Nel numero 2 della rivista del CUN “Ufo International Magazine”, da pagina 50 a 55, si riparla della questione -rimasta finora controversa- del “Santilli footage”.
Ci si sarebbe aspettato -stando anche al titolo- ad un articolo caratterizzato da un approccio in qualche modo “analitico” alla questione, invece era la traduzione in italiano di un articolo piuttosto vecchio (risalente a marzo del 2008) a firma del ricercatore inglese Philippe Mantle, divulgatore e convinto assertore della totale falsità del filmato dell’autopsia aliena in questione. In realtà, per coloro che all’epoca non si interessavano di ufologia e/o in conseguenza del lungo lasso di tempo trascorso dal fatto, non ricordano più gli eventi di allora, ricordiamo che, subito dopo la dichiarazione pubblica di Ray Santilli (rilasciata il 4 aprile del 2006 nell’ambito dello show televisivo di Sky One TV intitolato “Eamon Ivestigates-Alien Autopsy”), Mantle fu il primo ricercatore, poi seguito da molti altri preoccupati come lui di perdere credibilità per aver formulato pareri favorevoli all’ipotesi di una genuinità del filmato e/o di non averlo subito “bollato” come falso. Questa volta, a differenza di quanto avvenuto nel lontano 1995 quando Santilli divulgò il filmato dichiarandolo autentico, decisamente convinti ora della ”genuinità” delle nuove affermazioni di Ray Santilli e quelle del suo socio Gary Shoefield, senza alcuna preventiva quanto approfondita analisi tecnica del filmato in questione volta a suffragare o meno, in qualche modo, le ultime contraddittorie dichiarazione del documentarista inglese, si schierano –ipso facto- con quest’ultimo circa la totale falsità del filmato dell’autopsia aliena.
Volendo sintetizzare al massimo il racconto di Santilli circa la realizzazione cinematografica della presunta falsa autopsia aliena, questi dichiarò di essere stato contattato da un ex cineoperatore militare americano che gli propose di acquistare un filmato, risalente alla fine degli anni 40, relativo all’autopsia di un corpo alieno. Dopo aver visionato tale autentica pellicola relativa, effettivamente, alla autopsia o dissezione di un corpo dalle caratteristiche diverse da quelle umane, furono necessari ben due anni prima di giungere alla consegna del materiale filmato. Purtroppo, una volta giunto a Londra e visionato di nuovo, il materiale si rivelò ossidato ed inservibile per il 95% e di pessima qualità per il restante 5%. I due soci, onde cercare di recuperare la somma di oltre 250 milioni di vecchie lire pagata per l’acquisto della pellicola e, magari, anche guadagnarci un extra, decisero allora di “ricostruirlo” sulla base di quanto Santilli ricordava e dei pochi fotogrammi utili rimasti. Per realizzarlo, assoldarono lo scultore inglese John Humphreys. Humphreys racconta, poi, di come abbia usato materia cerebrale di una pecora per il cervello e una zampa di agnello per l’articolazione di una gamba.
L’articolo pubblicato sulla rivista UFO in discussione verte, inoltre, sulla figura e dichiarazioni di un certo Spyros Melaris che subentrò successivamente -ossia nel novembre del 2007- nella questione, dichiarando a Philippe Mantle di essere stato lui e non invece John Humphreys, a realizzare il falso manichino ed i presunti frammenti quali la trave a T con i caratteri di una scrittura ed i pannelli di controllo dell’aeronave. A sostegno delle sue affermazioni, Melaris mostrò a Mantle tutta una serie di schizzi a mano del manichino alieno da lui poi realizzato e foto di mezzi militari USA degli anni 40-50.
