Intervista a Steven Greer di Maurizio Baiata

Maurizio Baiata
Perché gli Extraterrestri non intervengono, pur di fronte ad un potere occulto che vuole militarizzare lo spazio? Che si svegli la coscienza di chi sa e potrebbe parlare.

In visita di lavoro a Roma lo scorso Settembre, il Presidente e Direttore dello statunitense CSETI (Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence), promotore del DNP, Iniziativa di informazione globale contro la segretezza sugli UFO/ET, ci ha rilasciato l’intervista che segue.

Steven, a che punto siamo?

Dice un bellissimo proverbio cinese: “Meno cambiamo direzione più facilmente arriveremo alla meta”. 50 anni fa l’umanità ebbe l’opportunità di modificare il proprio comportamento, farla finita con la guerra, agire per la pace e permettere alle tecnologie di salvare l’ambiente. Non l’abbiamo fatto. Perché la gente che aveva potere e soldi non volle cambiare. Ora il 2000 è qui: li abbiamo solo rimandati, ma i cambiamenti devono avvenire. Due, i principali problemi con cui l’umanità deve confrontarsi. Il primo è la pace. C’è chi vuole esportare i conflitti internazionali ed etnici, creando un nemico nello spazio esterno, portando le armi nello spazio. Non è un percorso di sopravvivenza, non è fattibile. Il secondo è il sostentamento. L’ambiente sta collassando, il ghiaccio dei poli si sta sciogliendo, l’acqua è inquinata, la terra è contaminata e nel giro di 20, 30 anni, si verificherà una crisi energetica di dimensione mondiale. L’altra parte del problema è che le tecnologie soppresse, i sistemi ad energia a punto zero, i sistemi di propulsione, la tecnologia UFO, che sono stati già scoperti, retroingegnerizzati, non possono attendere ulteriormente prima di essere rivelati. Se oggi si facesse un annuncio, dovremmo attendere almeno 20 anni per cambiare tutti i sistemi energetici, i motori delle auto, l’elettricità nelle case, per sostituire le fonti di energia che stanno distruggendo il pianeta e impiegare quelle giuste prima che il petrolio finisca. Ora il mondo, in quanto società, deve prendere una decisione che non può più essere rimandata. Un impegno ereditato dalla nostra generazione sin dagli anni ’50.

Dobbiamo immediatamente svelare i segreti, far parlare i militari e usare la tecnologia per scopi pacifici. Così avremo una civiltà capace di sostentarsi per migliaia di anni. Altrimenti ci troveremo di fronte alla distruzione e non solo geologica, geofisica e ambientale. Credo che un gruppo segreto di persone malvagie stai militarizzando lo spazio. Ma esiste una legge universale che non lo consente, quindi una civiltà come la nostra deve correggersi. Perché ci sono forme di vita extraterrestri che non consentirebbero agli umani di andare nello spazio con le armi e rappresentare una minaccia per pianeti con civiltà innocenti ed inermi, pur essendo avanzate tecnologicamente. Chi ha deciso di immettere ordigni nello spazio, non rispetta la legge universale e costituisce una minaccia per gli umani e per le altre popolazioni. Gli extraterrestri non sono una minaccia per noi se noi per primi non minacciamo la pace. Quindi, se il controllo di questi progetti non sarà nelle mani di persone sagge, saremo in grave pericolo.

Stando alle sue dichiarazioni, il colonnello Corso ebbe un incontro faccia a faccia con un ET. Gli chiese: “Sei amico o nemico?” e l’essere gli rispose “nessuno dei due”.

