Il cuore nascosto della Terra. Forze cosmiche se lo contendono? pt.2

Sphere Packing Xiaodong SongIncipit della prima parte

Al centro della Terra, internamente al nucleo, si nasconde un piccolo cuore con caratteristiche diverse e sorprendenti che potrebbero aiutarci a capire come si è formato il nostro pianeta e come è arrivato ad essere così come lo vediamo oggi. Questo è quanto scoperto recentemente dal team dell’Università dell’Illinois guidato da Xiaodong Song, con la collaborazione dell’università cinese di Nanchino (ANSA, BBC) e pubblicato su Nature Geoscience.

Questa scoperta sembra rinnovare il fantastico viaggio al centro della terra del racconto di Giulio Verne. Oggi è la scienza a concepire quest’impresa, ma da tempo, per via esoterica, è stato ventilato questo stesso evento da parte dell’antroposofo Rudolf Steiner con la contesa tra forze cosmiche buone e cattive, prese dal progetto per giungere su quel “cuore” della nostra Terra appena scoperto. E non manca un terzo intruso in questa corsa alla conquista dell’Eldorado al centro della Terra, gli extraterrestri divisi, anche loro in due schiere, del bene e del male. Che succederà?

La scoperta di Xiaodong Song come prenderla?

Come un segno dei tempi? Tuttavia già con questo scritto si intravede una certa soluzione grazie alla scienza e in particolare della matematica che però, non è quella accademica ma è solo incertamente proposta dal suo autore.

Nondimeno, in merito all’allusione sui presunti intrusi extraterrestri, nella prima parte di questo scritto è stata esaminato un caso singolare di atterraggio di UFO, quello avvenuto a Marliens in Francia il 10 maggio 1967. Fatto è che la strana e curiosa geometria dell’impronta lasciata sul terreno dall’astronave aliena, ha permesso di intravedere una meccanica ingegneristica per risalire ad un’elaborata piattaforma giroscopica. Di qui non è stato difficile concepire una geometria ricca di allusioni, nientemeno che alla famosa piramidi di Cheope d’Egitto. E mettendo insieme tutti questi pezzi geometrici si è pervenuto allo scopo che si prefiggeva l’autore di questo scritto, cioè di rintracciare il segno geometrico del sub-nucleo al centro della terra scoperto di recente dallo scienziato Xiaodong Song da cui si è partiti. E considerato che l’itinerario geometrico di questa chiusura del cerchio è davvero amabile e inconfutabile, almeno come percorso geometrico, si potrebbe ben dire che si mettono bene le cose per la terra e non il contrario, se ci si allaccia alle
concezioni esoteriche in cui si ventilano contese cosmiche incerte per l’avvenire dell’umanità. Tuttavia restano sempre atroci dubbi, saranno elusi?

Detto questo non mancano le sorprese nel capire che tutto quanto è stato argomentato è solo un certo “Introito ad Altare Dei” per la concezione di una Terra Magneto-Eterica che trova meravigliosamente legame ancora con la geometria dell’impronta dell’astronave aliena atterrata a Marliens il 10 maggio 1967.

1. La Terra magneto-eterica di Sphere Packing

libroEd ora mi disporrò a mostrare una mia concezione di ordine matematico-geometrico frutto di una ricerca di molti anni fa, che si concluse con la sua
pubblicazione, nel 2008, con un libro (in E-book), “I Due Leoni Cibernetici – L’alfa e l’omega di una matematica ignota, pi greco e la sezione aurea”, che è edito dalla Macro Edizioni.[1] Lo scopo iniziale era di ideare un modello matematico-geometrico per risolvere l’annoso problema della quadratura del cerchio che, in verità, non rientrava nella soluzione di una Terra Magneto-Eterica che in seguito mi si rivelò.

illustrazione 1 Sphere Packing
Illustrazione 1: Pacco di sfere rotanti di una sezione sul piano equatoriale di un’ideale Terra magneto-eterica.

Tuttavia se da un lato lo scopo della quadratura del cerchio fu felicemente raggiunto, da un altro lato, ben più interessante, mi son ritrovato un sistema cibernetico di sfere rotanti (illustr. 1, 2 e 3) che hanno fatto luce su altre cose: sul mistero delle piramidi e sui segni dei pianeti secondo la visione di Enrico Cornelio Agrippa riportate nel suo libro “La filosofia occulta”.

Tutto questo mi convinse poi di aver concepito il modello matematico-geometrico di una Terra immateriale di natura magneto-eterica che si cela dietro la parvenza materiale del pianeta in cui noi viviamo da millenni.

