Le origini della tradizione Vedica, da cui proviene l'Ayurveda, sono oscure ma si pensa siano da porsi in relazione con l'emigrazione, avvenuta nel subcontinente indiano, di un popolo di lingua indoeuropea, proveniente da nord-ovest, che si stabilì nella valle dell'Indo intorno al duemila a.C. Le scritture indiane li chiamano Ariani un nome che viene variamente tradotto come “itineranti” o “girovaghi”.
Gli Ariani Vedici portarono con sé concetti religiosi, riti, una pozione che ampliava la coscienza (Soma) e una serie di divinità naturalistiche. Alcune di queste divinità sembrano corrispondere ad altre delle tradizioni greche, romane e persiane, facendo supporre una possibile origine preistorica comune. La religione che gli Ariani svilupparono tra il duemila e il millecinquecento a.C. è descritta in una raccolta di inni e canti chiamata Veda, che letteralmente significa “conoscenza”.
Gli induisti hanno sempre considerato i Veda eterni e di origine divina, ritenendo i Rishi solo dei veggenti che scrivevano ciò che veniva loro trasmesso, per ispirazione divina, direttamente dal Sé supremo.
I testi che formano i Veda sono quattro: il Rigveda, il Samaveda, lo Yajurveda e l'Atharvaveda.
IL RIG VEDA
E il più antico e consta di oltre mille inni. Gli altri Veda si basano su questa opera, che raccoglie gran parte della conoscenza Vedìca sullo Yoga, la Meditazione, i Mantra, l'Ayurveda e Stapatya Veda. Rig Veda è collegato con Stapatya Veda – Scienza dell'Architettura. In genere gli studiosi lo fanno risalire intornoal millecinquecento a.C. sebbene alcuni osservino che gli scavi archeologici e i riferimenti astronomici indichino un periodo molto precedente.
IL SAMA VEDA
Il Samaveda riporta vari inni del Rigveda in forma più musicale e rappresenta l'estasi e la beatitudine della Realizzazione. Se il Rigveda è il passo, il Samaveda è la danza; il primo è la parola, il secondo l'intelletto. Il Sama Veda è collegato con Gandarva Veda – Scienza della Musica.
LO YAJUR VEDA
Tratta dei diversi rituali Yogi e dei sacrifici per purificare la mente e risvegliare la coscienza. I rituali si propongono di rappresentare l'universo all'interno dell'individuo, per realizzare l'unione fra le due dimensioni. Yajur Veda è collegato con Dhanur Veda – Arti Marziali.
L'ATHARVA VEDA
Considerato l'ultimo e il meno antico dei Veda, questo testo contiene canti e incantesimi per calmare gli Dei e Mantra per allontanare il male, la sfortuna, i nemici e le malattie. A differenza degli altri Veda, riporta formule magiche usate dai sacerdoti. L'Atharva Veda è collegato con Ayur Veda – la Medicina.
Ognuno dei quattro Veda è diviso in due parti distinte, Mantra e Brahmana. L'una contiene preghiere e lodi a vari aspetti dell’Assoluto, l'altra istruzioni dettagliate per lo svolgimento delle cerimonie in cui venivano utilizzati i Mantra.
Della cosiddetta “letteratura Vedica” fanno anche parte testi che forniscono segrete spiegazioni mistiche dei rituali (Aranyaka),e le Upanishad, massima espressione (della filosofia Vedanta, di cui possiamo dare solo qualche breve cenno. Complessivamente, questi trattati sono noti come Shruti, “conoscenza ricevuta”, in contrapposizione a Smirti (come la Bhagavad Gita), che è invece “conoscenza ricordata”.
LE UPANISHAD
Verso la fine del periodo Vedico, le concezioni relative alle funzioni Rituali e Sacrificali vennero interpretate come rappresentazioni simboliche di un insegnamento spirituale. Presso le scuole dell'epoca sorsero varie speculazioni di natura cosmologica, che furono poi raccolte in una serie di trattati denominati Upanishad. In essi si descrive con particolare attenzione il significato spirituale del rituale Vedico e la sua relazione con il genere umano.
L' insegnamento fondamentale delle Upanishad può trasparire dall'analisi di sei grandi enunciati.
MAHAVAKYA
Aham Brahmasmi : Io sono Brahma.
Così si stabilisce che l'individuo è lo stesso Sé supremo. Le Upanishad insegnano che il proprio Sé è la presenza del Sé supremo nel cuore.
Ayam Atma Brahma : il Sé è BrahmaQuesto afferma l'unità del Sé individuale con l'Assoluto, implicando che “Assoluto” è il Sé in tutti gli esseri.
Tat Tvam asi : Tu sei Quello.
La coscienza è ovunque e in ogni cosa; solo la mente produce l'illusione dell'esistenza di “altro” da Sé.
Prajnanam Brahma : L'intelligenza è Brahma.
Con ciò si afferma che l'intelligenza individuale è la presenza in noi dell'intelligenza divina, per mezzo della quale si può realizzare l'Assoluto
Sarvam khalavidam Brahma : Tutto l'universo è Brahma.
L'unico Sé supremo è tutto ciò che è o che non è: nient'altro è, era o sarà mai, eccetto Brahma.
So ham : Egli sono Io.
Così si rivela l'Assoluto nel ciclo naturale della respirazione. So è il suono naturale dell'inspirazione, ham quello dell'espirazione.
Esistono inoltre molti altri testi secondari, degni di essere studiati e rispettati. Come esempi si possono citare i Purana,gli Itihasae gli Agama.
fonte:amandeep.it