Alessandro Bardi desidera condividere con noi questo suo lavoro e siamo lieti di presentarlo a tutti gli Amici di Altrogiornale.
Si parla di alchimia e solo per deridere una chimica da selvaggi retrogradi occupati da storte, matracci, alambicchi, persi in superstizioni ridicole e utopie deliranti. Ma la magnus opus o trasmutazione alchemica é una grande opera davvero capace di restituire lo stato aureo del regno di Saturno. E’ spirituale e naturale nel contempo. Se vogliamo capire i contorti simbolismi alchemici dobbiamo compararla con ciò che sappiamo dei misteri. La materia prima é l’ iniziando che infatti é la materia prima o pietra grezza da digrezzare (raffinamento da spessa a sottile ovvero da fisica a psichica) mentre il sacro fuoco é l’influsso rituale del battesimo del fuoco. La pietra rossa, che ne esce come la Fenice dalla ceneri del battesimo del fuoco risorgendo, come il fuoco é il sé risvegliato che ridà lo stato aureo implicito potenzialmente, é il sé latente nel sonno illusorio, in quello materiale plumbeo. Lo zolfo o sole o re o fisso (immutabile) é il sé, il mercurio o regina o volatile (mutevole) é l’ anima: la loro unione o matrimonio chimico é l’identità metafisica o integrazione, il sale é il corpo.
Il fornello alchemico athanor (al-tannur o forno) é il corpo in cui sta l’anima che é come un uovo detto occiput o cranio da cui deve nascere l’uomo psichico e il fuoco del sé produce le trasformazioni in essa. Secondo tre suddivisioni: le dodici cotture o fasi alchemiche zodiacali (fatiche d’Ercole), le tre elementari (nigredo [spirito oppositivo], albedo [anima], rubedo [intelletto]) e le sette planetarie (mercurio [nascita psichica], giove, saturno [emersione dallo spirito oppositivo], luna [comunicazione], venere, marte, sole [identità]). Col battesimo d’acqua si libera l’ombra con quello di fuoco il sé. Il primo opera lo stesso processo della trasmutazione chimica rettificando la materia.
Via secca, osiridea, ignea; via umida, isiaca, acquea. O dionisiaca e demetriaca.
Innanzitutto avvengono le abluzioni purificatorie, i riti, le pratiche pie. E’ l’arte alchemica di arare la terra ovvero rendere sottile lo spesso per la semina dell’influsso. O della levatrice della nascita iniziatica. Le tre dignità secondo i tre mondi e le tre emanazioni (ylico, psichico, pneumatico). Non vi devono essere difetti fisici o psichici (dignità naturale) morali (dignità morale) per ricevere l’influsso (dignità spirituale) mediante imposizione delle mani o una specie di bacchetta delle piume di pavone (upaguru). Il banditore davanti ai candidati congederà gli indegni e porterà con sé fuori dal mondo i prescelti nelle cripte sotterranee di iniziazione. Qui riceveranno un nome iniziatico in relazione al sé dell’iniziando. In Egitto era detto ren o nome magico che dà il potere sulle cose evocandone il sé. Una sorta di parodia la si ha col nome imposto ai novizi nei conventi. Il nome ineffabile é conosciuto solo ad alti livelli e viene trasmesso di maestro in discepolo solo alla morte del primo. L’iniziando deve uccidere simbolicamente il maestro. La prima manifestazione é la vista psichica o tesmoforia.
Innanzitutto avviene la discesa agli inferi e il dominio della bestia umana. Essa verrà uccisa solo nell’ultima fase col conseguimento dell’identità o integrazione della coscienza nel suo centro. Come un fiume impetuoso le passioni tenteranno di trascinarlo ma lo guaderà con la lampada dell’influsso rituale e l’aiuto dell’iniziatore. Però dall’illuminazione in poi dovrà proseguire da sé con il lavoro interiore eliminando le passioni. E’ la purificazione o nigredo in cui tutte le larve, le ombre, gli spiriti elementari devono essere vinti, tutti i precipitati dello spirito oppositivo devono essere dominati. Anche se prima dei grandi misteri non moriranno perché anche l’anima é retta della brama essendo una manifestazione. Un conto é il sé potenziale e un conto il sé attuale o risvegliato che diventa genio. E’ il Nous divenuto Poimandres ovvero entità “separata” ed autonoma che inizia a manifestarsi e dialogare con l’io ordinario. Ciò non può avvenire se questo non si é purificato dal corpo e dallo spirito oppositivo. E’ la teofania iniziatica o illuminazione o albedo. La visione é teopnestia.