Qualche tempo dopo, Philip Mantle (ex direttore delle indagini per l’associazione di ricerca inglese “British UFO Research”) chiese al produttore televisivo americano Bob Kiviat alcune delucidazioni in merito ai suoi due contatti con John Humphreys, il presunto realizzatore dei manichini dell’alieno poi utilizzati per il filmato dell’autopsia. In sintesi, in base alle dichiarazioni di quest’ultimo, la dinamica degli eventi differirebbe poco dalla versione dei fatti rilasciata da Melaris. Humphreys, difatti, sarebbe stato ingaggiato e pagato (per la realizzazione dei manichini) da Spyros Melaris che agiva per conto di Mr.Santilli. Questo, per sommi capi, sono i fatti salienti riportati nell’articolo “Roswell Alien Autopsy” in discussione. Ora, se il Direttore della rivista organo del CUN “UFO” -nella persona del Dr. Pinotti- fosse stato quanto meno obiettivo nell’esporre ai propri lettori lo stato attuale della ricerca -quanto meno in Italia- relativa alla genuinità o meno del filmato dell’autopsia aliena, avendo ricevuto nel settembre del 2008 (per posta raccomandata ed al pari di altri ricercatori) il libro dello scrivente (edito in proprio) dal titolo “Dissezione di un Alieno”, avrebbe almeno dovuto menzionare tale ricerca riportando qualcuno degli aspetti trattati (accompagnandoli eventualmente con commenti critici) e le nostre diverse conclusioni a favore della genuinità del filmato dell’autopsia aliena, diffuso nel 1995.
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Per dare alla maggior parte dei lettori di “Altro Giornale” un’idea dei contenuti della nostra ricerca sul filmato dell’autopsia aliena in questione, riportiamo -di seguito- l’introduzione e l’indice dei numerosi aspetti – argomenti trattati nel volume in oggetto:
Introduzione
Sin dall’inizio della storia, il filmato della presunta “Autopsia Aliena” diffuso nel 1995, ha innescato una accesa diatriba tra possibilisti e negazionisti circa una sua natura genuina o fraudolenta. I ricercatori, sia da una parte che dall’altra della “barricata”, hanno versato fiumi d’inchiostro e dato vita ad accesi dibattiti anche in ambito televisivo. Alla fine, una volta spentisi i “riflettori” dei mass-media, si era raggiunta una sorta di “tregua”; come già accaduto in altre innumerevoli occasioni, nessuna delle due parti era riuscita ad avere il sopravvento sull’altra. Poi, ai primi di aprile del 2006, ecco la dirompente “confessione” di Mr. Ray Santilli e soci; questi nell’ambito del programma televisivo inglese “Eamonn Investigates”, andato in onda il 4 aprile 2006 sulla rete Sky One, affermarono di essere stati loro gli “autori” della messa in scena cinematografica dell’Autopsia Aliena diffusa 10 anni prima. A “corroborare” il loro racconto il lancio –in contemporanea- di un nuovo film, questa volta però a colori, dall’esplicito titolo “Alien Autopsy-una storia vera”. Sempre stando alle affermazioni di Mr. Santilli, questa volta la “dissezione Anatomica” viene effettuata su di un altro manichino in “tutto e per tutto” identico a quello che sarebbe stato usato nel filmato diffuso dieci anni prima, realizzato sempre dallo scultore inglese Mr. John Humphreys.
Pressochè immediata, da parte di alcuni ufologi noti e meno noti, come Philippe Mentle ed altri -anche nostrani-, la corsa a “pararsi il sedere” dalla conseguente perdita di credibilità per aver pubblicamente espresso, in passato, un’opinione di tutt’altra natura e cioè a favore della genuinità del filmato in questione; vedi, un caso per tutti, il libro “Beyond Roswell”, scritto nel 1997 da P. Mantle e Michael Hesemann. Ecco, quindi, la rincorsa per costruirsi una “nuova verginità ufologica” strombazzando -ai quattro venti “mediatici”- il proprio personale disappunto per essersi lasciati “infinocchiare” da una bufala del genere e il proprio “ravvedimento” a favore della ormai “accertata” origine fraudolenta dell’Alien Autopsy Footage, diffuso nel 1995. Proprio come accaduto nel più noto caso di Galileo Galilei che, uscendo dalla sala dei padri inquisitori avrebbe pronunciato la fatidica frase “…Eppur si muove” –ma molto probabilmente si è trattato solo di un escamotage messo in atto dai suoi estimatori per salvare la faccia al padre del “pensiero scientifico moderno”, a cui si rifà l’establishment scientifico ufficiale o di stato.