In merito alle piramidi anzidette, con la peculiare geometria dei globi rotanti, si capisce in modo straordinario – mettiamo – perché il faraone Cheope eresse la piramide che sappiamo, la cosiddetta Grande Piramide, e proprio nel punto ove ora si trova, cioè a Giza d’Egitto. Insieme a questa furono poi erette altre due, quella Chefren e Micerino, e allo stesso modo di Cheope si comprende la ragione delle erezioni di tante altre piramidi in varie parti della Terra.

In relazione al tema della sfera al centro della Terra scoperta da Xioadong Song, non viene la risposta subito, ma poi essa si fa strada in relazione ad un’ipotesi di rapporto di Sphere Packing, il nome dato al pacco di sfere rotanti del suddetto modello matematico-geometrico, con il reperto di un misterioso atterraggio UFO avvenuto a Marliens il 10 maggio 1967, che è stato oggetto di approfondita indagine nella prima parte di questo scritto.

illustrazione 2 Sphere Packing
Illustrazione 2: Pacco di sfere rotanti di una sezione sul piano dei meridiani cardinali.

Ed ora un po’ di cenni su “I Due Leoni Cibernetici” del mio libro sopra menzionato che costituisce la chiave di comprensione della supposta terra magneto-eterica.

In questo libro sostengo che l’idea di portare avanti gli studi descritti in questo testo sono derivati da ricerche fatte sulla Piramide di Cheope. Ebbene proprio dalle storie dell’antico Egitto, sul dio Osiride, ci viene il modo di capire con semplicità il processo matematico seguito per “congiungere” il numero 3,14 e infiniti decimali noto come pi greco con un altro numero, 1,618, anche questo con infiniti decimali e noto come sezione aurea o divina proporzione nel Rinascimento. Ma così come sono non potrebbero mai trovare fra loro relazione, eppure attraverso la quarta parte del primo e la radice quadrata dell’inverso del secondo, noto come sezione argentea, la cosa si dimostra possibile…».

A questo punto occorrerebbe leggere il mio suddetto Ebook per capire bene in che modo si arriva al “congiungimento” dei due, π / 4, e √ ф (ф è la sezione argentea che è l’inverso della sezione aurea φ, phi).

illustrazione 3 Sphere Packing
Illustrazione 3: Pacco di sfere rotanti di una sezione sul piano dei meridiani 45°W – 135°E e 135°W – 45°E.
illustrazione 4
Illustrazione 4: Poliedro di SpherePacking.

Ma il testo suddetto non è di facile lettura, eccetto che per chi è preso per la matematica, anche se, non essendo io un accademico, ma un autodidatta, non abbia espresso i vari ragionamenti seguendo la prescritta ortodossia.

Comunque lo scopo del libro in discussione è quello di mostrare un itinerario, fuori dai ragionamenti accademici, per giungere a indisporre l’accademica concezione di trascendenza intesa per il numero irrazionale Pi greco simboleggiato con π.

A parte le complicazioni suddette, comunque la lettura del libro è piacevole e non ostrusa e chi lo legge converrà che è davvero allettante perché riguarda la cibernetica attraverso un complesso “pacco di sfere” che io ho concepito e chiamato Sphere Packing come già detto e illustrato. Ma il pacco di sfere viene anche concepito come un poliedro i cui spigoli costituiscono i centri delle sfere periferiche dell’involucro sferico. (illustr. 4). Di qui, si proviene alla comprensione di un ipotetico “reticolo magnetico-eterico che potrebbero spiegare – mettiamo – certe ipotesi che corrono negli ambienti ufologici che suffragano l’ipotesi comportamentale delle inspiegabili traiettorie degli Ufo avvistati continuamente nei cieli.

Dunque, Sphere Packing è un particolare involucro a forma sferica contenente determinate sfere, che funge da modello geometrico capace di servire da sistema cibernetico di autocontrollo[2], appunto.

illustrazione 5
Illustrazione 5: Sphere Packing: Versione di una scatola di ingranaggi, in relazione alla disposizione delle sfere secondo l’illustr. 3.

Questo si otterrà seguendo l’itinerario di una piacevole meccanica ingegneristica. Né più e nemmeno similmente ad un sistema meccanico, del tutto analogo ad una scatola di trasmissioni come quella di un cambio di velocità o anche a un differenziale di un’automobile. ( illustr. 5)

Per quanto concerne il riferimento alchemico dei due numeri, pi greco e sezione aurea, nulla che impressioni, perché “i due leoni cibernetici” si rifanno all’alchimia, noti come il leone verde e leone rosso.

