Vi presentiamo ora la seconda parte del bellissimo lavoro di Piero Cammerinesi su Edgar Cayce, siamo certi che molti di voi hanno atteso di poter proseguire questa lettura, quindi vi lasciamo subito al piacere di farlo.
EPOPEA COSMICA Veniamo ora al vasto disegno storico che emerge da un attento studio dei reading. Nelle affermazioni di Cayce – o, meglio, del suo Spirito-guida – la nostra specie esiste da circa 10 milioni di anni su un pianeta che è stato ciclicamente sottoposto a cataclismi causati da ripetuti spostamenti dell’asse terrestre. Questi cataclismi hanno più volte cambiato l’aspetto esteriore della nostra terra e ne hanno profondamente influenzato l’evoluzione.
La cultura atlantidea – ci narra Cayce nei suoi reading – emerge circa 120 mila anni or sono a seguito di un drammatico spostamento dell’asse terrestre. In poche migliaia di anni gli atlantidei seppero dar vita ad una cultura estremamente progredita in grado di sviluppare l’elettricità, l’energia derivante dai cristalli e da altre sorgenti naturali, nonché le comunicazioni telepatiche, utilizzando queste conoscenze per la navigazione ed il volo, anche se non con le caratteristiche dell’odierna tecnologia.
Ma 50 mila anni or sono un nuovo spostamento dell’asse della terra distrusse Lemuria, una cultura sviluppatasi nell’odierno Oceano Pacifico, e danneggiò seriamente il continente di Atlantide, che si estendeva allora su larga parte dell’attuale Oceano Atlantico settentrionale, dividendolo in tre grandi isole e vari arcipelaghi minori.
Cayce però ci dice che le Entità Spirituali non dimenticarono gli uomini, avvertendoli in anticipo dei cataclismi e permettendo loro di migrare verso nuove terre, colonizzando gli altri continenti, consentendo in tal modo la continuità della cultura atlantidea. Dopo questo secondo disastro planetario la civiltà di Atlantide godette di una evoluzione ancora superiore, sviluppando una griglia di produzione energetica costituita da catene di generatori di energia basate sui cristalli.
Questa tecnica, tuttavia, se usata troppo estesamente, era in grado di modificare la struttura atomica degli elementi della crosta terrestre nelle zone dove questi giganteschi accumulatori si trovavano. Ciò causò un progressivo indebolimento della crosta terrestre che provocò – in occasione del terzo sconvolgimento planetario, risalente a circa 24 mila anni fa – una ulteriore distruzione di buona parte della civiltà atlantidea, con il conseguente inizio delle migrazioni in direzione dell’Europa.
A questo punto Atlantide entrò per così dire nel suo periodo classico, di vero e proprio stato imperiale. Sviluppò una rigida struttura castale, un orientamento sempre più materialistico, un senso generalizzato di superiorità nei confronti delle altre culture e una sempre maggiore inclinazione al potere.
Finché anche questa cultura non venne spazzata via dal cataclisma che possiamo situare intorno al 10.700 a.C. Un terremoto di potenza devastante seguito da eruzioni vulcaniche, alluvioni e cambiamenti climatici radicali, che condussero parte della popolazione a migrare sia verso l’Europa che verso l’Asia. Queste ondate migratorie sono alla base di tutti i miti del ‘diluvio universale’, comuni alla maggior parte delle culture antiche.
Tali colossali sconvolgimenti tettonici indussero una minoranza di sacerdoti dissidenti e di scienziati atlantidei – i seguaci della ‘Legge dell’Uno’ – ad opporsi sia allo stato imperiale ed alla struttura delle caste, che all’edonismo ed al culto esasperato del piacere e del potere che caratterizzava l’ultimo periodo di Atlantide. Questo gruppo di Saggi fu aiutato dagli Dei a prevedere il tragico epilogo del continente di Atlantide; ebbe allora origine una migrazione verso le tre aree dove rinacque la parte più elevata della cultura di Atlantide:
l’Egitto, Lo Yucatan e Poseidia, che era l’isola maggiore del continente atlantideo. Questo progetto fu in grado di mantenere viva la storia e la grandezza di Atlantide dopo la distruzione definitiva delle poche isole ancora emerse, che avvenne intorno al 10.500 a.C. In tal modo, intorno ad un guerriero, Araart, e ad un sacerdote chiaroveggente, Ra, nacque la civiltà egizia, con un progetto di stato ideale in grado di abbracciare ogni altra cultura esistente.