In tutta questa storia, ciò che ci ha indotto a realizzare la presente ricerca è stato proprio il “voltafaccia” degli ufologi più “accreditati” senza che, prima, si fossero presi la briga di svolgere uno straccio di controanalisi onde verificare le nuove affermazioni di Mr. Santilli. Un atteggiamento questo che, a nostro avviso, denotava il disprezzo di costoro nei confronti del più elementare senso critico, dell’intelligenza e del libero pensiero di tutti gli altri ricercatori e dell’opinione pubblica in generale. Secondo la nostra opinione di ricercatori ufologi con un’esperienza di ben 40 anni di attività nel campo, qualora non ci fossero altre innumerevoli prove a sostegno e il filmato dell’Autopsia Aliena in discussione fosse autentico, quest’ultimo potrebbe essere considerato un documento determinante, sotto il profilo probatorio, della esistenza ed interferenza di intelligenze alieni nell’ambito planetario terrestre. Ma, tenendo conto del fatto che, dopo oltre 60 anni di ricerche in campo ufologico e dei fenomeni correlati, è ormai già certa –al di la di ogni ragionevole dubbio- l’esistenza di una significativa componente aliena del fenomeno, anche ammesso per ipotesi che il filmato dell’Autopsia fosse un falso -il che in base ai risultati della nostra analisi non è-, non sarebbe certamente questo fatto -da solo- a “smantellare” l’edificio probatorio a favore di una componente aliena del fenomeno UFOs costruito, tassello dopo tassello, in oltre mezzo secolo di indagini sul campo, studi e ricerche a tavolino, dai tanti ricercatori e scienziati sparsi in tutto il mondo.
Coloro i quali negano tale realtà lo fanno per malafede, per ignoranza dei fatti, o perché hanno il sacro “terrore” di dover ammettere che l’uomo -non solo- non è al centro dell’Universo ma, molto probabilmente, si trova ad un gradino molto basso della scala evolutiva cosmica. Tornando alla nostra analisi tecnica, questa è finora l’unica del genere. Essa è nata con l’obiettivo di analizzare, nel modo più dettagliato possibile, le diverse caratteristiche strutturali organiche -esterne ed interne- della presunta creatura aliena, per poter poi comparare il risultato di tali osservazioni con tutto quello che ci era noto a livello di biologia, fisiologia ed antropologia, non escludendo i risultati di studi e tesi di frontiera. Se la presunta EBE allo studio fosse stata effettivamente il parto della fantasia di un artista quale Mr. John Humphreys e/o Mr. Spyros Melaris, non avrebbe dovuto presentare tutta una serie di coerenze a livello biologico, fisiologico ed antropologico come, invece, è stato constato. Vedi, ad esempio, i pupazzi realizzati da professionisti -più o meno noti- di effetti speciali cinematografici tra i quali citiamo quello del film “Incontri Ravvicinati del 3° Tipo” (anno 78) diretto da Steven Spielberg, quello di “ET l’Extraterrestre” (anno 1982) diretto sempre da Steven Spielberg, gli esseri luminosi e di forma umana della trilogia di “Cocoon” (anno XXXX) diretto da Daniel Petrie, quello di tipo insettoide del film “Predator” (anno 1987) diretto da John McTiernan, le creature acquatiche del film “Abyss” (anno 1989) diretto da James Cameron, quello della serie di film “Alien“ (anno xxxx) diretto da xxxxxxxxxxx, quello del film “Independence Day” (anno 1996) diretto da Roland Emmerich, quelli di “Mars Attack” (anno 1996) diretto da Tim Burton, ecc.
Inoltre, qualora il nostro presunto “esperto di effetti speciali” e “realizzatore” del manichino dell’alieno –usato nel filmato dell’autopsia diffusa nel 1995-, per realizzare le fattezze di quest’ultimo avesse, effettivamente, preso spunto da uno o più descrizioni / ricostruzioni di presunte entità animate aliene -fatte dai relativi testimoni di “incontri ravvicinati del terzo tipo” riportate da riviste e libri sull’argomento pubblicati fino ad allora, le caratteristiche della “creatura” avrebbero dovuto essere molto più simili a quelle delle immagini e/o identikit maggiormente in circolazione fino al 1994.