Pochi chiarimenti, ma essenziali, a riguardo, tanto per dare l’opportunità a chi non conosce l’alchimia di accettarne la relazione con il procedimento usato da me per “gemellare” i due numeri in questione in termini matematici.

Generalmente, il Leone è il segno dell’oro, segno sia alchemico che naturale; radice, cioè, delle proprietà fisico-chimiche di questi corpi. Ma i testi di alchimia danno lo stesso nome alla materia che, nella preparazione del solvente, accoglie in sé lo Spirito universale, il fuoco segreto. In ambedue i casi si tratta sempre dell’interpretazione della potenza, dell’incorruttibilità, della perfezione.

Il primo agente magnetico che serve a preparare il solvente, alcuni lo hanno chiamato Alkaest, – si chiama Leone verde, non tanto perché possiede una colorazione verde, ma perché non ha ancora acquisito i caratteri minerali che distinguono chimicamente lo stato adulto da quello nascente. È un frutto ancora verde ed acerbo, e paragonato al frutto rosso e maturo che poi si determinerà.

È la giovinezza metallica, sulla quale non ha ancora agito l’Evoluzione, ma che contiene in sé il germe latente di una energia reale, che più tardi sarà destinata a svilupparsi. È lo stadio in cui sono l’arsenico ed il piombo in confronto all’argento ed all’oro. Il Leone rosso, dunque, secondo i Filosofi, non è altro che la stessa materia, o Leone verde, portata mediante speciali procedimenti a questa tipica qualità che caratterizza l’oro ermetico o Leone rosso.

Essi, come si vedrà, strada facendo nel corso della lettura del libro in questione, fanno da maestri e nocchieri di viaggi (di qui la relazione con la cibernetica perché “timonieri” dell’ideale vascello geometrico, Sphere Packing, appunto) che, con meraviglia, non sono da catalogare solo come concezioni metafisiche, proprio grazie ai risultati ottenuti con l’ausilio della elementare matematica esibita da me.

illustrazione 6
Illustrazione 6: Lemniscata di Bernoulli. Calcolo dell’angolo di oscillazione del bilanciere del servomeccanismo di Sphere Packing.

Riprendendo il lato della meccanica ingegneristica di Sphere Packing, si capisce già che le sfere impacchettate ruotano fra loro immaginandole dotate perifericamente di ingranaggi ideali. Si tratta di un altro genere di geometria impiegato per l’occasione, tale da permettere una variazione dei rapporti di velocità, non solo al variare della rotazione degli otto timoni-sfere, evidenziate in color oro nell’illustr. 5, ma anche perché cambia il genere di dentatura che non è come quella convenzionale che segue di pari passo il diametro primitivo dell’ingranaggio.

E qui un altro miracolo dell’immaginazione per ricorrere alla geometria degli anelli di Möbius inseriti in un anello torico il cui asse circolare è lo stesso della sfera ove si trova. Naturalmente la sfera ne contiene infiniti, tali da determinare la dentatura ideale necessaria per la trasmissione di Sphere Packing cibernetica.

Ora non spiego come funziona il servomeccanismo che fa muovere gli otto timoni-sfere di Sphere Packing, perché subentra la tematica dei calcoli matematici esibiti nel testo relativo. Tuttavia il servomeccanismo in questione fa capo alla geometria della lemniscata di Bernoulli e questo si può capire.

Dall’illustr. 6 si comprende tutto del nostro bilanciere che oscilla con un angolo piccolissimo, da me simboleggiato con εLB. che varia continuamente fino a diventare un numero prossimo a zero.

Ora mostrerò, a mo’ di esempio, tre correlazioni di Sphere Packing con altrettanti segni ideografici dei pianeti immaginati da Agrippa nel suo libro, La Filosofia Occulta o Magia, ediz. Mediterranee, come già anticipato in precedenza. Per i diversi casi mostrerò accanto ai miei disegni la copia della pagina di riferimento al libro di Agrippa. Con questa esibizione si dimostra quanto sia reale la mia ipotesi che accosta Sphere Packing, apparentemente immaginata come un modello matematico-geometrico per la ricerca su pi greco, poiché Agrippa la vide con la sua vista di chiaroveggente, disegnandola con peculiari caratteristiche geometriche attraverso i segni caratteriali che fra poco esibirò. Può essere anche che Agrippa, non essendo un chiaroveggente, abbia ripreso da altri queste cose, ma ciò non toglie che l’ipotesi di una possibile realtà di una sfera terrestre eterica conforme a Sphere Packing non sia invalidata anche in questo caso.

