I lavoratori che in ufficio sono maggiormente esposti alla luce naturale mostrano una maggiore durata e una migliore qualità del sonno, oltre a una maggiore predisposizione all’attività fisica e una migliore qualità della vita rispetto ai lavoratori meno esposti. È quanto emerge da uno studio pubblicato lo scorso giugno sulla rivista Journal of Clinical Sleep Medicine.
«C’è una crescente evidenza che l’esposizione alla luce naturale, in particolare al mattino, porti dei benefici alla salute grazie agli effetti sull’umore, sulla prontezza di riflessi e sul metabolismo»
sostiene la dott.ssa Phyllis Zee, neurologo e specialista del sonno alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, Illinois, Stati Uniti, nonché autrice principale dello studio. «I lavoratori sono una categoria a rischio perché sono costretti a stare tutto il giorno all’interno di spazi circoscritti, spesso senza avere accesso alla luce naturale o perfino a una buona illuminazione artificiale. I risultati dello studio confermano che la luce naturale ha effetti portentosi sulla salute».
Gli impiegati che lavorano in un ufficio dotato di finestre ricevono il 173% di luce in più durante le ore lavorative e dormono 46 minuti in più per notte rispetto ai colleghi esposti alla luce artificiale. Gli impiegati che lavorano in uffici con finestre hanno mostrato una maggiore propensione all’attività fisica rispetto a quelli che lavorano in uffici senza finestre. Questi ultimi hanno ottenuto punteggi più bassi rispetto ai colleghi durante le misurazioni della qualità della vita relative ai problemi fisici e alla vitalità, come pure punteggi bassi per le misure sulla qualità complessiva del sonno e sui disturbi ad esso correlati.
«Gli architetti che progettano gli uffici dovrebbero essere consapevoli dell’importanza della luce naturale non solo in termini di potenziale risparmio energetico, ma anche in termini di effetti sulla salute dei lavoratori» sostiene Mohamed Boubekri, professore associato di architettura all’Università dell’Illinois. Una semplice soluzione di design per aumentare la penetrazione della luce negli uffici assicurerebbe una maggiore vicinanza delle postazioni di lavoro alle finestre, fa notare Boubekri.
Il gruppo di studio comprendeva 49 impiegati che lavorano in orari diurni, 27 impiegati che lavorano in uffici senza finestre e 22 impiegati che lavorano in uffici con finestre. La qualità della vita e la qualità del sonno sono state valutate mediante la compilazione di questionari specifici, come l’indice di qualità del sonno di Pittsburgh (Pittsburgh Sleep Quality Index, PSQI). L’esposizione alla luce e la durata del sonno sono state misurate mediante l’actigrafia in un sottoinsieme rappresentativo di 21 partecipanti, 10 che lavorano in uffici senza finestre e 11 in uffici con finestre. L’actigrafia è una misurazione effettuata con un dispositivo da polso, che è in grado di fornire le misure dell’esposizione alla luce e della qualità del sonno mediante la registrazione dei movimenti. Il movimento è stato usato per determinare i livelli di attività al momento del risveglio e per calcolare la durata del sonno.
«La luce è il più importante agente sincronizzante per il corpo e per il cervello» afferma Ivy Cheung, co-autrice dello studio. «La corretta sincronizzazione dei nostri ritmi biologici interni con la rotazione terrestre giornaliera è risultata essenziale per la salute». Inoltre, fa notare Zee, chi è esposto maggiormente alla luce durante il giorno riesce a dormire meglio di notte, il che aumenta ulteriormente gli effetti benefici sulla salute.