Gli Egiziani inventarono il Cemento 2.000 anni prima dei Romani ?

Gli Egiziani inventarono il Cemento 2.000 anni prima dei Romani ?

pc300408 cementoUna nuova incredibile teoria scientifica sulla costruzione delle Piramidi.

Una teoria come questa è destinata a mettere a rumore l’intera comunità scientifica archeologica internazionale.

Se infatti si dimostrasse che gli Egiziani conoscevano il cemento e che lo usarono 2.000 anni prima dei Romani, sarebbe un vero e proprio shock che costringerebbe a riscrivere la storia dell’architettura daccapo.

Ma leggiamo per intero l’articolo scritto da Marco Bardazzi, per l’Ansa:

Una piccola piramide e’ sorta a migliaia di chilometri dal Nilo, negli asettici laboratori del Mit di Boston, e fara’ irritare egiziani ed egittologi di mezzo mondo. Un team di ricercatori americani l’ha costruita per provare una teoria scomoda: quella secondo la quale il cemento fu usato in Egitto duemila anni prima dei romani ed e’ il segreto delle gigantesche tombe dei faraoni.

Gli scienziati dei materiali del Massachusetts Institute of Technology sono convinti che la teoria tradizionale sulla costruzione delle piramidi, quella che racconta di giganteschi blocchi di pietra trascinati da migliaia di schiavi, sia solo parte della storia. Una percentuale consistente dei blocchi, pari al 10 o 20%, potrebbe in realta’ essere stata realizzata con colate di un cemento ricavato da materiali locali, impastato fino a ottenere un primitivo calcestruzzo. Il tutto secoli prima che i romani dimostrassero le doti del cemento innalzando edifici come il Pantheon.

La teoria era circolata gia’ negli anni Ottanta e aveva sollevato reazioni furiose da parte di archeologi ed esperti di ingegneria antica, in larga parte convinti che le piramidi di Giza siano interamente realizzate con blocchi provenienti da cave di pietra. Gli scienziati del Mit sembrano destinati ad andare incontro allo stesso trattamento, a giudicare dalla prima reazione che il quotidiano Boston Globe ha raccolto da un portavoce di Zahi Hawass, il capo del Consiglio superiore delle antichita’ al Cairo e il custode dei tesori dell’antico Egitto:

“E’ un’idea estremamente stupida – ha detto il portavoce -, le piramidi sono fatte di blocchi di calcare di cava e indicare che possa trattarsi di qualcos’altro e’ un’ idiozia e un insulto”.

Parole che non sembrano scoraggiare gli ingegneri americani, che a Cambridge, nella sede del Mit, hanno gia’ costruito una minipiramide di 280 blocchi (un modellino, rispetto ai 2,3 milioni di blocchi della Grande Piramide di Giza), usando un particolare calcestruzzo. “E’ possibile – ha detto Linn Hobbs, professore di scienza dei materiali al Mit, che guida il progetto – che gli egiziani abbiano usato meno sudore e piu’ intelligenza. E’ possibile che ci abbiano lasciato in eredita’ non solo monumenti e mummie misteriosi, ma che abbiano inventato il cemento 2000 anni prima che i romani cominciassero a usarlo per i loro edifici”.

Gli studiosi del Mit lavorano alla ricerca insieme a un team di Filadelfia e all’ingegnere chimico francese Joseph Davidovits che per primo vent’anni fa lancio’ l’idea. Il calcestruzzo prodotto nei laboratori del Mit e’ fatto con materiali che si ritiene fossero disponibili lungo il Nilo. In particolare, i blocchi sono stati realizzati con colate di un mix fatto di calcare frantumato, tenuto insieme da un collante a base di argilla, silice e di soda, un sale naturale presente nel deserto che gli egiziani usavano per i processi di mummificazione.

Analisi di frammenti delle piramidi fatte con raggi X, microscopio e soluzioni chimiche indicano, secondo gli studiosi americani, che ci sono indizi a favore della tesi che alcuni blocchi siano il prodotto di colate, non di attivita’ di cava.

Ma il team avra’ vita dura a convincere un ambiente accademico dove intere carriere sono state costruite sul presupposto che le piramidi siano composte da blocchi di pietra. Michael Barsoum, un ingegnere della Drexel University di Filadelfia che partecipa allo studio, fu assalito verbalmente da ogni parte del mondo quando, nel 2006, sostenne che parti dei blocchi di una piramide di Giza sono microstrutturalmente diversi da blocchi di calcare e potrebbero essere il prodotto di colate. “Mi trattarono come se avessi sostenuto che le piramidi sono state tagliate con il laser”, ha ricordato Barsoum.

Nella stessa Boston, lo scetticismo per la ricerca del Mit si e’ gia’ fatto sentire. “I blocchi provenivano da cave e furono trascinati sul posto, non ci sono indizi per sostenere il contrario”, ha sentenziato Kathryn Bard, egittologa della Boston University.

Gordon Francis Ferri

mysterium.blogosfere.it