Uno dei molti personaggi affascinanti dei discorsi medianici di Edgar Cayce è il leggendario Ermete Trismegisto.
Non è un personaggio facile da inquadrare nella storia e Cayce si occupa solo delle sue attività come costruttore e insegnante nell’antico Egitto. Scoprire chi fu Ermete è piuttosto complicato. Le letture di Cayce si riferiscono ad Ermete come un essere divino egizio che, insieme con gli dei Ra ed Iside, costruì la Grande Piramide di Giza (294-151), il Tempio delle Documentazioni e il Tempio della Bellezza, che contenevano la Sala degli Iniziati della Fratellanza Bianca (5748-5). Questa Fratellanza Bianca non era limitata a sesso (nella lettura 845-1 una donna veniva identificata come membro), razza o qualche religione particolare (254-109). In origine non fu un gruppo egiziano (254-109), bensì un gruppo di anime nelle “forze superiori” che possono influenzare questo mondo, persino incarnarsi qui di tanto in tanto (254-83 e 254-109). Per un certo periodo Ermete, Ra ed Iside furono anche gli insegnanti più importanti nell’antico Egitto (966-1). Storicamente il nome Ermete è più intimamente connesso con il dio greco in correlazione con il dio romano Mercurio, ma non con un dio egizio. I greci avevano un altro nome per il capo degli dei egizio a cui Cayce sembra riferirsi: Thoth, che è un altro nome greco per il dio egizio Djehuti o Tehuti.
Nell’antichità, tuttavia, molti consideravano Tehuti, Thoth, Ermete e Mercurio come lo stesso essere, con qualche variazione culturale nella sua leggenda. Ciò che è davvero interessante, però, è il fatto che qualcuno ha identificato il nome Ermete con Enoch, personaggio della Bibbia. E’ questo collegamento che fa dire a molti che le letture di Cayce inquadrano Ermete come una delle incarnazioni del Logos (lo Spirito Cristico). Effettivamente gli antichi greci associavano Enoch con Ermete e, nel manoscritto medievale I Detti e i Proverbi dei Filosofi, circa 1477, troviamo questo passo: “Ermete nacque in Egitto e si chiama così in greco come in latino si chiama Mercurio ed Enoch in ebraico.” E’ chiaro che l’antichità abbia collegato Ermete con Enoch. In realtà le letture di Cayce identificano Enoch come una delle incarnazioni del Cristo, dello Spirito messianico, insieme con altre trenta incarnazioni. Nello spirito, però, non ci fu mai un tempo in cui lo Spirito di Cristo non aiutasse le anime sulla terra ed intorno ad essa (262-103). Useremo qui il nome congiunto Ermete/Thoth. Bisogna tuttavia ricordare che il personaggio Ermete della mitologia greca non si accorda esattamente con le storie egizie di Thoth o con le letture di Cayce.
Ermete/Thoth viene rappresentato come un dio con la testa d’ibis. L’uccello ibis vive fra i regni invisibili, profondi del mare e il mondo visibile sulla Terra. Così Ermete/Thoth ha il potere di vivere fra le due realtà. Secondo E.A. Wallis, autore di Gli Dei degli Egizi, gli antichi egizi erano monoteisti, facendo irradiare tutti gli dei e tutte le dee dall’unico centro divino, Ra. Tutte le anime, divine o umane, erano raggi provenienti dall’unico Ra. Inoltre tutti gli esseri divini contribuiscono a comporre il tutto, che è Ra. In questa luce, le tradizioni egizie identificano Ermete/Thoth come il cuore e la lingua di Ra. Ermete/Thoth è lo strumento per mezzo di cui la volontà di Ra veniva espressa attraverso la parola parlata e scritta. Si ritiene che Ermete/Thoth abbia inventato la scrittura e la conservazione di documenti. Viene chiamato Scriba della Verità, Scriba degli Inferi, Scriba degli dei e Custode della Documentazione. Ha inventato magia, arti mistiche, scienza, astronomia, astrologia, matematica, geometria, rilevamento topografico, medicina e altro!
Per comprendere in pieno questo grande capo degli dei egizio dobbiamo inoltre tener presente che tutti gli dei importanti dell’Egitto avevano i loro corrispettivi femminili, nel potere e nella responsabilità all’altezza della parte maschile. Questo valeva anche per Ermete/Thoth. In realtà egli ha due corrispettivi femminili, a seconda del ruolo su cui ci si concentra. Come Custode della Documentazione, il complemento femminile di Ermete è la dea Seshet, ma nel suo ruolo di Scriba della Verità, il suo corrispettivo femminile è Ma’at. La dea Seshet è la fondatrice e la protettrice delle biblioteche. E’ Scriba Divina, dea della Saggezza, Divina Misuratrice, Misuratrice dei Templi, ausiliatrice di matematici, architetti e scribi. Prendeva nota dei discorsi dei faraoni durante le incoronazioni. Si teneva al corrente delle scorte e delle campagne militari. Viene rappresentata con il bastone del tempo e gli strumenti di scrittura dello scriba e sopra la sua testa ha un papiro stilizzato nella forma di una stella a sette punti.
