Conferenza prodotta da Spazio Tesla presso il Centro Congressi Galileo di Piacenza il 18 Aprile 2015
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I cospirazionisti autentici e preparati, dal canto loro, non “credono”, cercano. E per farlo chiedono il supporto di “esperti” di calibro scientifico, di storici e politologi, per poi porre all’attenzione dei media il peso delle questioni da loro sollevate. Nel far questo, si espongono e non senza rischi. Costituiscono un “movimento” contro la segretezza. Rappresentano una spina nel fianco per le agenzie di intelligence, le teorie complottiste che portano avanti diventano tanto preoccupanti per l’ordine costituito da farli associare, persino, ai terroristi. Non è forse accaduto questo con l’11 Settembre? Il solo ipotizzare versioni alternative a quella dell’azione di un nemico esterno, per lungo tempo è stato fatto passare, anche in Italia, come follia e sovversione. Il che, di certo, non è mai avvenuto in campo ufologico.
Sia i cospirazionisti, sia gli ufologi si ostinano a cercare la “pistola fumante”, affinché il governo, quello americano su tutti, ceda per sfinimento alle loro pressioni e tiri fuori le prove. La smoking gun però purtroppo non esiste. Esiste invece la capacità professionale di comunicare al pubblico i risultati delle proprie ricerche. In questo senso, in campo ufologico, vengono in mente i documentari realizzati da James Fox, “Out of the Blue” e “I Know What I Saw”, ricchissimi di documentazioni fondamentali, equilibrati nel riportare le posizioni della scienza e privi di qualunque “fondamentalismo”. Sull’altro versante, documentari come “Loose Change” di Dylan Avery e “Fahrenheit 9/11” di Michael Moore hanno posto all’attenzione mondiale le contraddizioni e le crepe nelle impalcature della versione ufficiale, nonché le pesantissime ripercussioni planetarie causate dalla trama occulta dell’11 Settembre.
Se l’insabbiamento della verità fosse il frutto di una strategia politica orchestrata in base alle logiche di un “think-tank”, una fucina di cervelli che a livelli interni e sovranazionali si arroghi il diritto e abbia il potere di stabilire e imporre direttive per il bene dei popoli, il cambiamento non è dietro l’angolo. I venti hanno soffiato, ma non hanno smantellato. E attendersi che il prossimo Presidente eletto degli Stati Uniti ci riveli cosa accadde realmente a Roswell o chi abbia ordito ed eseguito gli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono, resta solo una pia speranza, al pari del ritrovamento di un teschio alieno nel deserto di Roswell, o del vedere planare ad ali spiegate un arcangelo sul cupolone.
Maurizio Baiata ..”