Questo componente della cosmometria è il più approfondito ad oggi.
Dai filosofi e scienziati antichi all’applicazione odierna della geometria nell’ingegneria e nell’architettura, la natura “strutturale” del cosmo è stata studiata ampiamente e messa a beneficio in molte discipline. In essenza, questo è il puro aspetto geometrico della cosmometria, pertinente alle forme atomiche e cristalline, agli schemi d’interferenza e delle onde stazionarie e alle relazioni basate sui vettori che definiscono la forma geometrica e la materia.
Le forme primarie della cosmometria strutturale sono famose come Solidi Platonici, prima messe sotto indagine dalla scuola Platonica nell’antica Grecia. Questi sono i cinque “edroni” fondamentali – “facce” – il tetraedro (4 facce), esaedro (6 facce), il cubo, l’ottaedro (8 facce), il dodecaedro (12 facce) e l’icosaedro (20 facce). La caratteristica unica di queste cinque forme Platoniche è che ognuna di esse è in equilibrio simmetrico con facce composte di soli triangoli equilateri (tetra, octa e icosa), quadrati (cubo) o pentagoni (dodeca), tutte della stessa dimensione.
Da questa semplice e simmetrica espressione della forma, emerge una grande complessità quando vengono “trasformate” tramite stellazione, troncatura, combinazione, sottrazione, distorsione, ecc..
Altro modo di vedere la natura strutturale del cosmo viene dalle intuizioni di Buckminster Fuller. Durante la sua ricerca per comprendere il “sistema di coordinate della natura” che infine ha chiamato Synergetics, Bucky ha osservato che quelle che chiamiamo forme geometriche, sono in realtà solo “eventi energetici” che si articolano geometricamente come vettori di energia ed entrano in coerenza risonante. Il punto di incrocio dei vettori è detto vertex, punti multipli sono detti vertici. Un cubo ha per esempio otto di tali punti che vediamo come suoi angoli.
Nel tentativo di riorganizzare il nostro modo di pensare alla vera natura della natura, Bucky ha spesso usato parole diverse da quelle tradizionali. come nel caso della parola poliedro (“molte facce”). Più fondamentale della faccia di una forma, per Bucky, è la disposizione di vertici (punti di incrocio) che definisce le forme strutturali che conosciamo. Nel contesto della cosmometria, questa prospettiva è adottata per facilitare la percezione di tutte le forme, viste come strutturali-geometriche, flussi toroidali o schemi di campo, come interazione tra eventi energetici in un mezzo.
Oltre a questo, tutte le interazioni energetiche che creano forme geometriche (che siano o meno davvero strutturali), possono essere viste come sistemi di tensione dinamica; eventi energetici multipli tenuti in relazione risonante dall’attrazione elettromagnetica che hanno tra loro e che crea una integrità tensionale della forma.
La parola per definire questa integrità tensionale è “tensegrity”. La tensegrità risulta essere la dinamica energetica fondamentale che lega gli atomi in molecole, le molecole in materia e sta alla base delle strutture delle membrane, dei sistemi muscolo-scheletrici di umani ed animali, delle dinamiche gravitazionali celesti e molto altro. In questa sezione esploreremo le forme primarie della cosmometria strutturale: Il Vector Equilibrium e le cinque forme Platoniche e quella a cui Fuller si riferiva come Gerarchia Cosmica della loro innata simmetria.
Questa interrelazione simmetrica è sia splendida che indicativa dell’apparente natura incorporante del cosmo frattale-olografico. Inoltre la notevole relazione del rapporto Phi che troviamo in queste forme, gioca un ruolo onnipresente nel cambio di scala frattale della natura dello spaziotempo, nelle sue espressioni primarie della struttura, del flusso e dello schema di campo.
Nota: non è negli intenti di questo sito descrivere a fondo il vasto studio delle forme platoniche e della loro miriade di permutazioni. Questo lavoro si concentra invece, per quanto possibile, nel comunicare come esse esibiscano certe proprietà della cosmometria fondamentale e come questo supporti la premessa frattale-olografica di un intero cosmometrico. Per andare più a fondo nella vasta ricerca dei fenomeni geometrici, vedere Synergetics di Fuller, l’ampia risorsa del sito Wolfram Mathematica e molti altri libri e siti che trattano l’argomento. (Per una semplice introduzione a Synergetics, raccomando di iniziare con “A Fuller Explanation” di Amy Edmondson.