Ra convocò una sorta di concilio mondiale di Saggi, che giunsero da varie aree della Terra e precisamente da Atlantide, dall’Asia Centrale, dall’India, dal Sudamerica e dall’America centrale. Da questo ‘concilio’ nacque la prima formulazione del ‘Libro dei Morti’ o, per meglio dire, del ‘Libro dell’Immortalità’’, che sancì un sistema di leggi spirituali e di relazioni tra gli esseri umani e le forze spirituali dell’universo.
Al fine di creare dei simboli universali nacque la numerologia e l’astronomia e si costruirono, in tre luoghi segreti sulla terra, le Hall of Records o Sale delle Testimonianze, dove conservare tutte le testimonianze storiche di Atlantide. Secondo Cayce una di queste Hall of Records si trova in Egitto, vicino alla zampa destra della sfinge, e dovrà venir scoperta nel corso dei primi decenni del nostro secolo, spazzando finalmente via tutte le inesattezze e gli errori della paleontologia e della storia antiche così come oggi le conosciamo.
La grande evoluzione scientifica ereditata da Atlantide permise a questa nuova cultura di realizzare con facilità opere ciclopiche come la sfinge prima e le piramidi poi, creando due centri principali, il cosiddetto ‘Tempio del Sacrificio’ o centro di pratica religiosa, ed il ‘Tempio della Bellezza’ o centro di guarigione e di diffusione culturale. Tuttavia anche questa civiltà si concluse con una invasione delle forze imperiali atlantidee intorno al 10.505, che occuparono anche altre zone europee compresa Atene.
Secondo antiche storie egizie – citate da Platone – le forze di Atlantide vennero fermate da un cataclisma che annientò sia il continente di Atlantide che i difensori di Atene. Questo ennesimo cataclisma fu provocato da uno spostamento di circa 27,5 gradi dell’asse terrestre che portò il Polo Nord dall’area della Baia di Hudson all’Artico centrale. Oltre a sommergere totalmente Atlantide, causò anche una parziale frammentazione della penisola del Peloponneso e delle aree limitrofe.
Nel 10.390 a.C. furono terminate le grandi strutture ciclopiche egizie, la grande piramide fu consacrata come ‘centro di iniziazione’ e la Hall of Records nelle vicinanze della Sfinge venne sigillata. Tale sala, nelle parole di Cayce, verrà scoperta solo quando l’umanità avrà reale necessità di conoscere il suo vero passato per salvarsi da pericoli futuri. Da questa comunità della ‘Legge dell’Uno’ chiamata anche dei Sette Saggi, o Shemsu-Hor (Seguaci di Horus), o Babbuini di Thoth, nacquero le civiltà del Perù, della Mesopotamia, dell’India, dell’altopiano di Gobi e dello Yucatan.
Le loro attività ‘missionarie’ produssero gli elementi comuni che si riscontrano ancora oggi nei miti e nelle tradizioni di egizi, sumeri, indiani, indo-caucasici e Han (Cina). Ad esempio, secondo alcuni testi egizi – tradotti peraltro trent’anni dopo la morte di Cayce – i Sette Saggi, oltre ad alcune entità divine, giunsero in Egitto durante lo Zep Tepi (primo tempo) da un’isola chiamata la Patria dei Primordiali, che venne distrutta da un diluvio, dal quale solo i saggi e gli Dei si salvarono, dando origine ad un mondo nuovo come resurrezione di quello antico.