Steven Greer
Steven Greer

Ne conosco il significato: nell’umanità albergano il bene e il male e, considerando che la domanda era posta da un militare, vuol dire che loro non sono nemici della Terra, ma neppure benevoli nei confronti del nostro attuale comportamento. Nell’incontro con Corso espressero la loro preoccupazione per la continua militarizzazione del nostro pianeta e per il permettere ad un’ingiusta struttura politica ed economica di governare e di condurci al collasso del sistema. Non si considerano amici dell’attuale ordine mondiale, della militarizzazione, della guerra fredda, della bomba all’idrogeno, ma non sono nemici dell’umanità. Loro sono qui per contenere la parte cattiva e proteggere il resto dell’umanità ed evitare che in un momento di crisi totale si vada incontro allo sterminio. Se, a causa della stupidità umana, avvenisse un cataclisma, ci aiuterebbero a ristabilire la civiltà e continuare la nostra evoluzione senza subire un ritardo di migliaia di anni. Sono esistite, è un dato di fatto, civiltà avanzate su questo pianeta, come Atlantide, terminate a causa della follia. Ma ora siamo in un nuovo ciclo e questi extraterrestri sono qui perché se accadesse di nuovo una cosa del genere ristabilirebbero la nostra civiltà,che disporrebbe di nuovo dellla tecnologia. La domanda è: possiamo imparare la lezione che l’unico futuro possibile è quello della pace e senza catastrofi? Io spero che tutto questo sia evitabile e che la gente possa semplicemente svegliarsi e ascoltare, ma la mia esperienza con il presidente degli Stati Uniti, il Congresso, è che loro non vogliono occuparsi di questi argomenti e il pubblico è apatico… quindi, eccoci, un piccolo gruppo di persone che cerca di fare qualcosa, ma non molta gente ci presta ascolto. Non è un buon segno, ma l’unica cosa da fare è battersi per divulgare la verità.

Ritieni possibile che dagli anni ’50 le più grandi organizzazioni ufologiche, non solo quelle americane siano state infiltrate da gente dell’Intelligence?

Di certo c’è stato e c’è un processo di disinformazione. Molta, diffusa dagli ufologi innocentemente. Ad esempio, non sanno che molti dei casi che la gente chiama “rapimenti” sono stati perpetrati da agenti militari, che vogliono far credere che ci sia una minaccia dallo spazio. Lo so per esperienza, perché ho intervistato persone che hanno fisicamente eseguito rapimenti sugli umani. D’altro canto, il direttore di una delle più grandi organizzazioni ufologiche del mondo mi rivelò che il suo ufficio era pieno di agenti dell’intelligence. Era il 1991. Cercarono di reclutarmi per questo genere di lavoro e da quel momento la mia vita è cambiata, mi hanno screditato, attaccato. Ci sono sicuramente individui infiltrati nei gruppi ufologici, che producono cover-up, ovvero insabbiamento e discredito.

Negli ultimi tempi le rivelazioni più significative sono venute da personale militare o da gente connessa con i servizi segreti. Non credo accada per caso, è una strategia?

Dal 1993 ho incominciato a incontrare molti militari americani, alcuni di tua conoscenza, spiegando loro il pericolo della segretezza. Chi ha capito si è fatto avanti, come il colonnello Philip Corso, come il sergente Clifford Stone, altri, la maggioranza, non sono usciti allo scoperto, per il momento. Ciò che li atterrisce è la catastrofe che incombe su tutta l’umanità, se non faremo presto qualcosa per sistemare la situazione. Come è accaduto con Corso, con l’età cominciano a provare sensi di colpa, per essere stati coinvolti in questi meccanismi, ed in atti gravi, come l’assassinio di persone. Alcuni uomini e donne di questi gruppi sentono l’obbligo morale, verso l’umanità e verso i bambini, di risolvere il problema e cambiare uno “status quo” che sta sfuggendo al controllo. Credo ci sia una confluenza di fattori: la loro anziana età, il pensionamento, si sentono responsabili, la coscienza di una Terra che ha un disperato bisogno di tecnologia, scienza e informazione. Questo basta perché alcuni decidano di mettersi dalla parte giusta dell’umanità.

fonti:edicolaweb.net