I Sacri Misteri sono costituiti sulla dottrina neoplatonica per la quale vi sono tre fasi di un processo cosmico ovvero la sequenza processione-parmanenza-ritorno.
Si tratta di tre misteri:
1) la scintilla divina in noi
2) la natura malvagia e oppressiva della materia e del suo artefice
3) il valore sacro della magia che libera dalle potenze
Il mistero di Nous-Sophia
Vi é un vero cielo oltre il cielo apparente mentale, l’Intelletto che contiene l’archetipo di ogni cosa dell’universo, nel quale l’ultimo dei suoi spiriti volendo farsi autocoscienza dell’Assoluto ne ha creato solo un’immagine caricaturale. La dea Sophia o Sapienza, detta Isthar o Iside, personifica la coscienza trascendente le ombre del mondo che é discesa, si é identificata nella sua immagine mondana, l’individualità. Essa geme nell’uomo anelando al ritorno al mondo originale. Essa come Isthar, dea babilonese che discende negli inferi e ne ascende resuscitando e sostituendo il suo corpo con quello di Tammuz. Dioniso che é Zeus disceso sul monte Nyssa, Dioniso viene fatto a pezzi dai titani ovvero l’uno differenziato nella moltitudine, ovvero Zeus caduco. La verità non é una dottrina ma uno stato dell’essere. Non vi é, di converso, l’errore quanto piuttosto l’illusione che é esistenza relativa.
In questo stato essa é perfettamente integra ma ha bisogno di discendere nelle tenebre per poter esperire sé stessa. Nulla più sono le esistenze terrene che riflessi della coscienza manifestata. Sophia o coscienza é l’aspetto manifestato e caduco della coscienza che in sé non si manifesta, essa é la coscienza in quanto procede mentre la coscienza in quanto permane in sé stessa é rappresentata da Anthropos o Purusha (o Giove) l’uomo cosmico che indica l’integrità della coscienza totalmente trascendente e separata dal mondo. Per inciso gli Déi, almeni i numi dell’ordine più perfetto e pleromatico, non sono che personificazioni mitiche degli aspetti del principio trascendente detto da alcuni Logos e da altri Nous. Lo stato preesistente vede Sophia come ancora facente parte della pienezza e della luce ma già incerta della sua posizione e desiderosa di cogliere l’Uno. Questo avverrà in modo imperfetto, “abortivo”, come immagine parodistica dell’Uno medesimo. Questa immagine é l’orrida brama vitale, vero e unico “creatore” del mondo materiale, il fascino e l’attaccamento alla vita che é manifestazione illusoria.
Il mistero del principe del mondo
I demoni, personificazione della brama e delle passioni e veri “arconti” o dominatori della natura, hanno imprigionato Sophia nel corpo, in un sonno spirituale, e regnano sul mondo sfruttandola come forza vitale della materia che in sé non avrebbe realtà. L’uomo animico-fisico é infatti caduco, non può essere immortale. Ogni cosa terrena é vile e transitoria perché procede dal principio immanente che é radicato esso per primo nelle tenebre. Essi tengono imprigionati gli uomini, che sono stranieri al mondo, attraverso la reiterazione indefinita dello stato immanente con la reincarnazione. Essi tengono occupati gli uomini nei vizi e nei piaceri mondani distogliendoli dal ricordo del loro stato primordiale precedente la discesa nella materia e facendo loro dimenticare di essere re e signori mentre ora sono schiavi dei titanni mondani. Far loro credere di essere creazioni della natura é precisamente il fine di tutte le loro affabulazioni anche attraverso la creazioni di false religioni.
Gli uomini si identificano con ciò che é solo un loro strumento ovvero l’individualità composta dagli stati inferiori psichico e fisico.
Essi sono del tutto incoscienti sul piano spirituale e se conservano la coscienza questo avviene in stretta concomitanza con le funzioni cerebrali e nervose preposte al controllo del corpo. Essi attraverso l’aura eterea, che costituisce una sorta di strumento mediatore, muovono il loro corpo che credono un servo ma che é il loro padrone. Lo stesso vale per la mente.
Ma la coscienza é del tutto distinta e trascendente rispetto alle manifestazioni determinate e limitate in cui essa si trova costretta. Questo é il sonno della coscienza a cui deve seguire il risveglio o illuminazione in cui la coscienza integrale, il Sé divino, torna a rimpossessarsi pienamente della sua potenza e saggezza, l’eredità temporaneamente perduta con l’esilio in questo mondo. L’uomo teme o spera continuamente ed é continuamente occupato in mille uffici senza che vi sia alcun vero contatto con l’realtà assoluta, egli insegue ombre ed immagini del vero essere. Tutte queste operazioni sono dettate dalla brama che gli pone innanzi oggetti costituiti dalla mera illusione materiale. La brama, il principe del mondo, lo lega indissolubilmente a questa apparenza che lo limita su tutti i fronti costituendo un velo che gli nasconde l’essere assoluto e reale. Ma non possiamo semplicemente parlare di distacco. Questo porterebbe solo ad una concezione passiva della vita e non ad un suo superamento, ad un modus vivendi contemplativo e apatico. La dottrina buddhista del distacco é anch’essa un’ombra della liberazione perché la riduce ad un fatto morale.
