Nell’Europa occidentale hanno vissuto, intorno al 3000 a.C., alcuni popoli che svilupparono una cultura particolare, detta megalitica.
Le costruzioni principali di quell’epoca sono i Cromlech, grosse pietre disposte in circolo, sai per motivi rituali che calendariali, i Dolmen, delle urne funerarie costituite da due pietre verticali sovrastate da un lastrone orizzontale, e i Menhir, pietre verticali conficcate nel suolo, che probabilmente avevano la funzione di rendere omaggio al sole.
I più importanti siti archeologici di questa antica cultura si trovano a Stonehenge (il cui monumento fu però rimaneggiato, intorno agli anni 60’ del secolo scorso), in Bretagna, Irlanda, Corsica, Sardegna, Malta e Portogallo, dove si trova il misterioso Cromlech di Almendres. Fino ad ora si pensava che monumenti megalitici di questo tipo esistessero solo in Europa.
Con il ritrovamento e l’attenta analisi, nel 2006, del Cromlech di Calçoene (pronuncia: calsueni), nel nord del Brasile, presso il litorale atlantico, si può affermare che la cultura megalitica giunse anche in America.
Calçoene è un paese situato a circa venti chilometri dall’oceano, nello stato di Amapá. E’ una zona pioviosissima, praticamente piove tutti i giorni. Durante la giornata numerosi acquazzoni si alternano a momenti ventosi e soleggiati. A circa venti chilometri dal paese si trova il Cromlech, che è situato su un monticolo di circa 7 metri d’altezza. E’ formato da una trentina di pietroni alti fino a 4 metri, disposti in circolo. Il diametro del Cromlech è di circa 30 metri. Alcuni lastroni sono caduti o inclinati e questo può far supporre che il monumento sia molto antico.
All’interno del circolo vi sono 2 pietroni molto particolari, uno di questi riporta un foro poco sopra la metà della sua altezza, mentre l’altro è disposto diagonalmente. Secondo il ricercatore brasiliano Josè Elias Ávila la pietra bucata ha la funzione d’individuare l’esatto momento del solstizio d’inverno, il 22 dicembre di ogni anno. La luce del sole, all’alba del 22 dicembre, entra nel foro della prima pietra e, colpendo la seconda, non causa ombre laterali. Nel sottosuolo del Cromlech vi sono due fossi a forma di stivale, uno profondo 1,3 metri e l’altro profondo 1,9 metri. Entrambi hanno un diametro di circa 1,7 metri. All’interno dei fossi sono state trovate alcune ossa umane (ma non crani), e della ceramica, che è stata datata intorno al 1000 d.C. Ho intervistato l’archeologa Mariana Petry Cabral, che fa parte dell’equipe che ha studiato il sito archeologico.
Secondo lei il monumento fu costruito all’incirca all’inizio dell’era Cristiana. Come è giunta a tale conclusione? La ceramica ritrovata nei fossi e anche alcuni frammenti di terracotta ritrovati nelle fondamenta del monumento farebbero pensare che il monumento stesso sia stato costruito dagli artefici della ceramica, che è propriamente amazzonica, (stile denominato Aristé), ma differisce dalla ceramica Marajoara dell’isola di Marajó.
I costruttori del monumento megalitico sarebbero stati pertanto indigeni amerindi, discendenti dei popoli asiatici che giunsero in America dallo stretto di Bering e dalla Melanesia e Polinesia, circa 30 millenni or sono.
Dall’analisi geografica del luogo, ma anche in seguito ad altre considerazioni di natura storica e culturale si può proporre una teoria alternativa sull’origene del Cromlech di Calçoene.
Innanzitutto bisogna evidenziare che il Cromlech in questione è l’unico monumento megalitico circolare, di questo tipo, nell’intero continente americano. Se la tradizione megalitica fosse stata comune nei popoli amerindi si sarebbero già trovati altri Cromlech sia nell’America settentrionale che meridionale. E’ vero che gli indigeni sud-americani hanno un conoscimento basico sulle eclissi e il solstizio d’inverno, ma se la tradizione di costruire Cromlech fosse stata tipica di un particolare popolo amerindio che viveva nella zona di Caçoene, perché successivamente questa cultura si è perduta?
A mio parere il Cromlech di Calçoene, che è allo stesso tempo un monumento archeoastronomico e un mausoleo, è molto più antico.
Bisogna considerare attentamente dove è situata la zona di Calçoene: Con una latitudine nord di 2 gradi e 29’ e una longitudine ovest di 50 gradi e 56’ si trova praticamente affacciata sull’Oceano Atlantico, proprio nella zona di mare dove soffiano costanti gli alisei dalle Isole Canarie.
Secondo la mia interpretazione è possible che un piccolo gruppo di umani, di origine caucausoide, abbia attraversato l’oceano con imbarcazioni di fortuna. Questo antico viaggio transoceanico avrebbe potuto aver luogo in seguito ad una immane catastrofe, magari in seguito all’innondazione di vastissime terre attigue alle coste continentali europee e africane, nel periodo compreso tra il 9500 e il 7500 a.C.
Questo limitato gruppo di caucasoidi (non piú di una ventina), potrebbe essersi ritrovato isolato in seguito a devastanti alluvioni. Una volta salvatosi con una imbarcazione di fortuna, potrebbe essere stato spinto nverso sud-ovest dagli alisei, giungendo presso le coste di Calçoene, com un viaggio non lunghissimo, di circa 30 giorni. Questo piccolo gruppo di navigatori continuò la tradizione megalitica che era propria delle sue terre ancestrali.
La consistenza numerica di questi “megalitici”, era però molto bassa e, non potendo dominare le altre culture aborigene già presenti sul territorio, ne furono assorbiti.
Forse alcuni “megalitici” viaggiarono in lungo e in largo per il continente sud-americano e così fecero i loro geni, la prova di questa mia supposizione sono gli occhi verdi e la pelle chiara (tipici del gruppo umano caucasoide), presenti in alcuni indigeni americani, come gli Yanomami. Alcuni di questi “megalitici” rappresentarono la loro Storia e le loro tradizioni, in alcuni pittogrammi e petroglifi dell’Amazzonia, spesso codici indecifrabili, per molti osservatori.
Secondo questa mia tesi, è possibile che nei secoli successivi, alcuni indigeni amerindi abbiano occupato la zona del Cromlech, ritenendola sacra e praticando nelle vicinanze le loro tradizioni. Così si potrebbe spiegare l’origine della ceramica amazzonica ritrovata presso il Cromlech e nei due fossi situati proprio al di sotto di esso. Siamo solo agli inizi dello studio archeologico dell’Amazzonia, un’area del mondo che fino a poço tempo fa si riteneva erroneamente poco colonizzata dall’uomo prima dell’arrivo degli europei.
Yuri Leveratto