– Vector Equilibrium & Isotropic Vector Matrix
Come già dichiarato in questo sito web, il Vector Equilibrium (VE) è la disposizione energetica e geometrica primaria nel cosmo. Secondo Bucky Fuller, il VE è più appropriatamente detto “sistema” e non struttura, in quanto possiede facce quadrate instabili e quindi non-strutturali. Dato il suo ruolo primario nelle forme basate su vettori del cosmo, lo includiamo in questa sezione.
Il Vector Equilibrium, come descritto dal nome, è l’unica forma geometrica in cui tutti i vettori sono della stessa lunghezza e relazione angolare (60°). Questo includendo sia quelli dal suo centro all’esterno verso i suoi vertici sulla circonferenza che i suoi lati (vettori) che connettono tali vertici. Avendo la stessa forma del cubottaedro, Buckminster Fuller ha scoperto il significato della piena simmetria di vettori nel 1917 e l’ha chiamato Vector Equilibrium nel 1940.
Con i vettori della stessa lunghezza e nella stessa relazione angolare, da una prospettiva energetica, il VE rappresenta la perfetta condizione in cui il movimento dell’energia arriva in uno stato di assoluto equilibrio e quindi assoluta impobilità e vacuità. Come affermato da Fuller, grazie a questo è la fase zero dalla quale emergono tutte le altre forme (così come tutti gli eventi energetici, come descritto di seguito). Nelle parole di Fuller…
Ringraziamenti speciali alla Tenuta di R. Buckminster Fuller, la Tenuta di EJ Applewhite e al lavoro dedicato di Robert Gray per Synergetics Dictionary Online
– Struttura del Campo Unificato, Il VE e la Matrice di Vettori Isotropica
L’aspetto più fondamentale del VE da capire, è che, essendo una geometria dell’equilibrio assoluto in cui tutta la fluttuazione (e quindi il differenziale) cessa, è concettualmente la geometria di quello che chiamiamo campo di punto-zero o Campo Unificato, detto anche “vuoto” dello spazio. Perchè qualsiasi cosa si manifesti nell’universo, sia fisicamente (energia) che metafisicamente (coscienza), è necessaria una fluttuazione nel Campo Unificato, grazie alla quale si manifestano i campi Quantistici e dello Spaziotempo, osservabili e misurabili.
Prima di questa fluttuazione, il Campo Unificato esiste come puro potenziale e secondo la contemporanea teoria in fisica, esso contiene un’infinita quantità di energia (e in cosmometria, cos’ come nelle filosofie spirituali, un infinito potenziale creativo della coscienza). Essendo una geometria con vettori identici e identici angoli di 60°, è possibile estenderne la disposizione in equilibrio all’infinito verso l’esterno dal punto centrale del VE, producendo la cosiddetta Matrice di Vettori Isotropica (IVM). Isotropica significa “sempre la stessa”, Vettore significa “linea di energia” e Matrice significa “schema di linee d’energia”.
E’ questa matrice di vettori isotropica che può essere vista come geometria infinitamente presente in tutte le scale e in perfetto equilibrio del Campo Unificato di punto zero. Ogni punto in questa matrice è un potenziale punto centrale di un VE, attorno al quale può nascere una condizione di fluttuazione dinamica e manifestarsi. Come già affermato e come visibile in questa immagine, la geometria del VE è inerente nella matrice (le linee verdi formano il VE):
Anche la IVM consiste in una semplice disposizione di tetraedri e ottaedri alternati, come vediamo di seguito:
In effetti, lo stesso VE può essere visto come disposizione simmetrica di otto tetraedri con basi che rappresentano le facce triangolari del VE e tutti puntati verso il centro del VE. (Le facce quadrate sono le basi di mezzo ottaedro, come la forma delle piramidi in Egitto)
Data questa primaria presenza dei tetraedri nel VE e nella IVM, il ricercatore Nassim Haramein ha cercato di determinare la loro simmetria più bilanciata, che tenga conto della polarità positiva e negativa della struttura IVM (tetraedri che “puntano su” o “puntano giù”).
