E’ considerato un bruciagrassi naturale, in grado di agire su parti diverse del corpo a seconda che venga mangiato fresco o secco. Ecco come si usa.
Il daikon è un ortaggio di origine asiatica che da alcuni anni viene prodotto anche in Europa, Italia compresa. Il suo aspetto ricorda quello di una grossa carota bianca; in realtà si tratta di una radice appartenente alla stessa famiglia di verze e cavoli, le Brassicaceae, con le foglie simile a quelle delle rape.
Al daikon sono attribuite incredibili virtù terapeutiche oltre che un buon contenuto di nutrienti.
Oltre ad essere ricco di minerali come calcio, potassio, magnesio, ferro, fosforo, e di vitamina C, vitamine del gruppo B e fibre, ha la proprietà di bruciare i grassi grazie alla sua capacità di metabolizzarli. Non a caso in Giappone viene servito in abbinamento alle tempure e ai fritti in genere. Ha virtù disintossicanti, antigonfiore, diuretiche e drenanti, per questo è consigliato a chi desidera combattere la ritenzione idrica e la cellulite. Agisce come mucolitico e quindi è utile in caso di tosse e raffreddore. Infine fornisce pochissime calorie: 15 ogni 100 grammi.
Daikon fresco: agisce sui grassi in superficie, quelli visibili. Si può comprare abbastanza facilmente nei negozi di alimenti naturali e nei supermercati più forniti. Il suo sapore ricorda molto quello del ravanello. La sommità della radice è dolce e adatta ad essere mangiata cruda, grattugiata o a scaglie; la parte bassa ha un sapore più intenso e piccante il che rende preferibile cuocerla a vapore e poi farla saltare in padella. La radice è gustosa anche cotta al forno, da sola o con altre verdure, e condita con un buon olio extravergine d’oliva e con abbondanti erbe aromatiche. Può essere un ottimo contorno per i piatti di pesce e l’ingrediente sano e segreto di zuppe e minestre. Una volta acquistata, va conservata in un posto asciutto e fresco per un paio di settimane.
Daikon secco: lavora sui grassi profondi, quelli che nel tempo si depositano negli organi riducendone la funzionalità. La radice essiccata va fatta rinvenire in acqua tiepida prima dell’uso; si acquista nelle erboristerie e nei negozi di alimenti naturali e macrobiotici. In Giappone si ritiene che il daikon secco bruci soprattutto i grassi intorno al cuore e al fegato. Secondo una ricerca presentata al Canadian Cardiovascular Congress 2011, per capire se siamo “grassi dentro” è sufficiente misurare il girovita. In pratica gli studiosi hanno accertato che la circonferenza della vita, misurata con un semplice metro da sarto, dice molto di eventuali depositi di grasso viscerale e quindi di aterosclerosi. I valori-limite decretati dai ricercatori sono di 102 centimetri per gli uomini e 88 per le donne, anche se il consiglio è di restare al di sotto di tali soglie.
Il daikon può essere inserito nei piatti di cereali, con i legumi e le verdure. In commercio si trova anche sotto forma di “insalatina” quindi tagliato a julienne e poi fermentato con acidulato di umeboshi (condimento giapponese a base di prugne salate). La leggera fermentazione lattica riduce il sapore piccante e dona preziosi enzimi che favoriscono la digestione.