A volte queste soluzioni non sono sempre come appaiono. Come sappiamo, in sinergia, 1+1=3.
Ben: Uno più uno uguale tre? Come?
OTC: Perchè due condizioni sempre ne producono una terza.
Ben: La terza condizione è 2, giusto?
OTC: Non necessariamente..
Ben: Puoi andare sopra queste condizioni?
OTC: Se una condizione opera in un modo e un’altra opera in altro modo e quando si uniscono, ottieni un’altra condizione e la loro somma è 3.
Ben: Questo è un po oltre la mia testa, ho guardato il prototipo che hai qua e ho notato una parte di impalcatura, avete un grande modello..con dentro una turbina e attorno ad essa c’è un anello di legno che sembra riempito con elettromagneti.
OTC: Corretto, questo è un modello in legno di quello operativo. Quello che abbiamo qua sono i coni, il nostro accumulatore elettrico Utron, il sistema di alimentazione. Questo sistema attiva gli elettromagneti e a turno attiva..
Ben: Il sistema, l’oggetto interno, attiva gli elettromagneti esterni?
OTC: Vero. Lo facciamo portando a contatto questi fili dai poli positivi e negativi di queste batterie agli elettromagneti e quindi abbiamo gli interruttori di circuito da questi elettromagneti e otteniamo la controrotazione. Questi elettromagneti ruoteranno in senso antiorario, mentre l’area interna ruota in senso orario.
Ben: Anche le bobine di filo nel modello sono magnetizzate?
OTC: Le bobine di filo dentro l’anello sono per la rigenerazione, sono bobine per la forza elettromotrice e assistono la rigenerazione della batteria. Sono avvolgimenti di filo portati attraverso un campo magnetico che imposta una forza elettromotrice. Queste sono placche che vengono sempre attivate dal cuore centrale; però queste placche, che possono accettare una grande carica in conduttività neutrale anche attraverso il processo di ionizzazione, utilizzano l’elettricità atmosferica.
Ben: Voglio dire se giri questo..non vedo come puoi avere un quadrato.
OTC: Dimensionalmente lo è, è un quadrato in queste dimensioni e quando parte la rotazione e arriva ad una certa velocità, questa forma è molto importante, perchè abbiamo l’equazione totale di azione e reazione. Questo è fatto con un sistema di bobine avvolte partendo da un punto, espandendo ad un equatore e continuando ad avvolgere giù fino ad un punto. Con questa espansione fisica e contrazione, abbiamo un campo elettromagnetico. Dove la gravità entra nel disegno nella forma di questa rotazione relativa.
Quando la rotazione relativa raggiunge la massa effettiva inerziale, diventa questione di dimensione. Quindi se la terra come diciamo è 8000 miglia in diametro, sappiamo che la sua rotazione è fissata in 1 su 24 ore. Se fosse di 1 miglio in diametro, la sua rotazione sarebbe di 8000 in 24 ore. Con lo stesso sistema, il nostro mezzo di 45 piedi avrebbe una rotazione di 580 giri al minuto e raggiungendo questo livello, sarebbe totalmente indipendente dalla sua massa attrattiva inerziale, in un campo elettromagnetico.
Ben: 580 giri al minuto, non è molto veloce giusto?
OTC: Beh, se si trattasse di un carosello allora sarebbe piuttosto veloce.
Ben: Se il vostro modello arrivasse a 580 giri al minuto, si alzerebbe?
OTC: Questo modello è arrivato a 40000 giri al minuto e ha prodotto una pressione di 1000 tonnellate, la lettura dei cavalli di potenza è arrivata a poco più di 700. Sei ingegneri lo hanno verificato. Ora la rotazione relativa di questo modello sarebbe di 68000 giri per minuto e raggiungendola, si alzerebbe immediatamente.
LJ: Sam Vanderburt è il fotografo che ha fatto gli scatti questa mattina. Appariranno nell’edizione di Argosy Magazine, datata aprile 1958.
LJ: Una domanda da un telegramma, il fattore tempo viene coinvolto in questo mezzo?
OTC: Nel nostro sistema solare, il fattore temporale sarebbe coinvolto, si. Valutiamo il tempo sulla velocità della luce e in certi sistemi, se superiamo la velocità della luce, sicuramente il tempo rallenterebbe.
Ben: Il vostro mezzo può superare la velocità della luce?
OTC: Non diciamo questo, ho detto in altri sistemi.
Ben: Pensavo che nulla potesse farlo, pensavo fosse un fattore costante, uno dei fattori di Einstein.
OTC: Possibilmente nel nostro sistema, ma non necessariamente vero in altri sistemi.
Ben: Tutto ciò che si avvicina alla velocità della luce diviene pura energia.
OTC: Pura energia, ma in altri sistemi può essere diverso.
Ben: Quali altri sistemi?
OTC: Altri sistemi solari, siamo completamente controllati dal nostro sistema e qua la velocità della luce è il nostro riferimento, il nostro schema e il nostro mezzo è progettato attorno a questo..
Ben: Non rovesci uno dei principi di base dell’universo.
Mel Salomey: Einstein non ha detto che ogni misura è relativa?
Ben: Eccetto questa, il primo assioma.
Mel: Cos’è un assioma?
Ben: Una verità auto-evidente.
Mel: Grazie. Einstein non stava teorizzando, non stava assumendo..?
OTC: Tuttavia dobbiamo tornare a ciò che è stato compiuto. Abbiamo inventato un sistema elettrificato che rende possibile un sistema di propulsione che messo in funzione può trasportare esseri umani, con un sistema di alimentazione che non è consumabile, li porta nello spazio e li riporta indietro. Se avessi gli strumenti ora, e questi strumenti sono disponibili in grandi impianti. Se questi strumenti fossero disponibili per me, potremmo portare questo mezzo sulla luna in sei mesi da ora.
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org