Nassim ha identificato una disposizione di tetraedri nell’IVM che, ad una scala di complessità superiore di un livello della geometria VE primaria, definisce il raggruppamento più bilanciato delle strutture energetiche (tetraedri), dove le polarità positive e negative sono uguali e senza “vuoti” nella simmetria. Questo raggruppamento consiste in 32 tetraedri positivi e 32 negativi per un totale di 64 e appare così (notate la sottostante simmetria del VE):
Oltre la simmetria fase-zero del VE, la Griglia di 64 Tetraedri, come viene chiamata, rappresenta la prima interezza frattale o strutturale dell’integrità bilanciata.
E’ importante notare che la quantità di 64 si trova in molti sistemi nel cosmo, inclusi i 64 codoni del nostro DNA, i 64 esagrammi degli I Ching (Libro Cinese dei Cambiamenti), le 64 arti tantriche del Kama Sutra e anche nella struttura del Calendario Maya. Sembra che il valore quantitativo basato sul 64 sia di primaria importanza nella struttura fondamentale del Campo Unificato e nel come questo campo si manifesti dal suo ordine implicato (pre-manifesto) al suo ordine esplicato (manifesto), sia fisicamente che metafisicamente. (Vedere anche la relazione tra l’Analogico e il Digitale, reami che descrivono come il sistema in base 64 e in base Phi di Fibonacci, siano in connessione intima).
Altri Attributi Primari del Vector Equilibrium
– 12 Sfere Attorno ad 1
Altro modo per derivare la geometria del VE, è usare 13 sfere dello stesso diametro. Usando una sfera come punto centrale, possiamo assemblare dodici sfere attorno a questa sfera “nucleo”, come vediamo sotto. Dato che il diametro è lo stesso per tutte le sfere, i centri di ognuna di esse saranno equidistanti da quelli vicini, incluso quello centrale. Le linee che connettono i loro centri sono i vettori del VE. Dato che è un gruppo di 12 sfere attorno ad una centrale, possiamo riferirci alla geometria del VE come a sistema 12-attorno ad-1.
Possiamo quindi considerare questo sistema quando esaminiamo le relazioni cosmometriche dei sistemi in base 12, come la scala musicale a 12 toni, lo zodiaco astrologico e i Settori delle Occupazioni Umane (vedere anche questa figura da Synergetics di Fuller).
– 4 Piani Esagonali
Il VE possiede anche l’attributo dell’essere composto da quattro esagoni disposti simmetricamente in quattro piani. Come possiamo vedere nell’immagine di sotto, ne troviamo uno all’equatore o piano orizzontale (rosso), uno che circonda l’intero VE come visto direttamente da sopra (blu) e due ad angolazione verso destra e sinistra (vedre e porpora). Sono tutti a 60° tra loro e gli angoli che definiscono sono gli stessi delle facce di un tetraedro.
Secondo Fuller, questo è il tetraedro zero, dove le facce del tetraedro convergono simultaneamente sul suo punto centrale. (E’ anche significativo notare che le otto facce triangolari del VE, combaciano simmetricamente con le otto facce triangolari di un tetraedro a stella, che è una geometria bilanciata polarmente della forma strutturale di base del tetraedro; vedere la pagina del Tetraedro per saperne di più).
Per il fatto che il VE possiede questi quattro piani esagonali che definiscono le sue coordinate spaziali (e quindi anche la IVM), Fuller diceva che le fondamenta della geometria cosmica sono quadridimensionali, all’opposto del sistema di coordinate tridimensionali a 90° (X,Y,Z), ritenuto storicamente fondamentale.
– Il VE Sferico o Genesa Crystal
A questa disposizione simmetrica dei quattro piani esagonali, noi allineiamo i quattro schemi di doppie spirali phi nel modello di base della cosmometria. In essenza, i punti di questi esagoni toccano tutti la superficie di una sfera e i confini della doppia spirale phi, definisce nella maniera più semplice i vettori di un VE sferico.