2. I Segni o caratteri di Agrippa correlati a Sphere Packing

2.1 Il segno o carattere del Sole di Agrippa

illustrazione 7
Illustrazione 7: Una vista delle sfere di Sphere P. L’ideogramma del segno o carattere del Sole di Agrippa è segnato in rosso . L’originale di Agrippa è posto accanto.
illustrazione 8
Illustrazione 8: Pag. 76 del libro di Agrippa, La Filosofia Occulta.

2.2 Il segno o carattere di Mercurio di Agrippa

illustrazione 9
Illustrazione 9: Altra vista delle sfere di Sphere P. L’ideogramma del segno o carattere di Mercurio di Agrippa è segnato in grassetto . L’originale di Agrippa è posto accanto.
illustrazione 10
Illustrazione 10: Pag. 78 del libro di Agrippa, La Filosofia Occulta.

2.3 Il segno o carattere della Luna di Agrippa

illustrazione 11
Illustrazione 11: Altra vista delle sfere di Sphere P. L’ideogramma del segno o carattere della Luna di Agrippa è segnato in viola . L’originale di Agrippa è posto accanto.
illustrazione 12
Illustrazione 12: Pag. 79 del libro di Agrippa, La Filosofia Occulta.

3. Come i faraoni d’Egitto intravedevano le piramidi eteriche nella Terra magneto-eterica.

Ora mostrerò la correlazione di Sphere Packing con le piramidi e in particolare con quella di Cheope d’Egitto. Ma prima facciamo un passo indietro per visionare l’illustr. 3 che riguarda il pacco di sfere rotanti di una sezione sul piano dei meridiani 45°W – 135°E e 135°W – 45°E. Di questo grafico si estrapola una parte di esso che io ho rappresentato con l’illustr. 13 seguente.

illustrazione 13
Illustrazione 13: Sphere Packing. Particolare di uno degli otto casi di configurazione della piramide (conica) simile a quella di Cheope.

Con essa si ha modo di vedere che determinati allineamenti fanno capo a specifici punti nodali, colorati in rosso, ai quattro lati in corrispondenza delle quattro sfere intermedie. Va da sé che questo grafico vale per tutti gli 8 casi della sfera in cui ho inserito la sagoma della piramide di Cheope (che si vedono con l’illustr. 3, valevole per uno delle due sezioni sui meridiani). Si capisce che la piramide va intesa come conica che poi i faraoni hanno tradotto in pratica con delle piramidi.

Gli antichi faraoni, con la loro vista eterica, a loro modo erano in grado di intravedere la struttura di Sphere Packing. In particolare essi erano attratti dalla vista della conica, tradotta idealmente in una piramide come quella di Cheope, che ho colorato in verde nell’illustr. 13. Dipendeva dalla loro posizione geografica per concepire la sua altezza e così erigerla in prospettiva di “un’arca di navigazione sotterranea” da morti (fisicamente, ma la loro imbalsamazione, forse doveva assicurare se non il corpo di carne, almeno quello eterico). Dall’illustr. 3 si capisce che sono otto le coniche sotterranee, tradotte poi in piramidi in superficie, che possono essere intraviste in qualsiasi posizione geografica prossima alle piramidi occulte. Ma le coniche in questione, supposte eguali fra loro, fanno anche parte del processo di calcolo del sistema cibernetico di Sphere Packing.

A questo punto, riallacciandoci alle premesse iniziali, si giunge al punto cruciale, grazie al quale si ha modo di pervenire alla prova della veridicità delle concezioni che pongono in relazione fra loro, gli UFO e le cose dell’“ottava sfera”, previste da Steiner, argomentate nella prima parte di questo scritto, con la Terra magneto-eterica concepita da me. Sarà proprio un certo UFO, come già accennato in precedenza, con le impronte rilasciate sul terreno in fase di atterraggio, a mostrare questa prova, non solo, ma è proprio quel nucleo scoperto dal prof. Xiaodong Song a costituirsi l’oggetto di una possibile contesa di forze cosmiche per dominarlo, giusto secondo le previsioni di Steiner in relazione alla questione suddetta dell’“ottava sfera”. Questo è stato detto all’inizio con l’incipit di questo scritto.

illustrazione 14
Illustrazione 14: Mappa Mediterraneo e l’interferenza con la sfera della conica aurea (SF.C.A). C: atterraggio UFO a Marliens.

