Un buco nero fuori scala


Quasar SDSS J1106+1939 (Crediti: ESO/L. Calçada)

Scoperto un buco nero che potrebbe scuotere le fondamenta degli attuali modelli sull'evoluzione delle galassie. La sua massa è di 17 miliardi di soli, oltre il 14 per cento della massa della galassia in cui si trova. Normalmente il rapporto si aggira attorno allo 0,1 per cento.

di Antonio Marro

Un gruppo di astronomi guidato da Remco van den Bosch, del Max Planck Institute for Astronomy (MPIA) ha scoperto un buco nero che potrebbe scuotere le fondamenta degli attuali modelli sull’evoluzione delle galassie. La sua massa è di 17 miliardi di soli, molto più grande rispetto a quanto prevedono i modelli teorici previsti – in particolare perché la galassia in cui si trova è relativamente piccola. Per quanto ne sappiamo, quasi ogni galassia dovrebbe contenere nella sua parte centrale quello un buco nero supermassiccio, con una massa che può andare da centinaia di migliaia a milardi di volte il nostro Sole. Infatti, il buco nero meglio studiato fino ad ora è quello al centro della nostra galassia, la Via Lattea, con una massa di circa quattro milioni di Soli.

Quanto alle masse delle galassie e dei loro buchi neri centrali, i ricercatori hanno notato da tempo una tendenza interessante: sembra esserci un rapporto diretto tra la massa del buco nero al centro di una galassia e quella delle stelle della galassia stessa. In genere, la massa del buco nero è solo una piccola frazione della massa totale della galassia. Ma ora una ricerca guidata da Remco van den Bosch (MPIA) ha scoperto un enorme buco nero che potrebbe sconvolgere il rapporto, ormai accettato, tra massa del buco nero e massa della galassia, che svolge un ruolo fondamentale in tutte le attuali teorie sull’evoluzione delle galassie. Gli osservatori si sono avvalsi del telescopio Hobby-Eberly e hanno utilizzato immagini esistenti del telescopio spaziale Hubble.

Con una massa 17 miliardi di masse solari, al centro del disco della galassia NGC 1277, il buco nero appena scoperto potrebbe anche essere il più grande mai conosciuto di tutti i tempi: infatti la massa del detentore del record corrente è stata stimata con un grande margine di incertezza, tra i 6 e i 37 miliardi di masse solari. Nella peggiore delle ipotesi, NGC 1277 ospita il secondo più grande buco nero conosciuto. Ma la più grande sorpresa è che la massa del buco nero è pari al 14% della massa totale della galassia, una bella differenza rispetto ai normali valori che si aggirano intorno allo 0,1%. Gli astronomi si sarebbero aspettati un buco nero di queste dimensioni all’interno di una galassia ellittica dieci volte più grande. Invece, questo buco nero, si trova all’interno di una galassia a disco piuttosto piccola.

Questo bizzarro buco nero è solo un accidente, un eccezione? Probabilmente no. Infatti, vi sono analisi preliminari di altre cinque galassie relativamente piccole che, secondo le prime stime sembrano ospitare buchi neri insolitamente grandi. Per avere delle conclusioni definitive si dovranno attendere immagini più dettagliate di queste galassie. Se gli studi supplementari saranno confermati, e ci saranno buchi neri come questo, gli astronomi dovranno ripensare i loro modelli fondamentali sull’evoluzione delle galassie. In particolare, avranno bisogno di riguardare l’universo primordiale: La galassia che ospita il nuovo buco nero sembra essersi formata più di 8 miliardi di anni fa, e non sembra essere cambiata molto da allora. Qualunque cosa abbia creato questo enorme buco nero deve essere successa tanto tempo fa.

Immagine: galassia disco (galassia lenticolare) NGC 1277, assunto con il telescopio spaziale Hubble. Questa piccola galassia appiattita contiene una delle più grandi centrali buchi neri super-massicci mai trovato nel suo centro. Con la massa di 17 miliardi di Soli, il buco nero ha un peso pari al 14% della massa totale galassia.(Credit: NASA / ESA / Andrew C. Fabian / Remco C. van den Bosch (MPIA))

(INAF)
Fonte: http://www.media.inaf.it/2012/11/29/un-buco-nero-fuori-scala/