Nelle cronache ricavabili dai reading di Cayce non ci sono molti dati riguardanti il periodo che va dal 10.290 a.C. alla nascita dell’Antico Regno, nel 3100 a.C. ed anche il periodo successivo, sino ai nostri giorni, è di non facile sistematizzazione cronologica dato che è ricostruibile solo attraverso le incarnazioni dei personaggi cui erano dedicate le letture. È pertanto frammentario e difficilmente sintetizzabile.
Ma, a parte la sua visione della storia universale e la sua attività di guaritore, la fama che accompagna ancora oggi Cayce è collegata alle sue profezie, rintracciabili all’interno delle centomila pagine dei reading che vanno dal 1923 al 1944 e che si riferiscono non solo al presente o al remoto passato della terra, ma che riguardano il suo ed il nostro futuro.
Solo per citarne alcune, Cayce annunciò, con circa un anno e mezzo di anticipo, la crisi del 1929, indicando sia l’inizio che la fine della Grande Depressione; nel 1936 mise in guardia il mondo dalla pericolosa svolta della politica mondiale che avrebbe condotto all’alleanza tra Giappone, Germania ed Italia, indicando, ben prima del ’39, sia l’inizio che la fine della seconda guerra mondiale, così come la nascita della Società delle Nazioni e successivamente delle Nazioni Unite. Parlò della distruzione di Giappone e di Cina come nazioni a causa del conflitto mondiale e della perdita dell’India da parte del Regno Unito, anticipò la guerra fredda ed il successivo crollo del comunismo con decenni di anticipo.
PROFEZIE REALIZZATESI
Le predizioni comunicate da Edgar Cayce a migliaia di persone a partire dagli anni ‘20 del secolo scorso fino alla sua scomparsa fanno di lui uno dei più completi chiaroveggenti di tutti i tempi e quello del quale è disponibile la più ampia documentazione. Oltre ai reading destinati a problemi di salute, che contribuirono ad innumerevoli guarigioni considerate ‘impossibili’ – peraltro comprovate scientificamente – lo Spirito-guida che parlava attraverso Edgar affrontò praticamente ogni aspetto della cultura e della storia umane, dalla religione all’occultismo, dalla metafisica alla scienza, dall’archeologia all’economia.
Cayce fu sottoposto a centinaia di test cui parteciparono scienziati, medici e agenti governativi, tutti richiamati dalla fama crescente di questo singolare veggente. Nel corso degli esperimenti venne verificato, senza ombra di dubbio, ad esempio, che egli era in grado di descrivere, sin nei minimi dettagli, il contenuto di una stanza situata a migliaia di chilometri di distanza, indicando la precisa posizione degli oggetti ed anche chi li avesse costruiti, o di esaminare minuziosamente a distanza l’interno di un corpo umano, verificando lo stato di tessuti, organi ed ossa.
Quanto alle previsioni vere e proprie fatte nel corso della sua vita e che si sono puntualmente realizzate, egli tra l’altro precorre di ben 10 anni la scoperta di Plutone, il nono pianeta del sistema solare, e annuncia con decenni di anticipo – sarà accertato dall’oceanografia solo nel 1970 – che sotto la superficie degli oceani vi è una quantità di oro maggiore di quella fino ad oggi trovata sulla terraferma.
Con la stessa naturalezza con la quale fornisce descrizioni della terra di milioni di anni or sono, come la condizione di superficie fertile dell’Africa del nord e la direzione est-ovest dello scorrere del Nilo – scenari che verranno confermati solo grazie alle rilevazioni satellitari negli anni ’80 del secolo scorso – è in grado di annunciare che la radio, allora appena nata, sarebbe stata la base di partenza di una serie di sviluppi delle comunicazioni destinati a trasformare il mondo degli affari e della politica. Prevede con sconcertante precisione non solo l’esito delle elezioni presidenziali americane, l’arrivo della crisi del ’29, un brusco spostamento dell’asse terrestre nel ’36 – accertato dai geologi decenni dopo – l’eruzione dell’Etna nel 1957/58 ma anche il terremoto in Marocco, e, come si è già accennato, l’inizio e la fine del secondo conflitto mondiale.