Nella stragrande maggioranza dei casi, difatti, le entità animate aliene -biologiche e non- fino ad allora note potevano, in linea di massima, essere ricondotte alle seguenti tipologie:
- 1-Esseri umanoidi macrocefali, con grandi occhi neri a mandorla o muniti di grandi pupille, di bassa statura, piuttosto esili, a volte dotati di arti superiori contraddistinti da tre o quattro lunghe dita, meglio conosciuti con il termine di “grigi”;
- 2-Creature umanoidi più o meno alte rispetto alla media umana, di colore verde o marrone, ricoperti da scaglie, con arti lunghi e muniti mani e piedi palmati e/o artigliati, del tipo così detto “rettiliano” o “insettoide;
- 3-Giganti umanoidi alti tre o quattro metri, indossanti tute di volo ed a volte muniti di caschi, come ad esempio il tipo descritto dal metronotte genovese Fortunato Zanfretta nel 1978;
- 4-Entità con fattezze antropomorfe ma con caratteristiche robotiche e/o androidi, di varia statura e caratteristiche somatiche;
- 5-Esseri umanoidi indossanti combinazioni di volo complete di casco che impedisce, ai testimoni, l’osservazione delle loro fattezze fisiche;
- 6-Creature umanoidi di piccola statura descritte, dagli occasionali testimoni, come simili ai nani e/o agli gnomi presenti nel folclore e nelle tradizioni di molti paesi.
Riportiamo, di seguito, le presunte immagini e ricostruzioni grafiche di entità aliene maggiormente note e diffuse attraverso i mass-media (come documentari, riviste e libri dedicati all’argomento degli OVNI) fino alla metà degli anni 90 del secolo scorso.
Dall’alto: 37-Le creature umanoidi dalla fisiognomia non umana, native del pianeta Iarga, incontrate dal contattista Denarde negli anni 60 – 38-39-Le ricostruzioni grafiche delle fattezze di due tipologie di esseri “rettiliani”, in genere più alti della media umana, privi di peluria corporea, e con una pelle a scaglie di colore verde o marrone
Anche i presunti resti dell’aeronave aliena, raccolti dai militari USA sul luogo del crash e mostrati nel filmato dell’autopsia, quali la “trave a T” recante caratteri di una forma di scrittura e le così dette “tastiere di controllo”, sono stati -sempre da noi- fatti oggetto di una analoga (anche se ovviamente di tipo diverso) analisi tecno-comparativa con prodotti tecnologici avanzati umani dalle caratteristiche estremamente similari e, pertanto, fortemente indiziati di essere stati realizzati grazie a programmi di retro-ingegneria. Ebbene, anche questa volta, le numerose prove indiziarie raccolte erano decisamente a favore della genuinità di detti reperti il che, di conseguenza, smontava le affermazioni secondo cui, invece, sarebbero stati un parto esclusivo della “fantasia” di Mr. Humphreys e/o Mr. Melaris.