Questa forma, che vediamo sotto, è conosciuta anche come Genesa Crystal e si dice che possieda la proprietà di bilanciare e pulire l’energia dell’ambiente circostante, per una distanza di 2 miglia, usandone un modello di 16″ in diametro. (Vedere questo link per avere altra informazione sul Genesa Crystal e questo video che riprende il centro del giardino al Perelandra Center for Nature Research in Virginia, USA). In essenza, questa semplice forma, anche quando costruita solo in rame, ottone o tubi, crea una risonanza con la struttura del Campo Unificato, creando così un’isola di coerenza in un mare di “caos” naturale, amplificando lo stato di equilibrio nel suo campo locale circostante.
– La Relazione del VE con il Cubo e l’Ottaedro
Nella terminologia della geometria di base, la forma definita dal VE come solido, è detta cubottaedro. Come evidente dal suo nome, questa forma possiede una relazione simmetrica con il cubo e l’ottaedro, dove le sei facce quadrate del VE sono simmetriche alle facce di un cubo e le otto facce triangolari del VE sono simmetriche alle facce di un ottaedro. Altro modo di vederlo è che le strutture di un cubo e di un ottaedro possono essere “avvolte” attorno ad un VE, come in questo video:
Questo sarà importante quando esploreremo nella prossima sezione la natura dinamica dell’abilità del VE di contrarsi ed espandersi e trasferire energia e informazione attraverso l’intero Campo Unificato in tutte le scale, istantaneamente.
– Il Jitterbug
Fino ad ora abbiamo visto il VE nel suo stato statico (o più correttamente, il suo stato zero d’equilibrio dinamico). In altre parole, abbiamo osservato la forma nel suo stato di simmetria perfetta. Altra cosa notevole del VE, è che, avendo sei facce quadrate e geometricamente non-strutturali (solo i triangoli sono strutturalmente stabili), il VE possiede l’abilità di “collassare” all’interno, tirando verso il suo centro dodici punti esterni, simmetricamente. Nel farlo passa dal suo stato di equilibrio perfetto (fase zero) in uno “spin” dinamico che può contrarlo in direzione oraria ed antioraria. Quando contratto ed espanso alternativamente nelle due direzioni, esibisce un “pompaggio” dinamico che Fuller chiamava Jitterbug (dal nome della danza famosa negli anni 30, quando studiava questo fenomeno).
E’ grazie a questo movimento Jitterbug del VE, che l’intero universo si manifesta e che le cinque forme platoniche nascono come fondamenta di tutta la geometria strutturale nel cosmo.
Per comprenderlo, consideriamo ancora che il VE (e l’intera IVM) è la cosmometria fase-zero del Campo Unificato.
Il Campo Unificato possiede un potenziale energetico e creativo infinito. Questo potenziale non viene attinto finchè non viene introdotto un impulso che sposta l’equilibrio della IVM e quando avviene, “il campo collassa” (come spesso si dice nella fisica quantistica, quando la coscienza di un osservatore cerca di determinare la locazione o il momento angolare di un quanto energetico) e una piccolissima quantità dell’infinita energia del Campo entra in una dinamica polarizzata di rotazione, differenziale, forma e moto.
Un evento energetico locale è emerso dall’altrimenti invisibile e non-misurabile Campo Unificato (un evento energetico locale come un fotone, un elettrone, un protone e di complessità superiore, fino alla scala macroscopica dei gruppi galattici).
Una volta nato l’evento energetico locale, si crea una tensione dinamica tra il suo centro (il suo “centro gravitazionale” locale) e quelli in prossimità, quando la forza contrattiva del campo collassato “tira” il campo circostante e il centro di ogni eventi cerca di tirare gli altri verso di sè. Quando nasce un sistema stabilizzato di tali punti, si crea una forma di “tensegrità” geometrica ed energetica.
Il punto centrale di ogni evento può essere descritto come “singolarità” attorno alla quale l’evento si manifesta e rimane connesso all’infinita densità/energia del Campo Unificato. In questo modo possiamo dire che tutto ha un punto centrale e che tutti i punti centrali sono uno (perchè sono continuamente connessi alla struttura IVM del Campo Unificato e quindi unificati interamente e costantemente).
