Il sistema radar del Mars Express ha scoperto nuovi dettagli su uno dei 'depositi' più misteriosi di Marte: una formazione conosciuta come Fossa delle Meduse. Fornendo nuove informazioni sui materiali in essa contenuti, il rover ha dato nuovi indizi sulla possibile origine di questo deposito.
La Fossa delle Meduse è un enigma: trovata accanto all'equatore, lungo una linea di demarcazione tra monti e valli, potrebbe rappresentare un deposito 'recente' sulla superficie del Pianeta Rosso, data la marcata assenza di crateri di impatto da meteorite, che caratterizzano invece la superficie circostante.
Utilizzando il suo sistema radar MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionospheric Sounding) Mars Express ha raccolto dati tra Marzo 2006 e Aprile 2007: questi rivelano la presenza di 'strati' di deposito profondi anche oltre i 2 Chilometri e mezzo.
Questi depositi attirano l'attenzione dei ricercatori, perchè riescono a creare uno scudo contro i radar: non a caso la zona viene chiamata 'invisibile'. In effetti le onde radar ci sono, ma sono alte dai 3 ai 12 centimetri, e MARSIS può captare solo risposte che hanno ampiezza dai 50 ai 100 metri.
Le possibili ipotesi – Qual'e' l'origine di questi depositi? C'e' a riguardo una serie di scenari proposti: potrebbe trattarsi di materiale vulcanico nato da bocche sotterranee, o materiale roccioso eroso dai venti marziani. Infine potrebbe trattarsi di vasti depositi di ghiaccio simili a quelli presenti sui poli, formatisi in seguito ad uno spostamento dell'asse Marziano.
I dati suggeriscono che gli strati siano poco densi, e questo escluderebbe la sedimentazione di materiale roccioso alto Chilometri ma non compattatosi: d'altra parte non risultano prove schiaccianti nemmeno della presenza di ghiaccio.
In altre parole, il mistero della 'Fossa delle Meduse' continua
Fonte: http://futuroprossimo.blogosfere.it/astronomia/