Il mistero del fuoco
Ora, é chiaro che per riaffermare la sua pienezza di essere, la coscienza deve disidentificarsi da ciò in cui essa diviene cosciente di sé e finisce con il confondersi. Ma non basta il semplice distacco. Sarebbe una soluzione troppo banale e psicologica. Non possiamo confondere ciò che é trascendente i sensi e anche il pensiero con le banalità relative allo studio del comportamento umano. Ridurre la mente, che é sostanza immateriale, alle sue manifestazioni é del tutto frutto del materialismo. E’ necessario un processo del tutto speciale che ha bisogno di un mezzo trascendente del tutto estraneo all’individuo, di per sé ormai del tutto corrotto dalla discesa nella materia, ed é un vero e proprio contatto con lo stato di coscienza reale possibile solo con un rito. Si tratta dell’iniziazione la quale ha bisogno di una linea di trasmissione, di una successione rituale che si ricolleghi al suo principio che é divino pur manifestato in forma illusoriamente terrena. Solo con la magia é possibile distruggere il potere del perfido “creatore” e reintegrare gli uomini nel mondo perfetto ed é per questo che essi la demonizzano, perché sono oppressi dalla brama vitale, non vogliono staccarsi dalla vita e dalle delizie apparenti con cui essa li opprime.
Per ottenere la liberazione da questo stato di oblio di sé gli Dèi sono discesi nell’età dell’oro, primo tra questi Anthropos o immagine perfetta dell’Assoluto, e hanno istituito l’iniziazione che é trasmissione del fuoco sacro. E’ l’influsso spirituale trasmesso dal rito dell’ iniziazione che libera la scintilla divina dalla prigione dell’individualità formata da anima e corpo. Prima la separa dal corpo e poi dall’anima. Si manifesta come Hermes-Poimandres o nume dell’uomo, il messaggero degli Dèi, nell’illuminazione o Gnosi, il fuoco o nettare del cratere della sapienza nel battesimo intellettuale rappresentato tra i sette spiriti planetari. Il Nous é infatti detto anche Logos.
Lo stato finale é la veste di luce ovvero la scintilla divina totalmente restituita al suo stato perfetto. L’iniziazione ai misteri può essere definita in questo modo: “vittoria sulla morte mediante il risveglio del Sé immortale”. Infatti davvero viene vinto il peccato, il diavolo e la morte liberandosi dal rivestimento naturale immanente mortale emanazione della brama o demone. Dunque l’iniziando risorge dalla morte iniziatica in una veste radiosa che dissipa le tenebre. La profanazione dei misteri consiste essenzialmente nella degradazione nelle loro ombre ovvero col letteralismo. Il matrimonio iniziatico diventa un connubio fisico (eterosessuale o pure omosessuale o ancora più deviato) così come la bevanda sacra diventa magari qualche secrezione sessuale.
Il falso gnosticismo
La denominazione di gnostisticismo non deve intendersi come qualcosa di propriamente cristiano. Si tratta, relativamente al termine “gnosi” di una parola facente parte di una terminologia presente nei testi ermetici e indicante l’illuminazione. Dunque si potrebbe tradurre con “illuminismo” nel senso esoterico del termine. Il complesso sistema degli eoni (che non per nulla significa “eterni” alludendo all’eternità che era attributo esclusivo degli Déi) é stato ricalcato su vari pantheon pagani e ogni nume rappresenta un aspetto dell’intelletto cosmico. Cristo viene abusivamente identificato col primo di questa serie e si sarebbe manifestato nel Gesù storico. Ciò che i cattolici sostengono sull’esistenza, perlomeno passata, di un esoterismo cristiano é del tutto giusto. Non é mai esistito alcun insegnamento segreto di Cristo né egli ha mai insegnato le dottrine gnostiche. Parlare di gnosticismo cristiano é del tutto errato. Samael Aun Weor sostiene una dottrina del tutto deviata su queste tre misteri. Egli afferma che il mito di Sophia e degli arconti debba essere interpretato alla luce della psicologia. Sophia sarebbe la coscienza imprigionata nei falsi ego secondo la concezione di Hillman.
La pluralità di ego
La teoria della pluralità degli ego comprende il concetto-base della natura irrazionale della psiche e della transitoria presa di potere di ognuna delle varie passioni che diventa illusoriamente e temporaneamente il centro. Al contrario la natura dell’anima é sovrarazionale e divina mentre l’ego, e non gli ego, non é che una manifestazione estrinseca. Questa natura divina deve risvegliarsi e liberarsi dal cercere dell’ego. E’ corretto vedere in Sophia la coscienza addormentata ma non lo é a proposito degli arconti che non simbolizzano affatto gli ego ma le passioni in lotta tra loro radicate nell’unico loro principio simbolizzato dal grande arconte che é la brama vitale.
Vi é un solo ego in cui la coscienza viene imprigionata.
L’arcano A.Z.F.
Il fuoco sacro che agisce al fine di liberare la coscienza dal carcere dell’ego non é Kundalini ma Diksha o l’influenza spirituale iniziatica. Kundalini é la manifestazione eterica dell’istinto sessuale e il suo risveglio fa parte dei riti neri che usano ogni sorta di peccato trasposto su un piano rituale.
Sentinelle nel sonno globale
E’ evidente che non può essere un’azione di propaganda, quasi si trattasse di politica, ad annientare il sonno della coscienza. Non é la nostra azione, segnatamente in senso sociale, a determinare cambiamenti sul piano spirituale. I mutamenti avverranno con l’entrata nell’età aurea. In tal modo la realizzazione spirituale sarà comune.
Alessandro Bardi autore de “La genesi ritrovata“