di Donatella Papi
Un'altra importante scoperta. C'é un colosso misterioso all'esterno del Sistema Solare, è 12 volte più grande del gigante Giove e le sue dimensioni stanno già facendo discutere: un oggetto così gigantesco può essere ancora considerato un pianeta oppure è molto più simile a una stella nana bruna? A scoprire questo vero e proprio enigma sono stati gli italiani Gianluca Masi, astrofisico e fondatore del Telescopio Virtuale, e Franco Mallia, dell'osservatorio di Campo Catino (Frosinone), in collaborazione con 15 astronomi fra Belgio, Spagna e Stati Uniti, in particolare Chris Johns-Krull, della Rice University.
La ricerca è stata condotta nell'ambito del progetto Xo, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, supportato dalla Nasa, guidato da Peter McCullough e nato per scoprire pianeti extrasolari con la tecnica dei transiti, basata sul passaggio del pianeta davanti al suo sole. Un passaggio che provoca una modestissima caduta di luminosità, osservabile da Terra. Riuscire a scoprirlo è “come trovare un ago in un pagliaio – osserva Masi – perché le variazioni che permettono di scoprire la presenza di questi pianeti mentre transitano davanti alle loro stelle sono microscopiche, delle eclissi in miniatura . Per vederle servono strumenti calibrati alla perfezione”.
Dei 230 pianeti esterni al Sistema Solare finora scoperti, la maggior parte sono pianeti giganti dalle dimensioni paragonabili a quelle di Giove. Quello appena scoperto e chiamato Xo-3b “é il primo così grande, tanto che molti astrofisici dubitano che possa essere considerato un pianeta”, osserva Masi. Per risolvere il problema le vie sembrano almeno due: ricostruire il processo di formazione del gigante celeste (potrebbe essere nato direttamente dal collasso gravitazionale di una nube interstellare ed essere una stella nana bruna, o essersi formato dal disco di polveri che circondava l'astro centrale, come tutti i pianeti); oppure si può verificare se al suo interno avvengono reazioni nucleari (in caso positivo sarebbe una stella). “Quello che è certo – rileva Masi – è che si tratta di un caso limite”.
Un altro dato sicuro sono le dimensioni: 12 volte quelle di Giove e il fatto che si trova molto vicino alla sua stella. Farebbe cioé parte dei tanti pianeti extrasolari definiti “Giove caldi” per la vicinanza al loro sole. Un'ipotesi che gli studiosi italiani considerano al momento la più attendibile ma che, naturalmente, dovrà essere confermata. Se invece Xo-3b fosse una stella, allora gli astronomi si troverebbero di fronte a un oggetto ancora più esotico: un sistema binario composto da una stella nana. “Un caso più unico che raro – osserva Masi – dal momento che gli astronomi non ne conoscono altri simili come compagni di stelle normali, circostanza che li porta a parlare di 'deserto di nane brune'”. Enigmatica, infine, anche l'orbita: è decisamente ellittica, mentre secondo gli astrofisici dovrebbe essere circolare. [/size=12]
Giugno 2007
Fonte: comincialitalia.net – nibiru2012.it