La sfida di un futuro possibile: coscienza olistica

Le grandi crisi che affliggono le nazioni e il nostro pianeta non possono più essere ignorate dal grande pubblico o accantonate dall’establishment politico.

Gli sconvolgimenti climatici e tellurici, le maree nere, l’inquinamento dilagante, le guerre inutili, la crescita demografica, le fonti di energia inquinanti, i problemi sociali, l’immigrazione, la violenza, le malattie sociali, i cibi contaminati sono alcuni temi scottanti del III Millenio con cui ci dobbiamo confrontare per trovare soluzioni alternative.

Il senso di impotenza che proviamo dinanzi a situazioni di tale amplitudine, la profonda sfiducia nella nostra propria creatività e in quella dei nostri politici ci spingono ad accettare passivamente lo status quo, senza pensare che tale scelta determinerà il nostro immediato futuro, rendendolo sempre più oscuro. A meno che….optassimo per un altro stile di vita più etico, più consapevole e cooperativo e trasformassimo il senso di impotenza e la sfiducia in scelte consapevoli.

Ciò comporta una radicale trasformazione dei nostri atteggiamenti mentali, della nostra maniera di comunicare, di relazionarci, di cooperare, di amministrare la nostra vita quotidiana. Significa scegliere di vivere una vita dignitosa e felice in città pulite, su un pianeta risanato. Significa uno scambio etico fra i popoli e cooperazione. Significa mettere la qualità della nostra vita prima degli interessi economici dei vari establishment politici ed industriali. Significa che tutti siamo nella stessa barca, perché se se il Pianeta Terra è la Vita, non siamo separati da essa così come non siamo separati dall’altro. Nell’universo così come nella nostra realtà terrena, nulla è separato e tutto ciò che esiste è connesso intimamente al suo contesto, come in una rete.

Il termine “olistico” derivante dal greco, olos, significa intero, tutto. Essere olistici è semplicemente la disponibilità a focalizzare l’attenzione sull’insieme invece che sul particolare. Ogni singola parte – persona, fattore, elemento- esiste in funzione di un contesto in cui vive e si muove. Conseguentemente, non possiamo decidere di affondare i rifiuti tossici negli oceani senza pensare alle ripercussioni disastrose sull’ambiente e sulla nostra salute. Non possiamo immaginare di indire una guerra pensando che le conseguenze saranno circoscritte nel solo territorio invaso. Non possiamo accettare di rimanere sereni nelle nostre case climatizzate quando due milioni di Pakistani hanno perso tutto nel tremendo alluvione.

Quanto olistiche suonano queste parole di Terenzio: «sono un essere umano, nulla di ciò che è umano mi è estraneo!»

Molti segnali positivi di una coscienza olistica si riscontrano nelle scelte alternative fatte da milioni di persone anche se non sembrano destare l’interesse della politica italiana. In Italia, quasi un 20% della popolazione sceglie di curarsi con le medicine non convenzionali, un fatto che non può più essere ignorato dalla nostra Sanità! Esistono sistemi alternativi non inquinanti per sfruttare l’energia solare anche al livello industriale, come il “solare termodinamico a concentrazione”, la scommessa di Carlo Rubbia. Purtroppo, in questo caso assistiamo alla fuga dei nostri migliori cervelli all’Estero. Sarà la Spagna a beneficiare del frutto della ricerca di uno dei nostri migliori scienziati.

Esistono da tempo automobili perfettamente funzionanti che usano energie non inquinanti (motori elettrici, a idrogeno, ad aria compressa) ma che non entrano sul mercato. Sono sistematicamente boicottate dalla lobby della petrolchimica e…distrutte! Di fronte alle aberrazioni degli allevamenti industriali, molte persone cominciano a nutrirsi di cibi biologici e biodinamici; c’è anche un riciclaggio intelligente di molti prodotti (cemento, rifiuti,vetro, carta); esistono sistemi sostenibili di agricoltura e sperimentazioni di economia etica e solidale, nascono i primi eco-villaggi e le eco-scuole. Ma ancora lo sanno in pochi.

Diventa essenziale e urgente informare correttamente la popolazione sulle scelte di vita eco-compatibile, già esistenti e applicate da varie comunità nel mondo. Questo non è più utopia, è già realtà, come constaterete, visitando i link indicati.

L’olismo è una sfida alla creatività e al potenziale umano. Nel 1806, l’opera del naturalista francese Jean-Baptiste de Lamarck dimostrò che la cooperazione e la comunità sono la base della sopravvivenza, mettendo così in discussione la teoria di Darwin e quella del determinismo genetico. Lamarck giunse alla conclusione che gli organismi, così come si presentavano, fossero il risultato di un processo graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni ambientali. Inoltre, la competizione, la sopravvivenza del più forte non sarebbero più la base dell’evoluzione come Darwin ci ha fatto credere. Al contrario, Lamarck postulava che la cooperazione e la comunità erano la base della sopravvivenza. Nel 1809, Lamarck scrisse anche che i problemi che tormenteranno l’umanità verranno dal suo separarsi dalla Natura, portando alla distruzione della società.

Il suo era un autentico pensiero olistico in quanto la sua enfasi sull’evoluzione era che un organismo e l’ambiente creano un’interazione cooperante. Gli esseri viventi cambiano, mirando ad un fine che rappresenta sempre un miglioramento rispetto al passato. Alla base dell’evoluzione c’è quindi la tendenza verso il progresso. Lamarck fece una affermazione profetica per i nostri tempi: separarsi dal nostro ambiente significa tagliarsi fuori dalla nostra sorgente!

Oggi, l’epigenetica(disciplina che studia l’influenza dell’ambiente sui geni senza cambiamenti nel DNA, ma che possono modificare il fenotipo dell’individuo e/o della progenie) sembra avallare la Teoria di Lamarck e capovolge tutti i dogmatismi scientifici. Insomma, non siamo più determinati dai nostri geni, sono loro ad essere influenzati dall’ ambiente, dalle nostre emozioni, dai nostri pensieri e credenze. Ciò implica che siamo noi i co-creatori della nostra realtà e che possiamo scegliere in quale mondo vogliamo vivere.

Questo comporta scelte consapevoli come alimentarsi con cibi vivi e non OGM, mettere dei pannelli solari sul tetto di casa, riutilizzare molti oggetti e materiali anziché buttarli o comprarli nuovi, preferire i trasporti collettivi, depurare l’acqua domestica con sistemi di osmosi anziché comprare acqua minerale in bottiglie di plastica, evitare la plastica e preferire materiali naturali e nobili, curarsi con terapie non invasive, respirare aria pura, rifiutare il nucleare, relazionarsi con gli altri con apertura e generosità, cooperare e scambiare, educare i nostri figli alla pace, sentirsi parte del tutto, essere felici, pensare in positivo, sognare un futuro migliore.

Questa è l’unica scelta possibile per ri-conoscere la nostra grandezza e creatività.

Marie Noelle Urech
Counselor e Scrittrice
ritualidiguarigione.it


Tecniche di Cristalloterapia
Un viaggio nella coscienza olistica