Prevede poi con mezzo secolo di anticipo – siamo nel 1932 – non solo l’avvento della guerra fredda ma anche il futuro crollo del comunismo, e, mentre è ancora in carica il Presidente Roosvelt, annuncia l’assassinio di J.F.Kennedy, che definisce “il secondo presidente a morire in carica”. Nel campo dell’archeologia e della paleontologia ci sono voluti oltre 60 anni per far sì che molti scienziati si siano resi conto che le affermazioni di Cayce sono corrette quando afferma che la specie umana è presente sulla terra da oltre 10 milioni di anni e che le piramidi di Giza mostrano un allineamento alle stelle che risale a 10.500 anni or sono.
Egli descrive inoltre con esattezza il luogo dove ha vissuto una comunità essena, e ciò viene confermato dai ritrovamenti dei rotoli del Mar Morto, scoperta che avviene solo dopo la sua scomparsa. Nel campo dell’economia espone la ciclicità di fenomeni di depressioni e di forti recessioni che, a partire dal 1907, hanno una cadenza di 25 anni circa, individuando l’arrivo di una grande depressione negli anni 2007/8. Nel campo delle conquiste scientifiche è probabilmente il primo a parlare della visione ad infrarossi, delle comunicazioni via etere e del futuro dell’aviazione civile.
Come si vede le sue profezie e previsioni spaziano in tutti gli ambiti della futura storia umana ma, quello che qui più conta, è capire quante delle sue indicazioni si siano effettivamente realizzate e quante si siano dimostrate errate.
Questo è l’unico strumento valido per comprendere il grado di affidabilità dell’autore di queste profezie ed al tempo stesso la probabilità di realizzazione di quelle ancora ‘pendenti’. Ebbene, Michael Wells Mandeville, un ricercatore americano indipendente, che, come si è detto, ha dedicato anni di studio ai reading di Cayce, esaminando scientificamente tutte le sue previsioni nei più svariati ambiti, è giunto alla conclusione – i dati sono pubblicati in una imponente trilogia di ben 1438 pagine, Return of the Phoenix – che la percentuale di profezie di Cayce ad oggi realizzatesi raggiunge il 92%!
Questo significa che, considerando da un lato la limitatezza culturale di Edgar Cayce e dall’altro la vastità degli argomenti da lui trattati nelle letture è matematicamente impossibile liquidare le previsioni realizzatesi con dei criteri statistici, sostenendo la teoria del caso. “Non vi è alcuna possibilità – sostiene Mandeville – che un qualsiasi metodo di analisi o un qualunque essere vivente sulla superficie della terra possano conseguire un tale risultato considerando le centinaia di predizioni relative ad ambiti diversi fatte da Cayce. L’unica spiegazione possibile è quella di una facoltà paranormale della mente in grado di consentire la chiaroveggenza e la precognizione”.
(There is NO POSSIBILITY that any method of analysis or material human consciousness resident on the surface of the Earth could accomplish such a feat with the hundreds of topically diverse predictions which Cayce made. The only possible explanation lies in a psychic faculty in the mind which gives the power of clairvoyance (remote observation) and precognition (ability to perceive future events).
IL CAMBIAMENTO DELLA TERRA Stabilito questo aspetto di fondamentale importanza per decidere il grado di validità da attribuire alle previsioni ancora in sospeso, iniziamo con il sottolineare che di tutte le profezie millenariste esistenti – comprese quelle più antiche di Maya, Hopi, Cherokee di cui si è parlato all’inizio di questo lavoro – quelle di Cayce sono di gran lunga le più complete, articolate e coerenti.
Egli dedica molta attenzione alle trasformazioni che sarebbero iniziate nel terzo millennio, o, più precisamente, a partire dall’anno 1998, da quelle sociali e geopolitiche a quelle naturali e geologiche. Si tratta di un insieme articolato di profezie che possiamo chiamare, con le sue stesse parole, il cambiamento della Terra, che non si limita al piano esteriore ma comprende anche quello spirituale.
