Mi presento mi chiamo Michele Proclamato e gli eventi fortunatamente mi hanno dato in prestito a voi cari lettori. Un prestito che mai avrei voluto chiedere a questa vita e a questo destino, considerando come oggi, mentre sto scrivendo questa che vorrebbe essere più una lettera aperta che un reportage, sono, alla strenua di molte migliaia di miei concittadini, uno “sfollato” di una città che in una manciata di secondi ha quasi completamente deciso di smettere di vivere, suo malgrado.
Si sono un Aquilano dato in adozione quattordici anni fa ad una città che oggi non c’è quasi più, che lentamente ma inesorabilmente ha visto la sua vita cambiata per affetti, interessi, desideri e aspirazioni in ciò che attualmente sono; da un luogo unico nato da una storia eccezionale, testimoniata da opere architettoniche direi ormai irripetibili. Ed oggi mentre leggo e mi informo, come credo sia successo a molti, sul caso Giuliani, mio concittadino, e le sue profetiche previsioni telluriche, mi accorgo di non sapere cosa pensare, dire, fare.
Ora che ormai tutto è accaduto, ora che ormai centinaia di persone sono morte, ora che la mia città ha perso tutto ciò che di più storico e antico aveva in serbo per me, per voi e per tutti coloro, tanti tantissimi, che col tempo avevano imparato ad amarla. Forse non possiamo e non potremo fare più nulla per un luogo che ormai giace sepolto sotto il suo passato, sotto i suoi” misteri” regalatici a copiose mani da FedericoII e CelestinoV. Forse non potremo far altro che osservare in lontananza enormi ruspe agire con precisa e metodica caparbietà nell’ottenimento del loro unico scopo, quello di cancellare, non volenti, centinaia d’anni di storia capaci di celare un sapere irripetibile.
E tutto questo per cosa, se non forse per un’ottuso e caparbiamente inutile atteggiamento scientifico che nulla accetta o autorizza se, sia essa idea o tecnica, non viene partorita dall’ufficialità preesistente. Considerando ciò oggi mi domando ”perché” almeno noi aquilani, che da settimane sapevamo di una “grande scossa“ in arrivo proprio grazie a Giuliani, nel frattempo “AVVISATO” per “procurato allarme” e costretto al silenzio, non abbiamo chiesto all’ufficialità scientifica “maggiore chiarezza” su ciò che da mesi stava succedendo a livello tellurico nella zona dell’Aquilano.
Perchè oggi che è troppo tardi, tutto il mondo parla del nostro concittadino dopo che per anni il mio amico Ceccarelli, in tutti i modi, attraverso i “nostri” limitati mezzi telematici ha provato ad interessare tutto e tutti affinché il Giuliani fosse perlomeno ascoltato, esaminato nei suoi studi; alla ricerca di un contraddittorio nei confronti delle sue opere tecniche tutte rivolte a carpire alla Natura il più terribile dei suoi segreti, la più terribile delle sue decisioni: quella di darci la MORTE.
Sicuramente il suo si sarebbe dimostrato essere un farneticante castello di allusioni tecniche, inutili e tendenziose, sicuramente la scienza ufficiale avrebbe smontato il suo alibi di salvezza tellurico, ma almeno oggi avremmo saputo se molto di ciò che è successo in Abruzzo sarebbe stato evitabile o no. Sicuramente avremmo saputo se una piccola opportunità di vivere e proteggere le opere di questa terra l’avremmo avuta, sicuramente ora non ci sarebbe dentro di noi quella rabbia che continuamente ci fa dire: “e se Giuliani aveva ragione “. Chissà forse non avremmo perso un patrimonio storico-architettonico unico al mondo, forse oggi non saremmo tutti in lutto e con noi tutto il mondo, per la scomparsa di una città dal sapere “alternativo “ costantemente alla ribalta, negli ultimi anni grazie a MariaGrazia Leopardi, Luca Ceccarelli e il grande Paolo Caudilli.
