Vi siete mai chiesti da cosa sia prodotta questa realtà? Questa struttura atomica palpabile, che sembra così reale? Com’è possibile che dal nulla emerga tutto? Gli atomi sono composti per il 99,99999% di spazio, quindi risulta che quella che chiamiamo realtà è soprattutto spazio con una piccolissima oscillazione, una piccola fluttuazione vibratoria o, come descritto nella teoria quantistica, una forma d’onda che genera quella che chiamiamo struttura atomica. Una persona può chiedersi, questa fluttuazione potrebbe essere una funzione dello spazio stesso? Lo spazio potrebbe essere veramente pieno invece che vuoto? Le strutture atomiche potrebbero essere solo il sintomo della fluttuazione dello spazio?
Questo non è nulla di nuovo; le civiltà più antiche credevano in una zuppa di energia onnipervadente incorporata nel tessuto dello spazio e più tardi molti dei grandi pensatori del mondo, inclusi scienziati come Albert Einstein, Nicolas Tesla, Buckminster Fuller e Walter Russell, hanno creduto in una energia onnipervadente alla base del tessuto dello spazio. La premessa di questa ricerca è semplice; lo spazio non è vuoto, è pieno! E’ pieno di una energia che crea le strutture atomiche stesse, la realtà. E’ un mare di flusso elettromagnetico che chiamiamo energia di punto zero, dimostrata oltre ogni ombra di dubbio, dato che i suoi effetti meccanici ora sono stati misurati nei laboratori e la costante cosmologica è stata aggiunta al vuoto in scala universale per rispondere all’accelerazione dell’espansione osservata.
In termini semplici, la realtà non è diversa alla transizione di fase in cui passa l’acqua quando le sue molecole divengono ghiaccio. Questo effetto termodinamico è il risultato del trasferimento di energia o informazione da uno stato ad un altro. In questo caso l’acqua può essere rappresentata come struttura atomica e il ghiaccio come energia della struttura del vuoto. Ora possiamo identificare entrambi i lati dell’equazione, uno come forma d’onda (acqua o liquido) e l’altro come geometrico (solido) nel raffreddarsi.
Questa ricerca identifica la relazione geometrica tra lo spazio e la fase sperimentata dalla materia come relativa a (o illustrata da) l’esempio acqua/ghiaccio. La relazione è comunicata geometricamente come una struttura frattale tetraedrica circoscritta da una sfera dove le linee dei vettori delle forze generate dalla disposizione geometrica sono la struttura stessa dello spazio e la sfera è la forma d’onda risultante dalla fluttuazione dello spazio, che osserviamo come atomi. La relazione geometrica con la forma d’onda è non-lineare, dato che è un frattale con sfere, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, incorporate tra loro in tutte le direzioni, creando così l’esperienza della realtà.
Per esempio, potete immaginare in termini meccanici, che gli spin elettronici sono incorporati nella rotazione della terra, incorporata nella rotazione del nostro sistema solare, incorporata nel braccio galattico, incorporato nel nostro disco galattico, incorporato nel nostro cluster, incorporato nei nostri superclusters, incorporati nel nostro Universo duplicando la frattalità all’infinito, meglio descritta come Multiverso. La risoluzione strutturale è descritta dalla relazione orbitale verso l’infinito, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo.
Ora, descrivete voi stessi come uno di questi confini tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. Il trasferimento di informazione, o energia, che attraversa i confini è reciproco in entrambe le direzioni. Per esempio, l’energia spesa durante il giorno dal nostro corpo in termini di termodinamica è reciproca all’informazione raccolta dai nostri sensi che alimenta le nostre coscienze. Le direzioni dei vettori sono in fase a 180° tra loro, in altre parole, in direzioni opposte, dove l’energia spesa dal vostro corpo va dal vostro confine esterno e l’informazione raccolta viene dal vostro confine interno, es. Coscienza o auto-consapevolezza. La forma d’onda stazionaria generata dalle fasi opposte è il confine che chiamiamo realtà. Il trasferimento di informazione attraverso il confine è una funzione dei 64 codoni che generano gli aminoacidi della doppia elica della struttura del DNA. Le combinazioni dei codoni che sembrano inattive (solo 20 dei 64 codoni generano gli aminoacidi del DNA) stanno interagendo geometricamente con le dimensioni frattali dello spazio per trasferire l’informazione oltre il confine, risultando in quello che viene conosciuto comunemente come campo aurico.
Per darvi una idea della quantità di informazione trasferita relativa solo ai 20 codoni, se estendessimo il pacchetto del DNA al centro della cellula come fosse una striscia e tenessimo per le estremità tutti i filamenti che troviamo solo in un corpo umano, servirebbe un jet che viaggiasse a 1000 mph per approssimativamente 24.000 anni per attraversare il DNA da un estremo all’altro.
Ora perchè molti esseri umani spesso affermano che sia impossibile immaginare l’infinito quando la loro stessa esistenza è parte del confine infinito generato dalla frattale geometria dello spazio?
La ragione è semplice, la tendenza è cercare di visualizzare il Multiverso nella direzione del vettore verso l’infinitamente grande.
Comunque, la visualizzazione è una funzione della coscienza, quindi dal confine all’interno, che è la direzione del vettore verso l’infinitamente piccolo. Molti Maestri che hanno camminato su questa terra hanno cercato di educare il pubblico sull’importanza di volgere i nostri sensi all’interno, cosa tradotta in molte diverse culture come preghiera o meditazione.
Espressa geometricamente o matematicamente come matematica frattale non lineare o espressa filosoficamente come livelli di coscienza, l’importanza del prendere tempo per sedersi in contemplazione diviene auto-evidente. Come risultato di questa pratica una persona può sperimentare la vera natura della propria esistenza e il proprio posto nell’infinità del Multiverso.
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Traduzione a cura di Richard
(Ringraziamo l’autore per il permesso accordato)
Documento originale: planetpuna.com/haramein-seminar
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