Il libro di Raymond Bernard “Il Grande Ignoto”, descrive un mondo interno al pianeta Terra…
Si ritiene generalmente che la terra sia una sfera solida, con un nucleo centrale incandescente costituito da una massa metallica allo stato di fusione. Per molti invece il suo interno è vuoto e possiede delle aperture ai poli. Inoltre l’interno concavo della terra ospita una civiltà avanzata, la stessa che invia sulla superficie del pianeta i dischi volanti.La teoria secondo cui la terra è concava è stata formulata per la prima volta, nel 1906, da uno scrittore americano, William Reed, e ripresa successivamente, nel 1920, da un altro americano, Marshall B. Gardner. NA 1959, F. Amedeo Giannini scrisse il primo libro sull’argomento, dopo i lavori di Gardner. Nello stesso anno, Ray Palmer, direttore della rivista « Dischi volanti », si servi della suddetta teoria per dare una spiegazione logica all’origine dei dischi volanti stessi.
Le convinzioni di Reed e Gardner trovarono conferma nelle spedizioni polari l’esplorazione artica del 1947 e l’antartica del 1956 compiute dal Contrammiraglio Richard E. Byrd. L’esploratore americano si era addentrato per 1.700 miglia oltre il polo Nord e per 2.300 miglia al di là del polo Sud, penetrando in un nuovo territorio, senza distese di ghiaccio, non segnato in nessuna mappa e fino ad allora totalmente insospettato. Esso si estende oltre le depressioni polari e le aperture che conducono nell’interno concavo della terra. Il vero significato delle grandi scoperte di Byrd fu soffocato subito dopo il messaggio radio che le annunciava; esse non ebbero l’attenzione meritata fino a quando Giannini e Palmer non resero di pubblico dominio la questione.
La scoperta di Byrd è rimasta sempre ed è tuttora avvolta nel più grande segreto, su scala internazionale. Dopo l’annuncio radiotrasmesso a bordo del suo aereo e un breve comunicato stampa, ogni notizia di rilievo sull’argomento è stata accuratamente soppressa dalle agenzie governative. E c’era una ragione importante per farlo. L’esploratore non sorvolò il polo Nord, inoltrandosi poi, per 1.700 miglia, verso sud. Se così fosse stato, avrebbe dovuto osservare una distesa completamente ricoperta di ghiaccio. Al contrario, il territorio da lui sorvolato era privo di ghiaccio e di neve, godeva di un clima caldo, possedeva foreste, montagne, laghi, vegetazione e vita animale. Riferì inoltre di avere scorto in mezzo ad una boscaglia un animale simile ad uno di quei mammut ibernati del mare glaciale artico. Egli era evidentemente penetrato in un territorio più caldo di quello che si estende tre il polo e la Siberia. Ora se Byrd si fosse riferito a quest’ultima regione, non avrebbe avuto alcun motivo di parlare di “Grande Ignoto”, visto che l’avrebbe potuto facilmente raggiungere attraverso il polo fino all’altro versante artico.
Se la nostra concezione è corretta come cercheremo di dimostrare allora il polo Nord e il polo Sud non esistono. Verrebbero a situarsi tra cielo e terra, al centro delle aperture polari, e non sulla superficie terrestre. Questa opinione è stata espressa per la prima volta da uno scrittore americano, William Reed, nel libro Phantom of the Poles (Il fantasma dei poli). Qualche tempo addietro, un giornale di Toronto, The Globe and Mail, pubblicò la foto di una valle verdeggiante, scattata da un aviatore nella regione artica. Evidentemente il fotografo l’aveva eseguita dall’aereo e non era atterrato. Si trattava di una bella valle ricoperta di colline verdi. L’aviatore doveva essersi spinto nello stesso territorio oltre il polo Nord che Byrd aveva esplorato a suo tempo. La fotografia è stata pubblicata nel 1960.Un’ulteriore conferma della scoperta compiuta dall’ammiraglio Byrd. Alcuni esploratori polari fanno menzione dell’esistenza nell’estremo nord non solo di una fauna animale, ma anche di una vegetazione.
Molti animali, ad esempio il bue muschiato, in inverno migrano verso il nord; la cosa è strana e si spiegherebbe solo se vi trovassero un clima più mite. Alcuni esploratori attici hanno visto orsi dirigersi verso nord, verso una regione dove non dovrebbero poter trovare cibo, a meno che non si dirigessero verso l’apertura polare da cui si accede in una zona più calda. A nord dell’80 parallelo sono state viste anche volpi che si dirigevano ancora più a nord, ed apparivano ben nutrite. Gli esploratori artici concordano tutti, senza eccezione, sul fatto che più a nord si va, al di sopra di arsa certa latitudine, più caldo si incontra. Invariabilmente, un vento proveniente da nord rende la temperatura più calda. Sono state trovate anche delle conifere sospinte a terra dalla corrente proveniente da nord.
Nell’estremo nord sono state osservate farfalle ed api e perfino zanzare, nonché varietà sconosciute di fori. Si sono pure visti uccelli, rassomiglianti al beccaccino, ma non appartenenti ad alcuna specie animale conosciuta che venivano dal nord e ritornavano verso nord. C’è una zona dell’estremo nord dove abbondano le lepri, anche se non c’è vegetazione, ma soltanto detriti vegetali sospinti a riva dalle correnti d’acqua provenienti dall’estremo settentrione.
