Vaccini? Spreco di soldi, Corte dei Conti convoca il Codacons

La Corte dei Conti ha convocato il Codacons il 27 giugno 2012 in merito all’uso attuale dei vaccini e lo spreco di soldi pubblici che c’è dietro all’insaputa dei più. 

La Corte dei Conti ha chiamato in causa il Codacons in merito allo scandalo dello spreco di soldi pubblici per i vaccini pediatrici inutili se non addirittura pericolosi. In Italia – ci spiega l’associazione – i vaccini obbligatori sono solamente quattro, cioè 1: Antidifterite 2: Antitetanica 3: Antipoliomelite 4: Antiepatite virale B, contrariamente a quanto ritenuto dalla stragrande maggioranza di genitori dei bambini in età pediatrica, a stabilirlo è il D.M. 7 aprile 1999 che individua anche i vaccini “non obbligatori” ma nonostante ciò, nelle ASL – denuncia il Codacons – anziché informare correttamente i genitori in merito alla disciplina sui vaccini, anziché somministrare solo i quattro vaccini obbligatori, viene loro fornito ed iniettato un vaccino chiamato Esavalente che contiene anche vaccini “facoltativi” come antipertosse o antinfezioni da Haemophilus influenzale di tipo b. Ciò appare gravissimo soprattutto perché sembra che la somministrazione polivalente dei vaccini (siano essi in unica formulazione o somministrati uno dopo l’altro in una sola seduta vaccinale – come accade spesso) potrebbe comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario.

Guardando il fatto dal punto di vista economico, ci rende noto il Codacons, la procedura comporta un’ampio spreco di soldi pubblici a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SNN) che deve acquistare e somministrare sei vaccini anziché i quattro previsti di legge, la spesa a carico della collettività è pari a 114 milioni di euro all’anno. Il Codacons ha già inviato un esposto alla magistratura contabile, al Ministero della Salute e alla Procura della Repubblica di Roma, denunciando i fatti alla luce di possibili reati di truffa e abuso d’ufficio richiedendo inoltre che venga accertato il comportamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco l’ente che autorizza nel paese la commercializzazione dei vaccini esavalenti oggi utilizzati su larga scala nelle Asl italiane. Il problema è che la maggioranza dei genitori ritiene di avere l’obbligo di sottoporre i propri figli ai vaccini previsti in età pediatrica, già a partire dal secondo mese di vita, sentendosi liberi di scegliere solo nel caso delle vaccinazioni cosiddette “facoltative”.

E questo “dare per scontato” non si limita all’obbligatorietà o meno di una prassi, ma investe in special modo la valutazione della reale utilità delle vaccinazioni per i bambini e degli eventuali rischi ad esse connessi. Se dapprincipio la politica vaccinale di massa era tesa alla prevenzione di malattie a fortissimo impatto sulla salute pubblica per i gravi rischi che esse comportavano (vaiolo, tetano, poliomelite) negli anni sono stati introdotti vaccini contro patologie meno gravi e molto comuni quali morbillo, parotite, rosolia, fino ad arrivare a quelli volti a colpire ceppi virali molto eterogenei e in continua evoluzione quali quelli della meningite o dell’influenza.

Si può dire con certezza che i benefici delle vaccinazioni sulla salute dei bambini siano superiori ai rischi che esse comportano?

Non si può negare l’aumentata incidenza di patologie allergiche e autoimmuni registrata con la diffusione della politica di vaccinazione di massa. La relazione tra vaccinazioni nei bambini e autismo non è più un semplice sospetto. Non è da escludersi che la crescita di soggetti affetti da dermatite atopica sia imputabile alla somministrazione di vaccini in tenerissima età, per patologie per lo più a esito benigno (malattie esantematiche) oppure pressoché debellate (vaiolo, poliomelite). I vaccini contengono adiuvanti (ad esempio alluminio, formaldeide) nocivi per la salute, i cui effetti non sempre sono immediati (e potenzialmente letali come nel caso di choc anafilattico) ma possono presentarsi molto più in là nel tempo con manifestazioni quali allergie e malattie autoimmuni, o le sempre più diffuse patologie degenerative difficilmente riconducibili al vaccino somministrato da bambini.

È quindi consigliabile, per decidere in tutta serenità se sottoporre i bambini alle vaccinazioni pediatriche, informarsi più a fondo sui reali benefici per la loro salute, sugli eventuali rischi che essi comportano nel breve e nel lungo termine, considerando la non obbligatorietà della pratica oppure decidendo di rimandare la somministrazione del vaccino più in là nel tempo, quando l’organismo del bimbo sarà più maturo, e questo anche nel caso in cui il vaccino sia completamente gratis!