È una testimonianza che proviene dallo spazio, grazie ad un misterioso UFO, uno dei pochi, ch’io sappia, che ha lasciato una strana e vistosa traccia del suo atterraggio in una località della Francia. E guardando una prima sorprendente coincidenza con la geometria di Sphere Packing: l’atteraggio a Marliens dell’astronave in discussione avviene, con la sua lat. N 47,212°, giusto in prossimità dell’estremità Nord della sfera coinvolta nella conica simile a quella inscritta nella piramide di Cheope con le relative apoteme. Vedasi l’illustr. 3 e 13. Qui la presunta corrispondente lat. N è di 48,165° che può ritenersi interessante se si suppone che l’asse della sfera SF.C.A. della conica aurea, sia di long. 10°, secondo l’illustr. 14.

illustrazione 15
Illustrazione 15: Impronta dell’UFO di Marliens.

Detto questo il passo è breve per supporre con quasi certezza lo scopo che si prefiggevano di attuare quelli dell’equipaggio dell’UFO di Marliens, cosa che conferma ancora di più l’ipotesi concepita in chiave esoterica da Rudolf Steiner. Ma può essere che sia solo un primo approccio “missionario” – mettiamo – come quello di Gesù che con il suo sacrifico fonda il cristianesimo. Con questo non intendo supporre che si tratti ancora di un sacrificio alla base di questa missione in contrasto delle forze avverse di Lucifero e Ahrimane. Si capisce che l’attivazione – mettiamo – di una prima “luna” eterica di Sphere Packing, poi darà luogo, con successivi interventi di astronavi sulla terra eterica, all’attivazione di tutte le altre sfere “lunari” ed infine anche quella del centro, la nona. Ma è già una cosa accertata nella prima parte di questo scritto, avendo simulato che la sfera del sistema giroscopico dell’impronta dell’UFO a Marliens sia anche quella del nucleo terrestre che si conosce. (illustr. 15)

Questo ipotetico processo rigeneratore della terra magneto-eterica si può capire seguendo un altro modo di far relazione alla geometria offerta dall’impronta dell’UFO. Naturalmente ciò che ho pensato di fare può risultare una forzatura, ma resta pure da immaginare a cosa possano servire le poligonali dell’UFO in questione, una volta supposta la buona relazione con la geometria di Sphere Packing. Senza contare che questi punti sono relativi a delle buche cilindriche che terminano sul fondo con due piccoli fori divaricati in profondità, osservando il rilievo dell’impronta eseguito dalla gendarmeria di Genlis da cui dipende Marliens (vedasi l’illustr. relativa nella prima parte di questo scritto). Con questo rilievo si può supporre che l’impronta in questione possa essere vista in modo riflesso in Sphere Packing. Naturalmente, per semplificare, io la considerò valevole per l’emisfero Nord e l’altra ipotizzata è da immaginare capovolta nell’emisfero Sud di Sphere Packing.

Ecco di seguito, con l’illustr. 16, come ho posto in relazione l’impronta di Marliens (evidenziata con le linee in grassetto di color nero e verde), dell’illustr. 15, con Sphere Packing dell’illustr.3.

illustrazione 16
Illustrazione 16: Sphere Packing dell’illustr. 3. Inserimento (a incastro) dell’impronta UFO dell’illustr. 15

Come risulta evidenziato dal grafico dell’illustr. 16, tutto sembra essere dipeso dal preciso atterraggio dell’UFO a Marliens alla lat. 47,212°, nel punto geografico nodale P, segnato in blu. Il perché è dimostrato dalla necessità di far concepire la conica ideale aurea VAB (che con Sphere Packing è in continua relazione con pi greco, ma anche nel sistema cibernetico – certamente – dell’UFO) in seno all’ellisse (ipoteticamente di funzione giroscopica) in cui è inscritta la poligonale disegnata in nero. A cosa serve questa conica, lo abbiamo visto nel trattare la funzione della piramide di Cheope nella prima parte di questo scritto. È in questa sorta di apparato eterico in cui si sviluppa un centro di potere confluente tutto in un punto nevralgico che, nella piramide di Cheope, è situato nella tomba della Regina.

La perfetta coincidenza (a incastro) dell’impronta UFO è determinata dalla coassialità del suo cuore al centro degli assi x’-x’ e y-y e dal vertice estremo inferiore con il centro della sfera-nucleo di Sphere Packing.

Questa posizione ideale fa capire come siano possibili altre due incerte coincidenze (a incastro): la prima con l’asse x-x dell’UFO con la lat. N 45°, fondamentale per gli 8 vertici della coniche di Sphere Packing; la seconda con il vertice T della poligonale interna dell’UFO (in verde) che probabilmente non è stata rilevata in modo corretto da coloro che eseguirono il rilievo all’epoca dell’atterraggio a Marliens.