Secondo Cayce, infatti, il rinnovamento spirituale portato dal terzo millennio sarà caratterizzato soprattutto dal ritorno del Cristo sulla Terra. Le profezie di Cayce del cambiamento della terra indicano per l’umanità una svolta fondamentale, in tutto e per tutto paragonabile alla venuta di Cristo all’inizio della nostra epoca; un evento previsto, peraltro, da altri veggenti e profeti. In questa complessa visione profetica del nostro futuro – che possiamo considerare la profezia per eccellenza di Cayce – sono identificabili quattro elementi:
- I cambiamenti geologici della Terra
- L’apertura della Hall of Records
- L’avvento della coscienza Cristica
- Il ritorno del Grande Iniziato
I cambiamenti geologici Anche se non cita mai espressamente nei suoi reading la fatidica data del 2012, Cayce indica con chiarezza che il primo decennio del nostro secolo avrebbe ripercorso la situazione del primo dopoguerra fino al disastro economico del ‘29. Mercati e benessere in calo, economie al collasso, disoccupazione in aumento, confusione politica e tumulti popolari, questi gli scenari annunciati da Cayce per gli anni 2000-2010, con, negli anni successivi, un numero crescente di persone che si troveranno in serie difficoltà anche rispetto a problemi basilari di sopravvivenza.
Ma, oltre agli aspetti economici e sociali, Cayce afferma espressamente che la Terra, nei primi decenni del XXI secolo, “dovrà cambiare un’altra volta” da un punto di vista fisico e geologico, provocando una serie di catastrofi naturali che culmineranno in uno spostamento dell’asse terrestre, prima di assestarsi nuovamente. Questi ‘cambiamenti’ appartengono a cicli cosmici e fanno parte della storia umana; gli Egizi li chiamavano i Cicli di Benu mentre per i Greci erano i Cicli della Fenice; Cayce afferma ripetutamente che “…quando la Terra dovrà nuovamente cambiare” lo farà sicuramente; quello che conta è pertanto prepararsi agli eventi.
Il 1998 secondo Cayce è una data fondamentale: a partire da essa ci si deve aspettare una svolta significativa nella storia umana con il ripetersi di eventi analoghi a quelli che hanno portato alla distruzione di Atlantide 12.500 anni fa, preceduti o accompagnati dalla riapertura della Hall of Records, o Sala delle Testimonianze, e seguiti da un secondo ritorno del Cristo – che in questo modo dimostrerà la propria immortalità, realizzando le promesse fatte 2000 anni fa – e dalla comparsa di quello che Cayce definisce un “Grande Iniziato”.
Nelle indicazioni di Cayce l’apertura della Hall of Records è di fondamentale importanza in quanto il suo contenuto potrà confermare le sue rivelazioni – compresa la vicenda di Atlantide – mettendo allo stesso tempo in guardia l’umanità su quanto starà per accadere in termini di cambiamento della Terra, garantendo così la prosecuzione della civiltà. Il “Grande Iniziato” di cui parla nei suoi reading dovrà aiutare il genere umano ad uscire dalla fase distruttiva causata dallo spostamento dell’asse terrestre, verso un nuovo sistema sociale e politico.
Vediamo ora questi ‘cambiamenti’ più nei dettagli. Cayce sostiene che il brusco slittamento dei poli terrestri, nella prima parte del XXI secolo, sarà provocato da un improvviso spostamento della crosta terrestre. Le conseguenze saranno catastrofiche; si assisterà alla distruzione del Giappone, con una parte delle terre che scompariranno nel mare, nuovi territori emergeranno sia nell’Atlantico che nel Pacifico, mentre Poseidia sarà una delle prime parti di Atlantide a riemergere dalle acque. Sia nel Pacifico del Sud che nel Mediterraneo, in particolare nell’area dell’Etna, sprofonderanno ampie superfici di terra.