I pensieri, come un vortice d’aria, elemento mercuriale, tenteranno di strapparlo all’intelletto ma l’iniziato rimarrà calmo e unito ad esso, aggrappandosi ai simbolici anelli di rame del soffitto, finché il portale di luce si aprirà e si passerà alla morte attraverso il fuoco che é l’identità suprema o rubedo o unione. Se nei primi due passaggi era un mista (visione velata entro la sfera manifestata o naturale) e aveva bisogno del mistagogo ovvero dell’iniziatore che lo guidava nelle tenebre, nell’epopteia o stato di visione o consapevolezza superiore (apo, superiore; optein, vedere) il teleste (da telos, fine o compimento o realizzazione secondo il modello celeste o sé) consegue ormai la conoscenza.
Nel mito norreno Odino s’impicca all’albero del mondo (l’Ashvatta indù da recidere con la spada della sapienza) ai cui piedi le norne giocano a dadi simbolizzando il fato o karma e il serpente del tempo rode le radici, per rubare ad un gigante la bevanda della sapienza. I grandi misteri in cui l’uomo psichico, la personalità inferiore restituita alla sostanza manifestata, muore per conseguire la conoscenza o consapevolezza. Ogni fase é una restituzione ai ricevitori del corrispondente principio. L’Ab ai sebau o demoni, il Ba agli spiriti di Anru, il Sahu al genio Poimandres. Infine si giunge alla camera nuziale di Nous-Sophia. Sono simbolizzate nel mito da prove che l’iniziando deve affrontare e superare. Si pensi a Thor o Ercole o a Giasone. Il principio demoniaco o guardiano della soglia tenterà di ostacolare in ogni modo la conquista del vello d’oro del sé attuale o stato aureo o veste luminosa. Se esso prevale allora si verifica un aborto iniziatico e l’iniziando diventa un adepto nero.
Il suo conseguimento rimarrà solo psichico e non potrà mai accedere ai grandi misteri o resurrezione finale. E’ il potere controiniziatico che vuole la rovina spirituale dell’iniziato. E’ questo che ha ispirato i falsi maestri delle religioni rivelate. Tutte sono satanismi inconsci. Adorando la causa della materia esse venerano le potenze tenebrose, veri tiranni dell’umanità, che hanno tutto l’interesse a tenere legata al potere dei sensi. La scimmiottatura dell’iniziazione, sia essa nel peggior essoterismo o addirittura in riti neri, produce nefaste conseguenze, attira una maledizione o un karma o una nemesi che dir si voglia. Il corpo é la nutrice restituendo la luce che imprigiona.
Per designare il processo che porta al compimento dell’identità finale (il “matrimonio iniziatico” tra zolfo e mercurio o tra spirito e anima) vi sono nell’ermetismo due termini:
integrazione=ricostituzione della totalità o integrità originaria della consapevolezza spirituale dispersa
nella personalità inferiore e riconduzione della particella spirituale al tesoro della luce
indiamento da endos o interiore=trasferimento nell’interiore
La Genesi nasconde oltre il segreto della cosmogonia e della discesa dello spirito nella materia anche quello della trasmutazione o iniziazione
Ad esempio il Ruah Elohim é l’influsso rituale che vien trasmesso al candidato qualificato simbolizzato dal caos-materia prima
Che produce la separazione del principio intermedio o anima o corpo sottile simbolizzata dalla luce-fuoco
La separazione acque superiori inferiori il guado attraverso l’ “abisso” del Kamaloka o inferi.
L’emersione terra la separazione dallo spirito oppositivo.
La creazione degli astri allude alla comunicazione col sé
Quella dei pesci sé inteso come Vita nella materia.
La creazione degli animali e dell’uomo, gli esseri della terra, rappresenta lo stato dell’uomo perfetto
Il riposo del sabato é lo stato immutabile e immanifesto dell’identità.
Quanto alla trasmutazione materiale da un corpo con la morte chimica esce l’ombra e questa resa indifferenziata (solve) diventa principio trasmutatore e ricrea il corpo (coagula). Avviene col suono perché l’alchimia é l’arte di Orfeo. E’ la prefigurazione di quella spirituale essendo il fisico ombra dello spirituale. Chi può esplicitare l’essenza perfetta dei metalli lo può fare anche con quella umana, col principio aureo in noi.
Alessandro Bardi autore de “La genesi ritrovata“