Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito parlare di giganti. Esseri umanoidi dalle dimensioni enormi, dotati di una sforza spaventosa e spesso in competizione con la razza umana. Dal Golia biblico sino a Ymir della mitologia norrena, i giganti hanno affascinato, intrigato e spaventato la nostra specie per millenni.
Bollati come semplici miti ancestrali, i giganti sono ormai di fatto creature fantastiche, relegate al mondo fantasy. Ma è davvero così?
Ciò che forse non tutti sanno è che tutte le culture più antiche del mondo ci parlano di giganti. Dal Mediterraneo al Sud America, i giganti sono sempre presenti.
“Vi erano i giganti a quei tempi’”, questa frase la possiamo riscontrare, pressocché identica, sia nella Bibbia che nei testi sumero accadici, passando per le saghe nordiche e quelle andine.
Ma chi erano questi giganti?
La migliore descrizione sull’origine di questi esseri ci viene data dalla bibbia e nello specifico nella Genesi: ‘’ Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla Terra e nacquero loro figlie, i figli degli elohim videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero (6,1-2)»; «C’erano sulla Terra i giganti a quei tempi – e anche dopo – quando i figli degli elohim si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi (6,4)».
Il termine biblico usato per descrivere tali esseri, incroci tra umani ed elohim, è nephilim.
Grandi conoscitori di scienza e costruttori eccelsi, i giganti avrebbero costruito molte delle opere monumentali giunte sino a noi, opere alle quali nessun studioso riesce a collocare un’origine precisa. Questi antichi e potenti primi abitanti del mondo erano però anche poco inclini al servilismo. Ancora una volta, troviamo un ennesimo punto in comune nella narrativa sui giganti, ovvero la loro ribellione verso gli ‘’dei’’. Elohim, theoi, anunna, viraocha, aesir, tutte queste stirpi divine ad un certo punto hanno dovuto occuparsi del ‘’problema dei giganti’’.
Leggendo letteralmente gli antichi testi come il Libro di Enoch, si evince che ad un certo punto questa razza semidivina si sia ribellata ai propri superiori. A quel punto, tutte le antiche culture concordano sul fatto che gli ‘’dei’’ abbiano deciso di porre fine all’esistenza dei giganti, portando la loro razza all’estinzione.
Un enorme diluvio si sarebbe abbattuto sul mondo, affogando ogni cosa e ogni creatura, uomini compresi. Del diluvio parleremo magari in un altro articolo.
Morti i giganti (non tutti ma quasi), il mondo venne affidato infine agli uomini, molto più inclini ad obbedire e prostrarsi dinnanzi alle divinità.
Questo racconto, o meglio, questa serie di racconti, risale a tempi antichissimi, molto anteriore alla scrittura della bibbia, anteriore persino alla stessa civiltà sumera, che di fatto ci parla dei giganti.
Ma abbiamo prove fisiche dell’esistenza di questi esseri? Alcune ve ne sono.
– Il caso più famoso è certamente quello dei giganti dell’Ecuador. Nel 2013 è stato rinvenuto un enorme cranio femminile datato a circa 600 anni fa. Il cranio era strano giacché la donna a cui era appartenuto doveva essere alta circa 2,30 metri, a dispetto di una popolazione locale che, al tempo, sorpassava a stento il metro e sessanta. Poco dopo, sempre nella stessa zona, vennero ritrovati altri 5 scheletri giganteschi. Quella, tuttavia, non era la prima volta che in Ecuador veniva ritrovato uno scheletro fuori misura.
– Nel 1964, padre Carlos Vaca venne chiamato per esaminare ossa gigantesche che assomigliavano ad ossa umane. Il padre riportò le ossa a casa sua, fino a donarle, alcuni anni dopo, ad un ricercatore di nome Klaus Dona, che le espose in un museo. Le ossa erano state datato a circa 10.000 anni fa, e appartenevano ad un uomo alto circa 7 metri.
– Sempre in America, nel 1931, il dottor Bruce Russell insieme all’amico ed esploratore Daniel S. Bovery fecero una scoperta eccezionale nella Death Valley. I due ritrovarono un antichissimo insieme di tunnel e grotte e, dentro una queste, un’enorme sala di sepoltura. La sala conteneva decine di corpi mummificati alti quasi 3 metri. Il tutto venne portato all’attenzione pubblica, soprattutto quando, dopo le prime analisi, il sito risultò essere stato costruito circa 80.000 anni fa. La storia qui si fa però oscura, giacché il sito venne immediatamente chiuso e i due ricercatori minacciati da governo americano stesso.
– Sempre negli Usa, nel 1800, ritroviamo i giganti cannibali dai capelli rossi delle grotte di Lovelock. Il sito, conosciuto da migliaia di anni dagli indiani Paiute, ospitava un vero e proprio cimitero di esseri giganteschi dai capelli rossi. Secondo le storie indiani, quei giganti, erano noti cannibali, e spesso avevano cacciato gli stessi Paiute per cibarsene. Circa un secolo dopo, nel 1911, James Hart e David Pugh (che cercavano guano per la polvere da sparo) ripresero a scavare a Lovelock. I due riportarono alla luce diversi scheletri di uomini giganteschi dai capelli rossi, le altezze variavano dai due metri ai tre metri.
Queste sono solo alcune delle testimonianze fisiche di questi esseri, ma a questo punto sorge un gran problema. Pare, infatti, che molte di queste scoperte siano state insabbiate dai vari enti governativi nel corso degli anni. A tal proposito, James Churward, portavoce dell’AIAA (istituto americano per lo studio della storia alternativa) ha dichiarato che:
“Negli ultimi 100 anni c’è stato un grande insabbiamento da parte delle istituzioni archeologiche… stiamo nascondendo la verità sugli antenati dell’umanità, i nostri antenati, i giganti che vagavano per la terra, come riportano la Bibbia e i testi più antichi del mondo”.
Il quesito, ovviamente, rimane aperto, anche se ormai in vari ambiti si ha la netta sensazione che una buona parte della storia umana sia da riscrivere di buona pianta.