Quindi eccomi qua, solo, mentre di fronte al mare abruzzese con il mio PC incredibilmente ancora efficiente mi chiedo giorno dopo giorno qual è la verità su Giuliani e se potremo sapere, almeno questa volta ufficialmente, se i suoi studi e la sua “macchina” possono veramente prevedere i terremoti dalle 6 alle 24 ore prima del loro terribile arrivo. Me lo chiedo nella speranza che tutto non venga offuscato dalla splendida macchina organizzativa del grande Bertolaso, che DIO lo abbia in gloria, in attesa che i rivoli di denaro in arrivo in questo territorio vengano dispersi nelle tasche dei soliti furbi di turno, che DIO li trafigga con gloria. Me lo chiedo perché nulla è più atroce, fra il sapere e il non sapere, del non capire, il non avere risposte degne di una società, la nostra, che si crede e si propone essere fra le più fortunate e avanzate sulla terra.
E allora forza scienziati, forza autorità, massacrate Giuliani senza pietà, come se già non l’aveste fatto, ma questa volta con un unico e vero scopo dichiarato: quello di carpire ai suoi studi tutto ciò che un domani potrà metterci al riparo dal ruggito di un pianeta ferito in più parti ma sicuramente vivo e pronto a collaborare ancora e nonostante tutto, con un ospite, l’uomo, che omai da troppo tempo finge di essere l’unico essere vivente degno di vita su questo globo. Fateci sapere organi di stampa se e come la genialità del nostro concittadino potrà regalare la vita a tutti coloro che in futuro non dovranno più temere i movimenti e i sussulti di un Pianeta che ancora ha voglia di crescere e diventare qualcosa di diverso ed unico, come tutti noi umani siamo destinati a diventare .Confermateci quello che alcuni di noi sanno già e cioè che l’Aquila è magica e che tutti i suoi figli sono speciali, come tutto il mondo ha visto , soprattutto adesso che soffrono, soprattutto adesso che dovrebbero piangere e non piangono, soprattutto adesso che non hanno più nulla, soprattutto adesso che hanno ritrovato la loro dignità.
Fatecelo sapere perché ciò che tutta l’umanità rischia di perdere in questo momento non è solo una presunta capacità tecnica di prevedere l’ansare di un pianeta, ma molto di più. Questa terra e soprattutto questa città, per chi ancora non lo sapesse, è custode da centinaia di anni di verità che la scienza in tutto il mondo sta cercando di riportare alla luce . Qui oggi sotto le sue macerie vi sono le risposte di un sapere che con caparbietà fu trasmesso fino a noi da personaggi che mai hanno temuto il “tempo” per poterci parlare, per poterci dire quale sia stata la vera storia dell’umanità. Quindi ora permettetemi di “dirvi” che cosa una manciata di secondi ribelli hanno distrutto, che cosa oggi giace sotto le macerie di un evento, il cui significato col tempo forse capiremo.
La Città Scomparsa
Sono passati pochi anni dal momento in cui tre “ragazzi” spinti da un indecifrabile voglia di fare e dire scoprirono che la loro città era stata voluta , concepita, e costruita, nel pieno rispetto di una costellazione, la costellazione Aquila, che in cielo dispose tutti i luoghi sacri che oggi rischiano di scomparire. Di come grazie alla “nostra “ scoperta ben 5 chiese, sconosciute alla stessa Curia locale, riapparissero nel concerto storico degli eventi cittadini, grazie sempre alla loro collocazione celeste .
Sembra veramente sia passato un attimo dal momento in cui ci rendemmo conto di come la planimetria dell’Aquila fosse la stessa delle 99Cannelle, la stessa di Gerusalemme, di come le sue mura, oggi sbriciolate, condividessero col luogo santo per eccellenza 12 porte molto particolari.
Che dire poi quando constatammo come la stessa costellazione ”pienamente” appariva durante il periodo della Perdonanza, un momento culmine della storia aquilana legato da sempre alla vita di un Eremita capace allo stesso modo di diventare Papa e rinunciare alla sua Tiara nel momento in cui il suo destino si era compiuto. Allora lentamente, ma sempre più velocemente si ricominciò a parlare dell’Aquila attraverso la creazione di un sito internet gestito dal mai domo Ceccarelli in cui mai mancarono spunti e ricerche riguardanti un luogo che ormai si andava disvelando, grazie all’intuito mio, e del saggio Caudilli.