Resta ora la prassi grafica per risalire alla determinazione geometrica del probabile scopo dell’UFO che era quello di concepire il “germe” di un cuore eterico in seno alla Terra. E qui è l’assetto della geometria dell’impronta dell’UFO a dar luogo a questa sorta di operazione chirurgica. Sono due i “bisturi” che si adoperano per concepire questo scopo: il primo, con l’asse y’-y’ dell’ellisse interno tangente in Y, che sarà il limite del raggio del cuore sub-nucleo della sfera centrale di Sphere Packing che ho evidenziato in giallo; il secondo, con la semiretta tangente in R all’ellisse anzidetto che confluisce al centro Q della sfera polare Sud di Spere Paching e di conseguenza individua nel suo punto S il limite dello stesso raggio del cuore in questione.

Tirando le somme, siamo ora in grado di individuare la probabile geometria della sfera-cuore di Sphere Packing che con una certa approssimazione sembra avere un diametro di 1235 km. Confrontando questo valore con quello rilevato dallo scienziato Xiaodong Song, che era stato valutato intorno ai 1200 km circa, si può concludere che l’ipotesi del cuore eterico di fonte aliena possa essere concepibile e così, di conseguenza anche l’ipotesi della terra magneto-eterica conforme il modello matematico-geometrico di Sphere Packing. Giunti sin qui, mi preme riconoscere che le
mie concezioni grafiche sono discutibili per la precisione matematico-geometrica e di conseguenza il risultato conclusivi sul diametro della suddetta “sfera cuore” va presa col benewficio di inventario. Di certo col contributo di esperti matematici (non come me) e con il supporto di calcolatori, si potrebbero ottenere dei risultati sorprendenti e naturalmente persuasivi.

4. Nostradamus aveva profetizzato l’evento dell’UFO di Marliens

Nella conclusione della prima parte mi è venuto di introdurre la quartina I,45 delle Centurie di Nostradamus, spinto da una voce che mi veniva dall’interno, poi riflettendo mi sono convinto che l’idea della mia concezione di una terra magneto-eterica legata a Sphere Packing, il modello matematico-geometrico descritto nei precedenti capitoli, era fondata. Tanto più perché convalidata dalla relazione con l’impronta dell’UFO di Marliens, di provenienza aliena. Allora Nostradamus aveva profetizzato l’evento dell’UFO di Marliens, come annunciato dal titolo di questo capitolo? La risposta è sì se si esamina un’altra sua quartina, in cui si fa cenno al Teatro scenico ove comparirebbe la discussa Bestia, ossia la supposta Terra Magneto-Eterica. Si tratta appunto della quartina III,40 che così recita:

« Il grande teatro si verrà Raddrizzare,
Le dieci gittate e le restanti già tese,
troppo il primo al ghiaccio verrà lasciare,
Per arco prostrato da lungo tempo fessurato. »[3]

Non è poi tanto difficile trovare delle relazioni capaci di condurci per mano giusto sull’evento di Marliens del 10 maggio 1967. Non si è visto forse, con l’illustr. 14, che nella mappa Mediterraneo l’interferenza con la sfera della conica aurea e la latitudine dell’atterraggio UFO a Marliens, mettevano in luce la longitudine 10° Est? Ecco una certa decima “gittata”, giusto un meridiano di altri che vi corrispondono con analoghe corrispondenti geometrie in Sphere Packing. Ma non basta perché il termine “raddrizzare” si confà all’intervento “cardiochirurgico” dell’UFO in questione che innesta un nuovo “cuore” alla Terra Magneto-Eterica al posto di quello in precarie condizioni. E l’illustr. 16 ce lo dimostra. Tanto più che questa precarietà è confermata dal verso «troppo il primo al ghiaccio verrà lasciare», ossia che è freddo, sta per morire! Se ne capisce la causa che risiede in superficie in relazione ad un meridiano “prostrato”, ossia un “arco” quale esso è geograficamente. Si deve supporre che sia proprio il “decimo”, ossia quello corrispondente alla longitudine 10° Est.

E se si vuole dar retta a ciò che dice il primo verso della quartina citata, a conclusione della prima parte di questo mio scritto, ossia « … grande pena al delatore, », si viene a sapere che egli abita in prossimità, non solo sulla “decima gittata” in questione, ma anche in prossimità del 45.mo parallelo Nord, un punto geografico peculiare di Sphere Packing magneto-eterico da cui è possibile traguardare la vetta della conica aurea, come si può vedere nell’illustr. 13. Ecco con questo ho fatto capire da dove mi proviene probabilmente la “conoscenza” di ciò che sostengo in questo scritto e nel precedente.