Indice dei vari aspetti/argomenti trattati dall’Autore nel suo sopra citato libro:
- Prefazione Introduzione
- Cap. 1° – La storia ed i suoi sviluppi dal 1995 al 2006
- Cap. 2° – Le obiezioni degli scettici – Troppo “umano” per essere “alieno” – Se anche un dinosauro avesse vinto alla lotteria dell’evoluzione
- Cap. 3° – Aspetti anatomici generali della presunta EBE
- Cap. 4° – Ipotesi sulla natura del soggetto sotto autopsia in esame
- Cap. 5° – La “verità” di Mr. Santilli: Un manichino con inserti di animali
- Cap. 6° – Realizzazione della gamba ferita del pupazzo alieno ed annesso “make-up estetico”, secondo le dichiarazioni di Spyros Melaris
- Cap. 7° – Anche secondo alcuni anatomopatologi la E.B.E. del filmato diffuso nel 1995 non sarebbe un manichino
- Cap. 8° – Incongruenze antropometriche tra la EBE del filmato diffuso nel 1995 ed il “manichino” realizzato da Mr. Humphreys per il film “Autopsia Comica”
- Cap. 9° – Analisi delle diverse strutture anatomiche della EBE
- Cap. 10° – Analisi comparativo-deduttiva sulle caratteristiche morfologiche del cranio della EBE
- Cap. 11 – Analisi comparativo-deduttiva sulle caratteristiche morfologiche del cervello della EBE
- Cap. 12 – Analisi comparativo-deduttiva di altre caratteristiche morfologiche della EBE quali il naso, la bocca, apparato sessuale esterno, ombelico atrofico e peluria corporea;
- Cap. 13° – Analisi di alcune ferite presenti sul corpo della EBE: Ferita alla gamba destra, ferita al polso e sotto-ascellare al bracco destra, ferita al cranio;
- Cap. 14° – Analisi comparativo-deduttiva sulla conformazione morfologica esterna e di alcuni organi interni della presunta EBE: Conformazione del collo, il “cristallo” ubicato nel torace, l’asportazione di un organo addominale di grosse dimensioni, l’utero o organo similare;
- Cap.. 15° – Esadattilia: Nei miti, nell’arte e nella casistica medica attuale;
- Cap. 16° – Le parti mancanti del filmato dell’autopsia aliena;
- Cap. 17° – Due diverse autopsie aliene o un solo manichino ripreso in tempi diversi? – Costi e sprechi di una improbabile messa in scena – l’ipotesi delle EBE gemelle;
- Cap. 18° – Ulteriori considerazioni ed analisi di altri aspetti della EBE oggetto del filmato dell’autopsia diffuso nel 1995, aventi una qualche correlazione –indiretta- con il tema della “compatibilità biologica” vera e propria: Analisi ed aspetti anatomici delle plance di controllo e retro ingegneria aliena – ritrovati tecnologici ed applicativi – rapporti testimoniali poco noti facenti riferimento ad EBE simili a quella oggetto del filmato dell’autopsia aliena diffusa nel 1995;
- Cap. 19° – Conclusioni-Ray Santilli uno sciocco credulone, un abile truffatore o una pedina manovrata da qualche settore dell’intelligence e/o qualche livello di potere occulto? – Ebe e coerenza biologica: solo frutto della “fervida immaginazione” un artista di effetti speciali associata ad una lunga serie di fortunose coincidenze? – Una valutazione di massima della presente ricerca – Strategia della confusione e del discredito: l’occulta regia e le finalità di quest’ultima – Gli ufo, la presenza aliena e il potere costituito – Ufo, alieni e sistema di potere mondiale – Relitti di aeronavi aliene, accordi tra visitatori e governo-ombra e le ricadute tecnologiche di derivazione esogena – Altri possibili motivi di discredito nei confronti dell’autopsia aliena: l’occultamento di un assassinio
L’autopsia aliena ed il crash di Roswell del 1947.
La nostra presente denuncia, relativa ad una politica indubbiamente censoria dimostrata del Direttore della rivista Ufo -Dr. Pinotti- nel trattare la questione dell’Alien Autopsy Footage, anche se alcuni tra quelli che non conoscono quanto da noi realizzato in campo ufologico durante i 40 anni e passa della nostra attività potrebbero pensare il contrario, non è motivata da alcun astio personale e/o spirito di rivalsa nel confronti del Direttore della rivista “Ufo” e del CUN (in conseguenza della nostra estromissione dall’organizzazione nel 1998) ma, esclusivamente, dal fatto di aver dovuto constatare –con profondo rammarico- l’ennesimo comportamento meschino e demagogico da parte di un organismo di ricerca che, secondo le ripetute esternazioni del suo massimo rappresentante, si sarebbe sempre attenuto ad un “codice etico” improntato ad una corretta informazione dell’opinione pubblica e ad un approccio del fenomeno scevro da preconcetti di sorta e/o parzialità metodologiche derivanti da un qualsivoglia tipo di coinvolgimento personale (sic).