Ma’at è la dea della verità. Il suo simbolo è la piuma, che indica quanto à delicata la verità. Ma’at rappresenta anche la giustizia. Era responsabile per la regolazione delle stelle e delle stagioni e per la manutenzione dell’ordine nell’universo. Lei e Thoth sono considerati il Logos di Platone, la Mente di Dio incarnato, essi si vedono nella famosa scena egizia di morte della pesatura del cuore. Insieme pesano il cuore di ogni persona al momento della morte. La piuma della verità di Ma’at viene messa su un piatto della bilancia, il cuore dell’anima sull’altro. Thoth registra la pesatura nel libro della vita dell’anima. Se il cuore è leggero, allora lui o lei può passare oltre in cielo. Se è pesante, una bestia lo mangia e l’anima deve reincarnarsi e vivere in modo da sviluppare un cuore più leggero.
Ermete/Thoth ebbe anche una parte importante nell’aiutare Iside a concepire immacolatamente Horus, che era il Messia dell’antico Egitto. Si potrebbe dire che facesse la parte che l’arcangelo Gabriele faceva con Maria. Si narra che Iside fosse turbata per la caduta dell’umanità nelle mani del cattivo Set (Seth o Seti, tutti nomi per il Satana dell’Egitto). Voleva rimanere a metà nel regno della terra e l’altra metà in cielo per salvare l’umanità dall’influenza egocentrica di Set. Quando fu evidente che Set stava per accecare tutti riguardo alla verità della loro origine divina e le influenze della bontà, ella cercò di contrastare Set portando la luce di Ra in questo mondo. Set aveva però tagliato il fallo di Osiride, marito di Iside, e l’aveva dato in pasto ad un pesce.
Come poteva restare incinta? Thoth/Ermete fermò ogni movimento del cielo e si rifiutò di permettere che si movesse di nuovo fino a quando Iside non si fosse resa conto di avere dentro di sé il potere di concepire il Redentore di questa tragica situazione. Iside sapeva che, se il sole e la luna non si fossero mossi, ogni vita sulla Terra sarebbe morta. Si turbò molto. Thoth/Ermete le chiese se era stata con gli umani tanto a lungo da aver dimenticato la sua divinità e i suoi poteri divini. Riflettendo su questo ella buttò indietro la testa e concepì Horus nel suo grembo in modo immacolato, l’occhio destro della Luce (Udjat, Wedjat). Ra era stato la luce originale, l’occhio sinistro, puro ed innocente. Ora però il male era stato veduto, così l’occhio destro è più acuto. Set strappò questo occhio a Horus, ma quando Horus vinse Set e fu vittorioso, diede l’occhio come dono di saggezza ad Osiride, il quale ne aveva bisogno , visto che era diventato il giudice di tutte le anime che andarono oltre questo mondo e cercavano di entrare in cielo. Ora Osiride fu in grado di vedere meglio.
Allo stesso modo che l’occhio sinistro è vero e puro e l’occhio destro saggio e perspicace, Ermete/Thoth viene rappresentato con il sole e la luna in testa, che stanno a significare la vera luce che, in origine, tutte le anime conoscevano e la luce riflessa che esse devono comprendere quando si trovano nell’oscurità. Una lettura chiave di Cayce (55748-5) per le profezie parla del ruolo di Ermete, affermando che ogni cosa sia stata documentata fin dal principio (Atlantide e il primo Egitto) e verrà svelata quando la Terra cambierà la sua posizione e il Grande Iniziato (che Cayce identifica con Gesù Cristo) ritornerà in quella terra e in altri paesi quando quelle profezie si concluderanno. Il Messia ritornerà sulla Terra a partire dal 1998. Dapprima arriva nei cuori e nelle menti di coloro che cercano la Luce (5749-5 e 364-7). Questi sono tempi spirituali importanti, malgrado ciò che vediamo fisicamente. “Lui è oggi in giro sulla Terra? Sì, in coloro che gridano a Lui da ogni angolo, perché Lui, il Padre, non ha permesso alla Sua anima di vedere la corruzione né si è impossessata di quelle cose che fanno paura all’anima. Perché Lui è il Figlio della Luce, di Dio ed è santo davanti a Lui e verrà di nuovo nei cuori, nelle anime e nelle menti di coloro che cercano di conoscere le Sue vie.” (5749-5)