Quindi la codifica dei Rosoni di Collemaggio, del suo Labirinto, la rinascita del sapere dell’OTTAVA, i collegamenti con tutte le civiltà del passato, i rapporti fra il lascito conoscitivo di Celestino V i grandi geni del passato e i misteri di oggi come i Cerchi nel Grano. Una ricerca esoterica locale divenne ben presto fonte di ispirazione di decine di iniziative anche nazionali tutte preposte a riscoprire una città in grado di ospitare opere come San Silvestro sede di un meraviglioso dipinto di Raffaello, San Bernardino allineata con il solstizio d’inverno, meravigliosa nella sua progettazione Michelangiolesca, oggi terribilmente ferita nella sua cupola come nel suo campanile.
Santa Giusta con il suo rosone unico per la presenza federiciana dei Talamoni, le 99 Cannelle miracolosamente salve e vive nel loro regalare suoni e suggestioni acquei, ormai circondata solo da macerie. Una lista che potrebbe continuare quasi all’infinito considerando come essa potrebbe trarre spunto dalle 99 chiese, piazze e fontane presenti da secoli a ricordare a noi tutti la magnificenza di una storia cittadina ricchissima e mai raccontata abbastanza, oggi in molti punti scomparsa sotto i detriti. Qui papi come Celstino V, imperatori come Federico II, santi come S.Bernardino da Siena, qui la regina Margherita d’Austria qui la Tauromachia durante il periodo di dominazione spagnola, qui sede della Zecca imperiale, qui Leonardo da Vinci in incognito nell’atto di cogliere spunti dal monumentale costruendo castello Spagnolo, qui soprattutto Collemaggio la cui storia ma soprattutto le sue geometrie tante vite hanno cambiato nel loro sentire e capire.
Quella Collemaggio che oggi è prostrata sotto le macerie del suo transetto e di parte del suo tetto, quella Collemaggio che vede oggi i suoi spazi antistanti occupati da una tendopoli, gli stessi spazi che nel 1294 videro più di 200.000 persone fra cui Re, Vescovi e grandi dignitari attendere increduli l’arrivo di un futuro papa in groppa ad un misero asinello.
Ma se questa mia brevissima e sintetica rassegna di luoghi, fatti ed eventi potrà sembrare la romantica descrizione di una storia che ormai nulla ha a che fare con la nostra quotidianità vorrei ora proporvi alcuni spunti su cui meditare. In questo momento sotto metri e metri di macerie all’interno della basilica di Celstino V giace il cuore di quel sapere millenario a cui sopra ho fatto cenno. Un cuore fatto da TRE OTTO definiti e descritti a livello marmoreo con sapiente perizia costruttiva. A loro ho dedicato tutto il mio impegno conoscitivo, a loro oggi rivolgo tutte le mie preoccupazioni poiché nessuno sa in questo momento come e quando sarà possibile riportarli alla luce. A loro voglio dedicare questa piccola descrizione conoscitiva perché vorrei che voi lettori capiste come la storia di Giuliani non sia l’unica storia incompresa dell’Aquila.
Le Tre Ottave della Creazione
Nel 1996 la Nasa decise, tramite il progetto Chandra, di mettere in orbita un telescopio ultima generazione in grado di poter cogliere negli spazi celesti l’invisibile, ciò che fino ad allora a detta degli esperti pur non vista, doveva esistere: ” la Materia Oscura “. Una materia la cui presenza ormai da anni si ipotizzava grazie alla sua indubbia capacità di influenzare immensi agglomerati celesti tanto da deciderne moti e orbite. Ad onor del vero anche se in sordina già da decenni si parlava non solo di materia ma soprattutto di energia oscura, apparsa imprevedibilmente a 273 gradi sotto zero manifestando anche in spazi minuscoli sufficiente energia atta all’ebollizione di tutte le masse oceaniche terrestri.
Quello fu l’inizio dell’Energia del punto Zero (ZPE ) del Quantun Energetico, del Campo di Higgs e della sua presunta particella di Dio, dell’Energia Quantomeccanica e di tutta una serie di studi destinati ad essere riassunti dalla Teoria delle Stringhe del grande fisico Mikio Kaku in cui si cercava di dare un senso ed un inizio alla materia, questa volta utilizzando una fonte fatta da una miriade di infinitesime stringhe vibranti.