5. Il potere della forma dell’energia eterica verde.

La supposta energia eterica che interagirebbe nella macchina dell’UFO di Marliens e conseguentemente in Sphere Packing, ipotizzata in sua perfetta sintonia, mi porta ad analizzare l’argomento delle energie eteriche, ben noto nell’ambiente dei cultori delle filosofie orientali yoga.

Lo scopo è trovare dei nessi per capire di che natura possa essere l’energia eterica aliena dell’UFO suddetto e c’è modo di saperlo consultando un eccellente libro, SHAPE POWER – il Potere della Forma, scritto da Dan A. Davidson.[4] Egli ha fatto ricerca per oltre 45 anni nella fisica gravitazionale, nella free energy e nella medicina elettronica. Ha concentrato i suoi sforzi per comprendere la natura dell’energia e la sua relazione con le forze di gravità, elettricità e magnetismo. Nel corso degli anni ha raccolto molte storie affascinanti su bizzarri incidenti ben documentati, i quali puntano ad una nuova comprensione della scienza. Davidson ritiene che nella comunità scientifica si stia sviluppando un nuovo paradigma della comprensione della natura, che cambierà radicalmente le scienze fisiche.

Dal libro in questione traggo le cose salienti sull’energia verde che l’autore tratta compiutamente.

La storia di questa energia della terra, a livello di consapevolezza ha inizio nel 19.mo secolo quando rabdomanti tedeschi scoprirono che c’erano case nelle quali le persone si ammalavano di cancro più dei loro vicini – così Davidson racconta. E così si scoprì che sotto quelle case c’erano vene d’acqua sotterranea che si incrociavano fra loro e questo creava disturbo vorticoso nel campo eterico circostante. E la conclusione fu ovvia per dare risposta sulla natura della causa della malattia di quelle persone. Così pure gli alberi esposti alle stesse condizioni suddette crescevano contorti.

Si pervenne poi alla conoscenza di un’antica disposizione, reperti di riti sacri che risultavano allineati fra loro secondo linee rette che furono note col nome di ley lines e che, in effetti non erano altro che condotti di energia eterica sopra e sotto la terra con la funzione di fornire nutrimento. La cosa interessante è che essa attira l’acqua e perciò è assai frequente la convivenza delle due cose sulla superficie della terra. È stato riscontrato che la terra è percorsa nei due sensi trasversali fra loro da un’intensa rete secondo griglie che formano quadrati di lato dai 3,4 a 4,6 metri.

Racconta l’autore Dan A. Davidson di aver condotto nel 1995 dei rilievi accurati per rilevare maggiori notizie sull’energia eterica con l’aiuto di chiaroveggenti. I risultati dei test furono i seguenti:

  • C’è un campo di energia color verde alla superficie del terreno, con onde che attraversano questo campo di energia. Il colore dell’energia è quella della mela Granny Smith. I chiaroveggenti dissero che l’energia verde era difficile da vedere, ma facile da sentire.
  • L’energia varia da 15 a 90 centimetri al di sopra della superficie del suolo.
  • Le onde si muovono da sud a nord.
  • Le creste delle onde distano tra loro da 38 a 45 centimetri, e il picco delle onde ha un’ampiezza di circa 10 – 12 centimetri. Le onde viaggiano per una breve distanza, da 90 a 120 centimetri, e poi si infrangono in una serie di onde più piccole (cioè di frequenza maggiore) con la stessa ampiezza. Possono esserci interruzioni nel flusso fra le onde più grandi e quelle più piccole, ma questo non è stato verificato.
  • La rilevazione era più facile di primo mattino all’alba, o di sera subito prima del tramonto.
  • I chiaroveggenti non hanno avuto difficoltà nel sentire il livello dell’energia.
  • Nelle onde c’è un’enorme quantità di energia e questa davvero si muove come un’onda dell’oceano.
  • Le condizioni meteorologiche, come anche il vento, non influenzano lo scorrimento dell’energia verde.
  • Il campo energetico verde non è lo stesso delle griglie terrestri.

illustrazione 17Davidson, nel suo libro, riporta poi i test di trasmissibilità dell’energia eterica verde espressi dalla seguente tabella:

Infine egli non manca di fare indagini sulle piramidi e questo è interessante, perché si lega alla supposta etericità connessa a Sphere Packing e, per conseguenza a quella dell’UFO di Marliens che vi sembra in armonia.

Davidson dice: È molto interessante notare che gli esperimenti con le piramidi – ed è il caso di Sphere Packing appunto – mostrano che queste non sono influenzate dall’energia verde, e non interagiscono con essa. Questo probabilmente significa che le piramidi operano su un diverso aspetto dell’energia eterica, che ha poco o nulla a che fare col campo dell’energia verde.

