L’uomo nel suo cammino verso il progresso si è convinto sempre più della sua superiorità rispetto a tutto e a tutti e questo lo ha fatto allontanare dalla sua dimensione naturale. Il ritmo di vita, nuovi sistemi di alimentazione, di preparazione e conservazione del cibo, l’inquinamento ambientale del suolo dell’aria ed anche elettromagnetico, hanno alterato il suo equilibrio biologico e creato nuove patologie sia fisiche che mentali. L’uomo moderno, nella sua ricerca di modernità, ha rifiutato i legami col passato, cercando di liberarsi da credenze e superstizioni. A tale scopo ha affidato ciecamente il suo destino nelle mani di medici e scienziati che hanno promesso di avere risposte a tutto. Purtroppo non si è tenuto conto che queste categorie sono sono schiave di interessi economici enormi e spesso perdono di vista o negano le soluzioni più facili, perchè non economicamente interessanti o sfruttabili. Negli ultimi anni però si è evidenziata una maggiore sensibilità verso argomenti naturali; sempre più persone sentono il bisogno di un cambiamento di atteggiamento e la ricerca di sistemi di vita, di nutrizione e di cura più naturali e compatibili con la loro natura.
Fermentare o non fermentare questo è il dilemma….
Quando non esistevano sistemi di conservazione con il freddo, per poter preservare il cibo venivano utilizzati i sistemi più svariati tra cui la fermentazione. Tutte le culture fanno più o meno uso di fermentati dal pane, al vino alla birra… Molti di questi alimenti fermentati sono riconosciuti per le loro caratteristiche benefiche come lo Yogurt, il Miso, il Kefir, la Kombucha etc. Nella cultura Tailandese la medicina tradizionale si basa principalmente sull’uso di particolari fermentati di frutta e vegetali. Secondo questa concezione i microorganismi probiotici che si producono durante la speciale fermentazione prolungata, racchiudono ed esasperano caratteristiche curative, disinfettanti e ricostituenti. Stefano Abbruzzese, un’italiano che vive in Tailandia, è venuto a contatto con questa realtà e ne è rimasto completamente affascinato e coinvolto. Ha cercato così di portare a chi è rimasto nel bel paese, la sua esperienza e conoscenza sull’argomento tramite una pagina Facebook in cui dispensa informazioni e consigli per tutti quelli che vogliono sperimentare questa tecnica.
In Tailandia, Pa Cheng, una Sig.ra Tailandese molto speciale, tra mille difficoltà, processi, ostacoli governativi, gestisce una piccola TV satellitare al solo scopo di diffondere e informare su questi miracoli della natura. A prezzi bassi, la signora Cheng vende anche alcuni prodotti che potrebbero risolvere i problemi sanitari del mondo intero. Vende tra l’altro bottigliette di fermentati (12 anni) per la cura di ogni problema di vista e fermentati molto potenti che si sono dimostrati efficaci nella cura contro il cancro. Il lavoro della Sig.ra Cheng ha incuriosito alcuni ricercatori della Chian Mai University, i quali hanno studiato i fermentati della Sig.ra Cheng ed hanno pubblicato i risultati in questo documento che mostra la straordinaria presenza di elementi antiossidanti. Tra i vari usi dei fermentati ricordiamo anche gli studi del Prof. Teruo Higa insegnante presso la Facoltà di Agraria dell’Università Ryukyu di Okinawa in Giappone.
Il Professor Higa ha scoperto, dopo quasi 20 anni di intense ricerche, un mix di microrganismi che si è rivelato estremamente utile ed efficace nelle svariate applicazioni. Si tratta di una coltura mista di ceppi selezionati di microbi, p.es. batteri di acido lattico, lieviti e batteri di fotosintesi. Questi convivono in una coltura fluida e si integrano nella loro attività. La maggior parte di questi microorganismi viene usata singolarmente da sempre nella produzione d’alimentazione, p.es. pane, crauti, vino, birra. Alcuni di questi microorganismi, quando sono in contatto con materiale organico, producono sostanze bioattive come vitamine, acido organico, minerali ed antiossidanti. Questo processo usato in agricoltura aumenta il contenuto dell’humus nel terreno che così è in grado di mantenere sostanzialmente un’alta qualità produttiva d’alimentazione naturale. Ormai la tecnologia EM si è diffusa in più di 150 paesi del mondo, dove viene impiegata con grande successo nei campi più diversi. Vi sono dei paesi, in cui l’adozione di EM fa addirittura parte di programmi governativi.