Ricercatori della Hokkaido University di Sapporo, in Giappone, diretti dal dottor Kosuke Heki, hanno svolto un’attenta ricerca per studiare le dinamiche di “cicatrizzazione” geologica della Terra in seguito al disastroso terremoto del dicembre 2004 al largo della costa di Sumatra. Subito dopo il sisma i satelliti misurarono il campo gravitazionale terrestre. Dalle analisi delle misurazioni, effettuate subito dopo il terremoto, i ricercatori constatarono che le vibrazioni telluriche causarono una profonda depressione nella crosta e nel mantello superiore.
I poli si spostarono di circa 10 centimetri a causa del conseguente spostamento della massa che fece saltare l’asse di rotazione terrestre.
La Terra però ha provveduto a rimarginare questa profonda ferita abbastanza velocemente: in meno di un anno infatti la depressione è quasi scomparsa del tutto. Un evento naturale che ha destato molta meraviglia nei geologi che invece prevedevano, basandosi su dei modelli, minimo un ventennio per l’assestamento totale della depressione. Anche il dottor Kosuke Heki è rimasto sorpreso: egli infatti non sa spiegarsi come le rocce si siano mosse così velocemente; un evento geologico non previsto da alcuna legge teorica esistente.
Il dottor Kosuke Heki ha così dovuto rivedere il tutto. Egli ha stilato un nuovo modello basato su questo nuovo inspiegabile meccanismo: come il nostro pianeta ha potuto rimarginare se stessa in soli sette mesi. Il ricercatore sostiene che la soluzione dell’ “arcano” è da ricercare nel mantello al di sotto della faglia di 1 200 Km; una zona con maggior densità d’acqua, circa l’1 % del peso della roccia.
Nel momento in cui l’acqua è sollecitata da alta temperatura e pressione molto intensi, riveste il medesimo comportamento di un gas: riesce a muoversi in tempi brevi attraverso chilometri di roccia solida.
Nel nuovo modello, l’acqua si incanala dalle rocce compresse dalla dinamica tellurica in quelle rocce che si sono espanse quando si rilassano dallo stress. Questo meccanismo permette alle rocce di ritornare allo stato originario in tempi molto rapidi. Il nuovo modello rivede alche il fenomeno dello spostamento dell’asse terrestre che sarebbe molto inferiore di quanto aspettato.
Enrico Loi
ecplanet.com