D’altronde già quel chiaroveggente citato in precedenza, che espresse la sua opinione sulle mie visioni cartografiche terrestri, riconobbe che esse appartenevano « ad una dimensione eterica che nessuno può concepire ». Ma è vero pure che per questo caso si tratta dell’astrale mentre l’eterico di
Sphere Paching, e dell’UFO di Marliens va intravisto nella dimensione che lo trascende, ossia il mentale.

A questo punto si potrebbe argomentare che la materia sottile dell’energia eterica delle piramidi, che con la piramide di Cheope si esprime col potere confluente nel suo centro focale corrispondente alla tomba della Regina, è del genere a monte della materia dell’energia eterica verde, oggetto di indagine di Dan A. Davidson. E poi, riflettendo sul fatto che tramite questa piramide si sprigionava un potere, di certo di comando, non resta da pensare che si tratta della mente tramite la quale si esercita questo potere. Dunque non resta che convalidare la supposizione relativa ai ragionamenti sulla mia visione astrale sconosciuta, ossia che l’energia eterica, sembra essere di natura mentale.

Dunque, se così fosse, la terra magneto-eterica, oggetto di trattazione di questo mio lavoro, non può che costituire il cervello mentale in seno al sistema planetario solare. E il « cuore nascosto » di Xiaodong Song mi riporta alla funzione della ghiandola pineale del cervello umano.

« La pineale o epifisi è, secondo lo Yoga, la ghiandola più importante del corpo umano. Essa è la sede della coscienza individuale e di quella Divina, è una ghiandola puramente spirituale. Shrii Srii Anandamurti distingue due parti di questa piccola ghiandola, quella inferiore che corrisponde al Guru Cakra e quella superiore che corrisponde al Sahasrara Cakra. Dal punto di vista delle pratiche spirituali il Guru Cakra è di massima importanza, poiché è all’interno della struttura fisica, mentre il Sahasrara Cakra (letteralmente “il loto dai mille petali”) è localizzato al di sopra del capo. Quando la mente è focalizzata sul Guru Cakra (all’altezza della ghiandola pineale), attraverso le varie tecniche di Guru Dhyana, Guru Sakasha e Guru Smarana, la Kundalini (il potere divino latente, sito anatomicamente alla base dell’osso sacro, sopra il coccige, due dita sopra l’ano) si innalza e la persona raggiunge la “salvezza”, o samadhi permanente. […]. ».

Dunque che altro ci vuole per legare tutto ciò con l’intento delle forze spirituali del Dio Jahvè di far capolino sulla terra spirituale secondo le premesse raccontate dal filosofo austriaco Rudolf Steiner?

Di altro, di molto interessante riportato da Davidson nel suo libro, è una nota sull’energia in questione ricoprente la terra che fa luce ulteriore sul comportamento degli UFO. Trascrivo fedelmente l’inizio del capitolo 3.5.3 ciò che vi riguarda e che si intitola “Griglia di Energia Eterica della Terra”. Non faccio commenti perché non ce n’è bisogno.

«Questa mattina alcune conversazioni con Niena mi hanno fatto rammentare di qualche lavoro iniziale (cioè, circa nel 1968) sulla free energy. (notare che si tratta dell’anno successivo a quello dell’atterraggio dell’UFO a Marliens, avvenuto il 10 maggio 1967). Niena ha visto in diverse occasioni una matrice di energia che la circondava. È una matrice cubica 3-D, con piccoli punti luce distanziati meno di 2,5 centimetri in file e piani paralleli, formanti una griglia energetica tridimensionale. Questo conduce ad una griglia di energia ricoprente la terra, come scritto a riguardo da rabdomanti e Bruce Cathie. Essa probabilmente è causata da onde stazionarie nel campo eterico, con una lunghezza d’onda uguale alla distanza fra i punti. Questo può portare ad una tecnica per spillare energia dal campo tramite un apparecchio basato sul potere della forma. Bruce Cathie afferma di aver scoperto una griglia terrestre che gli UFO usano per viaggiarvi (cioè gli UFO viaggiano sulle linee della griglia.»[5]

Gaetano Barbella


  1. librisalus.it
  2. venus.unive.it
  3. Testo originale: « Le grande theatre se viendra redresser, / Les dez iettez et les rets ja tendu, / Trop le premier en glaz viendra lasser, / Par arc prostais de long temps ja fendus. ».
  4. SHAPE POWER – il Potere della Forma: La fondamentale scoperta di come la forma modifica l’etere universale indifferenziato in elettricità, magnetismo e forze nucleari – Dan A. Davidson – 2013 – Science
  5. old.alkemica.net