Aristarco di Samo e la luna

Pensatori e filosofi greci introdussero per la prima volta l’idea della Terra intesa come un globo. Aristarco di Samo è solo uno tra i tanti. Eratostene fu un altro, che riuscì in un semplice esperimento che, secondo lui, aveva il merito di misurare il raggio della Terra. Sul vero valore dell’esperimento di Eratostene si legga l’articolo “L’esperimento di Eratostene sulla Terra piatta“.

Dare la forma sferica alla Terra era la premessa per costruire un universo infinito con un sole centrale. Questo artificio era necessario per costruire l’idea di un universo nato dal caso e della vita frutto dell’evoluzione. La Terra piatta ci sta aiutando a ristabilire la corretta narrazione della creazione e a reintrodurre l’idea di Dio. Oggi comunque, la maggior parte dell’umanità ripone la propria fiducia nella scienza e adora il sole come donatore assoluto e sostenitore della vita.

Aristarco prestò il suo personale sostegno all’idea che la Terra avesse un movimento di rotazione attorno al proprio asse, inclinato rispetto al piano dell’orbita. L’obiezione che doveva affrontare era piuttosto impegnativa. Egli dovette spiegare perché le stelle mantengono la loro posizione relativa nel corso degli anni e non si spostano invece una rispetto all’altra come dovrebbe accadere a causa di una Terra in movimento.

Aristarco cercò di giustificare la sua teoria dicendo che le stelle sono così lontane che non è possibile vedere cambiamenti nelle loro posizioni relative. Molti filosofi che avevano vissuto secoli prima avevano rifiutato il modello eliocentrico, ma sembra che dopo Aristarco l’idea sia stata essere accettata almeno per un alcuni decenni. Ad esempio, Plinio il Vecchio introdusse un nuova spiegazione del moto retrogrado dei pianeti dimostrando che riteneva valide le ipotesi di Aristarco. Egli cercò di spiegare il moto retrogrado come un’illusione ottica generata dalla posizione relativa tra Terra e pianeti attorno al sole.

Aristarco è ancora ricordato per due considerazioni riguardanti il sistema solare che continuano ad essere reputate come corrette ma che noi ormai sappiamo essere sbagliate. Egli sviluppò le sue idee in un trattato sulle dimensioni e le distanze del sole e della luna. Quindi voglio considerare tali idee di e spiegare perché sono sbagliate. Ritengo questa analisi utile perché ci consente di riportare alla mente alcuni concetti che abbiamo analizzato negli articoli passati.

Aristarco voleva calcolare la distanza della luna. Il problema è che per poter fare una valutazione simile si dovrebbe partire avendo le basi corrette: considerando cioè la Terra come piatta. Inoltre l’angolo occupato dalla luna, col suo diametro, nel cielo è di circa 0,5 gradi, ma il problema è che la luna potrebbe essere lontana e grande o vicina e piccola.

Aristarco volle considerare il problema pensando a ciò che di solito accade durante un’eclissi lunare. Egli basò i suoi calcoli sul fatto che la Terra è un globo e che l’eclissi è dovuta all’ombra della Terra proiettata sulla luna. Non sapeva esattamente quanto fosse grande e quanto lontano fosse il sole, quindi la sua ipotesi iniziale era che l’ombra proiettata dalla Terra fosse un cilindro. Le osservazioni sembravano indicare che l’ombra della Terra sia più grande della luna. Egli dunque arrivò a postulare che la Terra è più grande della luna.

Seguendo l’evoluzione dell’ombra proiettata sulla luna, Il greco fu in grado di fare una prima stima delle dimensioni della luna. Ottenne, con questi presupposti, che la luna è circa la metà della Terra. La scienza moderna dice che, anche se il procedimento è stato corretto, Aristarco non ha valutato correttamente le dimensioni del sole, che generano così un’ombra conica e non cilindrica. Oggi la scienza ci racconta che la luna è un quarto della Terra.

