All’inizio degli anni ’90 la Bulgaria si trovava nella peggior crisi economica della storia recente, e le persone cercavano speranza e un nuovo inizio. Forse questa situazione ha fatto si che fosse presa in considerazione una leggenda che parlava di un misterioso tesoro nascosto dal re Samuil nel sottosuolo della città di Tsarichina che si trova a 30 km da Sofia. Il ministero degli interni incaricò un reparto militare scelto di procedere nella ricerca. Nel 1990 i sensitivi bulgari Elisaveta Loginova, Dora Petkova e Dimitar Surakov furono reclutati per assistere i militari e insieme lanciarono un’operazione per rivelare il segreto che giaceva nelle profondità di Tsarichina. Ai sensitivi risultò però presto chiaro che in quella zona si trovava molto di più di un semplice tesoro, secondo i chiaroveggenti Dimitar Surakov ed Eli Loginova, nelle profondità di Tsarichina, giaceva lo scheletro del primo umano che aveva abitato il nostro pianeta: un androgino.
Tralasciando questa parte, Eli indicò con una mappa il punto preciso dove si doveva scavare. Quindi, seguendo le sue istruzioni, fu scavato un tunnel di 168 m. a forma di spirale, senza usare nessun supporto (anni dopo, gli americani riuscirono a brevettare questo metodo di scavo). Durante questa operazione le istruzioni vennero solo da Loginova. Solo quando i sensitivi ricevettero l’informazione che a distanza di sette metri avrebbero raggiunto lo scheletro di un alieno, l’oggetto fu “”congelato” e fu istituita una commissione per investigare il fenomeno Tsarichina. Gli appunti di Loginova (che erano scritti in forma geroglifica sotto la dettatura di una civiltà aliena), furono raccolti in un diario. Il Ministero della difesa attraverso il Generale Minchev organizzò un gruppo il cui scopo era di interpretare le informazioni ricevute da tutti i sensitivi e registrarli parola per parola in un diario di lavoro del gruppo.
Allo stesso tempo, mentre questo gruppo riceveva, documentava, sistemava e analizzava informazioni, si conduceva un lavoro di ricognizione: studio del territorio e raccolta di informazioni da parte della popolazione locale circa avvenimenti paranormali. Le informazioni ricevute con mezzi psicotronici, riguardavano testi in vecchia lingua bulgara geroglifici, arabo, indiano, cinese del sud e scritte runiche. C’erano numeri come 1,2,3,4,5 etc, segni astrologici e pianeti come pesci, giove, nettuno e capricorno. In particolare la contattista Loginova scrisse 800 pagine.
Queste informazioni furono diligentemente registrate e spedite per essere decodificate da specialisti locali e stranieri, mantenendo la regola della segretezza. Quello che si riuscì a tradurre parlava di un evento avvenuto 2575 anni fa. Si menziona la civilizzazione che esisteva 8000 anni fa. Le informazioni date da Loginova dicevano che queste creature venivano dal pianeta Fotone. (Essi stessi sottolinearono il nome del pianeta Neutrinia che nel linguaggio umano può essere tradotto in luce, fotone), che fu distrutto. Questi esseri in Tsarichina sono parte della razza suprema da cui derivano gli esseri umani.
Il colonnello Tzvetko Kanev, che fece parte del gruppo di ricerca, ha rivelato che durante gli scavi vennero in contatto con una grossa pietra rettangolare che fu definita da Loginava una barriera di protezione biologica e che la sua distruzione avrebbe provacato gravissimi rischi. Continuando gli scavi in profondità, incontrarono un’altra barriera, una lastra di forma concava e nel muro di destra si poteva vedere che i mattoni del muro erano assemblati per formare una figura umanoide. Il colonnello disse che un collega provò più volte a penetrare una zona particolare, ma fu fermato da un “muro invisibile”.
Dai frammenti di informazioni disponibili non manipolate, divenne chiaro che i partecipanti all’operazione “Sun Ray”, avevano fatto incredibili scoperte e avevano avuto degli incidenti misteriosi causati dall’ostilità di una tecnologia a loro non familiare e dall’attività di un’intelligenza, molto superiore alla nostra visione limitata dell’evoluzione della vita nell’Universo. Tutta la documentazione fu sequestrata e sparì misteriosamente. Presto fu terminato lo scavo e il 19 novembre 1992 il buco di Tsarichina è stato sigillato con tonnellate di pietre e cemento.
Alcuni anni dopo il ministro della difesa Nikolay Svinarov ammise che i documenti furono spediti all’estero. Se si fossero ottenute informazioni sui primi abitanti della Terra, avremmo dovuto cambiare completamente la nostra idea sull’evoluzione.
Estratto da un’intervista con Loginova:
Durante gli scavi, incontrasti Vanga (una delle chiaroveggenti bulgare più famose) e le vostre conversazioni sono state registrate in audiocassetta, E’ vero che lei vi disse di non scavare oltre?
Questo non è vero. La nostra conversazione con Vanga durò un ora. Lei non ha mai detto di non scavare. Al contrario. Lei “vedeva” quello che stavamo cercando. Io ero convinta che noi stessimo andando dritti nel tunnel e che i miei scritti non fossero solo frutto di paranoia. Mi divenne chiaro che i geroglifici che scrivevo erano testi, non solo dei bei scarabocchi, come sostenevano lo storico Bozhidar Dimitrov e il Prof. Dimitar Ovcharov.
Essi dissero che io avevo creato una nuova scrittura. La trascrizione della nostra conversazione con Vanga è tenuta dal ministro della Difesa, come tutti gli altri documenti. Io ricordavo poche parole. Vanga ci chiamava per nome. Lei disse al Generale Dinev: “Bene Luubcho, che cosa stai cercando? Non è uomo nè donna. Scimmia gialla! Perché ti serve? Lei ha anche detto che noi eravamo a circa un centinaio di metri, perché lei ci chiese di portare della terra con noi. Lei disse che ci sarebbe stato un momento in cui sarei stata in grado di decifrare i testi che stavo scrivendo.
Qui di seguito uno speciale apparso su una tv bulgara (purtroppo ancora senza sottotitoli), nel quale si parla del caso tsarichina.
Interessante l’abbinamento nella stessa trasmissione di un esperimento con il fisico Minev che dimostra l’interazione del plasma con il campo elettro- magnetico umano: