Un rappresentante del Quirinale ha risposto ad una nostra amica e collaboratrice che aveva interpellato, in una documentata ed incisiva istanza, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La risposta, pur laconica, pilatesca e capziosa, è de facto un’ammissione che è in atto una gigantesca operazione di natura strategico-militare. L’assistente militare per l’Aeronautica, infatti, non nega che il problema sussiste, bensì cita non meglio precisate “disposizioni di legge” (veniamo avvelenati in ottemperanza alla normativa vigente), demandando (non a caso) al Ministero della Difesa (!) una replica più esauriente. Nella risposta quindi non si tenta neppure di confutare o ridimensionare la circostanziata denuncia della scrivente sulle scie chimiche: siamo al cospetto di un riconoscimento ufficiale, né più né meno.
Di seguito il testo in riscontro alla lettera inviata e qui lo scanning in formato PDF..
Segretariato generale della Presidenza della Repubblica
Ufficio per gli Affari militari e Segreteria del Consiglio supremo di Difesa Roma
Gentile signora ***,
mi riferisco alla Sua lettera del 31 marzo 2010, fatta pervenire all’indirizzo del Capo dello stato. Nel merito di quanto prospettato, pur comprendendo le motivazioni ed il coinvolgimento morale ed emotivo che hanno originato la Sua istanza, devo mio malgrado informarLa che risulta impossibile intervenire su materie regolate da specifiche disposizioni di legge, la cui applicazione spetta ai competenti ministeri e su cui la Presidenza della Repubblica non può in alcun modo intervenire.
Premesso quanto sopra, La informo che la Sua istanza è stata nuovamente portata all’attenzione del competente Ministero della Difesa, per un sollecito esaustivo diretto riscontro.
Rammaricato di non poterLe fornire migliore risposta, Le invio i miei più cordiali saluti.
L’assistente militare per l’Aeronautica
Firma illegibile