Un asteroide si sta dirigendo verso la Terra?

Il Giornale Online

L’asteroide 1999 RQ36 scoperto una decina di anni fa, sembrava inoffensivo, cioè, nel linguaggio astronomico significa che non presentava alcun rischio di scontrarsi con la Terra prima di 100 anni.

Recenti calcoli provenienti dall’università di Pisa (Italia) dimostrano che il rischio è di 1/1400 sul periodo che copre gli anni 2169 a 2199.

Con un diametro stimato a 560 metri, 1999 RQ36 è due volte più largo del celebre asteroide Apophis il cui rischio di collisione con la Terra è di 1/45000 nel 2036. Entrambi potrebbero scatenare tsunami se dovessero precipitare nell’oceano.

Anche se RQ36 non sembra essere che una minaccia lontana, la finestra di tiro durante la quale si potrebbe tentare di deviarlo è più vicina di quanto si crede: tra il 2060-2080. In quel momento soltanto un intervento umano sarebbe in grado di ridurre definitivamente a zero il rischio di collisione.

Le traiettorie degli asteroidi sono curvate dal campo gravitazionale delle Terra e più si avvicinano ad essa più questa curva aumenta. Una leggera correzione della traiettoria dell’asteroide avrebbe effetti considerevoli a lungo termine. Una deviazione di almeno 1 chilometro sarebbe sufficiente per allontanare ogni rischio di collisione per il prossimo secolo.

Dopo il 2080 l’asteroide orbiterà ormai troppo lontano dalla Terra per poter permettere ad una missione di modificarne la traiettoria. Infatti a quella distanza, per correggere efficacemente la traiettoria, bisognerebbe deviarlo di diverse decine di chilometri, operazione costosa e complicata.

La NASA si è già allenata a questa attività con la missione Deep Impact durante la quale una sonda ha lanciato un dispositivo esplosivo sulla cometa Tempel 1, lasciando un cratere di 30 metri di diametro. La cosa divertente è che un astrologo russo ha denunciato la NASA per aver modificato la traiettoria di Temple1 e, di conseguenza, sconvolto gli oroscopi. Tutto questo per la modica somma di € 250.000.000,00 di danni.

“Vale la pena di rifletterci seriamente”, dichiara Clark Chapman del Southwest Research Istitute in Boulder, Colorado.

Come spesso succede in questi casi, altre osservazioni più precise confermeranno forse i calcoli del team italiano.
Milani, il direttore della ricerca, annuncia tuttavia che stanno attualmente allargando i loro calcoli per cercare eventuali collisioni su un periodo superiore ai 100 anni.

Tradotto da deg per altrogiornale.org

Fonte http://www.unisciences.com/espace/news/asteroide_deep_impact.php2.php?id=4510&page=2