Allo stesso modo di come la frammentazione del sindacato dei lavoratori (inizialmente unitario in Italia), in diverse corporazioni legate e dipendenti a filo doppio ai diversi partiti politici, non che la corruzione di coloro che venivano delegati a formarne i quadri, ha determinato – a lungo andare- il logoramento di tali organismi rappresentativi con conseguenze quali la perdita di ogni reale potere contrattuale da parte dei lavoratori nei confronti del proprio datore di lavoro (stato o imprenditore che fosse) e la progressiva eliminazione dei diritti acquisiti in decenni di lotte. Si è così avuta la frammentazione della ricerca ufologica (in Italia e nel resto del mondo) in una miriade di organismi in costante lotta tra loro, il dilagare degli individualismi per affermarsi come “leader” – e conservare il più a lungo possibile tale posizione – all’interno di una data organizzazione, l’aspettativa di una qualche forma di “riconoscimento istituzionale” (da ottenersi in cambio di un atteggiamento pubblico più “soft” e “comprensivo” nei confronti del potere di stato), la componente di un certo profitto economico, ecc., conseguenze che ci hanno portato a dimenticare i principali e veri obiettivi di questa nostra ricerca e cioè:
- A- Lo studio inerente le caratteristiche delle forme di vita evolute presenti nel nostro ambito planetario ed interagenti con gli esseri umani;
B- La realizzazione di un contatto palese e diffuso tra noi e tali visitatori alieni.
La conseguenza di un tale errato comportamento –da parte di noi ufologi- ha portato -nel tempo- ad una sempre più organica, estesa e perniciosa azione di cover-up e controllo dell’intera questione da parte dell’establishment governativo nazionale e sovrannazionale in generale. La totale mancanza di un programma di ricerca unitario non che di reciproco sostegno e collaborazione -sia dei singoli ricercatori che di organizzazioni come il CUN per quanto riguarda l’Italia-, assecondando -più o meno consciamente- il vecchio ma sempre valido principio del “dividi et impera” (sfruttato da tempo immemorabile e sempre con buoni risultati da coloro i quali ci comandano), ha di fatto lasciato nelle mani dei governi delle superpotenze nucleari ed alla “cupola” del Nuovo ordine Mondiale (composto da coloro i quali rappresentano il potere economico-finanziario, quello industrial-militare e quello religioso internazionale), ogni iniziativa finalizzata al contatto con i visitatori e discrezione nello scegliere quali di questi ultimi ritenere “amici” e quali, invece, no.
Abbiamo, in definitiva, perso su tutti i fronti; abbiamo fatto una serie di autogol e regalato così la “partita” all’avversario, ossia ai rappresentanti del potere di stato ed a quelli del NWO. Ciascuno di noi, anche se in diversa misura e per ragioni diverse, è -se non complice- quantomeno corresponsabile delle gravi quanto inevitabili conseguenze che, tale stato di cose, avrà -a breve e medio termine di tempo- sull’intero genere umano.
Come afferma una saggia ed antica massima di vita: Chi è causa del suo mal …pianga se stesso.
Umberto Telarico
Umberto Telarico è nato a Napoli il 09/marzo/1952. Dal 1976 risiede nel comune di Acerra, provincia di Napoli. Ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico ‘Duca degli Abruzzi’, poi si è specializzato in programmazione elettronica. Dal 1971 al 1983 ha prestato servizio presso il Centro Elaborazioni Dati dell’Ospedale Generale ‘Antonio Cardarelli’ e, dal 1984 al 2012 ha prestato servizio (con la qualifica di ‘programmatore CED’) presso l’AORN ‘Santobono-Pausilipon’, sempre nel napoletano. Ora è in pensione.
Il suo interesse per la questione ufologica è nato nel luglio del 1967 in seguito all’avvistamento, diurno, di un ufo tubolare. Sin dal 1972, Umberto Telarico, da autodidatta, ha approfondito lo studio di varie discipline scientifiche ed umanistiche quali la fisica, la chimica, l’astronomia, l’esobiologia, l’antropologia, l’etologia (sia animale che umana), la psicologia, l’ecologia, determinate branche della medicina (come la biologia e la neurofisiologia umana), e la storia delle religioni.
