Questa domanda può sembrare assurda se si tiene conto di come l’inquisizione gesuita abbia sempre contrastato il sorgere delle logge massoniche e di come la Massoneria abbia sempre cercato di mantenere segreti i nomi degli affiliati e i contenuti della propria struttura e dottrina.
Alcuni elementi o simboli massonici hanno certamente una relazione con il Cristianesimo, indipendentemente da quello che vogliono significare. Ad esempio il sole e la luna sono presenti nelle logge massoniche, così come sono presenti nel Mitraismo, e sono presenti anche in molte rappresentazioni della crocifissione cristiana; la Cabbalah e l’Albero della vita sono presenti sia nella tradizione ebraica, legata con l’Antico Testamento a quella cristiana, che nella Massoneria; le agapi massoniche trovano un riscontro con le agapi cristiane; il gallo, che ricorda Pietro e il sorgere del sole, è raffigurato nel gabinetto di riflessione massonico.
Non cercherò di rispondere a queste domande che rimarranno quindi come semplici associazioni e mi porrò invece un’altra domanda: Perché la Massoneria era una società segreta?
Quale segreto custodiva?
Mi viene in aiuto un’opera scritta alla fine dell’Ottocento da F.T e B. Clavel – Storia della Massoneria e delle società segrete. Ne riporterò alcuni estratti che analizzano una parte del rito massonico e spiegano alcuni significati di esso, quelli meno reconditi.
Dice Clavel: “Qualunque sia l’opinione che si professi intorno alla divinità del Cristo e sulla origine celeste della sua dottrina, non si può disconoscere che non vi siano meravigliosi rapporti fra la leggenda cristiana e quella con cui i pagani rappresentavano allegoricamente la rivoluzione annuale del Sole.”
Pur accennando ad un significato allegorico della “leggenda” cristiana, Clavel non si sbilancia molto sul Cristianesimo e si sofferma solo a spiegare come la rivoluzione solare sia alla base dei riti massonici: “La leggenda che vi si è narrata ci fa sapere che il tempio, essendo quasi terminato, cioè che il sole essendo giunto ai tre quarti del suo corso annuale, tre cattivi compagni, ossia i tre mesi autunnali, cospirarono contro i giorni di Hiram-Abi; per consumare il loro attentato, si nascosero alle tre porte del tempio, poste a mezzodì, ad occidente e ad oriente, i tre punti del cielo ove comparisce il sole; e nel momento che Hiram, avendo terminato la sua preghiera, si presenta alla porta di mezzodì per uscire, uno dei tre compagni gli domanda la parola sacra, che Hiram non era in grado di dare.” e continua spiegando come l’uccisione di Hiram nei tre colpi che riceve alle tre porte del tempio dai tre cattivi compagni corrisponda al ciclo solare annuale del sole: “tosto colpito alla gola da un colpo di riga di ventiquattro pollici. Questo numero è quello delle ore della rivoluzione diurna del sole”, “Il secondo colpo dato al maestro allude al danno apportalo al sole dalla seconda distribuzione del tempo, cioè dalla divisione dell’anno in quattro stagioni”, e il terzo “un colpo mortale alla fronte con un maglietto. La forma cilindrica del maglietto figura il compimento totale del circolo dell’anno.”
Quindi tutta l’allegoria dell’iniziazione massonica è legata al ciclo solare.
E non avviene così anche nel Cristianesimo?
Clavel non si sofferma a fare questa associazione eppure in un’altra parte del suo voluminoso resoconto ci riporta una interpretazione di come gli egizi intendevano il mito solare: “Nella mitologia Egiziana quest’astro riceve successivamente tre nomi: Horus nel solstizio d’inverno, bambino il cui sviluppo compiesi con lentezza, avversato dal rigor dell’inverno. All’equinozio di primavera prende il nome di Serapide, poiché è uomo fatto cogli emblemi della virilità, la barba, simbolo della forza, le corna di capro che si riferiscono al solstizio estivo, e il “calatus” o moggio alludente all’abbondevole messe. Infine nell’equinozio autunnale diviene Osiride, che come Bacco sorregge un tirso rivestito d’edera, e presiede alla vigna ed ai frutti che accompagnano questa stagione. Egli è giunto a tutta la sua maturità, e si avvicina al momento in cui deve decrescere, indebolirsi e morire, per fare luogo ad un altro Sole, ad Horus”.
Questo è anche il significato dell’incontro fra Giovanni Battista e Gesù sul Giordano. Giovanni il predecessore come Osiride “deve decrescere, indebolirsi e morire, per fare luogo ad un altro Sole, ad Horus”, Gesù, che porterà nuova luce al mondo fino all’Equinozio di Primavera e alla Pasqua dove, come agnello sacrificale, cederà il posto a Barabba, che per Clavel corrisponde a Serapide.
E lo stesso avveniva con Elia ed Eliseo.
Sarà questa la ragione per cui Giovanni Battista, antagonista di Gesù, è il patrono della Massoneria.
Su questo argomento della successione fra Giovanni e Gesù ho scritto più di un documento, si veda ad esempio su independent.academia.edu/PierTulip il documento: I Vangeli erano (e sono) racconti allegorici. In quella pagina è possibile accedere anche all’interpretazione del mito solare egizio, riportata, però, solo in inglese: The Egyptian Heliopolitan myth (è possibile trovarne delle copie in italiano cercando sul web “Il mito egizio eliopolitano interpretato in chiave solare”).
Abbiamo ora diversi elementi per tentare di dare una risposta alla domanda iniziale, ma dobbiamo prima rispondere a quest’altra domanda: Massoneria e Cristianesimo avevano allora nelle loro fondamenta una teologia basata sul sole?
Non credo che sia questo il segreto massonico in quanto Clavel non si sarebbe dilungato a spiegarci ogni dettaglio dei riti iniziatici se ciò avesse tradito il segreto. L’utilizzo di un rituale legato al sole può essere solo l’indizio che la teologia solare, disconosciuta dal Cattolicesimo, era stata riconosciuta, o conservata nel tempo, dalla Massoneria che ne aveva fatto il suo messaggio segreto: il Cristianesimo aveva nelle sue radici la teologia solare, teologia che poi venne trasformata successivamente perdendo le sue connotazioni mitiche e allegoriche.
Nei secoli questo segreto è stato sempre tramandato dall’ermetismo, dall’alchimia e dalla massoneria.
La gran quantità di opere ermetiche di tipo alchemico che sono nate a partire dal Rinascimento mi porta però a credere che forse la teologia solare era solo una parte del grande segreto e c’è ancora qualcosa di più profondo che deve essere portato alla luce.
Pier Tulip
Questo articolo è un breve estratto del libro di Pier Tulip: KRST – Gesù un mito solare, disponibile a richiesta in tutte le librerie e online su numerosi canali librari sia in formato pdf che epub e cartaceo.
Pier Tulip si è laureato in Fisica a Napoli e ha insegnato questa materia nelle scuole superiori. Da diverso tempo si occupa di ricerche su argomenti di tipo esoterico. Dopo aver pubblicato il libro RUM MOLH, una biografia romanzata del Principe napoletano alchimista e massone Raimondo de’ Sangro, ha rivolto la sua attenzione alla genesi del Cristianesimo, con il libro KRST, perché risultati ottenuti nella precedente ricerca indicavano una possibile commistione del cristianesimo con la religione egizia. Per contattare Pier Tulip: pier.tulip@gmail.com