L’Australia lancia il progetto: Dieci milioni di dollari agli esperimenti di Jurg Keller (università di Queensland). La novità rispetto ad altri tentativi è che non servono nuvole, ma si agisce sulle molecole
Va subito detto che quanto proposto dal governo australiano ha già trovato un forte dissenso da gran parte della comunità scientifica e dall’Organizzazione Mondiale Meteorologica.
Il perché è presto detto: se quanto ipotizzato da un ricercatore australiano, Jurg Keller dell’Università del Queensland diverrà realtà, per la prima volta l’uomo sarà realmente in grado di trasformare il “tempo” a suo piacimento, in particolare sarà in grado di ottenere la pioggia dal cielo sereno. Keller ha già ottenuto un finanziamento di 10 milioni di dollari dal Governo dell’Australia, per dare il via ai primi esperimenti.
Con una nuova tecnologia infatti, lo scienziato tenterà di creare nuvole di pioggia partendo dal un cielo totalmente privo di nubi e generando ioni (gli ioni sono atomi o molecole a cui è stato tolto un elettrone e diventano così reattivi al punto da cercarsi l’un l’altro) nell’atmosfera.
Questa metodologia è totalmente diversa da quelle sperimentate finora, che utilizzano particolari sali che, sparsi nelle nubi, permettono l’aggregazione delle goccioline d’acqua già presenti. Una tecnologia è già utilizzata da lungo tempo in Australia e anche in alcuni Paesi del Medio Oriente, anche se i risultati non sono mai stati molto interessanti.
Spiega Keller: “La ionizzazione dell’aria avverrà attraverso un apparecchio posto a terra che darà modo alle molecole del vapore acqueo presenti naturalmente nell’atmosfera di attirarsi l’un l’altra. Ad un certo punto saranno le molecole stesse ad unirsi tra loro come avviene normalmente e da ciò si creeranno le nubi e quindi le piogge”.
Luigi Bignami
repubblica.it