L’unificazione del punti centrali spiega gli effetti non-locali nel reame quantistico come rivelano gli esperimenti e dove un cambiamento nello stato di una particella quantistica, causerà lo stesso cambiamento di stato simultaneamente, in una coppia di particelle separate da grandi distanze (violando apparentemente il proposto “limite di velocità” cosmico dell’universo manifesto, definito tradizionalmente come velocità della luce).
– Far Nascere l’Universo
Come affermato, appena la IVM va fuori equilibrio, tutte le forze dinamiche osservabili e misurabili, si manifestano (massa, momento angolare, spin, carica, ecc..). Il differenziale è introdotto quando il precedente Campo Unificato passa dalla calma perfetta alla fluttuazione e il moto Jitterbug causa l’emanazione di onde nel campo, creando quello che chiamiamo spaziotempo dell’Universo visibile.
A livello quantistico questo Jitterbug avviene ad una frequenza tale (1044 volte al secondo, la velocità alla quale si dice che le particelle entrano ed escono dalla manifestazione), che non ci rendiamo conto del suo passaggio da stato manifesto (fuori equilibrio) a stato non manifesto (VE in perfetto equilibrio). Questa dinamica quantistica mostra come tutto nell’universo sia individuale e anche simultaneo. La cosmometria di questa dinamica del jitterbug è impressionante, perchè con un solo movimento, tutte le forme geometriche primarie, le strutture platoniche, si manifestano energeticamente.
Come già ripetuto, Fuller chiamava la geometria del VE, fase zero. Quando il VE collassa all’interno e le facce quadrate si contraggono lungo una delle loro diagonali, la lunghezza di questa diagonale diviene la stessa dei lati del VE. In questo momento la simmetria dell’icosaedro si mostra. Questa era detta fase icosaedrica da Fuller. (Notate che il dodecaedro è il “doppio” simmetrico dell’icosaedro ed è quindi implicato energeticamente in questa fase. Secondo il ricercatore Robert Gray, esiste anche una fase dodecaedrica lungo il moto in contrazione del VE). Continuando la contrazione, le facce quadrate del VE continuano a seguire la diagonale, finchè la distanza non è completamente coperta.
In questo momento si mostra la simmetria dell’ottaedro. Questa fase ottaedrica ora evidenzia un raddoppio dei vettori del VE, creando un fortissimo legame di tensione, che troviamo negli elementi atomici con simmetria ottaedrica. (Notate che il cubo è il doppio simmetrico dell’ottaedro ed è quindi implicato anche in questa fase e come notato sopra, è inerente nella simmetria primaria del VE stesso).
Dal punto di vista di un modello fisico del VE che si contrae attraverso queste fasi, l’ottaedro può essere visto come il minimo stato di contrazione, dopo il quale il moto del Jitterbug deve nuovamente espandersi e tornare alla sua fase di VE pienamente espanso. Da un punto di vista puramente energetico, questo moto può continuare e infine raggiunge la fase di simmetria del tetraedro. In effetti è persino possibile mostrarlo usando un modello fisico, in grado di ruotare la contrazione Jitterbug oltre la fase dell’ottaedro e ripiegare il modello in un tetraedro.
Questo poi può essere collassato nell’unità più fondamentale della struttura, il triangolo, con i lati del VE ora legati sei volte, tutto senza rompere le connessioni nei punti agli angoli del modello di VE. In questo modo abbiamo ora mostrato come il VE, il potenziale della fase-zero di tutta la forma, contenga tutte le strutture platoniche e che esse nascono dalla fluttuazione dinamica del Campo Unificato, mentre collassa attraverso varie fasi platoniche nella forma manifesta.
A seconda della risonanza della tensione dinamica (tensegrità) degli eventi energetici in gioco, le diverse forme geometriche saranno viste come la sottostante simmetria della struttura.
– Scambio Infinito e Istantaneo di Energia ed Informazione Attraverso il Campo Unificato
Come detto in precedenza, il VE collassato mostra l’ottaedro come forma del suo completo collasso. Inoltre l’ottaedro può essere avvolto attorno alla forma del VE pienamente espansa, con le facce dell’ottadro simmetricamente allineate alle facce triangolari del VE. Possiamo vedere come la stessa forma ottagonale sia presente nelle fasi di minimo e massimo moto jitterbug e si può considerare che riempa entrambi i ruoli simultaneamente.