Il mare trasformerà le terre che ancora rimarranno emerse: la parte settentrionale dell’Europa cambierà repentinamente. Grandi cambiamenti riguarderanno anche l’America, a partire dalla costa atlantica, New York, Connecticut e parti del New England. Los Angeles e San Francisco saranno in buona parte distrutte, ancora prima di New York. Intere zone della costa orientale di New York, e la città stessa, spariranno in una successiva generazione. Il sud della Carolina e della Georgia verranno sommerse ancora prima di New York e le acque dei grandi laghi si riverseranno nel golfo del Messico.
La terra si frantumerà in molti luoghi. Si registrerà un mutamento nell’aspetto delle coste nella Groenlandia settentrionale, mentre nuove terre emergeranno al largo del mar dei Caraibi. L’America del Sud sarà scossa da un estremo all’altro ed emergeranno nuove terre al largo della Terra del Fuoco. Nelle parole di Cayce: “Quanto ai cambiamenti materiali… come è stato dato nei tempi antichi, il sole sarà oscurato e la terra si spezzerà in diversi punti. La terra verrà disintegrata nella parte occidentale dell’America. La maggior parte del Giappone sarà sommersa.
La parte settentrionale dell’Europa cambierà in un batter d’occhio. Emergeranno delle terre al largo della costa orientale dell’America. Vi saranno sconvolgimenti nell’Artico e nell’Antartico che produrranno l’eruzione di vulcani nelle aree torride, e ci sarà allora lo spostamento dei poli – in modo che dove c’era un clima freddo o semi-tropicale ci sarà un clima più tropicale, e cresceranno il muschio e le felci”. (As to the material changes…as has been given of old, the Sun will be darkened and the Earth shall be broken up in divers places… The Earth will be broken up in the western portion of America.
The greater portion of Japan must go into the sea. The upper portion of Europe will be changed as in the twinkling of an eye. Land will appear off the east coast of America. There will be the upheavals in the Arctic and in the Antarctic that will make for the eruption of volcanos in the Torrid areas. And there will be shifting then of the poles – so that where there has been those of a frigid or the semi-tropical will become the more tropical, and moss and fern will grow). [3976-015]
Come si è detto, il processo di slittamento dei poli terrestri – iniziato all’incirca nel 1936 – sarà analogo a quello del 10.500 a.C., che portò alla terza distruzione, quella finale, di Atlantide. Ma le distruzioni che “necessariamente avranno luogo” condurranno, a dire dello Spirito-guida di Cayce, ad una vera e propria rigenerazione dell’attuale cultura, guidata da un gruppo di leader paragonabile a quello dei Sette Saggi o Shemsu-Hor dell’antica Atlantide.
(Per gentile concessione de larchetipo.com)
Piero Cammerinesi: Giornalista e ricercatore italiano indipendente, ha vissuto e lavorato per anni negli Stati Uniti.
Editore e pubblicista in Italia per tre decenni, ha studiato e lavorato in Italia, Germania e USA.
Dopo un percorso di studio sul pensiero filosofico orientale antico, si è laureato in Filosofia, proseguendo gli studi in Germania, dove ha vissuto e insegnato.
Da sempre molto legato all’esoterismo ed alla cultura orientale ha seguito dapprima le lezioni e conferenze di Krishnamurti e gli insegnamenti di alcuni Yogin, fino all’incontro con Massimo Scaligero e con l’esoterismo occidentale.
Autore di articoli e saggi, ha tradotto dal tedesco opere di Rudolf Steiner, Gustav Meyrink e Judith von Halle.
Nel 2016 ha pubblicato con l’Editore Bonanno il volume “Storia di un incontro, Rudolf Steiner e Friedrich Nietzsche“.
Il nome del suo sito liberopensare.com intende sottolineare l’indipendenza da qualsiasi dottrina, corrente o organizzazione esteriore, riconducendo ogni possibile ‘appartenenza’ alla Via del Pensiero di cui Massimo Scaligero è stato insuperato maestro.