Quasi quasi non ci si crede:
Un ex ministro della difesa canadese, nonché ex vice primo ministro, va in pensione e dichiara, davanti a tutto il mondo: io credo agli UFO, anzi, so che ci sono, so che il colonnello Corso aveva ragione, a Roswell si è schiantata, nel ’47, un’astronave aliena, e, badate bene: Bush vuole costruire una base sulla Luna entro il 2020 per fare la guerra agli extraterrestri!
La notizia si guadagna un posto al sole sui media americani e viene riportata addirittura in Italia, dal quotidiano La Stampa, in prima pagina. Il “botto”, infatti, non consiste solo nel fatto che Hellyer, l’ex ministro in questione, “creda” agli UFO, o meglio creda che questi UFO siano di origine extraterrestre, ma anche che si accusi Bush di voler fare l’ennesima guerra contro un nemico incredibile, che nell’immaginario collettivo potrebbe essere il nemico per eccellenza, grazie a film, fumetti e a certa letteratura di fantascienza: gli EXTRATERRESTRI!
Ma l’articolo è lì, su uno dei più autorevoli quotidiani del nostro paese – l’unico, comunque, ad averne parlato. Anche per chi non s’interessa di ufologia, per chi non aveva sentito parlare prima di questo personaggio politico d’un tratto convertito alla causa degli UFO, l’unico modo per continuare a non saperlo, è di aver comprato un altro giornale, e non abitare in America, dove Hellyer ha potuto parlare anche in TV. E, naturalmente, non frequentare siti, forum e liste di discussione ufologica, dove dell’ex ministro e delle sue affermazioni, si è parlato e riparlato.
Questa volta l’ufologia “classica”, quella per intenderci che aspira al metodo scientifico, ha poco da mettere sotto i denti: la faccenda “minaccia” di presentarsi come decisamente politica, o meglio, “esopolitica”. Ho scritto “minaccia” perché in America, e soprattutto negli Stati Uniti, dove il concetto di esopolitica è nato e si è sviluppato, allo stesso tempo, trova la più decisa opposizione da parte di molti “irriducibili” ufologi nuts and bolts. In Italia questo concetto ha cominciato da poco tempo a bussare timidamente alla porta e le polemiche sembrano riguardare, ancora, altre tematiche.
Esopolitica o no, l’immagine di Bush Jr. che, dalla sua Casa Bianca strizza gli occhietti avidi in cerca di altri nemici da bombardare, e poi sceglie gli extraterrestri, per quanto grottesca, non ha stupito molta gente. “Solo quelli gli restano” è stato il commento di diverse persone con cui ho parlato, digiune di qualsiasi conoscenza ufologica.
Tale spontanea considerazione ha permesso di ricordare, a chi, invece, segue la materia UFO, quanto sostenuto da Steven Greer, relativamente alla testimonianza di molti insider che, nell’ambito nel Disclosure Project, avrebbero parlato di una strategia del terrore da parte degli Stati Uniti che, ad un certo punto della storia, avrebbero inscenato un attacco alieno alla Terra con fini di controllo e militarizzazione. Secondo Carol Rosin, ex portavoce, di Wernher Von Braun, lo scienziato era a conoscenza di una strategia secondo la quale gli Stati Uniti avrebbero creato uno stato di tensione continua, attraverso l’invenzione di inesauribili nemici esterni. I primi sarebbero stati i russi (come infatti è accaduto), poi il terrorismo (come infatti sta accadendo), in seguito un eventuale asteroide ed infine, dulcis in fundo, gli extraterrestri.
In quest’ottica, la denuncia di Paul Hellyer potrebbe essere un primo grido d’allarme che anticipa questo possibile scenario, “saltando” l’apocalittico asteroide. Hellyer si è dichiarato contrario alla militarizzazione dello spazio, attività che tiene impegnati gli Stati Uniti da molti anni, in quanto convinto della sua inutilità. E comprensibilmente, questa sua presa di posizione, reale o apparente che sia, ha provocato forti reazioni. Tralasciando quelle che possono sembrare le più “ingenue”, che lo hanno dipinto come un povero vecchio politicamente ambiguo, in cerca di visibilità, indicative sono state forse, le molte che hanno discusso se sia più o meno opportuno demilitarizzare lo spazio perché, se gli extraterrestri ci fossero davvero, forse sarebbe meglio mantenere qualche difesa. Non si hanno prove che siano tutti “innocui”, e dunque…
Legittime considerazioni, come d’altra parte può essere legittimo dubitare, da parte di un canadese, come di un qualsiasi altro “cittadino del mondo”, che gli Stati Uniti, che parrebbero davvero da sempre impegnati ad inventarsi nuove guerre per mantenere il proprio potere forte, siano i più adatti a giudicare chi dovrebbe proteggerci da una minaccia aliena, e soprattutto, COME.