Insomma la caccia e la lotta scientifica, tutta tesa, attraverso anche i numerosi laboratori di Fisica Nucleare sparsi per il mondo, al decifrare come “DIO CREA” era ormai iniziata, fino a quando ciò che fino a poco tempo prima veniva solo ipotizzato apparve. Apparve proprio grazie ai profondi occhi speculativi del telescopio americano il quale nel 2006 trasmise le prime foto di ciò che oggi definiamo Materia Oscura appunto . Oggi la Scienza ha dimostrato come solo il 5 % della materia sia visibile nell’Universo mentre esiste un 25% di materia oscura figlia di un 70% di energia oscura. Insomma ufficialmente stiamo giungendo, anche se molto lentamente, ad una visione della realtà in cui la materia come volgarmente “noi” la intendiamo sembra essere figlia di un mondo dimensionalmente quasi invisibile.
Ora per quanto sembri impossibile legare tutto ciò alle terribili macerie aquilane ma soprattutto al Labirinto di Celestino vorrei aggiungere al mio antefatto la particolarissima storia del matematico più famoso del mondo Srinivasa Ramanuyan il quale nei primi decenni del secolo scorso compì un vero e proprio miracolo conoscitivo elaborando, quasi da autodidatta, la base teorico-matematica di ciò che in pochi decenni era destinata a diventare l’unica Teoria del Tutto oggi esistente, la Teoria delle Stringhe appunto. Egli attraverso la sua breve vita passò alla storia grazie alle sue famose Equazioni Modulari universalmente accettate dal mondo accademico, ma universalmente non capite nella loro costante, imprevedibile, e metodica evoluzione tutta basata su un mondo matematico frutto di una visione dimensionale di una realtà basata su un'unica legge, quella sonico-frattale dell’OTTAVA.
Non solo, ricorrenti erano nelle sue famose equazioni la presenza di TRE OTTO, della loro somma, o della loro sintesi espressa attraverso chiaramente il numero 8. Ebbene lo stesso Mikio Kaku pur riconoscendo l’esattezza matematica delle equazioni del piccolo genio indiano, pur basando la teoria delle Stringhe su tale miracolo deduttivo matematico, non riesce tutt’oggi a dare una spiegazione alla ingombrante presenza di una tale e precisa presenza matematica alla base della CREAZIONE.
Bene, più di settecento anni fa CelestinoV nei suoi brevissimi 72 giorni di papato volle fra le tante cose consacrare 8 nuovi vescovi e diventar papa il 28\8 su un Labirinto da “lui” voluto , costituito da TRE OTTAVE come io le definii nel mio primo libro alcuni anni fa .
Detto questo vorrei far notare che quando Pitagora si rivolgeva ai suoi adepti cinquecento anni prima di Cristo, con molta semplicità, lui che di note e vibrazioni molto intendeva, indicava in pochi intervalli” musicali “ la CREAZIONE. Secondo “lui” sufficienti furono a DIO 5 intervalli di Quinta per CREARE tutto ciò che vediamo e soprattutto non vediamo. Ma chi di musica si intende saprà che 5 intervalli di Quinta hanno una sommatoria paria a “quasi” TRE OTTAVE . Certamente lo sapeva anche il grande Pietro da Morrone il quale per supplire a questa piccola mancanza costruì la sua basilica capace ogni anno, attraverso il solstizio d’estate , di omaggiare il Labirinto completandolo vibrazionalmente attraverso le informazioni luminose del Rosone Centrale.
Insomma sto cercando di dirvi che mentre oggi la Scienza sta riscoprendo l ‘Etere qualcuno da migliaia di anni lo ha codificato numericamente, scoprendo che DIO quando vuol Creare VIBRA. Scoprendo che tali vibrazioni si suddividono secondo parametri sonori dalle caratteristiche estremamente matematiche, scoprendo che probabilmente il “Tempo” è una dimensione speciale che ci spiegherà dove sono coloro che fra le altre cose da decenni ci parlano attraverso un fenomeno come i Cerchi nel Grano, scoprendo come l’Aquila e Celestino V ci abbiano lasciato tracce di una storia umana completamente diversa, sicuramente più ricca, dimensionalmente parlando, di quanto siamo oggi disposti ad accettare .
Tutto ciò oggi è sotto metri e metri di macerie a causa di un terremoto che forse era possibile prevedere, tutto ciò forse scomparirà per sempre a causa della presunzione di chi crede che l’uomo sia “solo” un essere di questa realtà .
Michele Proclamato
Fonte: http://www.micheleproclamato.it/
Vedi anche: https://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.4859 https://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.4961
Prove e documentazioni di un “fenomeno di conoscenza” senza tempo
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