A partire dal 1992, grazie al notevole back-ground culturale così acquisito ed integrato, a sua volta, da una -ormai oltre ventennale- esperienza diretta come studioso e ricercatore nel campo delle discipline scientifiche definite di “frontiera” (in modo particolare quella relativa all’indagine sul fenomeno degli “oggetti volanti non identificati” o U.F.Os), il Telarico ha scritto alcuni libri quali “Aliengate” (pubblicato per le Edizioni Teseo), “Strage Aerea di Ustica: Tutto ciò che e’ stato ignorato e che nessuna Nazione -coinvolta negli eventi- ha voluto mai ammettere” (lavoro questo per il quale -in data 20 settembre 1999 a Roma- l’Autore e’ stato ascoltato dal Giudice Rosario Priore, all’epoca titolare dell’inchiesta), “Dissezione di un alieno” (un’analisi tecnico-comparativa sul discusso filmato dell’autopsia di un alieno meglio noto come “Santilli footage”) pubblicato in proprio, “Ufos oggi: un’incontrovertibile realtà scientifica” e “Presenza di vita extraterrestre, fenomeni UFOs e censura di stato”, lavori questi ultimi tre rimasti finora nel “cassetto” per ragioni economiche.
Inoltre, il Telarico ha realizzato diverse monografie tecnico-analitiche tra le quali citiamo: “Effetti Fisiologici degli UFOs-l’Ipotesi Elettromagnetica” (pubblicata nella collana “Documenti Ufo” a cura del Centro Italiano Studi Ufologici (CISU), “Italia 85: Una mancata collisione” (un estratto della quale e’ stato pubblicato sulla rivista di Aeronautica del febbraio 1986), “Rapporto sulle cause e gli effetti di una pace permanente mondiale nei confronti del contesto socio-politico ed economico globale”, “Investigazione su di un Evento Anomalo-Analisi Scientifica sull’IR2 con Tracce al suolo avvenuto a Cicciano (Na) il 3 novembre 1990” (realizzata in collaborazione con i consulenti tecnici Alessandro Dattilo e Vincenzo Iorio e, da parte del CUN, oggetto di trasmissione allo Stato Maggiore Aeronautica -2 Rep.-ed a tutta una serie di altri Enti di Stato interessati, in data 23 gennaio 1985, con relativa risposta da parte del Ministero della Difesa con prot. 24420 del 21 giugno 1985; inoltre, sempre con tale rapporto d’indagine ufologica, l’Autore si e’ classificato al 1° posto –nella sez.Ufologia- alla Prima Edizione del Premio Nazionale “G. Raimo” del 1999), ed un notevole numero di articoli e ricerche -sempre sul tema ufologico- apparse su riviste specializzate -e non- sia italiane che estere. Ed è sempre per approfondire la conoscenza di detta vasta quanto complessa materia che, nel 1971, il Telarico è entrato a far parte del ‘Centro Ufologico Nazionale’ -C.U.N.-
In tale ambito associativo, dal 1993 al 1997 il Telarico ha partecipato per ben cinque volte, in qualità di relatore, all’annuale “Convegno Internazionale sul Fenomeno UFOs” organizzato dal Dicastero Telecomunicazioni e trasporti, dal Dicastero Pubblica Istruzione, Cultura e Università della Repubblica di San Marino –in collaborazione con il CUN-. Nel 1996, il Telarico ha collaborato con testi originali alla realizzazione dell’opera a fascicoli “UFO Dossier X” edita dalla Fabbri e, nel 2003, alla realizzazione dell’opera in cinque volumi con allegati sette documentari su DVD dal titolo “Stargate” edita dalla Curcio. A completare la panoramica delle attività divulgative del Telarico, la partecipazione a diverse trasmissioni radio-televisive RAI (tra cui “Al Rogo Al Rogo”, “Mixer” condotto da Giovanni Minoli), TV private regionali (come Canale-21 e Telenapoli), e Reti Mediaset (in programmi quali “Ore 12” condotto dal presentatore Gerry Scotti, “Maurizio Costanzo Show” condotto dall’omonimo giornalista e “Mistero” condotto da Raz Degan).