Non è un problema di Stati Uniti, o Europa, o quant’altro. Personalmente, ho sempre ammirato alcuni aspetti della storia e della cultura americana, che viene demonizzata o invocata, a seconda spesso della convenienza, anche economica. E’ un problema di “non accesso alle informazioni”, e quindi di “non divulgazione della verità”, che non permette al popolo di avere una visione definita della realtà extraterrestre e dell’eventuale scenario di contatto. Com’è possibile discutere la legittimità di una politica militare, quando non si hanno gli elementi per farlo?
Un giornalista televisivo, in un’intervista, ha domandato a Hellyer: ma, viceministro, se questi extraterrestri esistessero davvero, e fossero ostili, non sarebbe legittimo difenderci? Il fatto è che secondo Hellyer questi ET non sono ostili, ma qualcuno vorrebbe farcelo credere.
Per alcuni ricercatori Hellyer non ha prove, quindi non è attendibile. Per altri, è arrivato il momento di parlare di possibili scenari di “contatto”, e anche di possibili soluzioni per preparare l’opinione pubblica ad eventuali “rivelazioni”. Ostili o amichevoli, o, com’è facile, entrambe le cose, la verità sugli extraterrestri, qualsiasi essa sia, è un elemento prezioso per un’eventuale manipolazione dell’opinione pubblica, e del consenso delle masse. Come ha evidenziato brillantemente Michael Salla, uno dei massimi esponenti dell’esopolitica, nonché spina nel fianco dell’ufologia viti e bulloni, il modo di gestire un’eventuale rivelazione sulla realtà aliena, potrebbe risultare un insostituibile strumento di controllo, e in molti si fa fatica a credere alla buona fede di politici potenti, e gruppi di controllo che inventano prove per scatenare sempre nuovi conflitti.
In questo senso, più che una difesa contro eventuali nemici esterni, la militarizzazione dello spazio, non sarebbe altro che la riconferma del controllo globale da parte delle super potenze. E forse no. Forse, la realtà aliena, o meglio, una parte di questa realtà, presenta realmente dei risvolti potenzialmente ostili, come lascerebbero sospettare le mutilazioni animali e le abduction. Finché mancherà una volontà di responsabilizzazione dell’opinione pubblica in merito, e si continuerà tacere tutto, o seminare disinformazione e mezze verità, non lo sapremo mai.
D’altra parte, la “verità sugli UFO” ci è negata, come ci sono negate molte altre cose: il diritto al dissenso contro i bombardamenti nucleari, il diritto al dissenso contro le sperimentazioni sugli esseri umani, per le quali Bill Clinton, nel periodo della sua presidenza, ha chiesto scusa, il diritto alle cure alternative (ricordiamo che il Dottor Hamer è ancora in carcere, e i pazienti che decisero di curarsi da lui, non ebbero vita facile), il diritto a conoscere tutti i retroscena economici e monopolistici dietro alla vivisezione, allo strapotere delle banche, e così via.
Come diritto al dissenso, non intendo il diritto di scendere in piazza a manifestare, muniti di slogan combattivi e false speranze di poter davvero cambiare le cose in questo modo. Per quanto, raramente mi perdo una manifestazione. Come diritto al dissenso intendo il diritto ad essere ascoltati, come popolo “sovrano”, durante e dopo la manifestazione di questo dissenso. La democrazia è proprio questo: se la maggioranza di un popolo, di una città, o di un qualsiasi contesto, non è d’accordo con le decisioni prese da coloro che il popolo stesso ha eletto, questo dissenso deve essere ascoltato. Se così non avviene, significa che non si vive in un contesto democratico e conviene prenderne atto. L’umiliazione più grande è la manifestazione che non ottiene risposta, come se fosse una “concessione”, una valvola di sfogo per la “gente” che al “potere” non fa né caldo né freddo, tanto i giochi si decidono altrove e in altro modo.
In un simile contesto, non ci si dovrebbe sorprendere del fatto che la verità su un contatto alieno o extraterrestre che dir si voglia, con tutto il suo potenziale destabilizzante, non solo venga negata, ma anche ben nascosta. Nella finta indifferenza dei politici, degli scienziati “di sistema”, la voce di un ex ministro che grida all’UFO, ha trovato pochi sostenitori e molti dubbi.
Se si cominciasse a concepire l’ufologia come uno studio da integrare in un contesto più ampio, per “la gente” la comprensione dei possibili motivi che hanno portato alla politica del cover-up, risulterebbe più “familiare”, e gli ufologi forse non verrebbero più “emarginati” come visionari o paranoici cospirazionisti.
Le due domande che mi sento porre più di frequente sono “perché non si fanno vedere” e “perché i governi ce lo dovrebbero tenere nascosto”. Uno studio “esopolitico” del fenomeno, dunque un’ufologia contestualizzata nella realtà storica, geografica, economica e sociale del pianeta, potrebbe aiutare a trovare le risposte e avvicinare finalmente questo argomento alle persone.
di Lavinia Pallotta
Fonti: exopolitics-italy.it
riferimenti da wikipedia:
it.wikipedia.org/wiki/Carol_Rosin
en.wikipedia.org/wiki/Carol_Rosin
it.wikipedia.org/wiki/Von_Braun
Ringraziamo Paola Harris per gentile concessione .