Noi sappiamo che la scienza mainstream sbaglia e che Aristarco stava utilizzando considerazioni di base sbagliate, le stesse che continuano ad usare oggi gli scienziati. Noi però sappiamo che la Terra non è un globo e che la luna percorre una traiettoria simile a quella del sole, su una spirale modellata attorno a un cono tra i due tropici.

La luna è vicina e sappiamo che la sua altezza varia tra i 3300 e i 6600 km circa. Vedremo in futuro che la luna ha un diametro di poche decine di chilometri, molti meno dei 3474 km che gli scienziati ci vogliono far credere. Sappiamo poi che durante un’eclissi lunare l’ombra non è dovuta alla Terra. Al contrario, l’eclissi è dovuta agli effetti della colonna magnetica del Polo Nord. Questa ha un effetto di rotazione sulla luce polarizzata del sole. In questo modo la luce del sole può interferire con la luce della luna in modo sottrattivo generando l’eclissi. Si veda l’articolo “Le eclissi di sole e di luna“.

Dopo aver calcolato il diametro della luna, Aristarco cercò di calcolare la distanza del sole. Si concentrò sul momento in cui la luna entra nel primo quarto, cioè esattamente quando è possibile vedere metà della luna nel cielo. Quello sarebbe il momento in cui, secondo il filosofo ma anche secondo la scienza moderna, il sole, la Terra e la luna formerebbero un angolo retto.

aristarco

Aristarco misurò l’angolo luna-Terra-sole per poter fare qualche considerazione trigonometrica. Questo angolo comunque va misurato con molta attenzione perché un piccolo errore può creare un errore enorme nella valutazione della distanza del sole in una configurazione geometrica come quella visibile in figura. Inizialmente, Aristarco misurò un angolo di 87 gradi, quando il valore corretto, secondo l’odierna astronomia, è di 89,8 ° (89 ° 52 ‘). Egli determinò una distanza molto diversa da quella oggi accettata come corretta, ma il suo procedimento è ancora oggi considerato giusto.

Noi sappiamo invece che anche in questo caso le basi di partenza erano sbagliate. Come sappiamo, infatti, il sole e la luna sono quasi alla stessa distanza dalla Terra. Quindi, la luna, il sole e la Terra non possono mai organizzarsi in un angolo retto tra loro. Sappiamo che la luna ha una luce influenzata dalla posizione del sole a causa di un processo di fluorescenza attivato dalle radiazioni solari. Queste radiazioni sono schermate dal vento solare, fatto di plasma che ha la forma di una spirale ondulata. La luna viene così rivelata o schermata in modo alternato alle radiazioni del sole grazie al plasma. La posizione della Terra è completamente irrilevante nel processo di generazione delle fasi lunari.

Per concludere, possiamo dire che già i Greci, con le loro filosofie, ponevano il sole al centro dell’universo e questa idea può essere collegata, anche nel caso di Aristarco, all’adorazione del sole.

Le considerazioni di Aristarco sul sole e sulla luna, le loro distanze e dimensioni sono ancora accettate come valide oggi. L’influenza della filosofia greca sul pensiero scientifico contemporaneo è così evidente da arrivare a chiederci se la scienza riuscirà mai a liberarsene.


Michele Vassallo è un ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprì il movimento emergente degli American Flat Earthers, si sentì stupito e affascinato. Presto si rese conto che la Terra non poteva essere un globo. Nonostante il fatto che gli argomenti venuti alla ribalta fossero e siano ancora incompleti e contengano molti errori, il concetto generale di una terra piatta sembra assolutamente degno di indagine.

Tra le sue migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della terra piatta e una nuova visione della natura della luce.

E’ coautore del libro “The real measures of the (flat) Earth” edito da Aracne editore e del blog “rifugiatidipella.com“. Dal 2019 produce materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube “earthmeasured”.