CAPE CANAVERAL, Usa — Mancano ormai pochi giorni all’”ammaraggio” della sonda Phoenix (fenice) che venne lanciata nell’agosto del 2007 da Cape Canaveral. Phoenix sbarcherà in prossimità della calotta del Polo Nord di Marte il 25 maggio dopo circa dieci mesi di viaggio. Tutto sta procendendo come previsto e tutto lascia prevedere un atterraggio perfetto.
La sonda non scenderà circondata da grossi cuscini come hanno fatto le ultime sonde giunte sul pianeta rosso, ma utilizzerà dei retrorazzi che la faranno adagiare lentamente in un punto già prefissato. Ma se si vuole arrivare in un punto preciso, come è richiesto per Phoenix, allora gli air bags non vanno bene perché all’arrivo l’involucro rimbalza e si sposta per lunghi tratti di superficie.
Phoenix è dotato di un laboratorio che analizzerà dei campioni di suolo prelevati da una pala meccanica lunga poco meno di due metri e mezzo e capace di scavare fino a 90 centimetri di profondità. Essa è stata adeguatamente sterilizzata prima di partire per non portare microrganismi su Marte. Gli strumenti della Phoenix sono progettati per studiare i cambiamenti dell'artico marziano.
La regione dove atterrerà Phoenix è troppo fredda per permettere all'acqua di esistere in forma liquida ma ad intervalli di decine di migliaia di anni, per via delle periodiche modificazioni dell'orbita di Marte, la regione diventa abbastanza calda per fondere l'acqua e in queste condizioni se la vita esiste dovrebbe svilupparsi. La missione vuole verificare l'esistenza o meno della vita su Marte. I campioni saranno riscaldati fino alla temperatura di mille gradi e i gas che ne usciranno verranno analizzati chimicamente per scoprirne i componenti.
Il primo obiettivo è quello di vedere se a quella profondità è presente il ghiaccio d’acqua la cui presenza è stata rilevata dalla sonda Odissey e più in generale se esistono le condizioni favorevole alla presenza di forme di vita primitive.
La sonda funzionerà dopo lo sbarco grazie a due pannelli di celle solari a forma di disco. Phoenix, pesante 350 chilogrammi, fa parte del Mars Scout Program mirato allo sviluppo di idee innovative per l’esplorazione del vicino pianeta. La missione ha un costo totale di 420 milioni di dollari.
La Planetary Society ha composto un dvd che è stato agganciato sul lander, contenente una collezione multimediale di letteratura e di arte che riguarda il pianeta rosso chiamata Visions from Mars. Tra le opere sono stati inclusi il testo de La Guerra dei Mondi di H.G. Wells. Sono anche presenti dei messaggi destinati ai futuri visitatori marziani, tra cui quelli scritti da Carl Sagan e Arthur Clarke.
La Planetary Society ha anche raccolto circa 250mila nomi inviati attraverso internet che sono stati posti all’interno dello stesso dvd. Esso è costituito di un particolare materiale che è stato pensato per resistere alle condizioni climatiche di Marte, in modo da conservare per centinaia (e forse migliaia) di anni i dati.
Con questa missione la Nasa continua l’esplorazione del Pianeta Rosso sul quale, nonostante le tempeste di sabbia che imperversano, sono ancora in attività le due rover robotizzate Spirit e Opportunity. E in orbita ruotano Mars Reconaissance Orbiter e Odissey della Nasa più la sonda Mars Express dell’Esa europea.[/size=12]
Fonte: http://www.scienze.tv/node/3801