Questa è la natura frattale del moto dinamico del VE, dove il massimo di una scala (forma VE) è avvolta dalla minima forma ottaedrica della scala seguente. Questo nuovo minimo si espande per divenire il seguente massimo VE nella scala, che a sua volta sarà avvolto dal seguente minimo ottaedro e così via in espansione e contrazione, salendo e scendendo lungo lo spettro cosmico dal macro al micro.
La seguente animazione illustra questo fenomeno, mostrando la simultanea espansione e contrazione attraverso le scale e il punto d’incontro nel momento ottaedrico, che è simmetrico rispetto la fase ottaedrica manifesta (stato di minima contrazione) e la fase-zero immanifesta del VE. In questo modo possiamo vedere ancora che nel flusso dinamico di energia nel campo quantistico, troviamo un continuo ritorno al Campo Unificato di punto zero, nel cui momento tutto è istantaneamente e infinitamente unificato.
Come illustrato dalla prossima animazione, esiste anche uno scambio istantaneo e infinito di informazione attraverso l’intero campo, qui dipinto nei piccoli triangoli catturati dai triangoli più grandi e trasportati lungo la scala all’infinito.
Ogni triangolo è un pacchetto di informazione rilevante nella scala frattale in cui esiste e appena questo pacchetto di informazione raggiunge il suo nuovo massimo stato di espansione, è istantaneamente a disposizione dell’intero Campo Unificato. In questo modo tutta l’informazione sugli eventi energetici nell’intero cosmo è istantaneamente e costantemente disponibile a tutti gli altri eventi energetici in una retroazione cosmica di integrità individuale e olografica.
Questo semplice modello dinamico e le sue implicazioni, porta a logiche spiegazioni cosmometriche per fenomeni come la chiaroveggenza, la chiaroudienza, la guarigione a distanza, l’intreccio quantistico, ecc..
Il rapporto di scala in questa relazione è un raddoppio del diametro del VE ad ogni iterazione. Si tratta di un cambio di scala per ottave, come nelle frequenze sonore e nella musica.
Dinamica del Jitterbugging come Forma di Flusso Toroidale
Nel ruotare verso l’interno, il moto Jitterbug del VE crea un differenziale di densità energetica (pressione, carica elettromagnetica), che mette in moto un flusso a doppio vortice che crea la forma di un toroide. Il pompaggio del jitterbug sostiene questa forma toroidale in uno scambio ritmico e bilanciaro di energia che fluisce attraverso il sistema manifesto.
Da una prospettiva frattale-olografica, è questa dinamica fondamentale che agisce in ogni scala, prima espressa come fotoni, quindi particelle subatomiche, che poi si aggregano in gruppi di atomi, che formano composti e poi cristalli, minerali, cellule e organi e interi organismi come alberi, animali, noi, ecosistemi, atmosfere, pianeti, stelle e galassie. Ad ogni scala la dinamica del flusso toroidale è attiva finchè è mantenuta la coerenza dell’energia manifesta. Una volta persa la coerenza (con l’energia dissipata o a causa di fattori interni ed esterni), la forma toroidale non sarà più stabile e tornerà in uno stato di equilibrio dinamico.
Un buon esempio è l’apparizione e la scomparsa di vortici in un flusso d’acqua. L’equilibrio dinamico è il flusso che si muove interamente. In questo flusso l’acqua interagirà con oggetti come una roccia e i risultanti differenziali di pressione causeranno il collasso del campo d’acqua in un vortice (in questo caso il vortice è la porzione visibile di una completa dinamica toroidale invisibile nell’acqua).
Secondo il fisico David Bohm, questa è la vera natura del campo sottostante (campo sub-quantistico, come lo chiamava), dove si trova una continua corrente di flusso (che lui chiamava olomovimento) nella quale vortici di energia emergono (fotoni, elettroni,..). Questi vortici sono distinti e completamente connessi tra loro e con la corrente, come nel caso dell’acqua. Questa idea, le caratteristiche e i principi relativi al toroide vengono esplorati nella sezione sul Processo di Flusso Dinamico del Toroide
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org
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