Certe tribù eschimesi hanno lasciato indelebili tracce della loro migrazione verso nord. Gli eschimesi meridionali parlano delle tribù che vivono nell’estremo nord e immaginano che i loro antenati provenissero da una terra meravigliosa situata nell’estremo nord.
In Nuova Zelanda e nell’estremo Sud dell’America sono state trovate flora e fauna identiche che certo non potevano emigrare da uno di questi posti all’altro. L’unica spiegazione plausibile è che essi provengano da una comune madreterra: il continente antartico. Eppure, come potrebbero provenire da quel continente che non è altro se non un deserto di ghiaccio, dove soltanto i pinguini sembra riescano a sopravvivere? La leggenda scandinava di una terra meravigliosa situata nell’estremo nord, chiamata « Ultima Thule » e comunemente confusa con la Groenlandia, significativa mente anticipa, secoli prima del volo di Byrd, l’esistenza al limite estremo settentrionale del nostro globo di una terra senza ghiaccio.
Agharti – Reed risponde ad alcune domande:
- Perché la terra è appiattita ai poli?
Risposta: dal momento che la terra è vuota, non può essere rotonda. L’apertura verso l’interno le porta via parte della sua rotondità, proporzionalmente alla dimensione di questa apertura. - Perché i poli non sono mai stati raggiunti? Perché, nel significato che comunemente si attribuisce loro, i poli non esistono.
- Perché nel periodo invernale, negli estremi punti nord o sud, il sole rimane invisibile per così lungo tempo? Perché, nel periodo invernale, in prossimità dei pretesi poli, i raggi del sole colpiscono la terra obliqua mente. Man mano che si oltrepassa l’anello dell’apertura polare e si penetra verso l’interno vuoto della terra, i raggi del sole vengono impediti e non riappaiono fino a quando non colpiscono direttamente questa parte della terra e brillano sull’apertura. Questo spiega perché le notti polari sono così lunghe.
- Posto che la terra è vuota, il suo interno dovrebbe essere più caldo. Le migliori testimonianze, di cui ci serviremo per comprovare questa affermazione, sono quelle degli esploratori che si sono avventurati nell’estremo nord.
- Il numero più rilevante di cadute di meteoriti è stato rilevato in prossimità ai poli. Perché? Se la terra fosse solida, non si potrebbe mai rispondere a questa domanda. Se si considera che è vuota, la risposta è invece semplice. Il fenomeno va messo in relazione a qualche vulcano attivo all’interno della terra, il quale proietta frammenti di rocce nell’aria. Analogamente, per quanto riguarda le grandi quantità di polvere riscontrate nell’oceano Artico. Quali sono le.cause di tale pol-vere? Le eruzioni vulcaniche. L’analisi della polvere ha rilevato che essa è costituita da carbone e ferro, i quali non possono non provenire che da qualche vulcano attivo nell’apertura polare.
- Da cosa è provocata l’aurora boreale? Essa non consiste se non nella riflessione luminosa di un fuoco esistente all’interno della terra. Secondo Marshall Gardner, il fuoco è rappresentato dal sole centrale, i cui raggi, passando attraverso l’apertura polare, di notte, si riflettono nel cielo; le forme mutevoli e le eclissi dell’aurora boreale sono causate dal passaggio di nubi che assorbono i raggi di luce. N.d.A.
- Dove e come si formano gli iceberg? Risposta:nell’interno della terra, dove la temperatura è calda, i fiumi scorrono verso la superficie esterna, attraverso la apertura polare. Una volta toccato l’esterno, nel Circolo polare artico, dove la temperatura è bassissima, le foci dei fiumi gelano, generando così gli iceberg. Questo dura per mesi, fino a quando, a causa dell’elevamento di temperatura dell’estate e a causa del caldo che promana dall’interno, gli iceberg si distaccano dalle foci e vengono trascinati dall’oceano. (Il fatto che gli iceberg siano composti di acqua dolce, anziché di acqua salata marina, comprova questa tesi.)
- Che cosa provoca le maree dell’Artico? Sono originate dagli iceberg, nel momento in cui si distaccano dalla massa di ghiaccio originaria e sprofondano in mare. Non esiste altra spiegazione valida allo sconvolgimento provocato da queste gigantesche montagne di ghiaccio che cadono in acqua.
“L’aurora non è una perturbazione magnetica o elettrica, ma la riflessione dell’irradiamento della luce del sole centrale”. Se questo sole riscalda i continenti e le acque dell’interno della terra, se, come abbiamo visto, gli uccelli trovano li una sede per nutrirsi e riprodursi, se nell’Artico si sono scoperti, provenienti da un posto sconosciuto, come noi lo abbiamo descritto, tronchi di alberi, semi, polline e polvere, allora dunque ce ne sono abbastanza di prove a conferma del fatto che all’interno della terra esista un altro mondo sconosciuto. La teoria della terra vuota presentata in questo offre la spiegazione più ragionevole sull’origine dei dischi volanti. Essa è di gran lunga più logica della credenza nella loro origine interplanetaria.
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